Ottaviano Del Turco
Ottaviano Del Turco | |
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Ottaviano Del Turco nel 2001 | |
Presidente della Regione Abruzzo | |
Durata mandato | 22 aprile 2005 – 17 luglio 2008 |
Predecessore | Giovanni Pace |
Successore | Giovanni Chiodi |
Segretario del Partito Socialista Italiano | |
Durata mandato | 28 maggio 1993 – 16 giugno 1994 |
Predecessore | Giorgio Benvenuto |
Successore | Valdo Spini[1] |
Durata mandato | 21 settembre 1994 – 12 novembre 1994 |
Predecessore | Valdo Spini[1] |
Successore | Carica sciolta |
Ministro delle finanze | |
Durata mandato | 26 aprile 2000 – 11 giugno 2001 |
Capo del governo | Giuliano Amato |
Predecessore | Vincenzo Visco |
Successore | Giulio Tremonti[2] |
Presidente della Commissione parlamentare Antimafia | |
Durata mandato | 17 maggio 1996 – 26 aprile 2000 |
Predecessore | Tiziana Parenti |
Successore | Giuseppe Lumia |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 9 aprile 1996 – 19 luglio 2004 |
Legislatura | XIII, XIV |
Gruppo parlamentare | XIII: - Rinnovamento Italiano (fino al 06/02/1997) - Misto/SDI (dal 07/02/1997) XIV: Misto/SDI |
Coalizione | L'Ulivo (XIII, XIV) |
Circoscrizione | XIII: Toscana XIV: Abruzzo |
Collegio | XIII: Grosseto |
Incarichi parlamentari | |
XIII legislature:
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Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 aprile 1994 – 8 maggio 1996 |
Legislatura | XII |
Gruppo parlamentare | - Misto (dal 21/04/1994 al 16/05/1994) - Progressisti-Federativo (dal 16/05/1994 al 21/02/1995) - I Democratici (dal 21/02/1995 al 08/05/1996) |
Coalizione | Progressisti |
Circoscrizione | Emilia-Romagna |
Collegio | San Lazzaro di Savena |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PD (2007-2024) In precedenza: PSI (fino al 1994) SI (1994-1998) SDI (1998-2007) |
Titolo di studio | Licenza media inferiore |
Professione | Impiegato, sindacalista |
Ottaviano Del Turco (Collelongo, 7 novembre 1944 – Collelongo, 23 agosto 2024[3]) è stato un politico e sindacalista italiano.
Di ideologia socialista, è stato l'ultimo segretario nazionale del Partito Socialista Italiano (1993-1994), ministro della Repubblica (2000-2001) e presidente della Regione Abruzzo (2005-2008), carica dalla quale si è dimesso in seguito al suo arresto disposto dalla Procura di Pescara per questioni inerenti alla gestione della sanità privata. È stato membro della direzione nazionale del Partito Democratico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Inizi e carriera sindacale
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Collelongo, in provincia dell'Aquila, figlio di un partigiano[4], dopo la licenza media serale si trasferisce a Roma e inizia il suo apprendistato sindacale nella sede romana dell'Istituto nazionale confederale di assistenza (INCA). Come sindacalista di area PSI, entra a far parte della segreteria provinciale della FIOM di Roma e quindi approfondisce la sua conoscenza del sindacato dei Metalmeccanici entrando a far parte dell'ufficio di organizzazione centrale della Federazione Impiegati Operai Metalmeccanici (FIOM) della CGIL (1968).
Prosegue la carriera sindacale, prima guidando per molto tempo la corrente socialista della CGIL, e successivamente diventando nel 1983 segretario aggiunto della CGIL durante la segreteria di Luciano Lama (1970-1986).[4]
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Aderito al Partito Socialista Italiano (PSI) tra gli anni '50 e '60, dove ha diretto dal 1962 al 1965 la Federazione Giovanile Socialista Italiana (FGSI) romana, nel 1968 lascia l'attività del PSI all'epoca dell'unificazione con lo PSDI nel Partito Socialista Unificato.[4]
Durante il Congresso del PSI del 1987 a Rimini, Del Turco, insieme a Giacomo Mancini, Franco Piro e Giorgio Ruffolo, fu protagonista di un intervento polemico sulla corruzione nel partito. Del Turco e gli altri tre dirigenti socialisti, con parole sgradevoli ai craxiani, parlano di corruzione interna al partito, chiedono pulizia e invocano ordine nelle giunte locali.
Anni '90
[modifica | modifica wikitesto]A luglio 1992 lascia il sindacato e un anno dopo diventa segretario nazionale del PSI subentrando a Giorgio Benvenuto[4], che aveva provvisoriamente sostituito Craxi al momento dell'uscita di quest'ultimo dalla vita politica italiana. Il partito, sconvolto dall'inchiesta di Mani pulite, durante la sua segreteria si sfalda, diventando prima SI (Socialisti Italiani) e poi SDI (Socialisti Democratici Italiani).
Alle elezioni del 1994 Del Turco viene eletto alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di San Lazzaro di Savena per l'Alleanza dei Progressisti, in rappresentanza dei Socialisti Italiani; si iscrive inizialmente al gruppo misto per poi aderire al gruppo parlamentare del Partito Democratico della Sinistra.
Durante la XII legislatura è stato Vicepresidente della Commissione Affari Esteri.
Alle successive elezioni viene eletto senatore, nel collegio uninominale di Grosseto per L'Ulivo. Dall'inizio della legislatura sino al 6 febbraio 1997 è stato presidente del gruppo parlamentare di Rinnovamento Italiano, in seguito aderisce al gruppo misto, all'interno della componente dei Socialisti Democratici Italiani.
La sua attività politica è legata anche alla Commissione Antimafia, della quale è stato presidente dal 1996 al 2000.
Ministro de L'Ulivo ed europarlamentare
[modifica | modifica wikitesto]Durante il secondo governo Amato (2000-2001) ricopre l'incarico di Ministro delle Finanze.
Alle elezioni politiche del 2001 viene rieletto senatore per L'Ulivo: nonostante fosse sconfitto nel collegio uninominale dell'Aquila, venne comunque eletto in virtù del meccanismo del recupero proporzionale.
Alle elezioni europee del 2004 viene eletto al Parlamento europeo per la lista Uniti nell'Ulivo, nella circoscrizione italia meridionale con 180 000 preferenze; si iscrive al gruppo del Partito Socialista Europeo. Si dimette da senatore, gli subentra Giovanni Legnini.
Presidente della Regione Abruzzo
[modifica | modifica wikitesto]Alle elezioni regionali in Abruzzo del 2005 viene eletto presidente della Regione con il 58,1% dei voti, sconfiggendo il Presidente uscente Giovanni Pace: è stato sostenuto dalla coalizione de L'Unione, composta da DS, Margherita, SDI, PRC, UDEUR, Comunisti Italiani, IdV, Verdi e PSDI. Si dimette contemporanea dalla carica di europarlamentare.
Nel 2007 fonda l'associazione Alleanza Riformista con l'intento di portare lo SDI nel Partito Democratico. In seguito al congresso nazionale dello SDI, nel quale prevale la linea opposta promossa dal segretario nazionale Enrico Boselli, abbandona il partito per confluire con Alleanza Riformista nel PD. Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il PD. Coinvolto in un'inchiesta giudiziaria sulla sanità abruzzese, ha presentato le dimissioni dalla carica di Presidente della Regione Abruzzo il 17 luglio 2008.
È deceduto a Collelongo,[senza fonte] suo paese natale, il 23 agosto 2024 all'età di 79 anni di leucemia, a cui si era aggiunto negli ultimi anni l'alzheimer. Dopo l'esposizione del feretro nella camera ardente del suo studio, si sono celebrate le esequie funebri presso la chiesa di Santa Maria Nuova in presenza del Presidente dell'Abruzzo Marco Marsilio, del sindaco di Collelongo Rosanna Salucci e dello storico amico Bobo Craxi.[senza fonte][3]
Controversie
[modifica | modifica wikitesto]Questione Ortona
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni in cui era presidente della regione Abruzzo, il suo nome è legato alla vicenda del Centro Oli di Ortona, come favorevole al progetto di tale centro petrolchimico, contro la forte e netta opposizione della popolazione locale, allertata dal Comitato Natura Verde, e dei produttori vitivinicoli della zona[5]. Dalle sue dichiarazioni del febbraio 2008 si evince una forte convinzione del benessere che comporterebbero le royalty da parte dell'Eni, nonostante le preoccupazioni dell'Istituto Mario Negri Sud che dichiara gravi danni alla salute nel suo documento di studio[6].
Questione Sale Bingo
[modifica | modifica wikitesto]Un'inchiesta di Report del 1º ottobre 2002, intitolata "Dietro al Bingo", rivela alcuni retroscena torbidi sulla "industrializzazione" del gioco della tombola (rinominata di fatto Bingo) e i coinvolgimenti politici. In particolare Milena Gabanelli sintetizza dicendo "Imprenditori privati e multinazionali spagnole del gioco d'azzardo che hanno fiutato l'affare nel 1999 quando sotto il governo D'Alema il gioco della tombola diventa Bingo. Ma il decreto legge che lo rende operativo e che trasformerebbe in illegali tutte le tombole di quartiere nasce il 21 novembre 2000. Ministro delle Finanze Del Turco, Ministro del tesoro Vincenzo Visco"[7]. Coinvolti anche l'ex ministro Vincenzo Scotti, che cofonda, assieme a Luciano Consoli (in area D'Alema), "Formula Bingo", società nella quale è presidente, che svolge consulenze per l'apertura delle sale bingo e rapidamente ottiene 214 delle 420 concessioni promesse dalla normativa, grazie anche all'alleanza con Codere, una multinazionale spagnola del gioco d'azzardo. Scotti è anche presidente di Ascob, l'associazione dei concessionari. È lo stesso Scotti, infatti, che, in Senato, preme per rendere abusive le tombole nei circoli.[8]
Procedimenti giudiziari
[modifica | modifica wikitesto]Il 14 luglio 2008 viene arrestato dalla Guardia di Finanza a seguito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara, insieme a una decina tra assessori, ex assessori, consiglieri e alti funzionari della Regione Abruzzo con l'accusa di associazione per delinquere, truffa, corruzione e concussione, nell'ambito di un'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Pescara sulla gestione della sanità di iniziativa privata in Abruzzo. L'accusa contesta globalmente movimenti di denaro per circa 14 milioni di euro, di cui 12,8 consegnati; la cifra contestata a Del Turco, Cesarone e Quarta per la presunta concussione e corruzione ammonta a 5 milioni e ottocentomila euro. L'Abruzzo è una delle regioni italiane con il più alto debito nella sanità. L'inchiesta della procura pescarese si riferisce alla seconda cartolarizzazione dei crediti vantati da cliniche private nei confronti delle ASL abruzzesi[9][10][11].
Poco dopo l'arresto si dimette da presidente e si autosospende da membro della Direzione Nazionale del PD[12]. Del Turco è stato detenuto nel carcere di Sulmona (AQ) ventotto giorni, uscendone l'11 agosto a seguito di concessione degli arresti domiciliari da scontare nel paese natale di Collelongo. Il 16 luglio 2009 la Procura di Pescara ha disposto il sequestro preventivo di 28 tra beni mobili e immobili, per un valore totale di oltre 10 milioni di euro, riferiti ad alcuni indagati nella cosiddetta "Sanitopoli" abruzzese. A Ottaviano Del Turco sono stati sequestrati due immobili, uno a Roma e l'altro in Sardegna. Il Giudice per le indagini preliminari ha confermato i «gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati per le ipotesi di corruzione e concussione».
Angelini ha detto negli interrogatori di aver versato 5,540 milioni di euro a Del Turco e gli altri: nel decreto si legge che «l'attività investigativa non ha ancora consentito di tracciare l'effettiva destinazione finale di tali rilevanti risorse economiche».[13] L'8 gennaio 2010 vengono pubblicati sulla "Stampa" gli atti giudiziari relativi all'inchiesta sulla sanità abruzzese che portò agli arresti nel luglio 2008 del presidente.[14] All'articolo della Stampa risponde il 10 gennaio 2010 Sandra Amurri su Il Fatto Quotidiano[15].
Il 22 luglio 2013 Del Turco viene condannato in primo grado a 9 anni e 6 mesi di reclusione per i reati di associazione per delinquere, corruzione, concussione, tentata concussione e falso.[16][17]
Il 20 novembre 2015 la Corte d'Appello dell'Aquila condanna Del Turco a 4 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di associazione per delinquere e per induzione indebita. Del Turco viene invece assolto dalle accuse di corruzione e falso. I legali di Del Turco annunciano ricorso in Cassazione.[18]
Il 3 dicembre 2016 la Corte di Cassazione annulla con rinvio la condanna di Del Turco per l'accusa di associazione per delinquere. Viene invece confermata la condanna per induzione indebita.[19]
Il 27 settembre 2017 la Corte d'Appello di Perugia assolve poi Del Turco dall'accusa di associazione per delinquere perché "il fatto non sussiste" rideterminando la pena in 3 anni e 11 mesi (da 4 anni e 2 mesi); inoltre l'interdizione dai pubblici uffici viene trasformata da perpetua a 5 anni.[20]
L'11 ottobre 2018, la Corte di Cassazione condanna definitivamente Ottaviano Del Turco a 3 anni e 11 mesi di reclusione per induzione indebita confermando la pena decisa nel 2017 dalla Corte d’Appello di Perugia nell’appello-bis.[21]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Coordinatore nazionale
- ^ Ministro dell'Economia e delle Finanze
- ^ a b Morto Ottaviano Del Turco, ex governatore Abruzzo aveva 79 anni, Adnkronos, 24 agosto 2024. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ a b c d la Repubblica/politica: OTTAVIANO DEL TURCO, su repubblica.it. URL consultato l'11 aprile 2022.
- ^ Comitato Natura Verde, su comitatonaturaverde.it. URL consultato il 1º maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
- ^ Centro Oli. Mario Negri Sud «gravi danni alla salute», su primadanoi.it, marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2015).
- ^ Report 1/ottobre/2002 Archiviato il 4 agosto 2009 in Internet Archive.
- ^ Senato - seduta 3 APRILE 2002
- ^ Arrestato il governatore Del Turco, in Corriere della Sera, 14 luglio 2008. URL consultato il 14 luglio 2008.
- ^ Sanità, arrestato Del Turco. In manette anche assessori, in la Repubblica, 14 luglio 2008. URL consultato il 14 luglio 2008.
- ^ Abruzzo, arrestato il governatore, articolo sul sito del tg5
- ^ DEL TURCO: SI È DIMESSO CON UNA LETTERA A PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONE [collegamento interrotto], in ASCA, 16 luglio 2008. URL consultato il 16 luglio 2008.
- ^ Sanità Abruzzo, Finanza sequestra beni e immobili per 10 milioni di euro, in Il Messaggero, 16 luglio 2009. URL consultato il 16 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2009).
- ^ Fabio Martini, "Crollano le accuse a Del Turco" Archiviato il 3 aprile 2010 in Internet Archive., La Stampa, 8 gennaio 2010
- ^ "La riabilitazione (prematura) di Ottaviano Del Turco ", Il Fatto Quotidiano, 10 gennaio 2010
- ^ Sanità, per Del Turco condanna a 9 anni e 6 mesi
- ^ Tgcom24, "Tangenti nella Sanità, condannato Del Turco", su tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 22 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2013).
- ^ Sanitopoli in Abruzzo, Del Turco condannato in appello: 4 anni e 2 mesi, in Repubblica.it, 20 novembre 2015. URL consultato il 12 novembre 2016.
- ^ "Sanitopoli" Abruzzo, Cassazione annulla parte della condanna a Del Turco, in Repubblica.it, 3 dicembre 2016. URL consultato il 3 dicembre 2016.
- ^ Sanitopoli, Del Turco assolto da reato associativo
- ^ Sanitopoli Abruzzo, Del Turco condannato in via definitiva a 3 anni e 11 mesi, su Il Fatto Quotidiano, 11 ottobre 2018. URL consultato il 17 aprile 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Elezioni regionali in Abruzzo del 2005
- Partito Socialista Italiano
- Presidenti dell'Abruzzo
- Ministri delle finanze della Repubblica Italiana
- Governo Amato II
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Ottaviano Del Turco
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ottaviano Del Turco
- Wikinotizie contiene l'articolo Abruzzo, il governatore Del Turco in manette, 14 luglio 2008
- Wikinotizie contiene l'articolo Abruzzo: Del Turco si dimette dalla carica di governatore, 17 luglio 2008
- Wikinotizie contiene l'articolo Del Turco parla dal carcere: «Contro di me una vendetta, resterò qui a lungo», 19 luglio 2008
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ottaviano Del Turco, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- Ottaviano Del Turco, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Ottaviano Del Turco (XIII legislatura della Repubblica Italiana) / XIV legislatura, su Senato.it, Parlamento italiano.
- Ottaviano Del Turco, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Ottaviano Del Turco, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Sito ufficiale della Regione Abruzzo, su regione.abruzzo.it.
- Amministratori Regione Abruzzo, su comuni-italiani.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 50870467 · ISNI (EN) 0000 0001 0900 0478 · SBN CFIV104888 · LCCN (EN) n91099735 · GND (DE) 1138511145 |
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