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Museo diocesano (Vicenza)

Coordinate: 45°32′45.15″N 11°32′36.51″E
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Museo diocesano
Il palazzo vescovile con l'ingresso (a destra) del museo diocesano
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàVicenza
IndirizzoPalazzo Vescovile
Piazza Duomo, 12
Coordinate45°32′45.15″N 11°32′36.51″E
Caratteristiche
Tipoarcheologia, arte sacra, etnografia
Istituzione2005
FondatoriPietro Giacomo Nonis
Apertura2005
Visitatori13 757 (2022)
Sito web

Il Museo Diocesano di Vicenza conserva le opere più preziose e significative e documenta il percorso storico-artistico e culturale della Chiesa vicentina. Il museo è allestito nel Palazzo vescovile, edificato alla fine del XII secolo ed ampliato nel corso dei secoli, ma che deve il suo aspetto attuale agli interventi del XIX secolo e del secondo dopoguerra.

Voluto da mons. Pietro Giacomo Nonis, vescovo della diocesi (1988 - 2003), il museo è stato inaugurato nel 2005 da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo-vescovo di Vicenza (2003 - 2010).

L'itinerario espositivo si articola in cinque sezioni e si sviluppa su quattro piani. All'ingresso è collocata una gigantesca scultura moderna di pietra levigata, a forma di uovo.

Dal primo Cristianesimo al XIII secolo

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Il percorso espositivo si apre con le testimonianze del primo Cristianesimo e del Medioevo. Di particolare interesse:

  • il fianco di Sarcofago con l'Adorazione dei Magi (fine IV secolo) proveniente dalla Basilica dei Santi Felice e Fortunato;
  • il frammento di Sarcofago con croce monogrammatica ed il Sarcofago ad acroteri di Bebius Eusebius (V secolo);
  • frammenti, finemente decorati, pertinenti ad un ambone con scala (VIII secolo);
  • la grande vasca romana utilizzata come fontana pubblica nel periodo longobardo e successivamente reimpiegata, fino al 1823, come fonte battesimale della Cattedrale;
  • la lastra di Santa Maria Etiopissa di Polegge decorata con Pavoni affrontati (VIII secolo);
  • tre semicapitelli (fine XI - inizio XII secolo), in pietra di Vicenza, provenienti dalla Cattedrale romanica;
  • un frammento di affresco con Gruppo di figure e la Cattedrale incastellata sullo sfondo (fine XIV secolo) che restituisce l'immagine della cattedrale medievale nelle sue forme originali, quando era protetta da mura difensive;
  • un portale in marmo rosso (XIII - XIV secolo);
  • il Piviale dei pappagalli (prima metà del XIII secolo), realizzato con uno sciamito di seta rosso: manufatto tessile realizzato nel secondo quarto del XIII secolo presso le manifatture regie palermitane, le nobiles officinae di ascendenza normanna;
  • scultura con Ultima Cena (XV secolo).

Tradizione manoscritta

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In questa sezione è esposta una selezione di documenti scritti conservati nell'Archivio Capitolare: lezionari, graduali, antifonari, tropari e sacramentari. Si ricorda di particolare interesse:

  • il Volume miscellaneo copiato durante l'episcopato di Pietro Emiliani (1409 - 1433);
  • l'unico volume dei quattro che costituiscono l'esemplare della Bibbia Atlantica copiato nel 1252;
  • cinque documenti medievali (seconda metà del XII - fine del XV secolo) che definiscono il territorio vicentino e padovano.

Pittura dal Quattrocento al Settecento

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Il primo piano del Museo Diocesano è dedicato principalmente all'esposizione di dipinti, fra cui si distinguono per il valore storico-artistico:

Nella Loggia Zeno (1494) sono custoditi alcuni tra i più importanti esempi di oreficeria sacra provenienti dal territorio vicentino, databili tra la prima metà del XIV secolo e la fine del XVIII secolo, che documentano lo sviluppo dell'arte orafa locale.

Il nucleo principale della raccolta proviene dal Tesoro della Cattedrale, fra cui di notevole interesse:

Collezione etnografica Nonis

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Caratteristica straordinaria delle collezioni museali è la presenza, nei locali del piano attico del Palazzo vescovile, di una originale sezione dedicata alla raccolta etnografica costituita e donata al Museo Diocesano da mons. Pietro Giacomo Nonis.

La collezione raccoglie interessanti manufatti di varie civiltà e culture, in particolare provenienti dall'Africa subsahariana, dalle popolazioni tribali della Thailandia nord-orientale, da tribù del Guatemala, dell'India e della Nuova Guinea: statue, oggetti di uso quotidiano, maschere e tessuti.

Inoltre, sono esposte icone e immagini sacre provenienti dai paesi ortodossi, in particolare dalla Russia, Grecia, Bulgaria e Romania.


  • Giacomini Miari Erminia e Mariani Paola, Musei religiosi in Italia, Milano 2005, p. 325.
  • Davide Fiore, a cura di, Tesori da Santa Corona. Bellini, Veronese, Pittoni e altri maestri della pittura veneta dal XIV al XVIII secolo, Terra Ferma Edizioni, 2009.

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