Vai al contenuto

Gaston Glock

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gaston Glock (Vienna, 19 luglio 1929Klagenfurt am Wörthersee, 27 dicembre 2023) è stato un progettista e imprenditore austriaco, miliardario e fondatore della azienda produttrice di armi da fuoco Glock[1].

Origini e formazione

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi formato nello studio delle materie plastiche, fondò la società nel 1963 a Deutsch-Wagram, Austria (a 15 km da Vienna),

L'interesse per le armi

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1981 Gaston stava producendo granate di plastica per l'esercito austriaco. Un giorno sentì due colonnelli lamentarsi del fatto che non esisteva una pistola in grado di soddisfare le loro necessità. Glock si offrì di progettarne una, e loro risero di lui. Gaston tuttavia non dubitò di potercela fare. "Il fatto che io non sapessi nulla era il mio vantaggio", ha detto. Ha lavorato per il progetto di notte, nel suo seminterrato. Disse di aver usato la mano sinistra per provare l'arma, in modo tale che se fosse esplosa, avrebbe potuto comunque continuare il progetto utilizzando la destra. L'arma ha superato ogni concorrenza, e ha ricevuto un ordine di 25.000 unità nel 1983.

Nel 1985 si recò nel Lussemburgo, Paese in cui le società di partecipazione non sono soggette a imposte sulle plusvalenze. Durante un incontro casuale per strada, Glock chiese ad un uomo d'affari se conosceva qualcuno che potesse aiutarlo a espandere la sua impresa, ancora alle prime armi. "Io sono il tuo uomo", gli rispose Charles Ewert, che sosteneva di avere collegamenti internazionali. Con il tempo Ewert diventò il volto di Gaston fuori dall'Austria, mentre Gaston si concentrò sulla produzione. Nello stesso anno aprì una filiale a Smyrna (USA), e fu un buon affare: con l'aumento della criminalità legata alla droga, sempre più poliziotti comprarono le sue armi, che non avevano concorrenti grazie ai bassi costi di produzione.

L'espansione imprenditoriale

[modifica | modifica wikitesto]

Ewert aprì uffici in Francia, Hong Kong, Svizzera e Uruguay. Gaston ne era contento e disse alla sua famiglia ed ai suoi dirigenti che, se gli fosse successo qualcosa, sarebbero dovuti andare da Ewert. "Mi hanno scambiato per il suo figlio maggiore" disse Ewert, una volta. Nella primavera del 1999, Gaston ricevette una chiamata da un dipendente di Ginevra di Ewert, a cui Ewert aveva sparato. Egli sosteneva che Ewert avesse usato soldi della società per comprare una casa in Svizzera, e avesse compiuto altri misfatti. Gaston non gli credette, ma per mettersi l'animo in pace organizzò una riunione con Ewert.

Il 27 luglio 1999 (il giorno della riunione), come suggerito da Ewert, Gaston si fermò a guardare un'auto sportiva nel garage poco illuminato di un ufficio nel Lussemburgo. Un uomo mascherato balzò da dietro l'auto e lo colpì alla testa con un martello di gomma. Nel tentativo di appropriarsi indebitamente di milioni da parte della società, Ewert aveva assunto Jacques Pêcheur, 67 anni, francese, ex mercenario, per uccidere Gaston.

Secondo la rivista Forbes, Ewert fuggì dalle scale dicendo "sono un vigliacco". Pêcheur continuò a cercare di ferirlo, Gaston tuttavia riuscì a sopravvivere e a respingere l'attacco, colpendo Pêcheur due volte. A causa delle sue ferite (incluse 7 contusioni alla testa ed alcuni tagli ed abrasioni) Gaston perse un litro di sangue.

Jacques Pêcheur venne condannato a 17 anni di carcere, e dopo la sua testimonianza, Charles Ewert fu condannato a 20 anni.[2] Quest'ultimo è stato inoltre accusato di contrabbando di armi, per un valore totale di circa 100 milioni rubati alla società (dal 1989).

Il ritorno in Austria

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'accaduto mantenne poche amicizie (di alto livello, come quella con papa Giovanni Paolo II e con Jörg Haider, leader del partito conservatore FPÖ (Partito della Libertà Austriaco). La sua stanza preferita della sua villa al Wörther See, in Austria, è nel seminterrato, dove può controllare ogni più piccolo dettaglio del suo funzionamento interno (ad esempio la temperatura delle piastrelle nel bagno al piano di sopra). Per recarsi da qualsiasi parte usa il suo jet Cessna Citation. "Ci sono meno pazzi in cielo", disse una volta.

Dall'aprile 2002, Gaston è inoltre nel consiglio di amministrazione della società di controllo del traffico aereo Austro Control.

Glock è morto il 27 dicembre 2023, all'età di 94 anni.[3][4]

Glock sposò Helga Glock nel 1958 e insieme fondarono l'azienda di famiglia nel 1963.[5] Divorziarono nel 2011 e iniziarono una causa[6] archiviata poi nel 2017.[7]

Glock ha donato oltre 1 milione di euro a enti di beneficenza austriaci. Ha anche donato fondi al Partito della Libertà austriaco.[8][9][10][11] Glock è stato descritto come un "miliardario austriaco solitario" che evitava la pubblicità e apprezzava la sua privacy.[4]

  1. ^ Gaston Glock, morto il magnate delle armi inventore della pistola che porta il suo nome. Aveva 94 anni, in La Repubblica, 28 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  2. ^ (EN) Top Gun from forbes.com, by Dyan Machan, 03/31/2003
  3. ^ (DE) Gaston Glock im Alter von 94 Jahren verstorben, in Volksblatt, 27 dicembre 2023. URL consultato il 27 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2023).
  4. ^ a b (EN) Robert D. McFadden, Gaston Glock, Inventor of the Gun That Bears His Name, Dies at 94, in The New York Times, 27 dicembre 2023. URL consultato il 15 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2023).
  5. ^ (EN) Mark Hooper, Guns, money and misery: billionaire Gaston Glock's ex-wife sues for $500m, in The Guardian, 13 ottobre 2014. URL consultato il 19 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2019).
  6. ^ (EN) Glock Defeats Ex-Wife's $500 Million 'Shotgun' Racketeering Suit, in Bloomberg, 30 marzo 2017. URL consultato il 19 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2019).
  7. ^ (EN) Judge dismisses suit accusing Glock founder of racketeering, in The Seattle Times, 28 marzo 2017. URL consultato il 18 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2022).
  8. ^ (EN) Charity donations as documented by the Glock-organization GHPC, su ghpc.at (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  9. ^ (DE) Glück für Glock, in Kleine Zeitung, 29 luglio 2011. URL consultato il 19 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2011).
  10. ^ (DE) Doppelte Hilfe für die Flutopfer, in Kleine Zeitung, 7 novembre 2011. URL consultato il 7 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2013).
  11. ^ (EN) Yascha Mounk, A Russia Scandal Even Populists Couldn't Stomach, in The Atlantic, 21 maggio 2019. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2021).
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie