Vai al contenuto

Eolo (Euripide)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Eolo
Tragedia di cui restano frammenti
Scultura raffigurante Euripide, conservata presso la galleria del Colosseo
AutoreEuripide
Titolo originaleΑἴολος
Lingua originale
GenereTragedia
AmbientazioneDavanti al palazzo di Eolo in Tirrenia[1]
Prima assoluta425 a.C. circa[2]
Teatro di Dioniso, Atene
Personaggi
 

Eolo (in greco antico: Αἴολος?, Aiolos) è una tragedia di Euripide oggi perduta, ad eccezione di alcuni frammenti sopravvissuti.[3]

Il dramma[4] inizia con l'affermazione del prologo, probabilmente recitato da una vecchia nutrice: "In verità terribili e difficili da capire sono le volontà di Dio!" (Ἢ δεινὰ καὶ δύσγνωστα βουλεύει θεός). Eolo è un mortale che aveva ricevuto dagli dèi la sorveglianza (διοίκησις) sui venti e risiede, con i figli e le figlie, in Etruria (Τυρσηνία), al largo della costa su un'isola di cui era sovrano. Tra i dodici figli e figlie, il più giovane è Macareo, che si innamora di sua sorella, Canace, la seduce e la mette incinta.
Di nascosto dal padre Eolo, Canace poi dà alla luce un figlio e rimane fuori dalla sua vista, fingendo di essere malata. Macareo, a sua volta, induce Eolo a permettere che i figli possano sposarsi tra di loro.[5]

Eolo, comunque, decide che le loro unioni siano affidate al caso: sicché il piano di Macareo fallisce, perché il sorteggio impone che Canace sposi un altro fratello e non lui. Lo strazio di Canace e la rivelazione che aveva avuto un figlio da Macareo spinge Eolo, adirato, a inviarle una spada con l'ordine di uccidersi. Ritenendosi colpevole di tutto, Canace si suicida nella propria stanza: Macareo, accorso con il perdono di Eolo, che ha infine acconsentito all'unione, trova Canace ferita a morte e si uccide sul suo cadavere.[6]

Della tragedia restano ventotto frammenti e rivelazioni parziali sulla trama da cenni e allusioni sparse.[7] Inoltre, c'è un consenso piuttosto ampio sul fatto che la lettera di Canace dalle Heroides di Ovidio[8] si basi proprio sulla tragedia di Euripide, pur con ovvi sviluppi originali del poeta sulmonese. Rifarsi esclusivamente ai frammenti per la ricostruzione della trama sarebbe, comunque, un compito senza speranza: fortunatamente, le rivelazioni sulla trama da Ovidio permettono di dare un quadro più chiaro in cui i frammenti possono essere collocati.

  1. ^ J. E. Thorburn, FOF Companion to Classical Drama, New York, Facts on File, 2005, p. 156.
  2. ^ Come si ricava da Aristofane, Le nuvole, vv. 1371-1372 e da La pace, 114, che si riferiscono alla tragedia.
  3. ^ Ventotto in tutto nella classica edizione Nauck.
  4. ^ Di esso abbiamo un argumentum incompleto in P. Oxy. 27,2457.
  5. ^ Questa persuasione evidentemente era svolta in un ampio agone retorico, di cui resta il frammento "Che vergogna è, se non lo è per chi lo fa?" (fr. 19: τί δ αἰσχρόν, ἢν μὴ τοῖσι χρωμένοις δοκῇ).
  6. ^ Dramatic Fragments, pp. 12-15.
  7. ^ Una ricostruzione in http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.2041-5370.2014.00065.x/pdf.
  8. ^ Ovidio, Heroides, XI.
  • (EN) Euripide, Dramatic Fragments, Harvard, Loeb Classical Library, 2008, pp. 12-35.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN198551617 · GND (DE4390198-0