Bozza:Carrozze autosganciabili
Le carrozze autosganciabili (note nelle isole britanniche come slip coaches, slip carriages o slip portion, note in America come flying switches) sono carrozze ferroviarie progettate per poter essere sganciate da un'altra carrozza in un treno in movimento, per poi venir rallentate da un operatore con il sistema frenante di bordo e raggiungere in sicurezza la stazione[N 1].
Questo tipo di carrozze venne utilizzato nelle ferrovie britanniche e irlandesi tra il 1858 e il 1960: durante questo periodo le compagnie ferroviarie inglesi si facevano concorrenza e si sforzavano a rendere i tempi di percorrenza i più veloci possibile, evitando ove possibile le soste intermedie.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le prime vere e proprie carrozze autosganciabili sono entrate in servizio nella London, Brighton and South Coast Railway (LB&SCR) nel febbraio del 1858. Le prime carrozze sganciate da un treno in movimento sono state sganciate da un treno partito da London Bridge diretto a Brighton, che ha sganciato delle carrozze alla stazione di Haywards Heath dirette verso Lewes e Hastings. La Great Western Railway (GWR) fu la seconda ferrovia ad utilizzare le carrozze autosganciabili; le prime entrarono in servizio il 28 novembre 1858 e vennero sganciate a Slough e Banbury da un treno partito a Paddington e diretto a Birmingham. Anche la South Eastern Railway (SER) fu una delle prime ferrovie ad utilizzare le carrozze autosganciabili; potrebbero anche aver iniziato ad utilizzarle prima della LB&SCR perché una tabella con scritti gli orari di un treno del gennaio 1858 riporta scritto che nel treno delle quattro e venticinque del pomeriggio i passeggeri scendono a Etchingham ma il treno non ferma ad Etchingham. Come i treni abbiano fatto scendere i passeggeri è ignoto, ma non ci sono prove corrobanti che indichino l'uso di carrozze autosganciabili[2]. Le altre ferrovie britanniche iniziarono ad usare le carrozze autosganciabili, con 58 sganciamenti giornalieri effettuati da 9 compagnie ferroviarie nel 1875 e 189 sganciamenti giornalieri effettuati da 12 compagnie nel 1914, quando le carrozze autosganciabili erano al loro apice[2]. Durante la prima e la seconda guerra mondiale il servizio delle carrozze autosganciabili scomparve a causa delle carenze di personale. Dopo la prima guerra mondiale, il servizio era meno prioritario a causa dell'arretratezza della manutenzione causata da 4 anni di guerra e dalla moltitudine di morti, tra questi anche gli operatori ferroviari. Perciò, il numero di sganciamenti giornalieri si abbassò ad 8 nel 1918 e raggiunse un picco postbellico di 47 sganciamenti nel 1924, e successivamente iniziò il declino delle carrozze autosganciabili. Secondo il Manchester Guardian, la ragione più impellente del declino delle carrozze autosganciabili era che i passeggeri di queste carrozze non avevano accesso alla carrozza ristorante[3]. Durante la seconda guerra mondiale, non vennero utilizzate le carrozze autosganciabili, e dopo la guerra sì tornò a un massimo di 5 sganciamenti giornalieri. Poi, nel sud-est del Regno Unito iniziò il processo di elettrificazione delle ferrovie, consentendo di effettuare viaggi più rapidi e di trasportare più passeggeri, cioè lo scopo delle carrozze autosganciabili. Dopo la nazionalizzazione delle ferrovie britanniche avvenuta tra il 1947 e il 1948, che portò all'unificazione delle compagnie ferroviarie britanniche e alla creazione della British Railways, l'unica area dove rimasero in servizio le carrozze autosganciabili era la regione più ad ovest, la Western Region, dove era situata la Great Western Railway. L'ultimo sganciamento di due carrozze autosganciabili avvenne il 7 giugno 1960 a Didcot, e l'ultimo sganciamento di una carrozza autosganciabile avvenne a Bicester, alla stazione di Bicester North, il 10 settembre 1960[N 2].
L'ultima carrozza autosganciabile
[modifica | modifica wikitesto]L'ultima carrozza autosganciabile è una carrozza della GWR che è stata trasformata in un alloggio per le vacanze a St Germans, in Cornovaglia[4].
Funzionamento
[modifica | modifica wikitesto]Le carrozze autosganciabili avevano una cabina gestita da un operatore, dove erano situati il freno e il fermo per sganciare il gancio di trazione. Queste carrozze avevano un gancio apposito che poteva essere di due tipi: poteva essere un grillo snodato o un gancio incernierato. Nel primo, la parte della barra di traino che passa attraverso una piastra di acciaio fissata alla testa di rotazione o alla soglia terminale del telaio della carrozza è la stessa di un normale giunto; ma il gancio stesso è incernierato nella parte inferiore, il che consente al "naso" del gancio di oscillare in avanti e cadere, liberando così il grillo di accoppiamento. Quando il gancio è chiuso, una barra scorrevole sporge dalla testa di rotazione appena sopra il gancio, poggia sulla sua estremità e impedisce che si sollevi e cada in avanti. L'altra estremità della barra scorrevole è collegata a una leva nella carrozza del capotreno. La maniglia incernierata funziona su un gancio fisso. È molto semplice da usare e funziona esattamente nello stesso modo di un comune lucchetto a scatto, con un fermo mantenuto in posizione chiusa da una molla. Una corda o una catena robusta è attaccata al fermo; e quando questo viene tirato dal capotreno, la maniglia si apre (proprio come fa la maniglia del lucchetto quando la chiave viene inserita e girata) e il gancio di trazione cade[5].
Nei media
[modifica | modifica wikitesto]Le carrozze autosganciabili appaiono anche ne Il trenino Thomas, nell'episodio Duck e le carrozze autosganciabili della diciottesima stagione.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carrozze autosganciabili
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Con il termine carrozza autosganciabile si intende una sola carrozza, ma molte carrozze autosganciabili potevano essere controllate da una sola carrozza, da qui il nome "slip portion", cioè "porzione autosganciabile".
- ^ L'ultimo sganciamento è stato filmato dalla BBC per il programma Railway Roundabout.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ William Mitchell Acworth, The Railways of England, Londra, John Murray, 1900, p. 269.
- ^ a b C. E. J. Fryer, A History of Slipping and Slip Carriages, Oxford, Oakword Press, 1997, ISBN 0-85361-514-4.
- ^ (EN) The Vanishing Slip Coach, in The Manchester Guardian, 17 giugno 1932. Ospitato su https://search.proquest.com/docview/478415604.
- ^ Mevy the Victorian Slip Coach, su quirkyaccom.com (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2022).
- ^ Slip Coaches - Railway Wonders of the World, su railwaywondersoftheworld.com. URL consultato il 16 ottobre 2024.