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Definizione 2.2.1
Un insieme
X
≠
∅
{\displaystyle X\neq \emptyset }
, assieme ad una funzione distanza
d
:
X
2
→
R
{\displaystyle d:X^{2}\rightarrow \mathbb {R} }
è uno spazio metrico, e si indica con la coppia (X,d ) se per ogni
x
,
y
,
z
∈
X
{\displaystyle x,y,z\in X}
sono verificate le seguenti proprietà:
d
(
x
,
y
)
≥
0
{\displaystyle d(x,y)\geq 0\!}
d
(
x
,
y
)
=
d
(
y
,
x
)
{\displaystyle d(x,y)=d(y,x)\!}
(simmetria )
d
(
x
,
y
)
=
0
⟺
x
=
y
{\displaystyle d(x,y)=0\iff x=y\!}
d
(
x
,
y
)
≤
d
(
x
,
z
)
d
(
y
,
z
)
{\displaystyle d(x,y)\leq d(x,z) d(y,z)\!}
(disuguaglianza triangolare )
La distanza induce una topologia di aperti, e di conseguenza è possibile definire un concetto che ritorna spesso in analisi matematica e topologia:
Definizione
Si dice intorno di un punto
x
∈
X
{\displaystyle x\in X}
l'insieme
N
r
(
x
)
=
{
y
∈
X
|
d
(
x
,
y
)
<
r
}
{\displaystyle N_{r}(x)=\{y\in X|d(x,y)<r\}}
.
Osservate che, dato un punto
x
0
∈
X
{\displaystyle x_{0}\in X}
, l'intorno di raggio r centrato in
x
0
{\displaystyle x_{0}}
è l'insieme dei punti che distano r dal punto
x
0
{\displaystyle x_{0}}
.
TEOREMA 2.2.2.
Dalla disuguaglianza triangolare si ricava immediatamente che
d
(
x
,
y
)
−
d
(
x
,
z
)
≤
d
(
y
,
z
)
{\displaystyle d(x,y)-d(x,z)\leq d(y,z)}
Definizione 2.2.3.
Una funzione
a
:
N
→
X
{\displaystyle a:\mathbb {N} \rightarrow X}
si dice successione in
X
{\displaystyle X}
, ed i suoi elementi si indicano come
a
n
{\displaystyle a_{n}}
. È una legge che associa ad ogni numero naturale, un elemento dell'insieme X
Si dice che una successione
a
n
{\displaystyle a_{n}}
converge ad un valore
α
∈
X
{\displaystyle \alpha \in X}
se
∀
ε
>
0
∃
N
∈
N
:
n
>
N
⇒
d
(
a
n
,
α
)
<
ε
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\;\exists N\in \mathbb {N} :n>N\Rightarrow d(a_{n},\alpha )<\varepsilon }
,
cioè se
α
{\displaystyle \alpha }
è il limite della successione rispetto alla distanza
d
{\displaystyle d}
.
∀
ε
>
0
∃
N
∈
N
:
n
,
m
>
N
⇒
d
(
a
n
,
a
m
)
<
ε
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\quad \exists N\in \mathbb {N} :n,m>N\Rightarrow d(a_{n},a_{m})<\varepsilon }
si dice successione di Cauchy ;
Definizione
Uno spazio metrico nel quale ogni successione di Cauchy è convergente si dice completo .
Un insieme
Y
{\displaystyle Y}
si dice denso nello spazio metrico
X
{\displaystyle X}
se
Y
⊆
X
{\displaystyle Y\subseteq X}
e
∀
x
∈
X
,
∀
N
r
(
x
)
:
N
r
(
x
)
∩
Y
≠
∅
{\displaystyle \forall x\in X,\forall N_{r}(x):N_{r}(x)\cap Y\neq \emptyset }
.
Teorema
Ogni spazio metrico ammette un completamento : dato uno spazio metrico
(
X
,
d
)
{\displaystyle (X,d)}
esiste sempre uno spazio metrico completo
(
X
~
,
d
~
)
{\displaystyle ({\tilde {X}},{\tilde {d}})}
, ed una mappa
Φ
:
X
→
X
~
{\displaystyle \Phi :X\rightarrow {\tilde {X}}}
con le seguenti proprietà:
Φ
{\displaystyle \Phi \!}
è iniettiva;
d
(
x
,
y
)
=
d
~
(
Φ
(
x
)
,
Φ
(
y
z
)
)
{\displaystyle d(x,y)={\tilde {d}}(\Phi (x),\Phi (yz))\!}
;
Φ
(
X
)
{\displaystyle \Phi (X)\!}
è denso in
X
~
{\displaystyle {\tilde {X}}}
Definizione 2.2.5
Una funzione
f
:
X
→
X
{\displaystyle f:X\rightarrow X}
definita su uno spazio metrico è una contrazione se per ogni
x
,
y
∈
X
{\displaystyle x,y\in X}
è verificata la disuguaglianza
d
(
f
(
x
)
,
f
(
y
)
)
≤
k
d
(
x
,
y
)
{\displaystyle d(f(x),f(y))\leq kd(x,y)}
con
0
<
k
<
1
{\displaystyle 0<k<1\!}
.
Punto fisso
Siano
f
:
A
⟶
A
{\displaystyle f:A\longrightarrow A}
una funzione,
A insieme qualsiasi. Dicesi
punto fisso per la funzione
f
{\displaystyle f}
un valore
x
∈
A
{\displaystyle x\in A}
tale che
f
(
x
~
)
=
x
~
{\displaystyle f({\tilde {x}})={\tilde {x}}}
Teorema 2.2.6 o del punto fisso
Se
(
X
,
d
)
{\displaystyle (X,d)}
è uno spazio metrico completo e se
f
{\displaystyle f}
è una contrazione su
X
{\displaystyle X}
, allora
∃
!
x
¯
∈
X
:
f
(
x
¯
)
=
x
¯
{\displaystyle \exists !{\bar {x}}\in X:f({\bar {x}})={\bar {x}}}
Consideriamo in questo paragrafo le funzioni definite tra due spazi metrici,
f
:
(
X
,
d
)
→
(
Y
,
h
)
{\displaystyle f:(X,d)\rightarrow (Y,h)\,}
Definizione 2.2.7.
Diremo che la successione di funzioni
f
n
{\displaystyle f_{n}}
converge puntualmente ad
f
{\displaystyle f}
se
∀
x
∈
X
,
ε
>
0
∃
N
(
x
,
ε
)
:
n
>
N
⇒
h
(
f
n
(
x
)
,
f
(
x
)
)
<
ε
{\displaystyle \forall x\in X,\varepsilon >0\quad \exists N(x,\varepsilon ):n>N\Rightarrow h(f_{n}(x),f(x))<\varepsilon }
.
Diremo che una successione converge uniformemente se
∀
ε
>
0
∃
N
(
ε
)
:
n
>
N
⇒
h
(
f
n
(
x
)
,
f
(
x
)
)
<
ε
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\quad \exists N(\varepsilon ):n>N\Rightarrow h(f_{n}(x),f(x))<\varepsilon }
per ogni
x
∈
X
{\displaystyle x\in X}
.
L'importante differenza rispetto al caso precedente è che qui è possibile trovare un
N
{\displaystyle N}
valido per tutti gli
x
{\displaystyle x}
.
Teorema 2.2.8
Nel caso di funzioni da uno spazio metrico
X
{\displaystyle X}
a
C
{\displaystyle \mathbb {C} }
, una serie di funzioni
f
n
{\displaystyle f_{n}}
converge uniformemente a
f
{\displaystyle f}
se e solo se
∀
ε
>
0
∃
N
∈
N
:
n
>
N
⇒
sup
x
∈
X
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
.
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\quad \exists N\in \mathbb {N} :n>N\Rightarrow \sup _{x\in X}|f_{n}(x)-f(x)|<\varepsilon .}
Mentre la convergenza puntuale non comunica alla funzione limite le proprietà eventualmente possedute dalle funzioni della successione, la convergenza uniforme ne trasmette alcune; in particolare si ha che
Teorema 2.2.9
Il limite uniforme di funzioni continue è continuo.