Walter Bauer (teologo)
Walter Bauer (Königsberg, 8 agosto 1877 – Gottinga, 17 novembre 1960) è stato un teologo, lessicografo e grecista tedesco, di fede luterana. Fu uno studioso del Nuovo Testamento e delle origini del cristianesimo.
Biografia
modificaTrascorse l'infanzia a Marburgo, dove il padre era docente. Dopo aver studiato teologia nelle Università di Marburgo[1], Strasburgo e Berlino, Bauer divenne professore dapprima a Breslavia e, successivamente, a Gottinga, dove rimase per il resto della sua vita.
Opere
modificaNel libro intitolato Rechtgläubigkeit und Ketzerei im ältesten Christentum[2], Bauer mosse una critica radicale alla tesi universalmente accettata, secondo la quale fin dal tempo del cristianesimo primitivo[3] esistette un'autorità ecclesiastica ritenuta depositaria della verità e dell'ortodossia della fede, pur affermando che essa non era priva di fondamenti. Bauer sostenne che intere regioni dell'impero erano cadute sotto il controllo degli eretici, motivo per il quale nei primi secoli l'eresia non può essere considerata una forma di fede secondaria all'ortodossia e ad essa subordinata, bensì una manifestazione originale del primo cristianesimo.[4]
Robert A. Kraft, traduttore di Bauer, descrisse il suo stile di scrittura sofisticato e ricco di sfumature, con le seguenti parole:
«Presents a complex and frustrating problem for the translator who hopes to capture something of the "tone" or "flavor" of the original as well as representing accurately its content. Bauer writes in a dynamic and highly sophisticated manner, mixing precision with irony and even insinuation, pictorial language with careful presentation of the historical evidence, hypotheses and caveats with the subtle use of overstatement and understatement in cleverly nuanced expressions. His German is literary but not necessarily formal. Long sentences with closely interrelated parts appear alongside brief, sometimes cryptic or oblique comments couched in clever, often scholarly German idiom. Frequently the presentation flows along rapidly in an exciting manner, despite the difficulties of the subject matter— but its flow is such that the motion is difficult to capture in translation, and is sometimes even difficult to follow in the original.»
«Bauer è capace di presentare un problema complesso e frustrante per il traduttore che spera di catturare qualcosa del "tono" o del "sapore" dell'originale, oltre a rappresentare accuratamente il suo contenuto. Egli scrive in modo mutevole e notevolmente sofisticato, che unisce la precisione all'ironia e persino al'insinuazione, un linguaggio descrittivo ad un'accurata trattazione delle prove storiche, ipotesi e precisazioni con il sottile uso di sopravvalutazione e sottovalutazione all'interno di espressioni finemente sfumate. Il suo tedesco è letterario, ma non necessariamente formale. Lunghe frasi con parti strettamente correlate tra loro si alternano a frasi brevi, talora enigmatiche o con commenti ambivalenti espressi in un linguaggio arguto, e spesso in un tedesco di livello accademico. Sovente, l'esposizione scorre fluide in modo sorprendente, malgrado le difficoltà intrinseche della materia, ma il movimento impresso dal suo eloquio è tale che resta difficile fissarlo nella traduzione, e talvolta risulta persino difficile da cogliere nell'originale.»
Bauer concluse che quella che divenne nota come ortodossia era solo una delle numerose forme di cristianesimo nei primi secoli. Secondo lui, fu probabilmente la forma di cristianesimo praticata nel IV secolo, quella che determinò lo sviluppo dell'ortodossia ed esercitò la propria autorità sulla maggioranza dei convertiti dei secoli a venire.[5] Secondo Bauer, il potere spirituale della Chiesa sarebbe nato contestualmente all'affermazione della sua autorità temporale: la conversione di Costantino I accrebbe significativamente il complesso di risorse materiali spese al servizio dei cristiani di Costantinopoli, la capitale dell'impero romano orientale da lui fondata. Secondo Bauer, i seguaci dell'ortodossia imperiale neocristiana del IV secolo avrebbero riscritto la storia del conflitto con i Romani, impegnandosi a distruggere sistematicamente le opere e le prove storiche della tesi opposta, in modo tale da far risultare che la dottrina conciliare del IV secolo fosse stata quella maggioritaria ininterrottamente a partire dalla morte e resurrezione di Gesù.
Ponendosi in contraddizione con quasi 1600 anni di scritti sulla Storia della Chiesa, le conclusioni di Bauer furono accolte da un forte scetticismo all'interno della comunità scientifica di accademici cristiani, e in modo particolare da parte di Walther Völker.[6][7]
L'isolamento culturale della Germania nazista precluse una più ampia diffusione delle idee di Bauer fino al secondo dopoguerra; a livello internazionale, continuò ad essere conosciuto esclusivamente come l'autore del monumentale Wörterbuch zu den Schriften des Neuen Testament[8], che divenne uno standard degli studi neotestamentari.
Note
modifica- ^ M. Eugene Boring, Bauer, Walter, in McKim, Donald K. (a cura di), Dictionary of major biblical interpreters, 2nd, Downers Grove, Ill., IVP Academic, 2007, p. 172, ISBN 978-0-8308-2927-9.
- ^ 1ª edizione a Tubinga nel 1934; 2ª edizione a cura di Georg Strecker, pubblicata a Tubinga nel 1964. Tradotta in inglese nel 1971 col titolo Orthodoxy and Heresy in Earliest Christianity.
- ^ Bauer (1964:3f) commentando Origene, Commentarius II in Cant. e Sel. in Proverb.; e in Tertulliano, De praescript. haer. 36 che espone la tradizionale teoria del rapporto fra dottrina ortodossa e tesi eretiche.
- ^ John Behr, Irenaeus of Lyons: Identifying Christianity, OUP Oxford, 2013, pp. 5–6, ISBN 978-0-19-166781-7.«[Walter Bauer claimed] that Christianity was a diverse phenomenon from the beginning, that ‘varieties of Christianity’ arose around the Mediterranean, and that in some places what would later be called ‘heretical’ was initially normative. [...] Although some of Bauer’s reconstructions are inaccurate and have been dropped, the idea that Christianity was originally a diverse phenomenon has now been generally accepted.»
- ^ (DE) Rechtgläubigkeit, su persee.fr. URL consultato il 2 novembre 2019 (archiviato il 2 novembre 2019).; e anche Aufsätze und Kleine Schriften, Georg Strecker, ed. Tubinga, 1967, pp. 229-33.
- ^ Le recensioni dei titoli pubblicati da Bauer e le critiche mosse al loro contenuto sono citate da Georg Strecker, "Die Aufnahme des Buches" in Rechtgläubigkeit, 1964, pp. 288-306 (citato da Bart D. Ehrman); un'edizione completamente riveduta e ampliata del saggio di Strecker apparve nella traduzione inglese di Robert A. Kraft del 1971, pp. 286-316;
- ^ Daniel J. Harrington, The Reception of Walter Bauer's "Orthodoxy and Heresy in Earliest Christianity" during the Last Decade, in The Harvard Theological Review, 73, JSTOR 1509492. Ospitato su archive.is.
- ^ Tradotto in inglese nel 1971 col titolo di A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature, abbreviato in Bauer Lexicon
Collegamenti esterni
modifica- Bauer, Walter, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Opere di Walter Bauer, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 34580966 · ISNI (EN) 0000 0001 0886 8494 · SBN BVEV010118 · BAV 495/104170 · LCCN (EN) n81012411 · GND (DE) 119513366 · BNF (FR) cb12683802r (data) · J9U (EN, HE) 987007258223505171 · CONOR.SI (SL) 85865827 |
---|