Vincenzo Balzamo

politico italiano (1929-1992)

Vincenzo Balzamo (Colli a Volturno, 3 aprile 1929Milano, 2 novembre 1992) è stato un politico italiano, Ministro per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica nel 1980 e Ministro dei trasporti dal 1981 al 1982.

Vincenzo Balzamo

Ministro dei trasporti della Repubblica Italiana
Durata mandato28 giugno 1981 –
1º dicembre 1982
Capo di StatoSandro Pertini
Capo del governoGiovanni Spadolini
PredecessoreRino Formica
SuccessoreMario Casalinuovo
LegislaturaVIII

Ministro dell'università e della ricerca della Repubblica Italiana
Durata mandato4 aprile 1980 –
18 ottobre 1980
Capo del governoFrancesco Cossiga
PredecessoreVito Scalia
SuccessorePierluigi Romita
LegislaturaVIII

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato25 maggio 1972 –
2 novembre 1992
LegislaturaVI, VII, VIII, IX, X, XI
Gruppo
parlamentare
Partito Socialista Italiano
CoalizionePentapartito dal 1979
CircoscrizioneBrescia-Bergamo
CollegioBrescia
Incarichi parlamentari
  • VI
    • membro della II commissione interni (17 gennaio 1975 - 4 luglio 1976)
    • membro della XII commissione industria e commercio (25 maggio 1972 - 17 gennaio 1975)
  • VII
    • membro della II commissione interni (5 luglio 1976 - 19 giugno 1979)
    • membro della commissione d'indagine, richiesta dall'On. Vito Miceli, a norma dell'art. 58 del regolamento (28 settembre 1976 - 28 ottobre 1976)
  • VIII
    • membro della I commissione affari costituzionali (1º dicembre 1982 - 11 luglio 1983)
    • membro della II commissione interni (11 luglio 1979 - 15 luglio 1981)
    • membro della IV commissione giustizia (7 dicembre 1982 - 11 luglio 1983)
    • membro della VII commissione difesa (15 luglio 1981 - 1º dicembre 1982)
  • IX
    • membro della VII commissione difesa (6 febbraio 1985 - 9 luglio 1985)
    • membro della XI commissione agricoltura e foreste (9 luglio 1985 - 1º luglio 1987)
    • membro della XII commissione industria e commercio (12 luglio 1983 - 6 febbraio 1985)
  • X
    • membro della VIII commissione lavori pubblici (4 agosto 1987 - 21 luglio 1988)
    • membro della X commissione attività produttive (21 luglio 1988 - 22 aprile 1992)
Sito istituzionale

Sindaco di Colli a Volturno
Durata mandato14 giugno 1965 –
19 novembre 1973
PredecessoreGiustino Incollingo
SuccessoreVincenzo Campellone

Dati generali
Partito politicoPSI (1949-1992)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
Professionegiornalista

Carriera politica

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Iscritto al partito dal 1949, venne notato da Rodolfo Morandi, il dirigente che si pose il problema di ricostruire l'apparato del partito. Nel 1959 conquistò la segreteria nazionale del movimento giovanile socialista, trasformato poi in Fgsi. Dopo un periodo trascorso a Napoli come corrispondente dell'"Avanti!", è stato fondatore e direttore del quindicinale "La Conquista". Inoltre ha collaborato alla realizzazione di Critica Sociale.

Nel 1965 venne eletto sindaco nel suo paese natale, Colli a Volturno in provincia di Isernia e rimase in carica fino al 1973, contribuendo alla realizzazione di numerose opere pubbliche, nonché allo sviluppo economico e culturale della sua cittadina.

Venne eletto parlamentare della circoscrizione Brescia-Bergamo dal 1972. Successivamente venne rieletto per altre cinque legislature, l'ultima nel 1992. Brescia era per lui una seconda casa.

Dopo aver ricoperto vari incarichi all'interno del partito, nel 1985 durante la segreteria di Bettino Craxi, diventò segretario amministrativo nazionale del PSI, nonché tesoriere del PSI. Balzamo propose numerose leggi di riforma tra le quali quelle per la polizia, i tribunali militari, i servizi segreti, le intercettazioni telefoniche, la leva militare, il consiglio nazionale delle ricerche e la sicurezza del volo.

Nel maggio del 1988 tornò per l'ultima volta a Colli a Volturno in occasione della vittoria della lista socialista, guidata da Antonio Incollingo, alle locali elezioni comunali.

Dopo la sua morte, nel 1992, gli subentrò alla Camera il deputato sordomuto Stefano Walter Bottini.[1]

Procedimenti giudiziari

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Il 14 ottobre 1992, in piena Tangentopoli, ricevette un avviso di garanzia dai giudici milanesi nel corso dell'inchiesta Mani Pulite, in cui gli si contestò di aver violato la legge sul finanziamento pubblico dei partiti e di essere stato, per la carica che ricopriva all'interno del partito, il destinatario delle tangenti riservate al Partito Socialista.

Colpito da infarto miocardico esteso ed operato d'urgenza il 26 ottobre[2], Balzamo morì all'Ospedale San Raffaele di Milano la mattina del 2 novembre 1992 all'età di 63 anni[3], prima che potesse iniziare un processo nei suoi confronti. I funerali si svolsero il 4 novembre a Roma nella Chiesa di San Pio X alla Balduina, alla presenza di Bettino Craxi, del sindaco della capitale Franco Carraro, dei presidenti delle Camere Giorgio Napolitano e Giovanni Spadolini, e di numerosi uomini di spicco del partito socialista come Claudio Martelli e Gianni De Michelis.[4]

Pubblicazioni

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  1. ^ Il successore. Un sordomuto alla Camera, su archiviolastampa.it, La Stampa, 3 novembre 1992.
  2. ^ Grave l'on. Balzamo colpito da infarto, su archiviolastampa.it, 27 ottobre 1992, p. 6.
  3. ^ Balzamo è morto, Craxi lancia accuse, su archiviolastampa.it, 3 novembre 1992.
  4. ^ Balzamo è morto ingiustamente, su ricerca.repubblica.it, 5 novembre 1992.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN24624388 · ISNI (EN0000 0000 8102 9593 · SBN CFIV008279 · LCCN (ENn86047155 · BNF (FRcb12071497f (data)