Valeriana locusta

specie di pianta della famiglia Valerianaceae
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Il songino (Valeriana locusta L., 1753) è una pianta edibile appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee[1][2].

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Songino
Valeriana locusta
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineDipsacales
FamigliaCaprifoliaceae
GenereValeriana
SpecieV. locusta
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineDipsacales
FamigliaValerianaceae
GenereValeriana
SpecieV. locusta
Nomenclatura binomiale
Valeriana locusta
L., 1753
Sinonimi

Valerianella locusta
(L.) Laterr., 1821

Etimologia

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Il suo nome botanico si deduce dal latino valere 'avere forza', nel senso di 'avere efficacia'[3]. Altri suoi nomi possono essere:

  • Valeriana insalata od olitoria (lat. olus = orto, ortaggio, per il botanico Linneo), per distinguerla, appunto, dalla sua parente fitoterapica (la "officinalis")
  • Soncino o songino, dal greco σόγχος 'sonchos', ovvero 'cardo selvatico'[4]

Descrizione

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Fiori di songino

Il songino è una pianta erbacea annuale, generalmente annuale invernale, che raggiunge un'altezza compresa tra 5 e 15 cm. Le sue foglie semplici vanno da 5 a 30 mm di lunghezza e sono riunite in una rosetta basale di foglie. A seconda della varietà, le foglie sono larghe o strette, rotonde o appuntite e presentano diverse tonalità di verde.

I fiori sono riuniti in piccole ombrelle arrotondate. I fiori piccoli, zigomorfi, sono quintuplici e misurano da 1,5 a 2 mm di lunghezza. I cinque petali azzurri sono fusi. Sono presenti solo tre stami. I frutti sono piccole noci asimmetriche lunghe 2-4 mm.

Cresce in tutto il territorio Mediterraneo, ed è presente in tutte le relative zone a clima temperato. Oltre a essere un ortaggio comune, si può trovare allo stato spontaneo, in primavera, nei campi, nei giardini e sui vecchi muri.

Distribuzione e habitat

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Il songino è diffuso in Europa, Macaronesia, Africa settentrionale e Asia occidentale.[5] In altri paesi si presenta come neofita.[6] Cresce su terreni da freschi a moderatamente freschi, ricchi di nutrienti e basi, sabbiosi o argillosi puri in un clima invernale mite e umido.

Coltivazione

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Il songino è stato coltivato come pianta da insalata fin dal Neolitico.[7] Viene coltivato come coltura secondaria sia all'aperto che in serra e a seconda del periodo di semina autunnale, la raccolta può avvenire dalla fine di marzo e aprile dell'anno successivo. La resa nella coltivazione in campo è di circa 0,4 kg/m² di superficie coltivata, mentre in serra è da 1 a 1,5 kg/m².

In pieno campo la semina per i raccolti autunnali avviene da luglio ad agosto e per lo svernamento nella prima metà di settembre. È diffusa anche la coltivazione in serre non riscaldate; il periodo migliore per la semina è la prima metà di settembre, ma è possibile anche fino alla fine di ottobre.[8][9]

È da consumarsi liberamente in insalate, in maniera analoga alla lattuga e alle cicorie (radicchi). Viene spesso indicata per chi è debole di stomaco, poiché molto digeribile. Le caratteristiche organolettiche ricercate sono offerte dalla piantina giovane e dalle sue morbide foglie; quando viene lasciata maturare, la pianta si allunga per la fioritura e la produzione di semi fino a 30-40 cm di altezza, riduce quindi la propria massa fogliare e sviluppando porzioni meno gradevoli al palato (stelo e fiori); nella sua ultima fase di sviluppo infatti, la valerianella è più appetibile in forma cotta. Per il discreto contenuto di vitamine A, B e C, potassio, calcio, fosforo, ferro[10] diventa un alimento molto importante di equilibrio nella crescita.

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ (EN) Valeriana locusta, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'11 giugno 2024.
  3. ^ Etimologia : valeriana;, su etimo.it. URL consultato l'8 luglio 2024.
  4. ^ (EN) σόγχος, in Wiktionary, the free dictionary, 10 marzo 2024. URL consultato l'8 luglio 2024.
  5. ^ The Euro Med Plantbase Project, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 24 novembre 2024.
  6. ^ Valerianella locusta (L.) Laterr. GRIN-Global, su npgsweb.ars-grin.gov. URL consultato il 24 novembre 2024.
  7. ^ Die Blütenpflanzen Mitteleuropas. 1: Einführung, Unveränd. Sonderausg. der 2., überarb. Aufl, Kosmos, 2004, ISBN 978-3-440-09277-4.
  8. ^ Klaus-Ulrich Heyland (Herausgeber), S. Scholz, W. Stolz: Spezieller Pflanzenbau. 7. Auflage, Ulmer, Stuttgart 1952/1996, ISBN 3-8001-1080-6, S. 203 f.
  9. ^ Winfried Titze: Frisches Gemüse aus dem Garten. Ulmer, Stuttgart 1987, ISBN 3-8001-6293-8, S. 80 f.
  10. ^ http://www.nonsprecare.it/valeriana-insalata-salute

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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