Sergio Nesi

ingegnere e scrittore italiano

Sergio Nesi (Corticella, 25 maggio 1918Bologna, 14 dicembre 2013) è stato un militare e scrittore italiano. È stato un ufficiale prima della Regia marina e poi della Xª Flottiglia MAS della Repubblica Sociale Italiana.

Sergio Nesi
NascitaCorticella, 25 maggio 1918
MorteBologna, 14 dicembre 2013
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Repubblica Sociale Italiana (bandiera) Repubblica Sociale Italiana
Forza armata Marina Nazionale Repubblicana
ArmaRegia Marina
CorpoXª Flottiglia MAS (RSI)
UnitàComando X MAS (1943-1945)
GradoTenente di vascello
ComandantiJunio Valerio Borghese
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneGuerra civile in Italia (1943-1945)
Comandante diBase Operativa Sud (Fiumicino)
Base Operativa Est (Isole Brioni)
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare
Studi militariAccademia Navale
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Biografia

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Entrato in Accademia Navale nell'agosto 1937, in quello che sarà chiamato corso "Alcione", ne esce come aspirante guardiamarina proprio allo scoppio del conflitto nel giugno 1940. È stato imbarcato sull'incrociatore Montecuccoli con l'incarico di direttore del tiro (balistica) contraereo fino al luglio 1943.

Alla data dell'Armistizio si trova con il grado di tenente di vascello a Portorose, per frequentare il corso di Osservazione Aerea della Marina Militare.

A novembre viene chiamato dal Ministero della Marina della Repubblica Sociale Italiana per riprendere servizio, questa volta presso la Xª Flottiglia MAS alle dirette dipendenze delle Medaglie d'Oro al Valor Militare Junio Valerio Borghese e Mario Arillo.

 
L'incrociatore Raimondo Montecuccoli, sul quale Nesi era direttore del tiro

Lo sbarco di Anzio

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Sbarco di Anzio.

Nel marzo 1944 assume il comando della Base Operativa Sud di Fiumicino, situata presso Villa Torlonia sul lago di Traiano, per operare contro le forze da sbarco Alleate ad Anzio e Nettuno fino a giugno, quando le forze alleate entrano in Roma. Il 14 maggio, alla guida dello SMA 318, dopo aver avvistato una corvetta nemica erroneamente identificata inizialmente con un trasporto truppe[1], manovrò lo SMA per avvicinarla. Pur essendo stato avvistato dai nemici lo SMA proseguì la propria rotta di avvicinamento fino a giungere a poche decine di metri da cui sganciò le proprie bombe a getto centrando e affondando l'imbarcazione[2]. Per questa azione Nesi fu decorato con la medaglia d'argento al valor militare[3].

La Base Operativa Est

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Nel novembre 1944 viene inviato alle dirette dipendenze del capitano di corvetta Aldo Lenzi[4], altro specialista dei mezzi d'assalto, a comandare la base dei mezzi d'assalto di superficie di Brioni. Il 13 aprile 1945 lasciò il comando della Base "Est" al Sottotenente di vascello Mario Cavallo per prendere parte all'ultima missione della Xª Mas in Adriatico.

L'azione che inizialmente doveva svolgersi contro il traffico navale al largo di Pescara vista la preponderante presenza Alleata fu limitata alla più vicina Ancona e si svolse il 14 aprile[4]. I due SMA impiegati per l'azione però non ebbero fortuna ed uno dovette fermarsi ancora al largo di Ancona per un'avaria mentre il secondo, al comando di Nesi, affiancato da Perbellini fu presto avvistato e investito dal fuoco di mitragliatrici. Colpito lo SMA Nesi ebbe solo il tempo di gettare in mare alcune bottiglie fasciate nel tricolore contenenti messaggi di dalmati ed istriani[5]. Entrambi gli equipaggi partiti da Brioni furono presi prigionieri dagli Alleati ed inviati in campo di prigionia.

Ha passato la prigionia in Algeria nel 211 POW e poi nel Campo 'S' a Taranto, dal quale evase nell'aprile 1946.

Il dopoguerra

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Radiato inizialmente dai ruoli della Marina e poi posto in congedo assoluto, ha lavorato come operaio fuochista nello zuccherificio di Bologna, laureandosi al contempo in ingegneria civile.

Assunto nel genio civile di Bologna è entrato nei ruoli del Ministero dei lavori pubblici nel 1952, è andato in quiescenza nel 1973 come direttore generale. Ha lavorato presso gli uffici del Genio Civile di Bologna, Piacenza, Parma, Nuoro, Ravenna e presso il Magistrato per il Po a Parma.

Una volta in pensione ha scritto diversi libri sulla Decima Flottiglia MAS, ante e post 8 settembre.

È stato vice presidente dell'Associazione Combattenti Decima MAS.

Il libro Decima flottiglia nostra... è diventato il testo ufficiale dell'Ufficio Storico della Marina per quanto riguarda la storia dei mezzi d'assalto nel periodo 1943-1945.

  • Decima flottiglia nostra..., Mursia, Milano, 1986, poi ristampato da Lo Scarabeo, Bologna, 2008 ISBN 978-88-8478-115-4
  • Un Alcione dalle Ali Spezzate, il nido, Bologna, 1989
  • Un Alcione dalle Ali Spezzate, il volo, Bologna, 1989
  • Un Alcione dalle Ali Spezzate, la caduta, Bologna, 1989, poi ristampato da Lo Scarabeo, Bologna, 2003 ISBN 88-8478-060-8
  • Rivisitando storie già note di una nota Flottiglia - parte prima, Lo Scarabeo, Bologna, 2000 ISBN 88-8478-000-4
  • Rivisitando storie già note di una nota Flottiglia - parte seconda, Lo Scarabeo, Bologna, 2000 ISBN 88-8478-001-2
  • Junio Valerio Borghese. Un principe, un comandante, un italiano, Lo Scarabeo, Bologna, 2004 ISBN 88-8478-066-7
  • Scirè. Storia di un sommergibile e degli uomini che lo resero famoso, Lo Scarabeo, Bologna, 2007 . ISBN 978-88-8478-093-5
  • Ozegna, 8 luglio 1944, Lo Scarabeo, Bologna, 2008 ISBN 978-88-8478-116-1

Onorificenze

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«Direttore di tiro c.a. di Incrociatore colpito durante un attacco aereo nemico, portatosi personalmente al complesso reagiva prontamente con tiro intenso ed efficace. Successivamente si prodigava con slancio nelle misure di sicurezza e nella rimesa in efficienza degli impianti avariati e partecipava alla ricerca dei feriti.»
— Mar Tirreno, 4 dicembre 1942

Repubblica Sociale

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(Non riconosciute dal Regno d'Italia e dalla Repubblica Italiana)

«Comandante di base avanzata di mezzi d'assalto, durante una missione offensiva contro i rifornimenti sulla testa di ponte di Anzio, avvistata una corvetta, attaccava l'unità nemica con bombe antinave, dimostrando somma decisione e grande sprezzo del pericolo. Colpita l'unità nemica, che è da ritenersi affondata, dati i danni riportati, manovrava con serena, particolare perizia, riuscendo a trarre in salvo l'unità a lui affidata dalla violenta reazione di fuoco di altre unità nemiche accorse sul punto dello scontro. Esempio di grande coraggio, decisione, serena valutazione delle situazioni e attaccamento al dovere.»
— Acque di Anzio, 1944[3].
— Brioni - Acque di Ancona, 13 aprile 1945

Tedesche

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— Acque di Anzio - 26 maggio 1944

Bibliografia

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  • Carlo De Risio, La X MAS contro gli anglo-americani dopo l'armistizio, su Nuova Storia Contemporanea, Anno XVII 1º gennaio-febbraio 2013
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