Istituto per le Opere di Religione
L'Istituto per le Opere di Religione (acronimo: IOR) è un ente con personalità giuridica canonica pubblica della Città del Vaticano, fondato nel 1942 da papa Pio XII e con sede in Vaticano[1].
Istituto per le Opere di Religione | |
---|---|
Stato | Città del Vaticano |
Forma societaria | Ente pubblico canonico |
Fondazione | 27 giugno 1942 a Città del Vaticano |
Fondata da | Papa Pio XII |
Sede principale | Città del Vaticano |
Persone chiave | Jean-Baptiste de Franssu (presidente) Gian Franco Mammì (direttore generale) |
Settore | Finanziario |
Prodotti |
|
Utile netto | 30,6 milioni € (2023) |
Dipendenti | 107 (2023) |
Slogan | «AL SERVIZIO DELLA CHIESA CATTOLICA NEL MONDO» |
Sito web | www.ior.va/ |
Il rescriptum ex audientia SS.MI. circa l’Istruzione sull’Amministrazione e gestione delle attività finanziarie e della liquidità della Santa Sede e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede, del 23 agosto 2022, stabilisce che "l’attività di gestore patrimoniale e di depositario del patrimonio mobiliare della Santa Sede e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede compete in via esclusiva all’Istituto per le Opere di Religione"[2].
La missione dell’istituto consiste nel provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili ed immobili ad esso trasferiti o affidati da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione o di carità, pertanto accetta beni che abbiano tale destinazione, almeno parziale e futura, secondo le modalità stabilite dalla normativa. Inoltre, l’istituto accetta depositi di beni da parte di enti e persone della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano[3].
Lo IOR ha il compito di servire la missione globale della Chiesa cattolica, da un lato attraverso l'amministrazione di parte del patrimonio, dall'altro assicurando la fornitura di servizi di pagamento per la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano, gli enti collegati, gli ordini religiosi, le istituzioni cattoliche, il clero, i dipendenti della Santa Sede, nonché i corpi diplomatici accreditati[3].
L’istituto, supervisionato, vigilato e regolamentato dall’Autorità di supervisione e informazione finanziaria (ASIF)[4], svolge a favore dei propri clienti attività di natura finanziaria e bancaria, tra cui: raccolta di depositi, custodia titoli e valori, gestioni patrimoniali, trasferimenti internazionali di denaro, pagamenti di emolumenti e pensioni in favore dei dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. In particolare, l’attività finanziaria è basata sul principio della coerenza con l’etica cattolica (santità della vita umana, rispetto della vita umana, tutela dell’ambiente, contrasto alle dipendenze, responsabilità sociale e della sostenibilità secondo i 10 principi del Global Compact delle Nazioni Unite), nel rispetto degli standard e delle best practice internazionali: le strategie di investimento rispecchiano i principi della Dottrina sociale della Chiesa[5] investendo esclusivamente in imprese e Stati che rispettano tali principi[6].
L’istituto ha sede esclusivamente nel territorio dello Stato della Città del Vaticano ed è sottoposto alle disposizioni e norme ivi vigenti.
Al vertice dell’Istituto per le Opere di Religione si trova la Commissione cardinalizia, nominata dal papa, con compiti di vigilanza. La Commissione cardinalizia nomina i componenti del Consiglio di sovrintendenza, organo responsabile della definizione delle linee strategiche, il cui presidente è dal 2014 il francese Jean-Baptiste de Franssu.
Il direttore generale, cui spetta il compito di amministrare, gestire e organizzare l’istituto, è dal 2015 Gian Franco Mammì.
A partire dagli anni 2010, l'istituto ha avviato una serie di riforme con l'obiettivo di garantire la trasparenza del proprio operato[7][8] ricevendo un riscontro positivo da parte di Moneyval[9]. Il Comitato di esperti sulla valutazione delle misure contro il riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo del Consiglio d'Europa ha ritenuto che lo IOR «ha una buona comprensione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, valutati come medio-bassi (rischio residuo). C'è una particolare e positiva attenzione alla valutazione dei rischi geografici e i necessari miglioramenti ulteriori in tale ambito sono in via di attuazione».[10]
Nel corso del mese di maggio 2024, la Santa Sede (incluso lo Stato della Città del Vaticano), è stata sottoposta dal Comitato Moneyval ad un processo di “regular follow-up” nell’ambito del quale è stata analizzata la vigente normativa ai fini della conformità tecnica rispetto ad alcune raccomandazioni del GAFI.[11] Ad esito del follow-up, il Comitato ha confermato i progressi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano nell’ambito della prevenzione e del contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e del finanziamento alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. A tutte le raccomandazioni oggetto di analisi è stata assegnata una valutazione migliorativa.[12]
Struttura e finalità
modificaSecondo quanto stabilisce il suo statuto, modificato nel 2023[13], l'istituto ha lo scopo di provvedere alla custodia e all'amministrazione dei beni mobili e immobili ad esso trasferiti o affidati da persone fisiche o giuridiche e destinati a opere di religione e carità.
L'Istituto pertanto accetta beni con la destinazione, almeno parziale e futura, di cui al precedente comma, secondo le modalità legittimamente stabilite. L’istituto, in conformità al diritto canonico o vaticano, accetta depositi di beni da parte di enti e persone della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. (Statuto 2023, art. II).
Ha una sola sede, collocata nel torrione Niccolò V costruito nel 1453 addossato al Palazzo "Sisto V", residenza del pontefice all'interno dello Stato della Città del Vaticano.[14]
L'istituto è gestito da professionisti bancari e guidato da un presidente, non necessariamente un consacrato o un religioso, che riferisce direttamente ad un collegio di cinque cardinali, nominati dal papa e in carica per un quinquennio, e al papa (o al cardinale camerlengo durante un periodo di sede vacante). Al 31 dicembre 2022 lo IOR constava di 117 dipendenti di ruolo.
Fino al 2013 il bilancio e tutti i movimenti fatti dall'Istituto sono stati noti solo ed esclusivamente al papa, al collegio dei cardinali che lo gestiscono, al prelato dell'istituto, al Consiglio di sovrintendenza, alla Direzione generale ed ai revisori dei conti[15]. ll bilancio dello IOR è stato pubblicato per la prima volta il 1º ottobre 2013 sul sito dell'Istituto[16].
Secondo il bilancio 2022[17][18], lo IOR possiede un patrimonio di 578,5 milioni di euro, con un utile netto di 29,6 milioni di euro.
Il codice SWIFT dello IOR è IOPRVAVX
:
IOPR
identifica l'Istituto per le Opere di ReligioneVA
è il codice paese per lo Stato della Città del VaticanoVX
il codice per la Città del Vaticano
Storia
modificaL'origine
modificaL'11 febbraio 1887, papa Leone XIII costituì la “Commissione cardinalizia ad pias causas” che nel 1904, su iniziativa di papa Pio X, fu rinominata "Commissione Cardinalizia per le Opere di Religione”.
I Patti Lateranensi firmati nel 1929 durante il periodo fascista, riconobbero la Città del Vaticano come uno Stato indipendente. Con la legge di esecuzione del trattato (legge del 27 maggio 1929, n. 810[19]) l'Italia, per compensare l'espropriazione dei beni immobili che la Chiesa cattolica aveva subito con le leggi napoleoniche prima e fino al 1871 con le leggi del 7 luglio 1866 di soppressione degli ordini e delle corporazioni religiose e del 15 agosto 1867 per la liquidazione dell'asse ecclesiastico poi, si obbligava a versare alla Santa Sede la somma di lire 750 000 000 ed a consegnare titoli di debito pubblico consolidato per un valore nominale di 1 000 000 000 di lire. Questo fu una parte consistente dei capitali che motivarono la creazione della banca e consentirono di iniziare la sua attività economica.
La gestione del capitale fu affidata nel 1929 da papa Pio XI al banchiere laico Bernardino Nogara, posto a capo della neo-costituita "Amministrazione speciale della Santa Sede". Nogara pose due condizioni per accettare l'incarico assegnatogli: gli investimenti dovevano essere liberi da qualsiasi considerazione religiosa o dottrinale e realizzabili in ogni parte del mondo. Così, fra il 1929 e l'inizio della seconda guerra mondiale, Nogara riuscì ad investire i capitali vaticani in numerosi segmenti dell'economia italiana, specialmente nell'energia elettrica, nelle comunicazioni telefoniche, nel credito bancario, nelle ferrovie locali, nella produzione di macchine agricole, nel cemento, nell'acqua e nelle fibre tessili sintetiche. Fra le società controllate spiccavano l'Italgas e, nel settore tessile, la Società Italiana della Viscosa, La Supertessile, la Società Meridionale Industrie Tessili e La Cisaraion, unite poi nella holding CISA-Viscosa, poi assorbita nella SNIA Viscosa.
La dirigenza di Nogara permise anche forti partecipazioni nell'Istituto di Credito Fondiario, nelle Assicurazioni Generali, nella Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, nell'Istituto Romano di Beni Stabili (una compagnia immobiliare), nella Società Elettrica ed Elettrochimica del Caffaro, nella CONDOR Società per l'industria petrolifera e chimica, nella Società Mineraria e Metallurgica Pertusola, nella Società Adriatica di Elettricità e nelle Cartiere Burgo. Per quanto riguarda il settore bancario, il controllo dei capitali vaticani si estese al Banco di Roma, il Banco di Santo Spirito e la Cassa di Risparmio di Roma[20]. Nello stesso periodo papa Pio XI approva lo Statuto della commissione che diventa la “Commissione Prelatizia Amministratrice delle Opere di Religione”.
All'arrivo della crisi degli anni '30, Nogara riuscì a vendere all'IRI gli interessi mobiliari del Banco di Roma, del Banco di Santo Spirito e del Credito sardo a prezzi di mercato, nonostante il loro deprezzamento pressoché totale, con un guadagno di circa 630 milioni di dollari.
Un altro investimento strategico si rivelò quello nelle Officine Meccaniche Reggiane, nella Breda e nella Compagnia Nazionale Aeronautica, che nel 1935 fornirono armamenti e munizioni per la Guerra d'Etiopia.
Il 17 marzo 1941 la Commissione Prelatizia Amministratrice delle Opere di Religione assunse la denominazione di "Amministrazione per le Opere di Religione".
L'Istituto per le Opere di Religione
modificaIl 27 giugno 1942 papa Pio XII fonda con chirografo l'”Istituto per le Opere di Religione” (IOR) con personalità giuridica propria assorbendo l'”Amministrazione per le Opere di Religione”[21].
Il 31 dicembre 1942 il ministro delle Finanze del governo italiano Paolo Thaon di Revel emise una circolare che prevedeva l'esenzione dello IOR dal pagamento delle imposte sui dividendi[20].
Nel corso degli anni l'istituto fu criticato per la spregiudicatezza del suo modus operandi, basato principalmente sulla speculazione sul mercato azionario mondiale e su quello immobiliare, anche grazie ai sostanziosi privilegi ed esenzioni sopracitati.
Nel 1962 lo IOR deteneva il 24,5% della Banca Privata Finanziaria di Michele Sindona, al quale, nel 1969, papa Paolo VI affidò una consulenza per la modernizzazione dello IOR. Assieme a lui, una commissione formata da Luigi Mennini, Pellegrino de Strobel e Massimo Spada. Con l'incarico di trovare un nuovo acquirente, a Sindona fu venduta la Società Generale Immobiliare, della quale lo IOR mantenne una quota del 3%. Successivamente, furono numerosissime le partecipazioni comuni, comprese le movimentazioni di capitali in paradisi fiscali, fra IOR e Sindona[22].
Nel 1971 l'arcivescovo Paul Marcinkus fu nominato presidente dello IOR.
Nel 1972, lo IOR possedeva circa il 51% delle azioni della Banca Cattolica del Veneto. Per volontà del direttore dello IOR Paul Marcinkus, il 37% delle azioni venne venduto al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, provocando la reazione dei vescovi veneti - tra i quali l'allora monsignor Albino Luciani (futuro papa Giovanni Paolo I) - che, non essendone stati informati, chiusero per protesta i loro conti presso la Cattolica del Veneto[23].
Secondo dichiarazioni del pentito di mafia Vincenzo Calcara, lo IOR era coinvolto nel riciclaggio di denaro di Cosa Nostra.[24], mentre un altro pentito, Francesco Marino Mannoia (secondo Giovanni Falcone «il più prezioso collaboratore di giustizia») rivelò nel 1998, durante il processo per mafia a Marcello Dell'Utri, che «Licio Gelli investiva i danari dei corleonesi di Totò Riina nella banca del Vaticano. (...) Lo IOR garantiva ai corleonesi investimenti e discrezione»[25][26]. Perciò «quando il papa Giovanni Paolo II venne in Sicilia e scomunicò i mafiosi, i boss si risentirono soprattutto perché portavano i loro soldi in Vaticano. Da qui nacque la decisione di far esplodere due bombe davanti a due chiese di Roma»[25] (esplose davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano e alla chiesa di San Giorgio al Velabro la notte fra il 27 e il 28 luglio 1993).
Secondo il giornalista Gianluigi Nuzzi,[27] che si è avvalso dell'archivio di monsignor Renato Dardozzi, attraverso lo IOR sarebbero stati movimentati, tra il 1989 e il 1993, 275 miliardi di lire in contanti, più 135-200 miliardi di lire in titoli di Stato. Nel suo libro Vaticano S.p.A. sostiene che lo IOR era attivo nel riciclaggio di denaro sporco, tangenti e supporto finanziario alla mafia. Il figlio di Vito Ciancimino, Massimo, ha detto
Con i proventi delle sue attività economiche, negli anni ottanta lo IOR avrebbe finanziato organizzazioni politiche ed entità bancarie volte a contrastare movimenti filomarxisti in America Latina (ad esempio i Contras nicaraguensi[30]) ed i regimi comunisti dell'Europa dell'Est[31] (come il sindacato polacco Solidarność).[30]
Il 21 giugno 1982 si apre il caso del crac del Banco Ambrosiano, uno dei maggiori scandali finanziari italiani del dopoguerra, nel quale sono coinvolti, tra gli altri, i vertici dello IOR (fra cui Mons. Paul Marcinkus), Roberto Calvi, Michele Sindona e Licio Gelli. Per i vertici vaticani non ci furono conseguenze giudiziarie rilevanti, grazie allo status giuridico dello IOR.
Nel giugno 1989 a Paul Marcinkus subentra Angelo Caloia.
Riforme recenti
modificaPunti istituzionali cruciali
modificaIl 1º marzo 1990, papa Giovanni Paolo II ha approvato con chirografo lo statuto dell'istituto, che insieme con le norme collegate stabilisce lo scopo e la corporate governance dello IOR. Da allora, e fino al la struttura dello IOR è composta di cinque elementi: La Commissione cardinalizia di vigilanza, il prelato, il Consiglio di sovrintendenza, la Direzione e il Collegio dei revisori.[15]
A seguito di diverse vicende giudiziarie riguardanti infrazioni della normativa antiriciclaggio compiute dallo IOR, il 30 dicembre 2010 il Vaticano si è impegnato a dare piena applicazione alla convenzione monetaria firmata con l'Unione europea il 17 dicembre 2009, introducendo leggi volte alla lotta al riciclaggio, che sono entrate in vigore il 1º aprile 2011[32]. In continuità con tali impegni, Promontory Financial Group, una società americana, nel luglio 2013 è stata incaricata di certificare il pieno rispetto degli standard internazionali anti-riciclaggio[33].
Il 24 giugno 2013, papa Francesco ha istituito una Pontificia Commissione referente sullo IOR allo scopo di conoscere in modo più approfondito la posizione giuridica dello IOR e permettere una sua migliore “armonizzazione” con “la missione universale della Sede Apostolica”, come veniva comunicato dalla segreteria dello Stato Vaticano.[34] Secondo padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa Vaticana, la cosiddetta commissione CRIOR è "un organismo che studierà la situazione e riferirà al Papa nel quadro delle riforme utili alla Chiesa".[35] Il 1º ottobre 2013 viene per la prima volta divulgato al pubblico il Rapporto Annuale dell’Istituto relativo al 2012[36].
Il 7 aprile 2014, papa Francesco ha approvato le raccomandazioni sul futuro dello IOR, sviluppata congiuntamente dalla medesima commissione CRIOR, dalla Commissione COSEA, dal management dello IOR e dal cardinale George Pell: "Lo IOR continuerà a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa cattolica in tutto il mondo. I significativi servizi che possono essere offerti dall'Istituto assistono il Santo Padre nella sua missione di pastore universale e supportano inoltre istituzioni e individui che collaborano con lui nel suo ministero. Con la conferma della missione dello IOR e facendo seguito alla richiesta del cardinale-prefetto Pell, il presidente del Consiglio di sovrintendenza, Ernst von Freyberg e il management dello IOR porteranno a termine il loro piano al fine di assicurare che lo IOR possa compiere la sua missione come parte delle nuove strutture finanziarie della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Il piano sarà presentato al Consiglio dei cardinali del Santo Padre e al Consiglio per l'economia", come veniva specificato nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede.[37]
L'8 agosto 2019, con proprio chirografo, papa Francesco ha approvato ad experimentum per due anni il nuovo statuto dell'Istituto per le Opere di Religione[38].
Riforme 2010/2011
modificaIl 1º gennaio 2010, la convenzione monetaria tra l'Unione europea e lo Stato della Città del Vaticano è entrata in vigore. Tale convenzione completa la convenzione monetaria tra il Vaticano e la Repubblica Italiana stabilita nel 2000 e definisce l'obbligazione da parte del Vaticano di allinearsi a tutte le normative europee sulla trasparenza in materia di lotta al riciclaggio di denaro, frode e falsificazione delle banconote.[39]
Il 30 dicembre 2010, papa Benedetto XVI ha istituito l'Autorità di informazione finanziaria (AIF).[40], "istituzione della Santa Sede per la vigilanza e l'informazione finanziaria per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo".[41]
Nel giugno 2011, la Procura di Roma ha dissequestrato i 23 milioni di euro dello IOR su conti presso il Credito Artigiano e la Banca del Fucino. Tale decisione veniva presa in considerazione della istituzione dell'AIF: "Si sono verificati rilevanti mutamenti sul piano normativo e istituzionale che hanno ridisegnato il contesto entro cui occorre valutare la permanenza o meno delle ragioni poste a base del decreto di sequestro preventivo", si leggeva nel decreto di revoca del sequestro.[42]
Riforme 2012
modificaIl 28 giugno 2012 lo IOR ha aperto per la prima volta le porte a un gruppo di giornalisti guidati dal direttore generale Paolo Cipriani con i quattro membri del Consiglio di sovraintendenza, Cipriani ha affermato che nello IOR non ci sono conti cifrati e dal 1996 c'è la tracciabilità di tutti i conti, ha controlli interni ed esterni antiriciclaggio (l'Autorità di Informazione Finanziaria e la Deloitte per il bilancio), i conti sono circa 33 000, il capitale totale è di circa sei miliardi di euro, il 70% delle operazioni avvengono in Europa, il 65% è in euro, il 30% in dollari e il resto in altre valute. Dal momento che non è una banca, quindi senza scopo di lucro, gli interessi non sono superiori al 5%. I dipendenti nel 2012 erano 112, cui si aggiungono alcuni consultori esterni per casi particolari. Lo IOR supporta gli enti ecclesiastici in oltre 150 paesi del mondo[43].
Il 18 luglio 2012, Moneyval, la divisione del Consiglio d'Europa che valuta i sistemi antiriciclaggio, ha pubblicato il suo primo rapporto riguardante il Vaticano con cui veniva valutato il sistema antiriciclaggio della Santa Sede. Il sistema vaticano risultava conforme o «largamente conforme» in nove delle 16 raccomandazioni centrali, su aspetti come il contrasto al riciclaggio di denaro, le misure di confisca, le leggi sulla riservatezza, la documentazione, l'assistenza legale reciproca, il trattamento penale del finanziamento del terrorismo, la cooperazione internazionale e altri.[44] Allo stesso tempo, veniva raccomandata una supervisione indipendente per lo IOR: "È fortemente raccomandato che l'Istituto per le Opere di Religione sia sottoposto nel prossimo futuro alla vigilanza prudenziale di un supervisore indipendente", sosteneva il Consiglio d'Europa nel suo comunicato stampa.[45] Secondo La Repubblica, la valutazione Moneyval era un "voto positivo" per il Vaticano.[46]
Nel novembre 2012, lo svizzero René Brülhart è stato nominato nuovo Direttore dell'AIF. Questa nomina "rappresenta un ulteriore passo, nel processo di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo", ha spiegato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.[47] Prima di quest'incarico, Brülhart era direttore dell'Unità di Informazione Finanziaria del Liechtenstein e vicepresidente del Gruppo Egmont, e già da settembre 2010 ha lavorato come consigliere della Santa Sede.[48]
Riforme 2013
modificaIl 15 febbraio 2013, Ernst von Freyberg è stato nominato nuovo presidente dell'IOR.[49] Dalla sua entrata in carica, lo IOR sta riformando ampiamente il proprio assetto. Come spiegato da von Freyberg sul sito dello IOR, il processo di riforme è "volto a promuovere l'applicazione dei più rigorosi standard del settore e in fatto di compliance. Tale intento si orienta al contesto giuridico definito dal Vaticano in collaborazione con organismi internazionali. Il processo in questione comprende l'implementazione di misure severe contro le attività di riciclaggio di denaro e l'ottimizzazione della nostra organizzazione interna. Stiamo altresì eseguendo una revisione totale dei conti dei nostri clienti, con l'obiettivo di cessare i rapporti non in linea con la missione dello IOR. Gli sforzi profusi in questo senso sono sottoposti all'attenta supervisione dell'AIF, l'organismo vaticano di regolamentazione finanziaria. Lo IOR attua una politica di tolleranza zero nei confronti di qualsiasi violazione di leggi, normative e regolamenti. Stiamo profondendo il nostro impegno nello allineamento agli standard, di cui giustamente ci si attende l'osservanza da parte nostra."[50] Oltre a ciò, l'Istituto sta eseguendo una "revisione totale" dei conti dei suoi clienti, con l'obiettivo di "cessare i rapporti non in linea con la missione dello IOR", com'è spiegato sul sito web dell'IOR.[50]
Dal maggio 2013, una società esterna, l'americana Promontory, sta eseguendo l'ispezione di tutti i 18,900 conti dello IOR con lo scopo di verificarne l'adeguatezza agli standard richiesti dalle norme internazionali.[51] Da allora, secondo un articolo del Corriere della Sera del dicembre 2013, almeno 1 200 conti dello IOR sono stati chiusi per ordine dell'Istituto stesso.[52]
Il 24 giugno 2013 papa Francesco ha stabilito la “Pontificia Commissione Referente sull'Istituto per le Opere di Religione”. Il compito della Commissione era di approfondire la posizione giuridica e le attività dell'Istituto e di permettere una sua migliore "armonizzazione” con “la missione universale della Sede Apostolica”.[53] Il successivo 28 novembre il papa ha poi nominato un suo delegato presso la stessa pontificia commissione, nella persona di mons. Alfred Xuereb.[54]
Il 1º ottobre 2013 l'istituto per la prima volta nella sua storia ha pubblicato il suo bilancio, qual è scaricabile sul sito internet dello IOR.[17][55][56]
Il 12 dicembre 2013 Moneyval, il Comitato di esperti del Consiglio d'Europa per la valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, ha pubblicato un rapporto di valutazione riguardante i progressi compiuti dalla Santa Sede per porre rimedio alle lacune individuate da Moneyval nel primo rapporto di mutua valutazione del luglio 2012.[57] Il medesimo rapporto ha sostenuto in un dossier che "in breve tempo la Santa Sede ha intrapreso numerose misure legislative e non, per porre rimedio alle lacune indicate nel rapporto del 2012 di Moneyval sebbene debbano essere affrontate".[58] Per di più, gli esperti Moneyval hanno invitato la Santa Sede a completare le ispezioni dell'IOR e dell'APSA "il più presto possibile".
Riforme 2014
modificaIl 22 gennaio 2014, il Consiglio di sovrintendenza dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR) ha ricevuto un rapporto sullo stato di avanzamento del processo, tuttora in corso, di riforma della compliance. "In quanto istituto della Chiesa, abbiamo la grande responsabilità di essere in linea con gli standard elevati di cui, giustamente, ci si attende l'osservanza da parte nostra. Abbiamo lavorato molto duro per migliorare la compliance, la trasparenza e i processi interni all'Istituto e sebbene ci sia ancora molto da fare in termini di implementazione, è indubbio che ci stiamo muovendo sulla strada giusta e che abbiamo compiuto progressi significativi," ha affermato il Presidente Ernst von Freyberg.[59]
Nel febbraio 2014 la Pontificia Commissione referente sullo IOR presenta al Consiglio dei nove cardinali incaricati della riforma della Chiesa i risultati del suo lavoro, portando così a termine la sua funzione[60].
Il 7 aprile 2014, papa Francesco ha approvato una proposta sul futuro dello IOR, "riaffermando l'importanza della sua missione per il bene della Chiesa Cattolica, della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano."[61] "Lo IOR continuerà a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa cattolica in tutto il mondo. I significativi servizi che possono essere offerti dall'Istituto assistono il Santo Padre nella sua missione di pastore universale e supportano inoltre istituzioni e individui che collaborano con lui nel suo ministero. Con la conferma della missione dello IOR e facendo seguito alla richiesta del cardinale-prefetto Pell, il presidente del Consiglio di sovrintendenza, Ernst von Freyberg, e il management dello IOR porteranno a termine il loro piano al fine di assicurare che lo Ior possa compiere la sua missione come parte delle nuove strutture finanziarie della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Il piano sarà presentato al Consiglio dei cardinali del Santo Padre e al Consiglio per l'economia", ha riferito il comunicato stampa della Santa Sede.[62]
Il 19 maggio 2014, l'AIF ha presentato il suo rapporto annuale 2013.[63] Tale ha compreso la prima ispezione in situ dello IOR nei primi mesi del 2014: "L'ispezione ha messo in luce i progressi sostanziali compiuti dallo IOR negli ultimi 12 mesi", ha riferito il comunicato stampa della Santa Sede.[64]
Nel giugno 2014, papa Francesco ha reso noto che "nello IOR sono stati chiusi 1600 conti, di persone che non avevano diritto. Lo IOR è per l'aiuto alla Chiesa, hanno diritto vescovi, e diocesi, dipendenti del Vaticano, le loro vedove, le ambasciate, ma niente di più. Non è una cosa aperta. E questo è un buon lavoro, chiudere i conti di chi non ha diritto."[65]
Riforme 2015
modificaNel gennaio 2015, un comunicato stampa dell'istituto, ha dato notizia che papa Francesco, attraverso un Rescriptum ex audientia Ss.mi presentato al cardinale Santos Abril y Castelló, ha modificato lo statuto dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR) allo scopo di aumentare rispettivamente da cinque a sei il numero di membri della Commissione cardinalizia di vigilanza e del Consiglio di sovrintendenza dello IOR.[66] Contestualmente, è stato nominato sesto membro della Commissione cardinalizia di vigilanza, l'arcivescovo di Zagabria, Josip Bozanić. Nella stessa occasione, il presidente della Commissione cardinalizia ha formalizzato la nomina del segretario generale non votante destinato al Consiglio di sovrintendenza.
Riforme 2016
modificaIl 15 dicembre 2016 viene portato da sei a sette il numero dei membri del Consiglio di sovrintendenza.[67]
Organi ed amministrazione
modificaL'amministrazione dello IOR è definita dal suo statuto del 7 marzo 2023[13] che prevede, quali organi dell'istituto:
- La Commissione cardinalizia;
- Il prelato;
- Il Consiglio di sovrintendenza;
- Il direttore generale.
Commissione cardinalizia
modificaLa Commissione cardinalizia riferisce direttamente al papa ed è da questi nominata. È composta di cinque membri il cui mandato dura cinque anni e possono essere confermati soltanto una volta. Essa esamina le relazioni sui principali processi di business e la strategia presentate dal presidente del Consiglio di sovrintendenza e vigila sulla fedeltà alle disposizioni statutarie. Nomina i membri del Consiglio di sovrintendenza.
È guidata da un presidente che, a norma dello statuto, è scelto dai componenti stessi della Commissione; al momento questo ruolo è ricoperto dal cardinale Christoph Schönborn.
Al 1º agosto 2024 la Commissione risulta composta dai cardinali:
- Christoph Schönborn (Austria), arcivescovo metropolita di Vienna, dal 15 gennaio 2014 - presidente;[68][69]
- Luis Antonio Tagle (Filippine), pro-prefetto della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l'evangelizzazione, dal 21 settembre 2020;[70][71]
- Giuseppe Petrocchi (Italia), arcivescovo emerito dell'Aquila, dal 21 settembre 2020;[70][72]
- Konrad Krajewski (Polonia), elemosiniere di Sua Santità, dal 21 settembre 2020;[70][73]
- Emil Paul Tscherrig (Svizzera), già nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino, dal 2024[74].
Consiglio di sovrintendenza
modificaIl Consiglio di sovrintendenza è paragonabile a un consiglio di amministrazione. Esso definisce la strategia ed è responsabile della supervisione delle attività dello IOR. Ai sensi dell'art. 15 del regolamento generale sono istituiti al suo interno 2 comitati permanenti: Audit & Risk e Risorse Umane, Etico e Remunerazione. I membri del Consiglio di sovrintendenza sono nominati dalla Commissione cardinalizia per un quinquennio e sono rinnovabili una sola volta.
- Presidente è Jean-Baptiste de Franssu (Francia), nominato da papa Francesco il 9 luglio 2014.[75][76]
Gli altri membri del consiglio sono:
- Javier Marín Romano (Spagna), dal 15 dicembre 2016 - Vicepresidente[77]
- Lord Michael Hintze (Regno Unito), dal 9 luglio 2014;[78]
- Georg Freiherr von Boeselager (Germania), dal 15 dicembre 2016;[79]
- Bernard Brenninkmeijer (Olanda), dal 14 luglio 2024;[80]
- François Pauly (Lussemburgo), dal 14 luglio 2024.[81]
Direttore generale
modificaIl direttore generale dirige e gestisce l'operatività dell'istituto e ne risponde al Consiglio di sovrintendenza, dal quale viene nominato.
- Gian Franco Mammì - direttore generale[82] (dal 24 novembre 2015)
Prelato
modificaIl prelato è nominato dalla Commissione cardinalizia, con l'approvazione del Santo Padre, per cinque anni e può essere confermato una volta. Esso partecipa alle adunanze della Commissione cardinalizia e assiste alle riunioni del Consiglio di sovrintendenza.
Organi non più esistenti
modificaPontificia Commissione referente sullo IOR
modificaIl 24 giugno 2013 papa Francesco, con un chirografo, istituì la “Pontificia Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione” (CRIOR). Il compito della Commissione era di approfondire la posizione giuridica e le attività dell'istituto e di permettere una sua migliore "armonizzazione” con “la missione universale della Sede Apostolica”. "La Commissione aveva lo scopo di raccogliere informazioni sull'andamento dell'Istituto e di presentare i risultati al Santo Padre"[85].
I cinque membri della Pontificia Commissione erano i seguenti[86]:
- Cardinale Raffaele Farina, presidente
- Cardinale Jean-Louis Tauran, membro
- Vescovo Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, coordinatore
- Monsignor Peter Bryan Wells, segretario
- Professoressa Mary Ann Glendon, membro
Il 28 novembre 2013 papa Francesco nominò mons. Alfred Xuereb suo delegato presso la stessa Pontificia Commissione.[54]
Dopo il compimento del suo mandato[60], la Commissione venne sciolta il 22 maggio 2014[87].
Conti
modificaSecondo il "Mutual Evaluation Report" di Moneyval, pubblicato nel 2012, in questo periodo c'erano circa 20 700 titolari di depositi, in gran parte europei. Due su tre provenivano dall'Italia, poi c'erano Polonia, Francia, Spagna, Germania, mentre 2 700 erano fondi di congregazioni africane e sudamericane.[88]
Il rapporto annuale 2022 dello IOR, pubblicato il 6 giugno 2023, ha stabilito il numero ufficiale di 12.759 clienti.[17]
Lo IOR permette di aprire un conto corrente solo a determinate categorie. Peraltro, in conformità al suo Statuto del 1990, nel luglio 2013 l'istituto ha rivisto le linee guida relative alle tipologie di relazione con la clientela[89].
Possono aprire un conto allo IOR solo:
- istituzioni cattoliche
- ecclesiastici
- dipendenti o ex dipendenti del Vaticano titolari di conti per stipendi e pensioni
- ambasciate e diplomatici accreditati presso la Santa Sede.
Dati finanziari
modificaQuella che segue è la tabella di comparazione dei dati finanziari degli ultimi anni.
Anno | Patrimonio Netto
(in milioni di €) |
Utile netto
(in milioni di €) |
Margine di intermediazione
(in milioni di €) |
Spese amministrate
(in milioni di €) |
Tier 1 | Numero di clienti | Grado di copertura dei principi
dell'etica cattolica |
---|---|---|---|---|---|---|---|
2023 | 667,561 | 30,597 | 49,655 | 22,908 | 59,78% | 12.361 | 100% |
2022 | 578,497 | 29,583 | 33,263 | 20,865 | 46,14% | 12.759 | 100% |
2021 | 649,315 | 18,091 | 34,395 | 19,237 | 38,54% | 14.519 | 100% |
2020 | 673,234 | 36,375 | 45,483 | 19,340 | 39,74% | 14.991 | 100% |
2019 | 668,292 | 38,012 | 56,068 | 17,665 | 82,40% | 14.996 | 100% |
2018 | 654,567 | 17,518 | 14,694 | 16,007 | 86,36% | 14.953 | n.a. |
2017 | 659,119 | 31,934 | 49,938 | 18,727 | 68,26% | 14.945 | n.a. |
2016 | 672,600 | 36,001 | 42,595 | 19,086 | 64,53% | 14.960 | n.a. |
2015 | 670,278 | 16,127 | 42,843 | 23,428 | 60,65% | 14.801 | n.a. |
Cronotassi
modificaPresidenti
modifica- Bernardino Nogara (27 giugno 1942 - 1954 dimesso)
- Massimo Spada (1954 - 1971 dimesso)
- Arcivescovo Paul Casimir Marcinkus (1971 - 1989 dimesso)
- Angelo Caloia (giugno 1989 - 23 settembre 2009 dimesso)
- Ettore Gotti Tedeschi (23 settembre 2009 - 24 maggio 2012 dimesso)
- Ronaldo Hermann Schmitz (25 maggio 2012 - 15 febbraio 2013 dimesso) (ad interim)
- Ernst von Freyberg (15 febbraio 2013 - 9 luglio 2014 dimesso)
- Jean-Baptiste de Franssu, dal 9 luglio 2014
Vicepresidenti
modifica- Philippe De Weck (1989 - 1997 dimesso)
- Virgil C. Dechant (1998 - 2009 dimesso)
- Ronaldo Hermann Schmitz (2009 - 24 maggio 2012 dimesso)
- Ronaldo Hermann Schmitz, (15 febbraio 2013 - 2014) (per la seconda volta)
- Mauricio Larraìn, (2014 - 2024)
- Javier Marín Romano, dal 14 luglio 2024.
Direttori generali
modifica- Giovanni Bodio (1991 - 1992 dimesso)
- Andrea Gibellini (1992 - 1995 dimesso)
- Lelio Scaletti (1995 - 1º ottobre 2007 dimesso)
- Paolo Cipriani (1º ottobre 2007 - 1º luglio 2013 dimesso)
- Ernst von Freyberg (1º luglio 2013 - 30 novembre 2013 dimesso) (ad interim)
- Rolando Marranci (30 novembre 2013 - 24 novembre 2015 dimesso)
- Gianfranco Mammì, dal 24 novembre 2015
Vicedirettori generali
modifica- Lelio Scaletti (1992 - 1995 nominato direttore generale)
- Pier Giorgio Tartaglia (1998 - 2000 dimesso)
- Mario Trippanera (2000 - 2001 dimesso)
- Dario Sabbioni (2003 - 2006 dimesso)
- Paolo Cipriani (2006 - 1º ottobre 2007 nominato direttore generale)
- Massimo Tulli (2007 - 1º luglio 2013 dimesso)
- Rolando Marranci (1º luglio 2013 - 30 novembre 2013 dimesso) (ad interim)
- Gianfranco Mammì (6 marzo 2015 - 24 novembre 2015 nominato direttore generale)
- Giulio Mattietti (24 novembre 2015 - 27 novembre 2017 sollevato) (ad interim)
Vicedirettori generali assistenti
modifica- Alessandro Lombardi (1998 - 2003 dimesso)
Prelati
modifica- Monsignore Piero Pioppo (7 luglio 2006 - 25 gennaio 2010 nominato nunzio apostolico in Camerun e Guinea Equatoriale)
- Monsignore Battista Mario Salvatore Ricca, dal 15 giugno 2013
Segretari generali dell'ufficio amministrativo
modifica- Monsignore Alberto di Jorio (1942 - 1944 dimesso)
- Monsignore Carmine Vincenti (1944 - 1954 dimesso)
...
- Monsignore Donato De Bonis (1988 - 1989 dimesso)
Segretari dell'ufficio amministrativo
modifica- Monsignore Enrico Arato (1955 - 1968 dimesso)
- Arcivescovo Paul Casimir Marcinkus (1969 - 1970 dimesso)
- Monsignore Donato De Bonis (1970 - 1988 nominato segretario generale dell'ufficio amministrativo)
Controversie
modificaIl crac del Banco Ambrosiano
modificaLo IOR fu, tra il 1946 e il 1971, il maggior azionista del Banco Ambrosiano[90][91]. Già nel 1978 il capo della Vigilanza della Banca d'Italia Giulio Padalino aveva eseguito un'ispezione sui conti del Banco, facendo luce sulla "parte occulta" della contabilità: dietro alle varie società estere che acquistavano cospicui pacchetti di azioni Ambrosiano c'erano lo stesso gruppo di Calvi e lo IOR[92]. A quel tempo, lo scandalo non ebbe alcun seguito diretto nei confronti dell'Istituto[93]. Tuttavia, dopo il crac del Banco Ambrosiano, le responsabilità furono confermate nel corso delle indagini dal ritrovamento di lettere di patronage concesse nel 1981 dall'arcivescovo Paul Marcinkus (direttore dello IOR dal 1971 al 1989) a Roberto Calvi (direttore del Banco Ambrosiano), con le quali confermava che lo IOR «direttamente o indirettamente» esercitava il controllo su Manic. S.A. (Lussemburgo), Astolfine S.A. (Panama), Nordeurop Establishment (Liechtenstein), U.T.C. United Trading Corporation (Panamá), Erin S.A (Panamá), Bellatrix S.A (Panamá), Belrosa S.A (Panamá) e Starfield S.A (Panamá)[94], società fantasma con sede in noti paradisi fiscali, che avevano fatto da "paravento" alla destinazione dell'ingarbugliato circolo di denaro che aveva drenato duemila miliardi di lire dalle casse dell'Ambrosiano[95].
L'allora ministro del Tesoro Beniamino Andreatta impose la liquidazione del Banco Ambrosiano. Andreatta riferì in Parlamento l'8 ottobre 1982, dichiarando che il Banco aveva un buco di circa due miliardi di dollari, di cui un miliardo e 159 milioni garantiti dallo IOR.[96] Marcinkus fu indagato in Italia nel 1987 per concorso in bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano, il quale fu accusato di riciclaggio di denaro della mafia in connessione con la P2, una loggia massonica "coperta" guidata da Licio Gelli. Le dichiarazioni del pentito di Cosa Nostra Vincenzo Calcara, ritenute verosimili dal tribunale di Roma nel 2003, sembrano avvalorare questa tesi, raccontando di contatti fra Marcinkus, Calvi (esponente della P2) e membri di Cosa Nostra[24].
Il 20 febbraio 1987 il giudice istruttore del tribunale di Milano, Renato Bricchetti, emise un mandato di cattura contro Paul Marcinkus, Luigi Mennini e Pellegrino de Strobel, i vertici dello IOR, individuando gravi responsabilità della Banca Vaticana nel crac del Banco Ambrosiano. Il mandato non fu però eseguito perché Marcinkus godeva di passaporto diplomatico vaticano, mentre gli altri due si rifugiarono dietro il portone di bronzo e la richiesta di loro estradizione non ebbe alcun esito[97]: alla fine la Cassazione non convalidò il provvedimento in quanto, per il fatto di aver agito in qualità di organi o di rappresentanti di un ente centrale della Chiesa cattolica, furono considerati, ai sensi dell'art. 11 dei Patti Lateranensi, coperti da immunità penale.[98]
La Banca Vaticana non ammise alcuna responsabilità per il fallimento del Banco Ambrosiano, ma fu creata una commissione mista (Agostino Gambino, Pellegrino Capaldo e Renato Dardozzi per il Vaticano[99], Filippo Chiomenti, Mario Cattaneo e Alberto Santa Maria per lo Stato Italiano) con il compito di approfondire la questione. Il responso, pur non raggiungendo "conclusioni unanimi" sulla responsabilità giuridica dello IOR, portava ad ammetterne una responsabilità morale[100][101]. Il 25 maggio 1984, a Ginevra, lo IOR, pur ribadendo la propria estraneità ai fatti, siglò un accordo con le banche creditrici dell'Ambrosiano, versando 406 milioni di dollari a titolo di "contributo volontario"[102].
Al crac fecero seguito diverse morti: Graziella Corrocher, la segretaria di Calvi, fu trovata morta dopo un volo dal quarto piano del palazzo milanese che ospitava la sede del Banco Ambrosiano il 17 giugno 1982[103][104] Roberto Calvi, membro della P2 e presidente del Banco Ambrosiano dal 1975, fuggito a Londra, fu trovato impiccato il 18 giugno 1982 sotto il Ponte dei Frati Neri sul Tamigi. Michele Sindona, altro piduista, faccendiere colluso con la mafia siciliana e vicino allo IOR, mentre scontava la pena in carcere per l'omicidio di Giorgio Ambrosoli, fu trovato avvelenato da un caffè al cianuro il 20 marzo 1986 e morì due giorni dopo.
Caso Enimont
modificaNel 1993, negli anni di Tangentopoli, il giudice Borrelli del pool di Mani pulite appurò il transito nelle casse dello IOR di 108 miliardi di lire in certificati del Tesoro destinati a quello che fu conosciuto come scandalo Enimont. In quell'occasione, in via del tutto eccezionale, lo IOR decise di rispondere ad una rogatoria richiesta dal pm Antonio Di Pietro che lavorava allora nel pool di Mani pulite ed indagava sul caso. Tuttavia i magistrati hanno poi denunciato che la banca vaticana aveva falsificato i documenti, nascondendo i conti di Giulio Andreotti e non trasmettendo la documentazione su molte altre posizioni. Successivamente, per far tornare i conti, ulteriore documentazione inviata venne ritenuta falsa. Secondo il giornalista Peter Gomez, lo IOR risulta essere l'unica banca del mondo ad aver trasmesso informazioni false alla magistratura italiana[105]. Alti prelati e dirigenti dello IOR, tra cui il presidente Angelo Caloia[25], rimasero immuni da processo o arresto a motivo dell'articolo 11 dei Patti Lateranensi che recita: «Gli enti centrali della Chiesa Cattolica sono esenti da ogni ingerenza da parte dello Stato italiano»[106].
Operazione Sofia
modificaIl giornalista Gianluigi Nuzzi nel suo libro sostiene che lo IOR fosse impegnato nella fondazione di un partito di centro destinato a sostituire la Democrazia Cristiana, crollata in seguito a Tangentopoli[27]. A tal proposito, Giancarlo Capaldo, procuratore aggiunto di Roma, coordinatore dell'inchiesta sul golpe bianco-porpora afferma:
«L'operazione Sofia, vale a dire il tentativo di creare il Grande Centro che avrebbe preso il potere[107].»
Caso Fiorani - BPI
modificaIl 10 luglio 2007, uno dei "furbetti del quartierino", Giampiero Fiorani, rivelò ai magistrati milanesi la presenza, nella BSI svizzera, di tre conti della Santa Sede da «due o tre miliardi di euro» e di aver versato in nero nelle casse dell'APSA (la Banca centrale vaticana) oltre 15 milioni di euro[25][108].
Caso Anemone - Grandi Opere
modificaNell'inchiesta sulle "grandi opere" del 2010 sugli appalti del G8 a La Maddalena (nota anche come "Caso Anemone"), è stato accertato che Angelo Balducci (ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, arrestato per corruzione) avesse un conto presso lo IOR, dove - secondo i pubblici ministeri - avrebbe trasferito buona parte delle sue rendite[109]. Nel 2006, interrogato dall'allora PM di Potenza Henry John Woodcock, aveva ammesso lui stesso l'esistenza di tale conto, usato per ripagare un debito da 380 000 euro contratto da monsignor Franco Camaldo, prelato d'onore e cerimoniere del Papa, intermediario nell'acquisto di una villa dove avrebbe dovuto avere sede una nuova loggia massonica[109][110][111]. Balducci aveva un conto allo IOR in quanto "gentiluomo di Sua Santità" nonché "consultore" e "supervisore" del patrimonio della Propaganda Fide[111], la quale ha affittato decine di abitazioni a molti dei 412 personaggi inclusi nelle liste dell'imprenditore Diego Anemone[110]. I magistrati sospettano ulteriori collegamenti con lo IOR a seguito di sequestri di documentazione contabile, in particolare a Angelo Zampolini, intermediario della "cricca" di Anemone e Balducci nell'acquisto di un appartamento a Roma per l'ex ministro Claudio Scajola[110]. Gli inquirenti ritengono altresì che parte del denaro accumulato da alcuni degli indagati con le tangenti pagate da Anemone e da altri imprenditori si trovi depositato presso IOR[110].
L'Unità di informazioni finanziarie della Banca d'Italia ha appurato che tra i beneficiari dei bonifici transitati su di un conto dello IOR presso la banca Intesa SanPaolo c'è don Evaldo Biasini, economo della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, coinvolto nell'inchiesta e, secondo i pm perugini, custode dei fondi neri di Diego Anemone[112]. I documenti dei magistrati di Perugia e la contabilità sequestrata a Don Evaldo Biasini svelano come i soldi tenuti da Don Bancomat per conto di Diego Anemone transitassero per i conti IOR della Congregazione del Preziosissimo Sangue[113].
Operazioni di riciclaggio
modificaNel maggio 2010 la Procura di Roma ha aperto un'indagine sui rapporti sospetti tra lo IOR e altre dieci banche, fra cui UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banca del Fucino[114]. Le quotidiane operazioni da milioni di euro fra questi istituti e lo IOR sotto forma di miriadi di assegni dagli estremi non chiari, avevano destato già nel 2009 i sospetti dell'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia. È stato accertato dai magistrati che lo IOR utilizzava in modo cumulativo un conto aperto presso la filiale 204 della Banca di Roma in via della Conciliazione a Roma, versandovi assegni da parte dei propri clienti senza dare alcuna comunicazione in merito, violando così le norme antiriciclaggio (legge 173/1991 e D.Lgs 231/2007)[114][115]. Attraverso tale conto sarebbero transitati circa 180 milioni di euro tra il 2006 e il 2008, per poi interrompere le operazioni con l'integrazione della Banca di Roma nel gruppo Unicredit[114][115]. I PM sospettano che le transazioni attraverso conti "schermati" intestati allo IOR celino in realtà operazioni per conto di società o singoli individui con residenza fiscale in Italia, volte all'occultamento di reati vari, dall'evasione fiscale alla truffa[114][115]. La Guardia di Finanza ha inoltre accertato casi di beneficiari fittizi fra quelli comunicati agli inquirenti[114]. La magistratura italiana non ha però competenza ad indagare sullo IOR senza una rogatoria internazionale, a causa della sua natura formalmente estera[114][115].
Il 20 settembre 2010 vengono sequestrati dalla Procura di Roma (su segnalazione della Banca d'Italia) 23 milioni di euro depositati su un conto del Credito Artigiano Spa intestato allo IOR, per operazioni bancarie effettuate in violazione della normativa antiriciclaggio[116][117]. Le operazioni incriminate sono trasferimenti ordinati dallo IOR di 20 milioni da un conto presso il Credito Valtellinese alla JP Morgan di Francoforte e di 3 milioni alla Banca del Fucino[117][118]. Restano indagati il presidente dello IOR, Ettore Gotti Tedeschi, e il direttore generale Paolo Cipriani.[116]
Nel frattempo sono venute alla luce anche altre due operazioni sospette, ovvero un prelievo in contanti da 600 000 euro, effettuato nell'ottobre 2009 dallo IOR per finalità non precisate su un conto Intesa Sanpaolo, e assegni per 300 000 euro incassati nel novembre dello stesso anno su un conto Unicredit. Dall'analisi degli inquirenti è risultato fittizio il nome del negoziante fornito dallo IOR, mentre la cifra proveniva in realtà da una banca di San Marino[112][119]. Alcuni dei conti di transito presso le banche italiane utilizzati dallo IOR nei recenti scandali legati al riciclaggio sono attivi dai tempi del Banco Ambrosiano.[120]
A seguito di questi eventi, il Papa ha comunicato il 30 dicembre 2010 che verrà finalmente data applicazione alla convenzione monetaria firmata con l'Unione europea il 17 dicembre 2009, attraverso l'adozione di leggi antiriciclaggio che entreranno in vigore il 1º aprile 2011.[32] Tuttavia "l'emanazione di tale normativa", come successivamente rappresentato in una comunicazione della Banca d'Italia, "di per sé, non modifica il regime applicabile allo IOR quale banca insediata in uno stato extracomunitario a regime antiriciclaggio non equivalente"[121].
Nel marzo 2012 la Procura di Roma ha avviato una rogatoria internazionale per conoscere i movimenti di denaro del conto corrente dello IOR presso la JPMorgan di Francoforte[122].
Vatileaks e dimissioni di Ettore Gotti Tedeschi
modificaNel corso dei primi mesi del 2012 si è verificata una sistematica fuga di documenti riservati vaticani riguardanti i rapporti all'interno e all'esterno della Santa Sede. Tali documenti evidenzierebbero, tra l'altro, lotte di potere all'interno del Vaticano e alcune irregolarità nella gestione finanziaria dello Stato e nell'applicazione delle normative antiriciclaggio. Il 24 maggio 2012 Ettore Gotti Tedeschi, presidente dal settembre 2009, si presenta dimissionario al Consiglio di sovrintendenza e lascia la presidenza con la sfiducia del Consiglio. I quotidiani parlano di posizioni inconciliabili tra lui e altri interlocutori istituzionali riguardo all'attuazione delle norme di trasparenza bancaria[123]. Il giorno successivo gli subentra ad interim, come da statuto, il vicepresidente Ronaldo Hermann Schmitz, con ratifica della Commissione cardinalizia di vigilanza. La Commissione cardinalizia adotta formalmente la sfiducia votata all'unanimità dal Consiglio di sovrintendenza il giorno prima, che addebitava all'ex presidente di «non aver svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio» e forse anche di aver fatto filtrare all'esterno notizie riservate[124]. Il 27 viene diffuso un duro comunicato del Consiglio di sovrintendenza con le motivazioni della sfiducia[125]. Il 2 giugno viene comunicato formalmente per lettera all'ex presidente il trasferimento delle sue competenze al vicepresidente, che diviene presidente ad interim[126].
Filmografia
modifica- I banchieri di Dio, regia di Giuseppe Ferrara (2002)
Note
modifica- ^ http://www.vatican.va/content/pius-xii/it/letters/documents/hf_p-xii_lett_19420627_chirografo-ior.html
- ^ RESCRIPTUM EX AUDIENTIA SS.MI: Rescritto del Santo Padre Francesco circa l’Istruzione sull’Amministrazione e gestione delle attività finanziarie e della liquidità della Santa Sede e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede, su press.vatican.va, Sala stampa della Santa Sede, 23 agosto 2022. URL consultato il 5 febbraio 2024.
- ^ a b Istituto per le Opere di Religione, RAPPORTO ANNUALE 2022.
- ^ Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria, su www.aif.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, su www.vatican.va. URL consultato l'8 aprile 2024.
- ^ Santa Sede, nuova Politica di Investimento in linea con la Dottrina Sociale - Vatican News, su www.vaticannews.va, 19 luglio 2022. URL consultato l'8 aprile 2024.
- ^ Intervista al presidente dello Ior Ernst von Freyberg: trasparenza con bilanci on line e controlli sui 19 mila conti, su it.radiovaticana.va, Radio Vaticana, 31 maggio 2013. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2013).
- ^ Maria Antonietta Calabro', «Controlli sui 19 mila clienti Il mio piano per il nuovo Ior», su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 31 maggio 2013. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2013).
- ^ Il MONEYVAL riconosce i progressi compiuti dalla Santa Sede e la incoraggia a rafforzare ulteriormente le misure di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo - Portal - www.coe.int, su Portal. URL consultato il 25 aprile 2024.
- ^ Carlo Marroni, Moneyval, Vaticano “promosso” per l’efficacia della lotta al riciclaggio, su Il Sole 24 ORE, 9 giugno 2021. URL consultato il 25 aprile 2024.
- ^ (EN) The Holy See (including Vatican City State) improved Anti-Money Laundering and combating the financing of terrorism measures with respect to banking and legal persons - Committee of Experts on the Evaluation of Anti-Money Laundering Measures and the Financing of Terrorism - www.coe.int, su Committee of Experts on the Evaluation of Anti-Money Laundering Measures and the Financing of Terrorism. URL consultato il 5 giugno 2024.
- ^ Anti-money laundering and counter-terrorist financing measures. Holy See (including Vatican City State) 1st Regular Follow-up Report & Technical Compliance Re-Rating, su rm.coe.int.
- ^ a b Statuto dell'Istituto per le Opere di Religione, su press.vatican.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ SANTA SEDE STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO, su vatican.va, Sala stampa della Santa Sede, 15 settembre 2006. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato l'11 gennaio 2007).
- ^ a b Chirografo di Giovanni Paolo II con il quale viene data nuova configurazione all'«Istituto per le opere di religione», su vatican.va, Libreria Editrice Vaticana, 1º marzo 1990. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato l'11 febbraio 2010).
- ^ Per la prima volta lo Ior pubblica il bilancio: utile netto quadruplicato nel 2012. Nel 2013 spese straordinarie per processo riforma, in Il Sole 24 ore, 1º ottobre 2013. URL consultato il 2 ottobre 2013 (archiviato il 12 ottobre 2013).
- ^ a b c https://www.ior.va/content/ior/it/media/rapporti-annuali/rapporto-annuale-2022.html
- ^ https://www.ior.va/content/dam/ior/documenti/ComunicatiStampaNotizie/2023/italiano/IOR risultati 2022 comunicato stampa ITA.pdf
- ^ LEGGE 27 maggio 1929 n. 810 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 giugno 1929 n. 130) - Trattato fra Italia e Santa Sede, su Giustizia.it, Ministero della Giustizia. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2003).
- ^ a b Ferrucci Pinotti, Poteri Forti - IOR, una lunga storia, su disinformazione.it, BUR, 2005. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato il 9 aprile 2008).
- ^ (LA) Papa Pio XII, Chirographus in civitate vaticana institutum caritatis religionisque operibus tutandis conditur (PDF), su vatican.va, XXXIV - 1942, Acta Apostolicae Sedis, pp. 217-219.
- ^ Mario Guarino, Fedora Raugei, Gli anni del disonore, Bari, Dedalo, 2006, pp. 115. URL consultato il 12 gennaio 2009 (archiviato il 31 gennaio 2012).
- ^ La strana morte di papa Luciani: un decesso all'italiana? da "Storia in Network" Archiviato il 5 agosto 2011 in Internet Archive.
- ^ a b Articolo di Antimafia Duemila sull'assoluzione del pentito di Cosa Nostra Vincenzo Calcara dalle accuse di calunnia aggravata ai danni di un maresciallo dei carabinieri, che riporta alcune delle dichiarazioni del pentito Archiviato il 12 maggio 2008 in Internet Archive.
- ^ a b c d Curzio Maltese, Scandali, affari e misteri - tutti i segreti dello Ior, in La Repubblica, 26 gennaio 2008. URL consultato il 30 agosto 2008 (archiviato il 24 settembre 2010).
- ^ Mannoia: "Gelli riciclava in Vaticano i soldi di Riina", in Corriere della Sera, 8 luglio 1998, p. 4. URL consultato il 30 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2009).
- ^ a b Vaticano S.p.a. di Gianluigi Nuzzi. Da un archivio segreto emerge una realtà fatta di soldi, trame, documenti cifrati, tangenti, denaro sporco… | IL GIORNALE DEL FRIULI Archiviato il 3 giugno 2009 in Internet Archive.
- ^ Vaticano S.p.A., pag. 259
- ^ Gianluigi Nuzzi, Vaticano S.p.A., su Chiarelettere.it. URL consultato il 23 dicembre 2019 (archiviato il 22 marzo 2016).«Da un archivio segreto la verità sugli scandali finanziari e politici della Chiesa»
- ^ a b Massimo Gaggi, La morte di Paul Marcinkus «banchiere di Dio» in esilio, in Corriere della Sera, 22 febbraio 2006. URL consultato il 14 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2009).
- ^ In una lettera del 5 giugno 1982 pubblicata nel libro di Ferruccio Pinotti Poteri forti (Bur, 2005), Calvi scriveva a Giovanni Paolo II: «Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentanti dello IOR, comprese le malefatte di Sindona; [...] sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti Paesi e associazioni politico-religiose dell'Est e dell'Ovest; sono stato io in tutto il Centro-Sudamerica che ho coordinato la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l'espandersi di ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato [...]». Vedi anteprima limitata su books.google: Ferruccio Pinotti, Poteri forti, BUR. URL consultato il 24 dicembre 2019.
- ^ a b Vaticano emana nuove norme antiriciclaggio, in Reuters Italia, 30 dicembre 2010. URL consultato il 5 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).
- ^ Ior, il controllo di Promontory financial group sul Vaticano, su lettera43.it, 21 ottobre 2013. URL consultato il 17 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
- ^ Chirografo del Santo Padre Francesco per l'istituzione di una pontificia commissione referente sull'Istituto per le opere di religione, su vatican.va, 24 giugno 2013 (archiviato il 4 maggio 2014).
- ^ Ior: Papa Francesco nomina una commissione referente per riformare la Banca Vaticana, su huffingtonpost.it, L'Huffington Post Italia, 24 giugno 2013 (archiviato il 29 giugno 2013).
- ^ CITTÀ DEL VATICANO. Lo Ior pubblica per la prima volta il suo Rapporto annuale, su www.avvenire.it, 1º ottobre 2013. URL consultato il 26 marzo 2024.
- ^ (EN) Communique: Holy Father approves recommendations on the future of the Ior, 07.04.2014, su press.vatican.va, Vativan.va, 7 aprile 2014. URL consultato il 7 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2015).
- ^ http://www.vatican.va/content/francesco/it/letters/2019/documents/papa-francesco_20190808_chirografo-statuti-ior.html
- ^ Convenzione monetaria tra l'Unione europea e lo Stato della Città del Vaticano, su vatican.va, 17 dicembre 2009. URL consultato il 6 ottobre 2017 (archiviato il 16 dicembre 2012).
- ^ Lettera apostolica in forma di “Motu proprio” di Benedetto XVI per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario, su vatican.va, 30 dicembre 2010. URL consultato il 17 ottobre 2017 (archiviato il 3 marzo 2013).
- ^ AIF, su aif.va, 30 dicembre 2010 (archiviato il 4 dicembre 2019).
- ^ Giacomo Galeazzi, Ior,23 milioni tornano al Credito Artigiano, su lastampa.it, 1º giugno 2011 (archiviato il 26 dicembre 2012).
- ^ Lo IOR apre le sue porte ai giornalisti, su zenit.org, ZENIT, 28 giugno 2012 (archiviato il 17 maggio 2013).
- ^ Caro Marroni, Vaticano: il Consiglio d'Europa invita a rafforzare le norme antiriciclaggio, su ilsole24ore.com, 18 luglio 2012 (archiviato il 18 gennaio 2017).
- ^ Il rapporto del Consiglio d'Europa invita la Santa Sede a rafforzare il proprio regime di vigilanza, su wcd.coe.int, Consiglio d'Europa, 18 luglio 2012.
- ^ Antiriciclaggio, Moneyval: "Bene norme Vaticano ma deve essere rafforzata la sorveglianza", su repubblica.it, 18 luglio 2012 (archiviato il 18 gennaio 2017).
- ^ Vaticano: René Bruelhart nuovo direttore di Autorità finanziaria, su lastampa.it, 7 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2015).
- ^ Il «James Bond» svizzero diventa direttore dell'AIF, su vaticaninsider.lastampa.it, 7 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ Ernst von Freyberg nominato nuovo presidente del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior, su news.va, 15 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2015).
- ^ a b IOR > Home - Istituto per le Opere di Religione Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive., ior.va
- ^ Carlo Marroni, Ior, controlli affidati a una società esterna statunitense, su ilsole24ore.com, 14 giugno 2013. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato il 2 aprile 2015).
- ^ Ior, chiusi 1.200 “conti laici”. La banca vaticana invia lettere ai correntisti, su blitzquotidiano.it, 8 dicembre 2013 (archiviato il 2 aprile 2015).
- ^ Chirografo del santo padre Francesco per l'istituzione di una pontificia commissione referente sull'Istituto per le opere di religione, su vatican.va, 24 giugno 2013. URL consultato il 7 ottobre 2017 (archiviato il 4 maggio 2014).
- ^ a b RINUNCE E NOMINE, su press.vatican.va, Bollettino – Sala stampa della Santa Sede, 28 novembre 2013. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato il 2 aprile 2015).
- ^ Svolta storica dello Ior: bilancio pubblicato sul sito, accessibile a tutti, su roma.corriere.it, Corriere della Sera, 1º ottobre 2013. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2013).
- ^ Ior, il primo bilancio pubblico. "Ora puntiamo su trasparenza", su repubblica.it, la Repubblica, 1º ottobre 2013. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato il 15 marzo 2014).
- ^ Il Consiglio d'Europa pubblica un rapporto di valutazione sui progressi compiuti dalla Santa Sede relativamente alle misure per combattere il riciclaggio di denaro, su hub.coe.int, Consiglio d'Europa, 12 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).
- ^ Giacomo Galeazzi, Sì di Moneyval al Vaticano, su vaticaninsider.lastampa.it, 12 dicembre 2013. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2013).
- ^ IOR, riferiti i progressi compiuti dal programma per la compliance e la trasparenza (PDF), su ior.va, 22 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ a b Iacopo Scaramuzzi, Il Papa e il "C8" affrontano le riforme economiche del Vaticano, su vaticaninsider.lastampa.it, 17 febbraio 2014. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2014).
- ^ Il Papa approva proposta sul futuro dello Ior, su news.va, 7 aprile 2014. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2015).
- ^ (IT, EN) Communique: Holy Father approves recommendations on the future of the Ior, 07.04.2014, su press.vatican.va, 7 aprile 2014. URL consultato il 17 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
- ^ AIF Rapporto Annuale anno II - 2014 (PDF), su aif.va, 19 maggio 2014. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato il 14 luglio 2014).
- ^ Briefing per la presentazione del Rapporto Annuale dell'Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), Anno II, 2013, 19.05.2014, su press.vatican.va, 19 maggio 2014. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato il 29 novembre 2015).
- ^ Matteo Matzuzzi, Ecco come inizia a lavorare il ministero dell'Economia del Papa, su formiche.net, formiche.it, 5 giugno 2014. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato il 9 luglio 2014).
- ^ Rescriptum ex audientia Ss.mi sulla modifica dello Statuto dello IOR (PDF), su ior.va, 22 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2015).
- ^ (IT, EN) Comunicato della Sala Stampa: Nuovi membri del Consiglio di Sovrintendenza dello IOR, 15.12.2016, su press.vatican.va, Bollettino – Sala stampa della Santa Sede, 15 dicembre 2016. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 21 dicembre 2016).
- ^ COMUNICATO: COMMISSIONE CARDINALIZIA DI VIGILANZA DELL’ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE, su press.vatican.va. URL consultato il 29 aprile 2024.
- ^ Cardinale Christoph Schönborn, su www.ior.va. URL consultato il 3 maggio 2024.
- ^ a b c Nuova composizione della Commissione Cardinalizia (PDF), su ior.va.
- ^ Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, su www.ior.va. URL consultato il 3 maggio 2024.
- ^ Cardinale Giuseppe Petrocchi, su www.ior.va. URL consultato il 3 maggio 2024.
- ^ Cardinale Konrad Krajewski, su www.ior.va. URL consultato il 3 maggio 2024.
- ^ Cardinale Emil Paul Tscherrig, su www.ior.va. URL consultato il 3 maggio 2024.
- ^ lettera43.it, 9 luglio 2014: Ior: Jean-Baptiste De Franssu è il nuovo presidente[collegamento interrotto]
- ^ Jean-Baptiste Douville de Franssu, su www.ior.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Javier Marín Romano, su www.ior.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Sir Michael Hintze, su www.ior.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Georg Freiherr von Boeselager, su www.ior.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Bernard Brenninkmeijer, su www.ior.va. URL consultato il 25 ottobre 2024.
- ^ Francois Pauly, su www.ior.va. URL consultato il 25 ottobre 2024.
- ^ Gian Franco Mammì, su www.ior.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Nominato il 15 giugno 2013, con effetto immediato. Cfr. Dichiarazione del direttore della Sala Stampa: Nomina del nuovo prelato dello IOR, dal Bollettino. Sala Stampa della Santa Sede del 15.06.2013 Archiviato l'8 luglio 2013 in Internet Archive.
- ^ Mons. Battista Mario Salvatore Ricca, su www.ior.va. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ CHIROGRAFO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER L’ISTITUZIONE DI UNA PONTIFICIA COMMISSIONE REFERENTE SULL’ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE, su vatican.va, Libreria Editrice Vaticana, 24 giugno 2013. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato il 13 dicembre 2013).
- ^ Il Papa istituisce la Pontificia Commissione Referente sullo Ior, su it.radiovaticana.va, Radio Vaticana, 26 giugno 2015. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2015).
- ^ Andrea Gagliarducci, La COSEA: che cosa era, quale è stato il suo lavoro, su acistampa.com, 2 novembre 2015. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ Mutual Evaluation Report: Vatican (PDF), su coe.int. URL consultato il 12 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2017).
- ^ Servizi - I Nostri Clienti Archiviato il 7 dicembre 2013 in Internet Archive., ior.va
- ^ Profilo storico dell'Ambrosiano sul sito di Intesa Sanpaolo[collegamento interrotto]
- ^ Antonello Sacchetti, P2 dalla A alla Z, su ilcassetto.it, Il cassetto, 5 dicembre 2008. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2008).
- ^ Sergio Bocconi, Quelle missioni da Berlinguer e Craxi per i crediti del vecchio Ambrosiano, in Corriere della Sera, 26 ottobre 2007, p. 35. URL consultato il 30 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ Vatican Bank Officials Linked To a Major Financial Scandal, The New York Times, 13 February 1983, informava però che "The police arrested two priests last week for accepting bribes and notified three others - including Msgr. Donato de Bonis, the No. 2 man at the Vatican bank - that they are under investigation in connection with the fraud case".
- ^ Marcinkus, come farsi un tesoro in terra (e forse pure in Cielo) Archiviato il 20 febbraio 2010 in Internet Archive., articolo del quotidiano Il Foglio del 25 giugno 2008
- ^ Sergio Bocconi, dalle lettere di patronage all'" esilio " di Marcinkus, in Il Corriere della Sera, 19 aprile 1992. URL consultato il 30 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2010).
- ^ Galli, p. 87
- ^ Franco Scottoni, UN DOCUMENTO 'RIPESCATO' DA GELLI ACCUSA LO IOR E MONSIGNOR MARCINKUS, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica.it, 20 giugno 1987. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 6 maggio 2010).
- ^ Sentenza della Corte costituzionale n.609/1988, su giurcost.org (archiviato il 6 aprile 2015). che dichiara inammissibile la questione di illegittimità costituzionale sollevata dal giudice istruttore del Tribunale penale di Milano in merito alla sentenza del 17 luglio 1987 della Corte di Cassazione che annullava l'ordinanza confermativa del mandato di cattura
- ^ tra FEDIT e il Conte, la scomoda posizione di Gambino, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 28 aprile 1992. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ Cinzia Bianchino, Pio XII, il Papa che ha lasciato un segno nella Storia, su fondazioneitaliani.it, Fondazione Italiani, 18 giugno 2007. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).
- ^ Scheda sullo IOR sul sito loggiaP2.com, su loggiap2.com. URL consultato il 15 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2008).
- ^ Galli, p. 88
- ^ Stefania Tiezzi, Graziella Corrocher: una segretaria scomoda, su girodivite.it, Girodivite, 2 marzo 2006. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato il 19 marzo 2006).
- ^ (EN) Paul Lewis, Italy's mysterious, deepening bank scandal, su nytimes.com, The New York Times, 28 luglio 1982. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2016).
- ^ Peter Gomez, Ior, carte truccate per difendere Andreotti, su cdbchieri.it, il Fatto Quotidiano, 18 maggio 2010. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato il 3 dicembre 2013).
- ^ Sui nuovi equilibri venutisi a creare al vertice dell'Istituto negli anni Novanta, cfr. S. Magister, Sandro Magister, Il banchiere del papa racconta: "Ecco come ho risanato lo IOR", su chiesa.espresso.repubblica.it, www.chiesa.espresso.repubblica.it, 18 giugno 2004. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato il 27 novembre 2007).
- ^ Vaticano S.p.A., pag. 244
- ^ Walter Galbiati, Fiorani: Per la Cassa Lombarda ho versato 15 milioni al Vaticano, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica.it, 20 settembre 2007. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato il 5 ottobre 2013).
- ^ a b Cristiana Mangani, Verdini, Balducci e i conti allo Ior: rogatoria in Vaticano sui fondi neri, in Il Messaggero.it, 14 maggio 2010. URL consultato il 10 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2010).
- ^ a b c d Francesco Viviano, G8, la pista dei soldi versati allo Ior. L'indagine dei pm bussa in Vaticano, in la Repubblica.it, 17 maggio 2010. URL consultato il 10 giugno 2010 (archiviato il 22 maggio 2010).
- ^ a b Anemone, una pista porta in Vaticano, in TGCom, 17 maggio 2010. URL consultato il 10 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2010).
- ^ a b Ior, nuove verifiche dei magistrati. Accertamenti su 2 operazioni sospette, in la Repubblica.it, 20 ottobre 2010. URL consultato il 29 dicembre 2010 (archiviato il 30 dicembre 2010).
- ^ (EN) I documenti di supporto all'inchiesta Vatican Inc, INVISIBLE DOG, 27 maggio 2011. URL consultato il 27 maggio 2011 (archiviato il 30 agosto 2012).
- ^ a b c d e f Elsa Vinci, Riciclaggio, rapporti con lo Ior, sotto inchiesta dieci banche, in Repubblica.it, 1º giugno 2010. URL consultato il 10 giugno 2010 (archiviato il 5 giugno 2010).
- ^ a b c d Ior: Procura Roma indaga su rapporti con 10 banche, tra cui Unicredit, in Il Sole 24 ORE Radiocor, 31 maggio 2010. URL consultato il 10 giugno 2010 (archiviato il 5 giugno 2010).
- ^ a b Ior, maxisequestro da 23 milioni. Vaticano "perplesso" su inchiesta, in la Repubblica.it, 21 settembre 2010. URL consultato il 29 dicembre 2010 (archiviato il 27 novembre 2010).
- ^ a b Ior, il gip conferma il sequestro. Respinta l'istanza sui 23 milioni, in la Repubblica.it, 20 dicembre 2010. URL consultato il 29 dicembre 2010 (archiviato il 24 gennaio 2011).
- ^ Ior, violate le norme antiriciclaggio. "Ignorati obblighi trasparenza e tracciabilità", in la Repubblica.it, 22 ottobre 2010. URL consultato il 29 dicembre 2010 (archiviato il 30 dicembre 2010).
- ^ Domenico Lusi, Nel mirino degli inquirenti altre operazioni dello Ior, in il Sole 24 ORE, 21 ottobre 2010. URL consultato il 29 dicembre 2010 (archiviato il 2 aprile 2015).
- ^ INVISIBLE DOG, INVISIBLE DOG, 27 maggio 2011, http://invisible-dog.com/Dog_Leaks.html . URL consultato il 27 maggio 2011 (archiviato il 30 agosto 2012).
- ^ Banca D'Italia, Rapporti con lo IOR, 21 aprile 2011.
- ^ Marco Lillo, Misteri vaticani: la Procura di Roma indaga sul conto dello Ior in Germania, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 21 marzo 2012. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 31 maggio 2012).
- ^ Carlo Marroni, Gotti Tedeschi lascia la presidenza dello Ior dopo un braccio di ferro sulla trasparenza finanziaria, su st.ilsole24ore.com, IlSole24ore, 24 maggio 2012. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 2 aprile 2015).
- ^ Ior, Schmitz nominato presidente ad interim della «banca del Papa», su st.ilsole24ore.com, IlSole24ore, 25 maggio 2012. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 2 aprile 2015).
- ^ Carlo Marroni, Lo Ior a Gotti Tedeschi: «Non hai fatto il tuo dovere», su st.ilsole24ore.com, IlSole24ore, 27 maggio 2012. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 2 aprile 2015).
- ^ Caro Marroni, I cardinali ratificano il licenziamento di Gotti Tedeschi. Padre Lombardi: nessuna divisione tra i cardinali, su st.ilsole24ore.com, IlSole24ore, 2 giugno 2012. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 2 aprile 2015).
Bibliografia
modifica- Conferenza Episcopale Italiana. Dalla parola alle opere. 15 anni di testimonianze del Vangelo della carità nel Terzo Mondo.
- Umberto Folena, La vera questua. Analisi critica di un'inchiesta giornalistica, Milano, Avvenire Nuova Editoriale Italiana, 2008, ISBN 977-11-2060230-6.
- Giancarlo Galli, Finanza Bianca. La Chiesa, i soldi, il potere. Mondadori, 2004. ISBN 88-04-51262-8
- Curzio Maltese, La questua - Quanto costa la Chiesa agli italiani. Feltrinelli, 2008. ISBN 88-07-17149-X
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano S.p.A. Da un archivio segreto la verità sugli scandali finanziari e politici della Chiesa, (PDF) Chiarelettere, 2009.
- Ferruccio Pinotti, Poteri forti. BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2005. ISBN 88-17-00355-7
- Doménech Matilló Rossend, L'avventura delle finanze Vaticane. Pironti, Napoli, 1988
- Gaetano Zingali, I rapporti finanziari fra Stato e Chiesa. Vallardi, 1943.
- Aldo Maria Valli, Il forziere dei papi. Storia, volti e misteri dello Ior. Àncora Editrice, Milano, 2013. ISBN 978-88-514-1129-9
- Gabriele Di Battista, Carlo Pontesilli, Maurizio Turco, Paradiso Ior. La banca vaticana tra criminalità finanziaria, politica e riciclaggio di denaro. Dalle origini al crack Monte dei Paschi. Castelvecchi editore, aprile 2013. ASIN: B01NCSFD5N
Dati economici
modifica- Cresce il deficit della Santa Sede 'paghiamo ancora per il Concilio...', su ricerca.repubblica.it, la Repubblica.it, 10 marzo 1985. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 30 novembre 2009)., articolo de "la Repubblica" del 10 marzo 1985 che riporta diversi dati economici dello IOR per l'anno 1981 e 1984
- Rapporto Annuale 2012 (PDF), su ior.va, IOR. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).
- Rapporto Annuale 2013 dello IOR (PDF), su ior.va. URL consultato il 15 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2015).
- Rapporto Annuale 2022 dello IOR, su ior.va.Rapporto Annuale 2022 dello IOR.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni sull'Istituto per le Opere di Religione
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Istituto per le Opere di Religione
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su ior.va.
- IOR, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- L'Istituto per le Opere di Religione ed il suo funzionamento sul sito ufficiale del Vaticano, su vatican.va.
- la banca vaticana - la finanza vaticana - l'evasione fiscale - l'archivio Dardozzi - quanto paghiamo per la chiesa, su homolaicus.com.
- La vera storia della Banca del Vaticano. Famiglia Cristiana. 22 maggio 2013.
- Quando monsignor Marcinkus era il vero re di Roma, articolo del "Corriere della Sera" del 20 luglio 1998
- Ricercati gli uomini d'oro dello IOR, articolo de "la Repubblica" del 26 febbraio 1987
- Da Solidarnosc al clan della Magliana tutti i segreti del banchiere di Dio, articolo de "la Repubblica" del 7 ottobre 2005
- Scandali, affari e misteri tutti i segreti dello Ior, articolo de "la Repubblica" del 26 gennaio 2008
- Resoconto stenografico della seduta dell'8 ottobre 1982 della Camera dei deputati, dove è contenuto il discorso dell'allora Ministro del Tesoro Beniamino Andreatta
- Il banchiere del papa racconta: "Ecco come ho risanato lo IOR", di Sandro Magister, su L'Espresso.
- Tutti i denari di Pietro. Vizi e virtù della banca del Vaticano, di Sandro Magister, su L'Espresso.
- Scandali, affari e misteri tutti i segreti dello Ior. Curzio Maltese. Repubblica. 26 gennaio 2008.
- Gianluigi Nuzzi. IOR parallelo. Conti segreti in Vaticano. Panorama, 17 maggio 2005. in Dossier Vaticano di Giorgio Bongiovanni.
- I conti dello IOR. (PDF). Insaidertrend. 9 dicembre 2018.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 254355066 · BAV 494/63691 · LCCN (EN) n92113633 · GND (DE) 7714667-0 · J9U (EN, HE) 987007324809905171 |
---|