Rift Valley

frattura della crosta terrestre nella regione africana
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La Rift Valley oppure Great Rift Valley (dall'inglese rift valley, "fossa tettonica") o anche Grande fossa tettonica nei testi in italiano, è una vasta frattura geologica che si estende per quasi 6000 km in direzione nord-sud, dal sud-ovest dell'Asia nell'attuale Siria all'est dell'Africa in Mozambico. La valle varia in larghezza dai 30 ai 100 km e in profondità da qualche centinaio a parecchie migliaia di metri. Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, e dalla separazione dell'Africa dell'est dal resto dell'Africa, processo iniziato 35 milioni di anni fa e che continua tutt'oggi. Il nome le fu dato dall'esploratore John Walter Gregory nel 1894.

Mappa della Rift Valley. Il triangolo di Afar è colorato in rosso scuro. I numerosi vulcani attivi della zona sono mostrati come triangoli rossi. La linea tratteggiata mostra la parte est africana della faglia.
Tipico panorama della Rift Valley.

Geografia

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La parte settentrionale della Rift Valley forma la valle del fiume Giordano, che scorre verso sud attraverso il lago Hula e il Mar di Galilea, in Israele, fino al Mar Morto. A sud del Mar Morto, la Rift Valley è occupata dal Wadi Araba e ancora più a sud dal golfo di Aqaba e dal Mar Rosso.

Nella parte più meridionale del Mar Rosso la Rift Valley si dirama in due direzioni diverse, verso est e verso sud. La zona della diramazione è chiamata triangolo di Afar o depressione della Dancalia, si trova in Etiopia e si è formata in corrispondenza della tripla giunzione di Afar, una tripla giunzione geologica di tipo R-R-R. La diramazione verso est forma il golfo di Aden, e da questo punto in poi la Rift Valley continua come dorsale oceanica fino ad unirsi, in corrispondenza della zona di frattura di Owen, con la dorsale di Carlsberg, estremità nord-occidentale della dorsale medio-indiana. La diramazione verso sud è spesso indicata come sistema di rift dell'Africa orientale e fino a poco fa veniva chiamata essa stessa Great Rift Valley. Tra la depressione di Afar e la depressione del lago Turkana, in Kenya, si sviluppa la cosiddetta Rift Valley etiopica, che separa l'altopiano etiopico, a ovest, da quello somalo, a est.[1] Più a sud il rift dell'Africa orientale si divide in due rami, il ramo orientale e il ramo occidentale.

Il ramo occidentale della Rift Valley è chiamato faglia albertina (in inglese Albertine Rift) e si estende dall'estremità settentrionale del lago Alberto all'estremità meridionale del lago Tanganica. È delimitato da alcune delle montagne più alte dell'Africa, inclusi i Monti Virunga, i Monti Mitumba e Ruwenzori e contiene alcuni dei grandi laghi africani, che includono laghi tra i più profondi del mondo, come il lago Tanganica, profondo fino a 1 470 metri. Al contrario il Lago Vittoria non è direttamente parte del sistema della Rift Valley, anche se in realtà è posizionato tra i rami orientale e occidentale.

 
Diagramma della futura evoluzione di una Rift Valley in un mare

Il ramo orientale, chiamato rift di Gregory, si sviluppa in Kenya e Tanzania; ad esso è associata la montagna più alta d'Africa, il Kilimangiaro ed altri rilievi principali come il monte Kenya. I laghi del ramo orientale sono meno profondi rispetto a quelli del ramo occidentale e sono caratterizzati da un'alta concentrazione di sali minerali dovuta alle piogge, che portano i sali minerali dai vicini vulcani, e alla forte evaporazione dell'acqua. Il lago Magadi, ad esempio, ha la sua superficie completamente coperta di carbonato di sodio cristallizzato, e i laghi Elmenteita, Baringo, Bogoria e Nakuru sono fortemente alcalini, mentre il lago Naivasha ha una grande varietà biologica grazie alle sorgenti di acqua dolce che lo alimentano.

I due rami si riuniscono nella parte meridionale terminale, formando il lago Niassa, il terzo corpo d'acqua dolce più profondo del mondo, con profondità massima di 706 metri e disperdendosi poi nella valle dello Zambesi, nel Mozambico centrale.

L'attività geotermica e l'allargamento della faglia ha causato un assottigliamento della litosfera fino a uno spessore di soli 20 km, quando per i continenti lo spessore tipico è di 100 km. Tra qualche milione di anni, la litosfera potrebbe spaccarsi e l'Africa orientale potrebbe dividersi dal resto del continente.

L'attività vulcanica e la inusuale concentrazione di punti caldi ha prodotto le montagne vulcaniche del Kilimangiaro, monte Kenya, Karisimbi, Nyiragongo, monte Meru, monte Elgon e il vulcano Ol Doinyo Lengai, che è l'unico vulcano natrocarbonitico del mondo (cioè con presenza di carbonati). Il 3 aprile 2018 tale faglia ha prodotto in Kenya una frattura lunga 100 km e larga 20 m.

Scoperte paleoantropologiche

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La Rift Valley è stata una ricca sorgente di scoperte paleoantropologiche.[2][3] Gli abbondanti sedimenti della valle, provenienti dalla rapida erosione degli altopiani circostanti, hanno creato un ambiente favorevole alla preservazione dei resti umani. Sono infatti state trovate numerose ossa di ominidi,[4] antenati della moderna specie umana, tra cui anche quelle della cosiddetta "Lucy",[5] uno scheletro quasi completo di australopiteco, che fu scoperto dall'antropologo Donald Johanson. La famosa coppia di antropologi Louis e Mary Leakey operarono principalmente in queste zone.

Recentemente sono stati ritrovati i resti di due ominidi: una scimmia antropomorfa risalente a 10 milioni di anni fa e chiamata Chororapithecus abyssinicus, trovata nel triangolo di Afar, nell'Etiopia orientale,[6] e il Nakalipithecus nakayamai, risalente anch'esso a 10 milioni di anni fa.[6]

Energia geotermica

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La Great Rift Valley ha un grande potenziale per la produzione di energia elettrica da fonte geotermica. Il Kenya nel 2013 aveva a disposizione una potenza installata di 212 MW geotermici[7] e diversi nuovi impianti sono in costruzione; nel 2021 risulta produrre per via geotermica il 38% dell'energia che utilizza.[8]

  1. ^ The Ethiopian Rift Valley - La Rift Valley Etiopica, su ethiopianrift.igg.cnr.it, Giacomo Corti, Consiglio Nazionale delle Ricerche.
  2. ^ Great Rift Valley Ecosystem - UNESCO World Heritage Centre, su whc.unesco.org.
  3. ^ La culla dell'Umanità, su ethiopianrift.igg.cnr.it, Giacomo Corti-La Rift Valley Etiopica.
  4. ^ Great Rift Valley - Everything on Great Rift Valley (information, latest news, articles,...), su spiritus-temporis.com, www.spiritus-temporis.com (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
  5. ^ Ethiopian Rift Valley Safaris - Homepage, su ethiopianriftvalleysafaris.com, www.ethiopianriftvalleysafaris.com.
  6. ^ a b Liz Seward, BBC NEWS, su news.bbc.co.uk.
  7. ^ Geothermal Energy Association, 2013 Geothermal Power: International Market Overview (September 2013) (PDF), su geo-energy.org, Geothermal Energy Association, Settembre 2013.
  8. ^ Il Kenya produce elettricità dalla Rift Valley, in il Post, 22 marzo 2021. URL consultato il 23 marzo 2021.

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Collegamenti esterni

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