Richard E. Bush

militare statunitense

Richard E. Bush (Glasgow, 23 dicembre 1924Waukegan, 7 giugno 2004) è stato un militare statunitense che prestò servizio nell'United States Marine Corps durante la seconda guerra mondiale, dove fu decorato con la Medal of Honor a vivente.

Richard E. Bush
Il sergente Richard E. Bush decorato con la Medal of Honor
NascitaGlasgow, 23 dicembre 1924
MorteWaukegan, 7 giugno 2004
Cause della morteproblemi cardiaci
Luogo di sepolturaAscension Catholic Cemetery, Libertyville
Dati militari
Paese servitoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Forza armataUS Navy
CorpoUnited States Marine Corps
Reparto1º Battaglione, 4º Reggimento, della 6ª Divisione Marines
Anni di servizio1942-1945
GradoMastery Gunner Sergeant
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Okinawa
Decorazionivedi qui
dati tratti da Okinawa[1]
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Biografia

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Nacque Glasgow, Kentucky il 23 dicembre 1924. In giovane età lavorò per conto del padre come conducente di trattore in una fattoria di dove si coltivava il tabacco, completando il primo anno delle scuole superiori. Il 22 settembre 1942, a Bowling Creek,[2] si arruolò nel corpo del Marines degli Stati Uniti, venendo mandato per l’istruzione di base presso il Marine Corps Recruit Depot di San Diego, California. Al termine del corso fu trasferito ad un battaglione di formazione presso la base di Camp Elliott, dove completò l’addestramento come armiere. Assegnato al Marine Corps Raiders si distinse particolarmente, venendo promosso caporale.[3] Alla data dell’invasione di Okinawa[4] prestava servizio presso il 1º Battaglione, 4º Reggimento, della 6ª Divisione Marines.[5] Il 16 aprile 1945 condusse la sua squadra all’attacco dell’ultima linea difensiva giapponese sul Monte Yae Take,[6] nel nord dell’isola, rimanendo ferito.[1] Evacuato presso un posto di medicazione, mentre si trovava lì una bomba a mano nemica fu gettata tra i feriti, ed egli incurante del pericolo mise la bomba sotto il suo corpo per proteggere i compagni, un attimo prima che esplodesse. Sopravvissuto allo scoppio riportò nuove, gravissime ferite, perdendo diverse dita e la vista da un occhio.[3][7] Il 4 ottobre 1945 il presidente Harry S. Truman,[2] in una cerimonia alla Casa Bianca, gli conferì la Medal of Honor, massima onorificenza statunitense al valor militare. Inoltre gli fu assegnata anche la seconda Purple Heart (oro 5/16 inch star) per le ferite ricevute ad Okinawa.[3]

Negli anni successivi alla guerra lavorò come consulente per la Veterans Administration fino al 1972, aiutando i reduci di guerra a reinserirsi nella società, ottenendo numerosi riconoscimenti nonostante i costanti problemi portatigli dalla vecchie ferite.[3] Si spense per problemi cardiaci a Waukegan,[8] il 7 giugno 2004,[2] e la sua salma fu tumulata presso l’Ascension Catholic Cemetery di Libertyville.[N 1]

Onorificenze

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«For conspicuous gallantry and intrepidity at the risk of his life above and beyond the call of duty as Squad Leader serving with the First Battalion, Fourth Marines, Sixth Marine Division,in action against Japanese forces during the final assault against Mt. Yaetake on Okinawa, Ryukyu Islands, April 16, 1945. Rallying his men forward with indomitable determination, Corporal Bush boldly defied the slashing fury of concentrated Japanese artillery fire pouring down from the gun-studded mountain fortress to lead his squad up the face of the rocky precipice, sweep over the ridge and drive the defending troops from their deeply entrenched position. With his unit, the first to break through to the inner defense of Mt. Yaetake, he fought relentlessly in the forefront of the action until seriously wounded and evacuated with others under protecting rocks. Although prostrate under medical treatment when a Japanese hand grenade landed in the midst of the group, Corporal Bush, alert and courageous in extremity as in battle, unhesitatingly pulled the deadly missile to himself and absorbed the shattering violence of the exploding charge in his own body, thereby saving his fellow Marines from severe injury or death despite the certain peril to his own life. By his valiant leadership and aggressive tactics in the face of savage opposition, Corporal Bush contributed materially to the success of the sustained drive toward the conquest of this fiercely defended outpost of the Japanese Empire and his constant concern for the welfare of his men, his resolute spirit of self- sacrifice and his unwavering devotion to duty throughout the bitter conflict enhance and sustain the highest traditions of the United States Naval Service.[2]»
— 4 ottobre 1945[1]

Annotazioni

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  1. ^ La sua tomba si trova nella sezione 7, Block 10, Lot 63.
  1. ^ a b c Roggero 2012, p. 52.
  2. ^ a b c d (EN) Marine Medals Corporal Richard E. Bush, su marinemedals.com. URL consultato il 18 gennaio 2017.
  3. ^ a b c d History Division, United States Marine Corps, Master Gunnery Sergeant Richard E. Bush, USMC, su Who's Who in Marine Corps History. URL consultato il 21 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2011).
  4. ^ Roggero 2012, p. 44.
  5. ^ Rottman 2002, p. 96.
  6. ^ Rottman 2002, p. 65.
  7. ^ Naval historical Center, Online Library of Selected Images, "Master Gunnery Sergeant Richard E. Bush, USMCR (1923-2004)"> Archived copy, su history.navy.mil. URL consultato l'8 giugno 2013 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2013).
  8. ^ Richard Goldstein, Richard E. Bush, Who Served on Okinawa, Dies at 79, in New York Times, 13 giugno 2004. URL consultato il 12 febbraio 2009.
    «Richard E. Bush, who received the Medal of Honor for leading a charge up a mountain in the World War II battle for Okinawa and then falling on a hand grenade to protect fellow marines, died last Monday at his home in Waukegan, Ill. He was 79.»

Bibliografia

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  • (EN) Joseph H. Alexander, The Final Campaign: Marines in the Victory on Okinawa, Washington, D.C., Marine Corps Historical Center, 1996.
  • (EN) Thomas M. Huber, Japan's Battle of Okinawa, April-June 1945, Fort Leavenworth, Combat Studies Institute, U.S. Army Command and General Staff College, 1990.
  • (EN) Gordon E. Rottman, Okinawa 1945. The Last Battle, Botley, Osprey Publishing, 2002.

Periodici

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  • Roberto Roggero, Okinawa, in Eserciti nella Storia, n. 66, Parma, Delta Editrice, gennaio-febbraio 2012, pp. 44-52.
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