Revue nègre
La Revue nègre (tradotto in italiano, Rivista negra), anche conosciuto come La Revue Nègre è uno spettacolo di rivista messo in scena per la prima volta nel 1925 a Parigi. Attraverso il suo successo e la personalità di Joséphine Baker che ne era la stella principale, consentì, tra le altre cose, una ampia diffusione della musica jazz e della cultura nera in Europa.
Revue nègre | |
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Lingua originale | inglese |
Anno | 1925 |
Prima rappr. | 25 ottobre 1925, Théâtre des Champs-Élysées, Parigi |
Genere | Rivista |
Produzione | André Daven |
Personaggi e attori | |
Storia
modificaL'ideazione e la messa in scena della Revue nègre è legata all'emergere in Francia della musica jazz, introdotta a Parigi pochi mesi prima della fine della prima guerra mondiale attraverso le esibizioni di gruppi jazz composti da soldati statunitensi. La Revue nègre si inserisce nel contesto di un crescente interesse per la cultura nera, diventandone allo stesso tempo un prodotto e uno strumento per la sua diffusione [1]. La messa in scena della Revue nègre venne programmata al Théâtre des Champs-Élysées[2], teatro che già aveva visto momenti di gloria, anche se preceduti dallo scandalo della prima, con i Balletti russi (1913-1917)[3] ma che in quel periodo aveva qualche difficoltà. Nel 1925, André Daven, direttore artistico del teatro, alla ricerca di una nuova opportunità di ribalta, si propose di trovare un nuovo spettacolo e, su suggerimento del pittore cubista e amico Fernand Léger, progettò di creare uno spettacolo interpretato interamente da neri. Da lì a poco, Daven incontrò una statunitense, Caroline Dudley Reagan (che diventerà poi la compagna del poeta Joseph Delteil), che messasi alla ricerca di una troupe composta da neri, riuscì a ingaggiare a New York dodici musicisti, tra cui Sidney Bechet, e otto coristi, tra cui Joséphine Baker, convincendoli a partire per Parigi.[1]
Ne risultò uno spettacolo dallo spirito artistico unico, mescolando musica da jazz-band e coreografie originali, spettacoli di burlesque, scenografie con set mobili davanti alle quali il corpo seminudo si esprimeva senza volgarità. [4]
Il manifesto della Revue Nègre, fu realizzato dal famoso pittore e cartellonista Paul Colin.[4]
La prima
modificaLa prima ebbe luogo il 2 ottobre 1925 e nella sala affollata erano presenti tra i numerosi spettatori Robert Desnos, Francis Picabia e Blaise Cendrars. [5]
La prima parte si rivelò senza grandi sorprese con ballerini e numeri acrobatici.
Quando, all'inizio della seconda parte, si alzò il sipario si svelò uno sfondo di grattacieli, disegnato da Paul Colin. I ballerini precedettero l'ingresso di Sidney Bechet seguito da una big band al completo. Alla fine apparve Joséphine Baker, da sola sul palco. Il modo in cui si muoveva molto velocemente, scatenandosi e improvvisando, mandò in delirio il pubblico.
Un'ora dopo, quando apparve nel foyer, Joséphine ricevette una standing ovation dagli ospiti durante il cocktail della prima che seguì lo spettacolo.[2]
Note
modifica- ^ a b (FR) Joséphine Baker, Paul Colin et le «Tumulte Noir» des Années Folles., su Le mot juste en anglais. URL consultato il 20 ottobre 2023..
- ^ a b (FR) Joséphine, la «Reine de la danse sauvage», su Théâtre des Champs-Élysées sito ufficiale, 2 ottobre 2020. URL consultato il 20 ottobre 2023.
- ^ (EN) Les Siècles, su Théâtre des Champs-Élysées sito ufficiale. URL consultato il 22 ottobre 2023.
- ^ a b (FR) Joséphine Baker et la Revue Nègre en 1925, su France Bleu, 22 novembre 2021. URL consultato il 4 novembre 2023.
- ^ (FR) Frédéric Lewino e Gwendoline Dos Santos, 2 octobre 1925. Le jour où Joséphine Baker conquiert Paris dans la Revue nègre, in Le Point, 2 ottobre 2019. URL consultato l'8 novembre 2023.
Bibliografia
modifica- (EN) James Donald, Some of These Days: Black Stars, Jazz Aesthetics, and Modernist Culture, Oxford University Press, 2015, ISBN 9780199354047.