Regina Spektor
Regina Il'inična Spektor (in russo Регина Ильинична Спектор?; Mosca, 18 febbraio 1980) è una cantautrice e pianista statunitense, di origine russa. La sua produzione musicale fa riferimento alla scena anti-folk dell'East Village di New York.[1]
Regina Spektor | |
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Regina Spektor in concerto (2006) | |
Nazionalità | Russia Stati Uniti |
Genere | Anti-folk[1] Folk Indie rock |
Periodo di attività musicale | 2001 – in attività |
Etichetta | Sire, Warner |
Album pubblicati | 11 |
Studio | 7 |
Live | 3 |
Raccolte | 1 |
Sito ufficiale | |
Biografia
modificaRegina Spektor è nata a Mosca, nell'allora Unione Sovietica, da una famiglia di musicisti di origine ebraica. Suo padre Il'ja Spektor, fotografo[2], era anche violinista e sua madre una professoressa di musica in un istituto superiore. Quest'ultima attualmente insegna in una scuola pubblica elementare nel Mount Vernon, New York.[3]
Iniziò lo studio del pianoforte classico all'età di sei anni, esercitandosi su un Petrof cecoslovacco che sua madre aveva ricevuto in regalo dal di lei padre[4]. Conobbe anche la musica pop-rock di gruppi quali i Beatles, i Queen e i Moody Blues grazie al padre, che aveva ottenuto alcune registrazioni nell'Est dell'Europa e aveva scambiato alcune cassette con amici nell'Unione Sovietica[3].
L'intera famiglia lasciò il paese nel 1989 per ragioni politiche e religiose[5] durante la perestroika, quando fu permessa l'emigrazione agli ebrei sovietici, ma il pianoforte rimase a Mosca[6].
Con tappe intermedie tra Austria e Italia, la famiglia si stabilì definitivamente negli Stati Uniti, nel quartiere newyorkese del Bronx[5]; suo padre, grazie alla sua esperienza in patria, trovò impiego come tecnico in un laboratorio fotografico a Manhattan[2] e riuscì a risparmiare il necessario per poter acquistare un appartamento[2]; Regina frequentò un istituto yeshiva nel quale compì gli studi secondari inferiori[7], per poi trasferirsi per le superiori in un'altra scuola ebraica, la Frisch, nel New Jersey[7], grazie a una borsa di studio; lasciò tale istituto, nel quale dichiarò di sentirsi «fuori luogo», per completare il biennio superiore alla Fair Lawn, scuola pubblica sempre del New Jersey[7].
Era inizialmente interessata solo alla musica classica, ma successivamente si interessò di hip hop, rock e punk.[3]
La cantautrice
modificaStudiò fino all'età di 17 anni con la sua professoressa di musica, Vargas, che il padre di Regina incontrò grazie al violinista Samuel Marder, marito della Vargas.[8] Anche se la famiglia non fu in grado di portare con sé il pianoforte dalla Russia, Regina trovò un pianoforte col quale fare pratica nella cantina della sua sinagoga.[4]
Si interessò per la prima volta alla scrittura delle canzoni durante una visita in Israele fatta con l'istituto Nesiya, durante i suoi anni giovanili. Attratta dall'attenzione degli altri bambini in viaggio con lei per le canzoni che lei scriveva mentre era in gita, Regina Spektor capì di avere un'attitudine per la scrittura delle canzoni[5]. Seguendo questa idea, venne in contatto con lavori di Joni Mitchell, Ani DiFranco e altri cantanti e scrittori che le diedero l'idea di poter comporre canzoni.[5] Regina iniziò a scrivere la sua prima canzone a cappella all'età di sedici anni, e scrisse le sue prime canzoni per voce e pianoforte quando aveva circa diciotto anni.[3]
Completò quattro anni di composizione al conservatorio di musica del Purchase College a Purchase, New York laureandosi in tre anni, con lode, nel 2001. In questo periodo inoltre lavorò in un allevamento di farfalle nel Luck, Wisconsin e studiò a Tottenham in Inghilterra per un semestre.
Raggiunse gradualmente consensi grazie a performance nella scena anti-folk di New York, e soprattutto al Sidewalk Cafe dell'East Village.[4] In questo periodo vendette i suoi CD, da lei prodotti, 11:11 (2001) e Songs (2002).
Stile musicale
modificaLe sue canzoni rivelano un misto di stili e tecniche, iniziando con un pianoforte e integrando poi vocalizzi, onomatopee, gemiti, gorgoglii o gorgheggi. Regina Spektor ha dichiarato di aver creato 700 canzoni[9], ma che raramente le scrive. Le sue canzoni generalmente non sono autobiografiche, ma sono spesso basate su scenari e personaggi creati dalla sua stessa immaginazione[5][10]. Le sue canzoni mostrano un'influenza folk[11][12] Jewish,[10][13] russa,[10] hip hop,[11][14][15] jazz,[11][14] e classica,[10][14] e il suo stile musicale ricorda quello delle colleghe cantanti-pianiste Fiona Apple e Tori Amos.[15][16] Regina ha dichiarato che si è impegnata molto per fare in modo che ogni sua canzone avesse uno proprio stile musicale specifico.
Possiede una notevole estensione vocale e ne sfrutta l'intera ampiezza. Ama inoltre esplorare tecniche vocali varie e originali, per esempio versi composti interamente da ronzii prodotti con le labbra. A volte utilizza un bastone, per dare il ritmo, battuto sul corpo del pianoforte o della sedia.[5][17] Parte del suo stile deriva anche dall'esagerazione di certi aspetti della vocalità, in particolare il "glottal stop" che è presente nel singolo Fidelity. Usa inoltre un forte accento Newyorkese in alcune parole, che la cantautrice sostiene essere dovuto al suo amore per New York e la sua cultura.[3]
I suoi testi sono eclettici, spesso in forma di racconti in prima persona con personaggi studiati a tavolino, simili a racconti o vignette rese canzone[3][17]. Regina Spektor canta solitamente in inglese, ma talvolta include parole in latino, russo, francese e in altre lingue. Alcuni suoi testi presentano allusioni letterarie[5], ad esempio a Francis Scott Fitzgerald e Ernest Hemingway nel singolo "Poor Little Rich Boy", Il piccolo principe in "Baobabs", Virginia Woolf e Margaret Atwood in "Paris", Ezra Pound e William Shakespeare in "Pound of Flesh", Boris Pasternak in "Après Moi", e Edipo re di Sofocle in "Oedipus". Inoltre, nei testi di Regina Spektor ricorrono spesso temi come amore, morte, religione (in particolare con riferimenti biblici e alla religione cristiana) e la vita cittadina, con particolare riferimento a New York.
Regina riconosce The Beatles, Bob Dylan, Billie Holiday, e Fryderyk Chopin come alcune delle sue prime influenze.[18]
Performance
modificaDal gennaio 2005, Regina Spektor suona su un brillante pianoforte rosso Baldwin[19]. Si è esibita al "Late Night" con Conan O'Brien per due volte, al The Tonight Show con Jay Leno, al Jimmy Kimmel Live; per tre volte al Last Call with Carson Daly con Carson Daly, alla CBS News Sunday Morning e alla trasmissione Good Morning America.[20] Ha viaggiato in tournée negli Stati Uniti e in Europa. Anche se generalmente presenta performance originali, Regina ha eseguito le sue prime covers nel 2005 su canzoni di Leonard Cohen e Madonna in occasione del secondo festival annuale di musica Jewish & Heritage. Regina ha anche eseguito una cover di Real Love (canzone dei Beatles).[21]
Mentre era con gli Strokes, durante il loro tour Room on Fire, Regina Spektor ha eseguito e registrato "Modern Girls & Old Fashion Men" con la band.
Nel 2006 Regina Spektor ha portato un suo tour in America e Europa, esibendosi in numerosi locali e teatri.
Comparse
modificaA partire dal 2005 la musica di Regina Spektor è stata utilizzata in diversi programmi televisivi e pubblicità. Nel tardo 2005 Us (dall'album Soviet Kitsch) fu usato in una pubblicità come parte della serie What Do You Want To Watch? per la televisione Sky nel Regno Unito. Lo spot rappresentava uno spezzone da un documentario sullo skateborder Danny Way. Nell'estate del 2006, un pezzo di Us fu usato per il sito promozionale del progetto Zune della Microsoft su ComingZune.com, oltre che per una campagna promozionale di Mtv. La stessa traccia è utilizzata dalla compagnia tedesca di telecomunicazioni KPN in una pubblicità. Somedays fu invece usata nel 2005 in un episodio di CSI: NY, mentre Samson venne usata nel 2006 in un episodio della stessa serie. On the Radio fu usato in un episodio del popolare telefilm Grey's Anatomy della televisione ABC. Field Below fu usato nel 2006 in un episodio intitolato Criminal Minds. Fidelity fu anche utilizzato in un recente episodio di Grey's Anatomy intitolato Six Days, Part 2, in un episodio di Veronica Mars intitolato Witchita Linebacker e in un episodio della serie Brothers & Sisters intitolato Sexual Politics. Better è attualmente utilizzata in una pubblicità per la radio satellitare XM, è stata utilizzata anche nella serie televisiva How I Met Your Mother nel sesto episodio della quarta stagione (2010) e infine in The Good Wife, proprio nell'ultima scena della serie (stagione 7, episodio 22 nel 2016). La sua canzone Ghost Of Corporate Future è stata usata in un episodio della serie Weeds, intitolato Mile Deep and a Foot Wide.
Regina Spektor ha ottenuto molta attenzione nel 2006 quando il suo video Fidelity fu visionato oltre 200.000 volte in due giorni sul sito YouTube. Sulla SIRIUS Radio's Left of Center channel, questo singolo fu votato dagli ascoltatori come la canzone numero uno del 2006. Verso la fine del 2006 la VH1 ha selezionato Regina Spektor come parte del suo "You Oughta Know: Artists on the Rise": furono mandati in onda spezzoni del video della canzone Fidelity con alcune parti di una intervista con Regina Spektor durante le interruzioni pubblicitarie.[1] Archiviato il 22 gennaio 2009 in Internet Archive.. Regina Spektor ha raggiunto la posizione numero 3 nella classifica Top Artists della VH1.
In Australia la musica di Regina Spektor ha rapidamente guadagnato popolarità in primo luogo grazie al singolo Begin To Hope messo in onda dalla stazione radio nazionale Triple J. Prima di Begin To Hope, Regina Spektor ha avuto in Australia un seguito relativamente scarso se comparato con Europa e America.
Regina ha raggiunto la posizione numero 33 nella classifica top 100 del 2006 sul magazine Blender.
L'8 marzo 2007 Regina è apparsa alla trasmissione Loose Women della ITV per promuovere, eseguendolo in diretta, il suo singolo Fidelity.
La canzone Fidelity è stata inoltre utilizzata in diversi spot pubblicitari. Le canzoni Us e Hero sono state utilizzate nel film 500 giorni insieme (2009).
Nel 2013 scrive e interpreta You've Got Time, sigla nelle sette stagioni del serial Orange Is the New Black, prodotto da Netflix.
Discografia
modificaAlbum in studio
modifica- 2001 - 11:11 - Autoprodotto
- 2002 - Songs - Autoprodotto
- 2004 - Soviet Kitsch - Sire
- 2006 - Begin to Hope - Sire
- 2009 - Far - Sire
- 2012 - What We Saw from the Cheap Seats - Sire
- 2016 - Remember Us to Life - Sire
- 2022 - Home, Before and After
Album live
modifica- 2010 - Live in London
EP
modifica- 2005 - Live at Bull Moose
- 2006 - Live in California 2006 EP
- 2009 - Laughing With EP
- 2009 - iTunes Live from SoHo
Raccolte
modificaSingoli
modifica- 2006 - Carbon Monoxide
- 2006 - Your Honor & The Flowers
- 2006 - Us
- 2006 - On the Radio
- 2006 - Fidelity
- 2007 - Hotel Song
- 2007 - Samson
- 2007 - Better
- 2009 - Laughing With
- 2009 - Eet
- 2010 - No Surprises
- 2012 - All the Rowboats
- 2012 - Don't Leave Me (Ne me quitte pas)
- 2016 - "Bleeding Heart"
- 2016 - "Small Bill$"
Collaborazioni in compilation
modifica- 2007 - Instant Karma: The Amnesty International Campaign to Save Darfur (2007) - Real Love
- 2008 - Le cronache di Narnia - Il principe Caspian (2008) - The Call
- 2008 - How I Met Your Mother (quarta stagione) (2008) - Better
- 2008 - Revolutions in Sound: Warner Bros. Records - The First 50 Years (2008) - Fidelity
- 2008 - Songs for Tibet: The Art of Peace (2008) - Better
- 2009 - (500) giorni insieme (2009) - Us, Hero
- 2009 - La custode di mia sorella (2009) - Better
- 2010 - Wild Target (2010) - Hotel Song
Collaborazioni
modifica- Post Modern Girls & Old Fashioned Men - The Strokes (Reptilia)
- Hell No - Sondre Lerche (L'amore secondo Dan)
- You Don't Know Me - Ben Folds (Way to Normal)
- Left Hand Song - Joshua Bell (At Home With Friends)
Cover
modificaNote
modifica- ^ a b (EN) Regina Spektor, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 24 ottobre 2016.
- ^ a b c (EN) Enjoli Francis, Regina Spektor: Life Has Been More a Gift Than a Struggle, in American Broadcasting Corporation, 8 giugno 2012. URL consultato il 4 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).
- ^ a b c d e f Copia archiviata, su wnyc.org. URL consultato il 30 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2008).
- ^ a b c welcome to tourdates, where music is unleashed Archiviato il 5 aprile 2007 in Internet Archive.
- ^ a b c d e f g (EN) Abigail Washburn, From Russia With Love, in New York Public Radio, 13 settembre 2005. URL consultato il 4 dicembre 2014.
- ^ John Aizlewood, Regina Spektor: A Triumph That Began With Hope, su thisislondon.co.uk, thislondon.co.uk, 24 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2008).
- ^ a b c (EN) Wyatt Mason, Regina Spektor Has Piano, Will Travel, in The New York Times, 17 maggio 2012. URL consultato il 4 dicembre 2014.
- ^ Shane Roeschlein, Regina Spektor: The Red Princess, su themusicedge.com (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2006).
- ^ Brian Orloff, Regina Spektor's Got New "Hope", su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2009).
- ^ a b c d Rod Alonzo, Making Stuff Up: An Interview With Regina Spektor, su womanrock.com (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2005).
- ^ a b c Regina Spektor - Mary Ann Meets The Gravediggers | album reviews | musicOMH Archiviato il 14 dicembre 2006 in Internet Archive.
- ^ BBC News - Nottingham
- ^ Spectral Musings | Music Feature | Tucson Weekly
- ^ a b c regina spektor | Brani musicali gratuiti, date dei tour, foto, video
- ^ a b National Public Radio, Regina Spektor in Concert, su npr.org.
- ^ Tim Karan, Making Fiona Apple seem normal., su altpress.com, Alternative Press Magazine. URL consultato il 5 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2008).
- ^ a b Melissa Block, Stories in Song: Regina Spektor's 'Begin to Hope', su npr.org, National Public Radio, All Things Considered.
- ^ SPECTACULAR SPEKTOR | Billboard.biz
- ^ The Next Big Thing: We Require an Assertion of Value - WNYC Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive.
- ^ Regina Spektor Rocks 'GMA' - ABC News, su abcnews.go.com. URL consultato il 5 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2008).
- ^ The Journal News | LoHud.com | Westchester, Rockland, Putnam news, community, entertainment, yellow pages and classifieds. Serving Westchester, Rockland, Putnam, New York | Lo...
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Regina Spektor
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Regina Spektor
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su reginaspektor.com.
- Regina Spektor (canale), su YouTube.
- (EN) Regina Spektor (musica per videogiochi e anime), su VGMdb.net.
- Regina Spektor, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Regina Spektor, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Regina Spektor, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Regina Spektor, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Regina Spektor, su SecondHandSongs.
- (EN) reginaspektor, su SoundCloud.
- (EN) Regina Spektor, su Billboard.
- (EN) Regina Spektor, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Regina Spektor, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
Articoli
modifica- "Regina Spektor will blow your English professor's mind" by Alexandra De Jesus (from The College Hill Independent, 10 March 2005)
- "Regina Spektor: The Red Princess" by Shane Roeschlein, from themusicedge.com, 25 March 2005
- "Spektor's True Creativity Shines Through", by Laura Stanelle (from The Badger Herald, University of Wisconsin-Madison, 10 March 2005)
- A Lostwriters Review of Begin to Hope, su lostwriters.net (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2007).
- "Regina Spektor" Archiviato il 16 maggio 2007 in Internet Archive. (interview by Noel Murray, from The A.V. Club, 21 June 2006)
- "Patriot's Heart" Archiviato il 5 aprile 2007 in Internet Archive., by Nick Catucci (from The Village Voice, 26 June 2006)
- "Regina Spektor: How the Beatles' Rubber Soul Changed My Life", by Hal Bienstock (from The Harp Magazine, 23 July 2006)
- "Singer explores love, loss" Archiviato l'11 marzo 2007 in Internet Archive., by Emily Ouzts (review from The Badger Herald, University of Wisconsin-Madison, 4 September 2006)
- "Spektor Brings Her Bronx Tale Home", by Rebecca Thomas (from The New York Sun, 26 September 2006)
- "Regina Spektor in Concert", (from National Public Radio, 3 October 2006)
- "The girl who told stories", by Michael Dwyer (from The Age, Australia, 8 December 2006)
- "Spectacular Spektor", by Susan Visakowitz (from Billboard.biz, 13 January 2007)
- "Regina Spektor's Boundless Talent", (from CBS News, 21 January 2007)
- "Regina Spektor Live in London", (from Abstractboy.org.uk, 16 February 2007)
- "Regina Spektor: A woman of substance", by Katy Guest (from The Independent, 1 March 2007)
- "Regina Spektor, la Russia e l'ebraismo" di Avraham Grozman (traduzione in italiano da "Jewish.ru", 30 dicembre 2010)
Interviste
modifica- Intervista dal programma All Things Considered, National Public Radio (28 giugno 2006)
- Intervista dal programma Soundcheck, da WNYC FM, New York (13 settembre 2005)
- Regina Spektor in un negozio di Pianoforti, dalla Public Radio International, programma The Next Big Thing (28 gennaio 2005)
- Intervista dal programma Soundcheck, from WNYC FM, New York (18 ottobre 2004)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 24890961 · ISNI (EN) 0000 0001 1489 0612 · Europeana agent/base/77574 · LCCN (EN) no2005044355 · GND (DE) 135457416 · BNF (FR) cb15074206w (data) · J9U (EN, HE) 987007452706005171 · CONOR.SI (SL) 107753315 |
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