Ragazzi fuori

film del 1990 diretto da Marco Risi
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Ragazzi fuori è un film del 1990 diretto da Marco Risi.

Ragazzi fuori
Una scena del film
Lingua originaleItaliano, Siciliano
Paese di produzioneItalia
Anno1990
Durata110 min
Rapporto1,78:1
Generedrammatico, noir
RegiaMarco Risi
SoggettoAurelio Grimaldi, Marco Risi
SceneggiaturaAurelio Grimaldi, Marco Risi
ProduttoreClaudio Bonivento
Produttore esecutivoMassimo Ferrero
Casa di produzioneNumero Uno International, Raidue
Distribuzione in italianoFilmauro
FotografiaMauro Marchetti
MontaggioFranco Fraticelli
MusicheGiancarlo Bigazzi
Interpreti e personaggi

Scritto e sceneggiato insieme ad Aurelio Grimaldi, questo film rappresenta il seguito di Mery per sempre. Del 1992 è il seguito ideale Vite perdute, diretto da Giorgio Castellani.

A Palermo il futuro per i ragazzi usciti dal carcere minorile Malaspina non appare roseo, perché i ragazzi non riescono a reinserirsi nella società.

Natale, a causa del suo passato, non riesce a trovare lavoro, così si dà alla vita di strada. Matteo altrettanto si dedica al furto. Carmelo, rimasto guercio per un violento litigio avvenuto in carcere con Claudio, gestisce affari di droga con il padre ed i fratelli.

 
Roberto Mariano in una scena del film

Antonio, al quale vengono sequestrati l'Ape e la merce, è costretto a chiedere aiuto a Carmelo, inducendolo allo spaccio di stupefacenti, ma viene presto arrestato. Tornato al carcere di Malaspina, studia per ottenere la licenza media. Egli è dispiaciuto dell'assenza del Prof. Terzi, protagonista del film precedente.

"Mery" continua la strada del marciapiede per essere successivamente chiamato al processo per le lesioni arrecate a un suo cliente del film precedente. Nonostante le suppliche di costui, dimentico dell'episodio, subirà una dura condanna, da scontare nel carcere dell'Ucciardone. "King Kong" lavora come cameriere; coinvolto in un furto da un suo amico, verrà assassinato al termine di un inseguimento a piedi da un agente della Polizia di Stato

Claudio, infine, uscito dal carcere minorile Filangieri di Napoli, torna a Palermo, si sposa, ha una figlia e lavora come meccanico. Un giorno Carmelo, che aveva perso un occhio per una colluttazione avuta con lui nel carcere minorile, casualmente lo riconosce nell'officina dove lavora, e decide di vendicarsi. Lo aspetta una sera mentre sta rincasando da lavoro, e con l'aiuto di un compare gli tende un agguato e lo aggredisce a calci e pugni lasciandolo a terra esanime. La mattina la polizia trova un corpo carbonizzato nella discarica di Bellolampo e dall'abbigliamento si può intuire la possibile identità di Claudio.

Il film termina con una serie di foto che ritraggono ciascun ragazzo, con il rispettivo commento fuori campo dei diretti interessati, dal quale emerge un quadro non ottimistico della loro vita reale, tranne forse qualche eccezione. L'ultimo a parlare è il genitore di Stefano Consiglio, a cui il film è dedicato, un giovane adolescente ucciso nelle stesse circostanze in cui King Kong viene ucciso nel film. Un caso rimasto per molto tempo mai chiarito e per il quale le autorità avevano chiesto l'archiviazione.[1][2]

Curiosità

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In una delle scene iniziali del film, si vede, nei pressi di un mercato rionale, "King Kong" a cui un amico chiede di pescare un numero dalla sua valigia, il numero estratto è il 404, lo stesso numero del tragico volo in cui pochi mesi dopo l'uscita del film perderà la vita l'attore del cast Roberto Mariano.

Riconoscimenti

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  1. ^ Francesco Viviano, Palermo: la polizia l'insegue, ucciso un ragazzo di 16 anni, in La Repubblica, 9 novembre 1991.
  2. ^ Umberto Rosso, Sequestrate il film su Palermo, racconta la morte di mio figlio, 29 settembre 1990.
  3. ^ (EN) Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, su daviddidonatello.it. URL consultato il 19 marzo 2018.
  4. ^ a b Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12/04/20.

Voci correlate

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