Peito
Peito o Pito[1] (in greco antico: Πειθώ?, Peithṓ) è la divinità o daimona della mitologia greca personificante la persuasione[2] (la quale è «auspicabile nelle relazioni amorose»[3] ed è denominata presso i Romani Suada o Suadela[4]), della seduzione e della "persuasione retorica"[5][6].
Peito | |
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Peito (a sinistra) con Eros e Venere con Anteros, Affresco pompeiano, I sec. dc. | |
Nome orig. | ΠειΘω |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | divinità |
Sesso | Femmina |
Professione | Divinità della persuasione |
Spesso compare, con le Cariti[4], tra le divinità che accompagnano Afrodite. Gli altri due geni a lei associati sono Eros e Himeros.
Peito era anche uno dei Gamelii, le cinque divinità che presiedevano i matrimonii (le altre quattro erano Zeus, Era, Afrodite e Artemide)[7]
Genealogia
modificaSecondo la teogonia di Esiodo Peito è una delle Oceanine, figlia del titano Oceano e della titanide Teti[4]. Si sarebbe unita con Argo.
Euripide nell'Oreste la dice moglie di Foroneo e madre di Egialeo e Api[4]. Nonno la considera invece la sposa del dio Ermes[8]
In altre fonti, Peito passava per essere nata dagli amori del Tempo (Crono) e di Astarte (Afrodite), oppure da quelli di Afrodite e di Ermes.
Indicata da Eschilo come la figlia di Ate[5], Alcmane la nomina come sorella di Tiche ed Eunomia[9].
Astronomia
modificaDa tale figura viene il nome di 118 Peitho, un asteroide.
Note
modifica- ^ Peitho, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 febbraio 2013.
- ^ (FR) Pierre Chantraine, Dictionnaire étymologique de la langue grecque, 1968ª ed., Parigi, Klincksieck, 1968-2009, p. 869 (886 su pdf), ISBN 978-2-252-03681-5. URL consultato il 27 febbraio 2013.
- ^ Paul Veyne, François Lissarrague, Françoise Frontisi-Ducroux, Glossario, in I misteri del gineceo, Bari, Editori Laterza, 2000 [1998], p. 327, ISBN 88-420-6135-2.
- ^ a b c d (EN)
«PEITHO (Peithô). 1. The personification of Persuasion (Suada or Suadela among the Romans), was worshipped as a divinity at Sicyon, where she was honoured with a temple in the agora. (Herod. VIII. 11; Paus. II. 7. § 7.) Peitho also occurs as a surname of other divinities, such as Aphrodite, whose worship was said to have been introduced at Athens by Theseus, when he united the country communities into towns (Paus. i. 22. § 3), and of Artemis (II. 21. 1). At Athens the statues of Peitho and Aphrodite Pandemos stood closely together, and at Megara, too, the statue of Peitho stood in the temple of Aphrodite (Paus. I. 43. § 6), so that the two divinities must he conceived as closely connected, or the one, perhaps, merely as an attribute of the other. 2. One of the Charites. (Paus. IX. 35. § 1 ; Suid. s. v. Charites.) 3. One of the daughters of Oceants and Thetis. (Hes. Theog. 349.) 4. The wife of Phoronens, and the mother of Aegialeus and Apia. (Schol. ad Eurip. Orest. 920.)»
(IT)«PEITHO (Peithô). 1. La personificazione della Persuasione (Suada o Suadela presso i Romani), era venerata come divinità a Sicione, ove in suo onore fu costruito un tempio nell'agorà. (Erod. VIII. 11; Paus. II. 7. § 7.) Peito occorre anche come nome di altre divinità, come Afrodite, il cui culto si diceva introdotto ad Atene da Teseo, quando unì le comunità di campagna in città (Paus. I.22.3), e di Artemide (II.21. 1). Ad Atene la statua di Peito e Afrodite Pandemos erano collocate molto vicine, ciò anche a Megara, ove la statua di Peito era situata nel tempio di Afrodite (Paus. I.43.6), per questo le due divinità vanno ritenute come strettamente connesse, o, forse, l'una semplicemente come un attributo dell'altra. 2. Una delle Cariti. (Paus. IX. 35. § 1 ; Suid. s. v. Cariti.) 3. Una delle figlie di Oceano e Teti. (Es. Teog. 349.) 4. La moglie di Foroneo, e la madre di Egialeo e Api. (Schol. ad Eurip. Orest. 920.)»
- ^ a b (EN) PEITHO, su theoi.com. URL consultato il 27 febbraio 2013.
- ^ Amy C. Smith
- ^ (GRC)
«[...] Ἢ ὅτι πέντε δεῖσθαι θεῶν τοὺς γαμοῦντας οἴονται, Διὸς τελείου καὶ Ἥρας τελείας καὶ Ἀφροδίτης καὶ Πειθοῦς, ἐπὶ πᾶσι δ´ Ἀρτέμιδος, ἣν ταῖς λοχείαις καὶ ταῖς ὠδῖσιν αἱ γυναῖκες ἐπικαλοῦνται»
(IT)«[...] O è perché essi pensano che la coppia nuziale necessita di cinque divinità?: Zeus Teleios, Era Teleia, Afrodite, Peito, ed infine Artemide, che le donne partorienti e in travaglio sono solite invocare?»
- ^ Nonno, Dionysiaca, 8.220 & 48.230.
- ^ TICHE, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 febbraio 2013.
Bibliografia
modificaFonti
modifica- Eschilo, Agamennone, 385 ss.
- Esiodo, Teogonia, 349
- Pausania, Periegesi della Grecia, I, 22,3
Moderna
modifica- Robert Graves, I miti greci, Milano, Longanesi, ISBN 88-304-0923-5.
- Anna Ferrari, Dizionario di mitologia, Litopres, UTET, 2006, ISBN 88-02-07481-X.
- Pierre Grimal, Enciclopedia della mitologia 2ª edizione, Brescia, Garzanti, 2005, ISBN 88-11-50482-1. Traduzione di Pier Antonio Borgheggiani
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Peito
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Amy C. Smith, Peitho (Persuasion), su Athenian Political Art from the Fifth and Fourth Centuries BCE: Images of Political Personifications, Dēmos, stoa.org, 18 gennaio 2003. URL consultato il 27 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2012).
- (EN) Helen F. North, Emblems of Eloquence, in Proceedings of the American Philosophical Society, 137 n°3, Filadelfia, The American Philosophical Society, settembre 1993, pp. 406-430, ISBN 978-1-4223-7018-6. URL consultato il 27 febbraio 2013.
- PRESENTAZIONE P&M, su engramma.it. URL consultato il 27 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
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