Paolo Cacciari

politico italiano

Paolo Cacciari (Venezia, 10 giugno 1949) è un politico italiano.

Paolo Cacciari
Paolo Cacciari con William Domenichini e Tommaso Fattori all'Earth Day 2011 a Lerici

Vicesindaco di Venezia
Durata mandato22 gennaio 1983 –
18 gennaio 1985
Vice diMario Rigo
PredecessoreGiovanni Pellicani
SuccessoreUgo Bergamo

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
CoalizioneL'Unione
CircoscrizioneVeneto 2
Incarichi parlamentari
  • Componente - VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici
  • Componente - Commissione esaminatrice del Concorso "Riprogettare per tutti - Un patrimonio architettonico proiettato nel futuro
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPCI (1967-1991)
PRC (1991-2008)
Titolo di studioLaurea in architettura
ProfessioneGiornalista

Biografia

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Laureato in architettura, nel 1967 si iscrisse al Partito Comunista Italiano e ha collaborato con numerose testate tra cui il manifesto e l'Unità. Dal 1984 è giornalista professionista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto.[1] E' direttore responsabile del periodico online di ecologia, società e politica "Quaderni della decrescita" https://quadernidelladecrescita.it/, collabora con il sito https://comune-info.net/

È il fratello minore del filosofo e politico Massimo Cacciari, sindaco di Venezia dal 1993 al 2000 e dal 2005 al 2010.

Comune di Venezia

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Dal 1976 al 1985 è stato per il PCI: consigliere comunale, assessore e vicesindaco (dal 1982 al 1985) del Comune di Venezia.

Inoltre è stato assessore all'Ambiente e al Centro pace del Comune di Venezia dal 2001 al 2005 dando vita al progetto "Cambieresti?".

Attività sindacale

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Ha lavorato all'ufficio stampa della CGIL del Veneto dal 1987 al 1990.

Regione Veneto

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Successivamente ha aderito a Rifondazione Comunista ed alle elezioni regionali del 1995 è stato candidato alla presidenza del Veneto, ottenendo il 6,9% dei consensi. Consigliere regionale dal 1990 al 2000. Eletto in Consiglio Comunale di Venezia (dal 2001 al 2005), ne diviene assessore all'ambiente e alle politiche giovanili.

Parlamento nazionale

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Nelle elezioni politiche del 2006 è stato candidato come deputato tra le file del PRC nella circoscrizione Veneto 2: non eletto direttamente, approdò alla Camera per la rinuncia di Fausto Bertinotti.

Nel luglio 2006, in opposizione alla proroga delle missioni militari italiane all'estero, si dimise da deputato. La Camera dei deputati, su richiesta dei gruppi parlamentari de L'Unione, respinse le dimissioni. Conclude il mandato parlamentare nell'aprile 2008.

  • Pensare la decrescita. Equità e sostenibilità, 2006, Intra Moenia. ISBN 9788874210640.
  • Decrescita o barbarie, 2008, Carta. (scaricabile da https://web.archive.org/web/20100507005821/http://forum.simplicissimus.it/index.php?action=downloads;sa=view;down=110)
  • La società dei beni comuni, 2011, Ediesse.
  • Paolo Cacciari, Adriano Fragano e altri, 2012, Immaginare la società della decrescita, Firenze, Terra Nuova Edizioni.
  • "Viaggio nell'Italia dei beni comuni" (a cura di), 2012, Marotta&Cafiero.
  • con Adriano Fragano e Gianni Tamino, Decrescita. Idee per una civiltà post-sviluppista, Sismondi, 2009, ISBN 88-88005-28-5.
  • "Vie di fuga. Crisi, beni comuni, lavoro e democrazia nella prospettiva della decrescita", 2015, Marotta&Cafiero.
  • "101 piccole rivoluzioni. Storie di economia solidale e buone pratiche dal basso", 2016, Altreconomia.
  • "Ombre verdi. L'imbroglio del capitalismo green. Cambiare paradigma dopo la pandemia", 2020, Altreconomia
  • "Decrescita. Un rovesciamento culturale", 2020, Marotta&Cafiero.
  • "Re Mida. la mercificazione del pianeta. Lavoro e natura, economia ed ecologia", 2022, La Vela, Lucca.
  • "Transizione ecologica. Una danza immobile. Anzi mortale", in: (a cura di) S.Cortopassi e M.Rovelli, "La sinfonia della natura" Tarka, 2023 Mulazzo.
  1. ^ Ordine dei Giornalisti - Paolo Cacciari, su elencogiornalisti.it. URL consultato il 28 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2021).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN305867787 · ISNI (EN0000 0004 2475 2258 · SBN TO0V056692 · BNF (FRcb16744042x (data)