Minerbio

comune italiano

Minerbio (Mnirbi[4] o Mnérbi[5] in dialetto bolognese orientale, Mnêrbi in bolognese cittadino) è un comune italiano di 8 974 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna. È lambito dal canale di bonifica Allacciante Circondario. Il comune fa parte dell'Unione Terre di pianura insieme ai comuni di Malalbergo, Granarolo dell'Emilia, Baricella.

Minerbio
comune
Minerbio – Stemma
Minerbio – Bandiera
Minerbio – Veduta
Minerbio – Veduta
L'oratorio della Natività e il palazzo Municipale
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoRoberta Bonori (centro-sinistra) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°37′03″N 11°28′18″E
Altitudine16 m s.l.m.
Superficie43,07 km²
Abitanti8 974[1] (31-5-2024)
Densità208,36 ab./km²
FrazioniCa' De' Fabbri, Capo d'Argine, San Giovanni in Triario, San Martino in Soverzano (o dei Manzoli), Spettoleria, Tintoria
Comuni confinantiBaricella, Bentivoglio, Budrio, Granarolo dell'Emilia, Malalbergo
Altre informazioni
Cod. postale40061
Prefisso051
Fuso orarioUTC 1
Codice ISTAT037038
Cod. catastaleF219
TargaBO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 291 GG[3]
Nome abitantiminerbiesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Minerbio
Minerbio
Minerbio – Mappa
Minerbio – Mappa
Posizione del comune di Minerbio nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

Geografia fisica

modifica
 
La chiesa di San Giovanni in Triario

La campagna minerbiese fu sicuramente popolata fin dall'epoca romana, date le tracce della centuriazione romana ancora oggi leggibili nelle aree circostanti. La centuriazione dell'agro e l'organizzazione romana è rilevabile nella continuità che ha caratterizzato l'abitato anche in epoca alto-medievale. Uno dei più antichi documenti che riguardano il territorio di Minerbio è datato 2 novembre 1186, tuttavia l'atto di fondazione del Comune di Minerbio è contenuto nel “De Pactis Altedi" datato 1231.

Nella Piazza Maggiore di Bologna alla presenza di tutto il popolo, il podestà di Bologna Federico da Lavellolungo bresciano cedette a 150 famiglie mantovane il territorio di Altedo e Minerbio. Non è chiaro il motivo per cui queste famiglie del mantovano si spostarono nella zona bolognese, forse per fuggire dalle lotte che opponevano guelfi e ghibellini o forse a causa di mutamenti di condizioni ambientali e dunque economiche che avrebbero peggiorato le condizioni di vita nel Mantovano. Questo primo nucleo di abitanti si stanziò probabilmente nell'attuale zona del borgo antico che mantiene le tipiche forme dell'antico castrum medievale con il particolare impianto ortogonale con strade che si incrociano ad angolo retto.

 
La torre della Rocca Isolani

L'arrivo in questo territorio della nobile famiglia degli Isolani portò importanti cambiamenti nell'aspetto dell'abitato. Provenienti dall'isola di Cipro (da qui probabilmente il nome di Isolani) arrivarono a Bologna nei primi anni del Trecento e qui divennero facoltosi mercanti di seta. A Minerbio cominciarono ad acquistare terreni fino ad avere amplissimi possedimenti. Nel 1369 Domenico Isolani lasciò come disposizione testamentaria l'ordine di erigere una chiesa ad uso della popolazione, gesto che dà la misura. La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, poi ricostruita nel XVIII secolo su progetto e direzione di Carlo Francesco Dotti, è stata definita una delle "più belle del forese di Bologna".

Gli Isolani, da semplici ricchi possidenti di terre, divennero nel tempo veri e propri feudatari di tali territori, si svolsero nel corso dei secoli. L'evento decisivo fu l'aiuto dato in occasione della battaglia combattuta alla fine del giugno 1402 nei pressi di Casalecchio di Reno, fuori Porta Saragozza durante la quale Iacopo Isolani armò i Minerbiesi e prese parte alla guerra. Con le altre famiglie nobiliari alleate si avviò a Porta San Donato nella notte di San Pietro. Le loro truppe affiancate da quelle viscontee presero possesso della città e spodestarono il governo dei Bentivoglio sulla città di Bologna.

Nel 1403 i Visconti, come riconoscimento per il valore che la famiglia Isolani aveva dimostrato in tale occasione, vollero allargare i loro domini nel territorio di Minerbio precedentemente limitati alla zona del castello. Il diploma visconteo è il primo documento che attesta l'investitura feudale degli Isolani a Minerbio. Fu da questo momento che il borgo, che aveva avuto origine probabilmente fin dal primo insediamento dei mantovani, si consolidò assumendo la propria forma definitiva, completato dalla costruzione del complesso che si snoda attorno alla Rocca la cui edificazione originale risale al 1403. Distrutta in seguito al passaggio dei Lanzichenecchi nel 1527, fu ricostruita a metà del Cinquecento e conserva all'interno un ricco ciclo di affreschi, i cui cartoni preparativi sono conservati al British Museum di Londra, autografi di uno dei più noti pittori di quel tempo: Amico Aspertini. Del complesso fanno parte anche la villa cinquecentesca (Villa Isolani) attribuita a Bartolomeo Triachini e l'elegantissima torre Colombaia. Risalente al 1536, la sua struttura con scala lignea interna elicoidale attribuita a Jacopo Barozzi, detto il Vignola, la rende pregevole.

Con l'investitura papale di Clemente VII del 1524, Minerbio divenne una contea di proprietà di Giovanni Francesco Isolani e dei suoi eredi in perpetuo, con un'estensione del territorio ben maggiore di quanto non fosse avvenuto con l'investitura feudale viscontea. Il Senato bolognese, però, non si rassegnò mai alla presenza di questi territori franchi all'interno della propria giurisdizione. Così i contrasti si riaccesero nel 1712 fino a che una serie di episodi portarono gli Isolani alla definitiva perdita dei propri antichi diritti nel 1734 quando anche i loro territori furono uniti ai restanti sottoposti alla Comunità di Minerbio. Con la caduta della giurisdizione della famiglia Isolani, l'abitato cominciò a subire una forte espansione anche al di fuori del borgo, sul percorso dell'antico alveo del fiume Savena, che attraversava l'attuale centro del paese. La sua antica presenza è testimoniata dal toponimo Savena Vecchia che si conserva attualmente nei due tratti di strada comunale appena fuori dal centro abitato verso Ferrara (Via Savena Inferiore) e verso Bologna (Via Savena Superiore) e che alimentava le fosse del borgo fortificato.

 
La Gloria d'angeli di Giuseppe Maria Mazza, nella parrocchiale di San Giovanni

Un altro esempio di architettura fortificata presente sul territorio è il castello dei Manzoli nella frazione di San Martino in Soverzano. Costruito nella prima metà del XV secolo e ristrutturato nel XIX sotto la direzione di Alfonso Rubbiani, è un esempio di edificio neogotico bolognese.

Con la venuta di Napoleone, il territorio fu ricompreso in un distretto che raggruppava più di sedici paesi nei pressi di Minerbio. Deposto Napoleone, dopo il 1815 Minerbio venne assegnato in un primo tempo al comune di Budrio per poi ritrovarsi tre anni dopo comune autonomo con aggregate le frazioni di Ca' de Fabbri e San Giovanni in Triario. Sempre nel XIX secolo vennero attuate non poche opere di edilizia pubblica. Sorsero le prime attività industriali e verso la fine del secolo si andarono costituendo le prime associazioni operaie come la Società Operaia di Mutuo Soccorso nel 1884.

All'inizio del XX secolo i socialisti conquistarono il potere. Il territorio conobbe un notevole impulso con l'attivazione della tranvia a vapore Bologna – Malalbergo.

Monumenti e luoghi di interesse

modifica

Costruzioni civili

modifica

Aree naturali

modifica

Parte del territorio comunale è compreso nel sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale "Biotopi e Ripristini ambientali di Budrio e Minerbio" (IT4050023).

Società

modifica

Evoluzione demografica

modifica

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere

modifica

Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 975 persone, pari al 12,73% dei residenti.[7]

Economia

modifica
 
Il castello dei Manzoli

Il distretto industriale di Minerbio è molto sviluppato. Tra le industrie più importanti spiccano STOGIT, Caterpillar (meccanica), Renner Italia, Inver (chimica delle vernici), Ammeraal Beltech (nastri trasportatori) e Reglass (manifatturiera dei materiali compositi in carbonio).

Infrastrutture e trasporti

modifica

Il servizio di trasporto pubblico a Minerbio è assicurato dalle autocorse suburbane svolte dalla società TPER.

Fra il 1891 e il 1957 Minerbio ospitò una stazione della Tranvia Bologna-Malalbergo, intensamente utilizzata sia per il traffico pendolare fra la campagna e gli opifici bolognesi che per il trasporto delle barbabietole da zucchero, allora fra i principali prodotti agricoli della zona.

Amministrazione

modifica
 
Il gonfalone comunale

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 maggio 1990 13 giugno 1999 Aurelio Donati PCI, PDS Sindaco [8]
13 giugno 1999 8 giugno 2009 Giacomino Simoni centro-sinistra Sindaco [8]
8 giugno 2009 26 maggio 2019 Lorenzo Minganti centro-sinistra Sindaco [8]
27 maggio 2019 in carica Roberta Bonori centro-sinistra Sindaco [8]

Gemellaggi

modifica
  •   Camugnano[senza fonte]
  •   Hirrlingen[senza fonte]
  •   Hajós[senza fonte]
  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 396, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-863-3.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  8. ^ a b c d http://amministratori.interno.it/

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN143249035 · LCCN (ENn98089168 · J9U (ENHE987007537909805171