Mario Kempes

commentatore televisivo, allenatore di calcio e calciatore argentino

Mario Alberto Kempes Chiodi (Bell Ville, 15 luglio 1954) è un commentatore televisivo, allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo attaccante o centrocampista. È stato campione del mondo con la nazionale argentina al mondiale di calcio del 1978.

Mario Kempes
Mario Kempes con il Valencia negli anni 1980
NazionalitàArgentina (bandiera) Argentina
Altezza182 cm
Peso76 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante, centrocampista)
Termine carriera1º luglio 1996 - giocatore
30 giugno 2002 - allenatore
Carriera
Giovanili
1970-1971Talleres de Bell Ville
1972Instituto (C)
Squadre di club1
1973Instituto (C)13 (11)
1974-1976Rosario Central107 (89)
1976-1981Valencia141 (95)
1981-1982River Plate29 (15)
1982-1984Valencia42 (21)
1984-1986Hércules38 (10)
1986-1987First Vienna20 (7)
1987-1990St. Pölten96 (34)
1990-1992Kremser SC39 (7)
1995Fernández Vial11 (5)
1995-1996Pelita Jaya15 (10)
Nazionale
1973-1982Argentina (bandiera) Argentina43 (20)
Carriera da allenatore
1993-1994ValenciaVice
1995-1996Pelita Jaya
1996Lushnja
1997-1998Mineros
1999The Strongest
2000-2001Ind. Petrolero
2001-2002Casarano
2002CD San Fernando
Palmarès
 Mondiali di calcio
OroArgentina 1978
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Soprannominato El Matador,[1] è considerato uno dei migliori attaccanti della storia del calcio.[2] Occupa la 72ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer[3] e la 23ª posizione nella classifica dei migliori calciatori sudamericani del XX secolo pubblicata dall'IFFHS nel 2004.[4] Nello stesso anno, Pelé lo ha anche inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA.[5] La FIFA lo ha inoltre piazzato al decimo posto nella classifica dei migliori numeri dieci della storia del calcio.[6][7]

Raggiunse l'apice della sua carriera nel 1978 dopo la vittoria con la nazionale del Mondiale del 1978, dove vinse il premio di Miglior giocatore del torneo e quello di Calciatore sudamericano dell'anno. Inoltre, sebbene non poté mai entrare nelle graduatorie del Pallone d'oro perché fino al 1994 il premio era riservato ai giocatori europei, nel 2016 la rivista francese France Football, in occasione del 60º anniversario del premio, pubblicò una lista rivisitata dei vincitori nominati prima del 1995 nella quale Kempes viene ritenuto proprio in quell'anno il vincitore dell'edizione.[8]

Biografia

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È nato a Bell Ville, città della Provincia di Córdoba, distante circa 500 km da Buenos Aires. Il padre, carpentiere[9], in gioventù era stato calciatore dilettante; per questo, quando Mario aveva 9 anni, lo incoraggiò ad avvicinarsi all'attività calcistica[10].

Ha avuto quattro figli, da due diversi matrimoni: i primi tre (Magali, Arianne e Mario junior) da Maria Vicenta Moll, sposata durante la sua militanza in Spagna nel Valencia[9][11], e l'ultima (Natasha) dalla sua seconda moglie Julia, una donna venezuelana[9].

È di origini tedesche da parte di padre e italiane da parte di madre.

Caratteristiche tecniche

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Kempes era una seconda punta mancina[12], veloce e dal tiro potente[13]; all'occorrenza poteva giocare anche da centravanti[9]. Raggiungeva il suo miglior rendimento quando giocava in coppia con una prima punta forte fisicamente, come Leopoldo Luque nella nazionale argentina.

Carriera

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«Kempes mise il calcio argentino sulla mappa del calcio mondiale[14][15]

Giocatore

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Gli anni giovanili (1970-1976)
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Esordisce sedicenne nel Talleres de Bell Ville con cui vince il campionato della Provincia di Córdoba[11]. Il 10 marzo 1972 viene acquistato dall'Instituto per circa tre milioni di pesos[9][11], dopo aver realizzato quattro reti in un provino[9]. Debutta in campionato il 5 ottobre 1973, nella sconfitta interna per 1-0 contro il Newell's Old Boys[16]; quattro giorni più tardi mette a segno il suo primo gol, contro il River Plate[11]. Conclude la sua prima stagione nella massima divisione con 11 reti in 13 partite, terzo miglior marcatore del campionato[11].

A fine stagione passa al Rosario Central per 130 milioni di pesos[11][1]. Esordisce con la nuova maglia il 22 febbraio 1974 contro il Gimnasia La Plata[11][1], e nella sua prima stagione realizza 25 reti nel Campionato Nacional, laureandosi capocannoniere[1]; grazie a queste prestazioni viene convocato per i Mondiali in Germania Ovest, e si guadagna l'appellativo di El Matador[1]. Si ripete due anni più tardi, quando con 21 reti in 22 partite è capocannoniere del Campionato Metropolitano. Chiude il triennio al Rosario Central con 89 reti in 107 partite, a cui si aggiungono le due marcature decisive negli spareggi per la qualificazione alla Coppa Libertadores, entrambe contro il Newell's Old Boys, disputati nel 1974 e nel 1975, e 8 reti in 16 partite internazionali[1][17]: con questi numeri risulta essere il miglior marcatore nella storia del Rosario Central nei campionati di Primera División[1].

Il periodo in Spagna (1976-1985)
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Nel 1976 passa al Valencia[1], per una cifra tra i 500 000 e i 600 000 dollari[11][18]; allenatore dei valenciani era allora Alfredo Di Stéfano, che aveva notato Kempes nel campionato argentino e che ne aveva voluto l'acquisto[13]. Dopo un periodo di adattamento al calcio europeo[18], con il club spagnolo vince la Coppa delle Coppe 1979-1980 ai calci di rigore contro l'Arsenal; è capocannoniere della competizione con 9 reti[19], pur fallendo il primo dei calci di rigore della serie in finale[20]. Con il Valencia conquista anche la Supercoppa UEFA 1980, oltre a una Coppa di Spagna nel 1979. A livello individuale è stato per due volte consecutive capocannoniere della Liga, nel 1976-1977 (24 gol) e nel 1977-1978 (28 gol) e in entrambe le occasioni venne premiato con il Trofeo Pichichi[13][18].

Nel 1981, dopo una complicata trattativa[18], torna per un anno e mezzo in Argentina, nel River Plate: anche in questo caso la trattativa viene caldeggiata da Di Stéfano al fine di poter contrastare il Boca Juniors di Diego Armando Maradona[21]. Con la formazione platense vince il campionato Nacional 1981, prima di rientrare al Valencia, a causa dei problemi economici del River[18]. Rimane al Valencia fino al termine del campionato 1983-1984, concluso dai valenziani a centro classifica, disputando due stagioni condizionate da un serio infortunio[19].

Ormai trentenne, nel 1984 passa all'Hércules, formazione di Alicante neopromossa nella massima divisione, e vi rimane per due stagioni: nella prima, conclusa con la salvezza del club, mette a segno un solo gol, peraltro decisivo, nella vittoria ottenuta sul campo del Real Madrid[11]; l'anno successivo, invece, mette a segno 9 reti, che tuttavia, non evitano la retrocessione del club in Segunda División.

Il finale di carriera (1985-1996)
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Nel 1986 lascia definitivamente la Spagna, per trasferirsi nella massima serie del campionato austriaco dove gioca con la maglia del First Vienna; l'anno successivo scende in seconda divisione, con il St. Pölten, che conduce alla promozione realizzando 10 reti in 32 partite. Conclude l'esperienza in Austria nella stagione 1991-1992, con il Kremser.

Nell'aprile 1993 dà una prima volta l'addio al calcio giocato, nel corso di un'amichevole disputata tra il Valencia e il PSV Eindhoven[11][18]. Due anni dopo, nel 1995, torna a giocare, prima in un'amichevole organizzata dal Rosario Central contro il Newell's Old Boys in suo onore (partita terminata in anticipo a causa di incidenti)[1], e poi con la formazione cilena del Fernández Vial, nella seconda divisione cilena[22]. Conclude la carriera a 42 anni in Indonesia, nelle file del Pelita Jaya, come allenatore-giocatore[23].

Nazionale

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Kempes, con la maglia dell'Argentina, esulta dopo la sua rete ai Paesi Bassi nella finale dei vittoriosi Mondiali 1978.

Esordisce con la maglia della nazionale Under-18 argentina nel corso del torneo giovanile di Cannes[11], il 19 aprile 1972, nella vittoria per 3-1 sui pari età del Portogallo, realizzando uno dei gol della sua squadra[16]. Conclude la manifestazione con tre reti in tre partite disputate[11].

Il 23 settembre 1973 debutta, diciannovenne, nella nazionale maggiore, convocato dal commissario tecnico Omar Sívori per la partita di qualificazione ai mondiale del 1974 giocata a La Paz contro la Bolivia. In quell'occasione erano stati chiamati diversi giocatori sconosciuti al grande pubblico, e perciò la Nazionale argentina era stata chiamata squadra fantasma[16].

Rimasto nel giro della Selección, viene convocato per il successivo mondiale, nei quali l'Argentina viene eliminata nella seconda fase a gruppi; Kempes, pur regolarmente schierato in campo, non realizza neppure un gol[16]. Quattro anni dopo, ai Mondiali disputati in patria, gioca come ala sinistra, in un attacco con Daniel Bertoni ala destra e Leopoldo Luque centravanti[24]. Inizialmente il suo rendimento è stato poco soddisfacente[16]: nel girone eliminatorio non realizza reti. A partire dalla seconda fase a gruppi Kempes si sblocca, in coincidenza con il taglio dei baffi voluto dal commissario tecnico César Luis Menotti[16][23]: realizza una doppietta contro la Polonia, una contro il Perù e una nella finale vinta contro i Paesi Bassi[23]. Con sei reti realizzate è stato il capocannoniere della manifestazione[23]; ha inoltre vinto il premio come miglior giocatore del mondiale.

Al termine della cerimonia di premiazione, Kempes è stato l'unico giocatore a non salutare il generale Jorge Rafael Videla. Lo stesso giocatore, a distanza di alcuni anni, ha negato che il gesto avesse valenza politica, giustificandolo con la confusione in campo[23].

Al mondiale del 1982 lascia la maglia numero 10 a Diego Armando Maradona, su sua esplicita richiesta[23]. In Spagna Kempes non ripete le prestazioni della manifestazione precedente: nelle cinque partite disputate dalla sua nazionale non realizza reti, penalizzato da condizioni fisiche precarie[19] e da una diversa collocazione tattica, che lo vede giocare da centrocampista esterno[25]. Al termine della competizione lascia definitivamente l'Albiceleste, con un bilancio di 43 partite e 20 reti.

Allenatore e commentatore televisivo

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Dopo gli inizi, come assistente di Héctor Núñez al Valencia[16] e come allenatore-giocatore in Indonesia, nel dicembre 1996 va ad allenare in Albania, sedendosi sulla panchina del Lushnja[26]. L'esperienza dura due mesi, fino al febbraio successivo, quando la crisi economica che colpisce l'Albania coinvolge il presidente del Lushnja Xhaferri e Kempes lascia, pertanto, il paese balcanico[27][28].

Negli anni successivi allena formazioni venezuelane (Mineros) e boliviane (The Strongest e Independiente Petrolero). Lasciata la Bolivia per i problemi economici dell'Independiente[29], approda in Italia: nell'estate 2001 è stato in predicato di diventare l'allenatore del Fiorenzuola, in Serie C2[30]. L'imprenditore milanese Alessandro Aleotti, che era in trattative per l'acquisto del club, aveva scelto l'ex bomber argentino come allenatore, accompagnato da un gruppo di giovani giocatori sudamericani che avrebbero rappresentato l'ossatura della nuova squadra[31], ma la trattativa salta e il progetto fallisce[32]. A questa vicenda è ispirato il film Sogni di cuoio del 2004[33].

Nel dicembre 2001 diventa allenatore del Casarano, squadra salentina, rimanendo in carica un mese prima di abbandonare la società e passare ad allenare il San Fernando, club spagnolo militante in Segunda División B[30][34]. Finita l'esperienza al San Fernando, decide di abbandonare l'attività di allenatore.

Da settembre 2004 lavora come commentatore per ESPN Latinoamérica, un canale dell'emittente televisiva statunitense ESPN[9][11].

Riconoscimenti

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Il 21 ottobre 2010[35] gli è stato intitolato lo stadio di Córdoba, che era stato inaugurato il 16 maggio 1978[36] con un'amichevole di una selezione locale contro la Nazionale, nella quale era andato a segno lo stesso Kempes[9][37].

Statistiche

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Presenze e reti nei club

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Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1973   Instituto (C) N 13 11 - - - - - - - - - 13 11
1974   Rosario Central M N 9 27 4 26 - - - CL 7 3 - - - 43 33
1975 M N 28 21 25 13 - - - CL 9 5 - - - 58 43
1976 M 22 21 - - - - - - - - - 22 21
Totale Rosario Central 107 89 - - 16 8 - - 123 97
1976-1977   Valencia PD 34 24 CR 0 0 - - - - - - 34 24
1977-1978 PD 34 28 CR 12 11 - - - - - - 46 39
1978-1979 PD 30 12 CR 10 3 CU 6 3 - - - 46 18
1979-1980 PD 32 22 CR 2 2 CdC 9 9 - - - 43 33
1980-1981 PD 11 9 CR 1 0 CdC 4 2 SU 1 0 17 11
1981   River Plate M N 15 14 9 6 - - - CL 4 1 - - - 33 16
1982 N 0 0 - - - CL 0 0 - - - 0 0
Totale River Plate 29 15 - - 4 1 - - 33 16
1982-1983   Valencia PD 27 13 CR 1 0 CU 8 0 CdL 2 0 38 13
1983-1984 PD 15 8 CR 4 3 - - - CdL 2 0 21 11
Totale Valencia 183 116 30 19 27 14 5 0 245 149
1984-1985   Hércules PD 17 1 CR 2 0 - - - CdL 0 0 19 1
1985-1986 PD 21 9 CR 2 1 - - - CdL 0 0 23 10
Totale Hércules 38 10 4 1 - - 0 0 42 11
1986-1987   First Vienna 1.D 20 7 CA 5 2 - - - - - - 25 9
1987-1988   St. Pölten 2.D 32 10 CA 3 0 - - - - - - 35 10
1988-1989 1.D 29 9 CA 2 1 - - - - - - 31 10
1989-1990 1.D 35 15 CA 3 1 - - - - - - 38 16
Totale St. Pölten 96 34 8 2 - - - - 104 36
1990-1991   Kremser SC 1.D 21 5 CA ? 0 - - - - - - 21 5
1991-1992 1.D 18 2 CA 1 0 - - - - - - 19 2
Totale Kremser 39 7 1 0 - - - - 40 7
1995   Fernández Vial SD 11 5 CCh 0 0 - - - - - - 11 5
1995-1996   Pelita Jaya PDI 15 10 - - - - - - - - - 15 10
Totale carriera 551 304 48 24 47 23 5 0 651 351

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
23-9-1973 La Paz Bolivia   0 – 1   Argentina Qual. Mondiali 1974 -   64’
22-4-1974 Buenos Aires Argentina   2 – 1   Romania Amichevole 1
18-5-1974 Parigi Francia   0 – 1   Argentina Amichevole 1
22-5-1974 Londra Inghilterra   2 – 2   Argentina Amichevole 2
26-5-1974 Amsterdam Paesi Bassi   4 – 1   Argentina Amichevole -   44’
15-6-1974 Stoccarda Polonia   3 – 2   Argentina Mondiali 1974 - 1º turno -
19-6-1974 Stoccarda Argentina   1 – 1   Italia Mondiali 1974 - 1º turno -
23-6-1974 Monaco Argentina   4 – 1   Haiti Mondiali 1974 - 1º turno -   52’
26-6-1974 Gelsenkirchen Paesi Bassi   4 – 0   Argentina Mondiali 1974 - 2º turno -   46’
30-6-1974 Hannover Argentina   1 – 2   Brasile Mondiali 1974 - 2º turno -   46’
3-7-1974 Gelsenkirchen Argentina   1 – 1   Germania Est Mondiali 1974 - 2º turno -
3-8-1975 Caracas Venezuela   1 – 5   Argentina Coppa America 1975 - 1º turno 1   56’
6-8-1975 Belo Horizonte Brasile   2 – 1   Argentina Coppa America 1975 - 1º turno -
10-8-1975 Rosario Argentina   11 – 0   Venezuela Coppa America 1975 - 1º turno 2
16-8-1975 Rosario Argentina   0 – 1   Brasile Coppa America 1975 - 1º turno -
26-2-1976 Asunción Paraguay   2 – 3   Argentina Coppa dell'Atlantico 1976 -
27-2-1976 Buenos Aires Argentina   1 – 2   Brasile Coppa dell'Atlantico 1976 1
20-3-1976 Kiev Unione Sovietica   0 – 1   Argentina Amichevole 1   68’
24-3-1976 Chorzów Polonia   1 – 2   Argentina Amichevole -
27-3-1976 Budapest Ungheria   2 – 0   Argentina Amichevole -
8-4-1976 Buenos Aires Argentina   4 – 1   Uruguay Coppa dell'Atlantico 1976 2
28-4-1976 Buenos Aires Argentina   2 – 2   Paraguay Coppa dell'Atlantico 1976 2   68’
19-5-1976 Rio de Janeiro Brasile   2 – 0   Argentina Coppa dell'Atlantico 1976 -
9-6-1976 Montevideo Uruguay   0 – 3   Argentina Coppa dell'Atlantico 1976 1
2-6-1978 Buenos Aires Argentina   2 – 1   Ungheria Mondiali 1978 - 1º turno -
6-6-1978 Buenos Aires Argentina   2 – 1   Francia Mondiali 1978 - 1º turno -
10-6-1978 Buenos Aires Italia   1 – 0   Argentina Mondiali 1978 - 1º turno -
14-6-1978 Rosario Argentina   2 – 0   Polonia Mondiali 1978 - 2º turno 2
18-6-1978 Rosario Argentina   0 – 0   Brasile Mondiali 1978 - 2º turno -
21-6-1978 Rosario Argentina   6 – 0   Perù Mondiali 1978 - 2º turno 2
25-6-1978 Buenos Aires Argentina   3 – 1 dts   Paesi Bassi Mondiali 1978 - Finale 2
1-1-1981 Montevideo Argentina   2 – 1   Germania Ovest Mundialito -   42’
28-10-1981 Buenos Aires Argentina   1 – 2   Polonia Amichevole -
11-11-1981 Buenos Aires Argentina   1 – 1   Cecoslovacchia Amichevole -
24-3-1982 Buenos Aires Argentina   1 – 1   Germania Ovest Amichevole -   78’
14-4-1982 Buenos Aires Argentina   1 – 1   Unione Sovietica Amichevole -
5-5-1982 Buenos Aires Argentina   2 – 1   Bulgaria Amichevole -   48’
12-5-1982 Rosario Argentina   1 – 0   Romania Amichevole -   46’
13-6-1982 Barcellona Argentina   0 – 1   Belgio Mondiali 1982 - 1º turno -
18-6-1982 Alicante Argentina   4 – 1   Ungheria Mondiali 1982 - 1º turno -
23-6-1982 Alicante Argentina   2 – 0   El Salvador Mondiali 1982 - 1º turno -
29-6-1982 Barcellona Italia   2 – 1   Argentina Mondiali 1982 - 2º turno -   58’
2-7-1982 Barcellona Argentina   1 – 3   Brasile Mondiali 1982 - 2º turno -   46’
Totale Presenze 43 Reti 20
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Sud America
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
13-9-1989 Tokyo Europa   1 – 3 [[File:Template:Naz/Sud Amеrica|class=noviewer|Template:Naz/Sud Amеrica (bandiera)|20x16px]] [[Selezione maschile di calcio Template:Naz/Sud Amеrica|Template:Naz/Sud Amеrica]] Amichevole 1   51’
Totale Presenze 1 Reti 1

Palmarès

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Giocatore

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Competizioni nazionali
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Valencia: 1978-1979
River Plate: 1981 Nacional
St.Polten: 1987-1988
Competizioni internazionali
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Valencia: 1979-1980
Valencia: 1980

Nazionale

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1978

Individuale

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1974 Nacional (25 gol), 1976 Metropolitano (21 gol)
1976-1977 (24 gol), 1977-1978 (28 gol)
1977-1978 (11 gol)
1979-1980 (9 gol)
1978 (6 gol)
1978
1978
1978
  • Inserito nelle "Leggende del Calcio" del Golden Foot (2007)
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  6. ^ Pelè è più forte di Maradona, Zidane 3°, Baggio 9°: i migliori 10 secondo la Fifa, su gazzetta.it.
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  8. ^ Pelè ‘risarcito’ a distanza di anni: ricalcolati i Palloni d’Oro, gliene spettano sette come Messi, su fanpage.it.
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  14. ^ "Sudafrica: mondiali di calcio 2010", su treccani.it, Enciclopedia Treccani, 8 luglio 2010. URL consultato il 26 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
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  19. ^ a b c Kempes, l'esteta del caldo «descamisado», L'Unità, 9 giugno 1994, p. 10
  20. ^ Kempes deluso, ma si consola con sei milioni, La Stampa, 16 maggio 1980, p. 21
  21. ^ (ES) Mario Alberto Kempes, su riverplatehistoricos.blogspot.it. URL consultato l'8 aprile 2012.
  22. ^ Calcio news, in La Repubblica, 19 agosto 1995. URL consultato l'8 aprile 2012.
  23. ^ a b c d e f Emanuela Audisio, Quella mia Argentina mondiale figlia del popolo non dei generali, in La Repubblica, 25 giugno 2008. URL consultato l'8 aprile 2012.
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  25. ^ Bearzot fa l'indovino: finale tra il Brasile e l'Inghilterra, L'Unità, 27 giugno 1982, p. 15
  26. ^ Sorpresa Kempes: da Baires '78 all'Albania, in La Repubblica, 22 dicembre 1996. URL consultato l'8 aprile 2012.
  27. ^ Renato Caprile, Albania, addio sogni di facile ricchezza, in La Repubblica, 24 gennaio 1997. URL consultato l'8 aprile 2012.
  28. ^ Albania, ribelli contro governo sul campo di calcio, in Corriere della Sera, 30 aprile 1997. URL consultato l'8 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  29. ^ Kempes a Fiorenzuola: «Il calcio è uguale ovunque», La Gazzetta dello Sport, 20 agosto 2001
  30. ^ a b Roberto Perrone, Kempes in fuga anche da Casarano: ora ci prova nella serie C in Spagna, in Corriere della Sera, 17 gennaio 2002. URL consultato l'8 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  31. ^ Kempes al Fiorenzuola porta con sé 23 stranieri, in La Repubblica, 20 agosto 2001. URL consultato l'8 aprile 2012.
  32. ^ Fiorenzuola, addio Kempes, in La Repubblica, 3 ottobre 2001. URL consultato l'8 aprile 2012.
  33. ^ Sogni di cuoio a Fiorenzuola, in La Repubblica, 9 dicembre 2004.
  34. ^ (ES) Kempes entrenará al San Fernando, de Segunda B, su elmundo.es. URL consultato l'8 aprile 2012.
  35. ^ (ES) Córdoba: el estadio se llama Kempes, su espndeportes.espn.com, 21 ottobre 2010. URL consultato il 22 settembre 2020.
  36. ^ (ES) Kempes y sus tres pasos por el Chateau Carreras, su mundod.lavoz.com.ar, 6 ottobre 2010. URL consultato il 22 settembre 2020.
  37. ^ (ES) Kempes conoció "su" estadio y se emocionó, su playfutbol.infobae.com. URL consultato l'8 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2011).

Bibliografia

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  • (ES) Federico Chaine, Matador: biografía de Mario Alberto Kempes, Carena Editors, 2003.

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