Mario Bonini (Cellio, 1910Campagna italiana di Grecia, 29 gennaio 1941) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Mario Bonini
NascitaCellio, 1910
MorteCampagna italiana di Grecia, 29 gennaio 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Repartobattaglione sciatori "Monte Cervino", 4º Reggimento alpini
Anni di servizio1930-1941
GradoSoldato
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia

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Nacque ad Arva di Cellio, provincia di Vercelli, nel 1910, figlio di Giacomo e Rosa Gallarotti.[2][3] Appartenente a modesta famiglia di agricoltori, prestò servizio militare di leva nel Regio Esercito, assegnato come soldato semplice al 4º Reggimento alpini dall'aprile 1930 al settembre 1931.[4] Richiamato per mobilitazione nel novembre 1940, in piena seconda guerra mondiale, si presentò al suo vecchio reggimento dove fu assegnato alla 2ª Compagnia del battaglione sciatori "Monte Cervino".[4] Il 16 gennaio 1941 si imbarcava a Bari per l'Albania, per combattere sul fronte greco-albanese.[4] Cadde in combattimento a quota 1514 dei Monti Trebescini il 29 gennaio 1941, e fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3] Alla sua memoria è intitolato il gruppo ANA di Cellio, sezione Valsesiana.[4]

Onorificenze

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«Attendente di un ufficiale comandante di un posto avanzato, attaccato da forze nemiche preponderanti, visto cadere il tiratore di un fucile mitragliatore, prendeva coraggiosamente il posto del compagno ed incurante del fuoco avversario, intenso e micidiale, riprendeva immediatamente il tiro. Ferito ripetutamente prima al viso e poi a una gamba da proiettili di mitragliatrice, soffocando con indomita volontà il dolore delle ferite, continuava intrepidamente il fuoco. Visto cadere poco lontano il proprio ufficiale, affidava l’arma ad un compagno, e raccogliendo in un ultimo sforzo tutte le energie rimastegli, si trascinava fino a lui per tentare di soccorrerlo, ma colpito una terza volta, si abbatteva morente accanto alla salma del superiore, condividendone l’eroico destino. Esempio di eroismo purissimo, di abnegazione insuperabile e di assoluta devozione. Quota 1514 dei Monti Trebescini (Fronte greco), 29 gennaio 1941 .[5]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1949.[6]

Annotazioni

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  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.554.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b Bianchi, Cattaneo 2011, p.266.
  4. ^ a b c d Bianchi, Cattaneo 2011, p.267.
  5. ^ Medaglia d'oro al valor militare Bonini, Mario, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 1 luglio 1949, Esercito registro n.19, foglio 112.

Bibliografia

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  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 554.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Bonini, Antonio, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  • Bonini, Mario, su MOVM. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  • Giuseppe Martelli, Bonini, Mario, su Noi Alpini. URL consultato il 31 gennaio 2023.