Maffio Maffii
Maffio Maffii, indicato anche come M. Mafii o Maffi[1] (Firenze, 6 agosto 1881 – Roma, 30 novembre 1957), è stato un giornalista e scrittore italiano, direttore dei quotidiani Gazzetta del popolo, Corriere della Sera e La Nazione.
Biografia
modificaNato a Firenze nel 1881, dopo essersi laureato in lettere e filosofia nel 1904 a Firenze[1], Maffii frequentò gli ambienti nazionalisti della città e collaborò ad alcune riviste culturali (Hermes, Il Regno), ove pubblicò i suoi primi articoli, dapprima di critica letteraria e teatrale e poi di cronaca politica. Dopo alcune brevi collaborazioni con diversi quotidiani, si affermò alla Tribuna di Roma ove rimase sino al 1925, arrivando alla vicedirezione del giornale.[1]
Interventista, allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1915 si arruolò volontario[1]. Oltre a partecipare personalmente alle azioni sul fronte, fu corrispondente di guerra per La Tribuna e, con il collega Mario Appelius, a bordo delle navi della Marina Militare, seguì le vicende belliche, scrivendo una serie di articoli che furono in seguito raccolti e pubblicati[1].
Dopo le dimissioni di Cesare Rossi, a seguito delle vicende del rapimento e uccisione di Giacomo Matteotti, nel 1924 Maffii lo sostituì alla direzione dell'Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio[1], ove rimase sino al 1925, quando divenne direttore del quotidiano torinese Gazzetta del Popolo. Nel 1927 fu chiamato alla direzione del Corriere della Sera succedendo ad Ugo Ojetti. Nei due anni di direzione, seguendo le direttive del regime, si adoperò per la "fascistizzazione" del quotidiano milanese: licenziò i collaboratori sgraditi e assunse gli elementi che potevano garantire una maggiore ortodossia politica. Nonostante la sua solerzia, il regime e la proprietà giudicarono il suo operato non sufficientemente deciso, per questo fu sostituito da Aldo Borelli nel 1929[1][2].
Nel 1932 fu nominato direttore de La Nazione di Firenze, incarico che mantenne per undici anni. Abbandonò la direzione del quotidiano fiorentino il 25 luglio 1943, quando il duce Benito Mussolini, in seguito al voto del Gran Consiglio, fu costretto a dimettersi[1].
Al termine della seconda guerra mondiale, fu coinvolto nel processo di epurazione, imputato di atti rilevanti per mantenere in vita il fascismo. La Corte d'appello di Firenze, nella sezione istruttoria, dichiarò di non doversi procedere perché il fatto non costituiva reato[3].
Negli ultimi anni di vita riprese l'attività giornalistica, collaborando con alcuni importanti quotidiani: Il Tempo, Il Messaggero e il Corriere della Sera. Morì a settantasei anni, la sera del 30 settembre 1957, mentre rientrava nella sua abitazione romana in viale di Villa Massimo nel quartiere Nomentano[4].
Maffii scrisse diversi volumi di carattere storico, alcuni dei quali più volte ristampati, anche in anni recenti (Cleopatra contro Roma, Cicerone e il suo dramma politico). Il suo Cicerone fu, inoltre, tradotto in tedesco, spagnolo e francese[5]. Tradusse, inoltre, dal francese il romanzo breve Il colonnello Bridau, titolo originale Un ménage de garçon, di Honoré de Balzac[6].
Il Comune di Roma ha dedicato al suo nome una via cittadina nel quartiere Pietralata[7].
Opere
modifica- Chantecler nelle sue origini, Firenze, La rinascenza del libro, 1910.
- La Marina Italiana nelle operazioni di terra, in La Marina italiana nella guerra europea, pubblicazione dell'Ufficio speciale del Ministero della Marina, Milano, Alfieri e Lacroix, 1916-1918.
- Guerra di mare. In appendice: Diario delle operazioni navali italiane, Milano, Alfieri e Lacroix, 1917.
- La cooperazione britannica in Adriatico, Milano, Stab. tip. Stucchi, Ceretti e C., 1917.
- La riscossa navale. Dal Piave a Premuda, Milano, Alfieri e Lacroix, 1918.
- La vittoria in Adriatico. In appendice: Diario della nostra guerra sui mari, Milano - Roma, Alfieri e Lacroix, 1919.
- Cicerone e il suo dramma politico, Milano, A. Mondadori, 1933. Ristampato da G. Casini, 1988.
- Cleopatra contro Roma, Firenze, Vallecchi, 1939. Ristampato da Giunti-Martello, 1983.
- La donna romana dal telaio al trono, Roma, Faro, 1948.
- Sacco in spalla, Tivoli, A. Chicca, 1953.
- Come li conobbi : scorci biografici, ricordi e lettere inedite di Crispi, Giolitti, Cicerin, Lloyd George, [...], Tivoli, A. Chicca, 1954.
- Uomini "EL", Tivoli: A. Chicca, 1955.
- Vita sul mare, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1955.
Note
modifica- ^ a b c d e f g h Fonte: Dizionario Biografico degli Italiani, riferimenti in Collegamenti esterni.
- ^ "La lotta perché al vertice del Corriere ci fosse un uomo di assoluta fiducia per il PNF ferveva, e si placò solo quando in via Solferino arrivò Aldo Borelli, già direttore della Nazione e ostentamente fascista per convinzione e non per opportunismo", tratto da Oreste Del Buono: Afeltra, mezzo secolo di giornalismo. Dentro e fuori le stanze del «Corriere», articolo de La Stampa, 3 luglio 1993, p. 5, Archivio storico.
- ^ Vedi l'articolo Maffio Maffii prosciolto in istruttoria, pubblicato da Stampa Sera del 24 giugno 1948, p. 1, Archivio storico.
- ^ Vedi l'articolo La morte di Maffio Maffii, pubblicato da La Stampa del 1º dicembre 1957, p. 5, Archivio storico.
- ^ Cicero und seine zeit, Zurich, Verlag, 1943; Cicerón y su drama político, México, Diana, 1951; Cicéron et son drame politique, Paris, Fayard, 1961. Fonte: Archivi WorldCat e Opac SBN.
- ^ Pubblicato da Arnoldo Mondadori per la prima volta nel 1932 nella collezione "Biblioteca romantica", diretta da G. A. Borgese e più volte ristampato, per il medesimo editore, sino al 1971. Fonte: Opac SBN.
- ^ Istituzione del 28 agosto 1968. Fonte: SITO - Sistema Informativo Toponomastica Archiviato il 24 ottobre 2020 in Internet Archive.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Maffio Maffii
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maffio Maffii
Collegamenti esterni
modifica- Maffìi, Màffio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- MAFFII, Maffio, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949.
- MAFFII, Maffio, in Enciclopedia Italiana, III Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
- Maddalena Carli, MAFFII, Maffio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 67, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006.
- (EN) Opere di Maffio Maffii, su Open Library, Internet Archive.
- Un altro vano tentativo notturno del nemico contro la testa di ponte di Capo Sile una corrispondenza di guerra di Maffii, La Stampa, 20 gennaio 1918, p. 1, Archivio storico. URL visitato il 27/08/2012
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89173215 · ISNI (EN) 0000 0000 6257 2128 · SBN CFIV000634 · BAV 495/211081 · GND (DE) 1055313362 · CONOR.SI (SL) 101072739 |
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