Luciano Antonio Portolano

generale italiano

Luciano Portolano (Agrigento, 18 settembre 1960) è un generale italiano. Dal 4 ottobre 2024 è Capo di Stato Maggiore della Difesa.[1] Precedentemente, dal 9 ottobre 2021 al 3 ottobre 2024, ha ricoperto l'incarico di Segretario generale della difesa e di Direttore nazionale degli armamenti.

Luciano Portolano
Generale Luciano Portolano
NascitaAgrigento, 18 settembre 1960
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Esercito Italiano
ArmaFanteria
SpecialitàBersagliere
Anni di servizio1979 - oggi
GradoGenerale
GuerreGuerre jugoslave
Guerra in Iraq
Guerra in Afghanistan
Guerra del Libano
CampagneOperazione Antica Babilonia
ISAF
KFOR
Implementation Force
UNIFIL
BattaglieAttacco alla Esko International
Comandante diComando operativo di vertice interforze
67º Battaglione bersaglieri "Fagarè"
18º Reggimento bersaglieri
Brigata meccanizzata "Sassari"
UNIFIL
Train Advise Assist Command – West
Allied Joint Force Command Naples
DecorazioniVedere qui
Studi militariAccademia di Modena
Altre caricheCapo di Stato Maggiore della Difesa
Fonti citate nel corpo del testo
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Biografia

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Originario di Agrigento[2], ha frequentato il liceo classico Empedocle e ha militato nella locale squadra di atletica "Libertas".

Ha iniziato la carriera militare frequentando l'Accademia Militare di Modena prima (161º corso) e la Scuola di applicazione di Torino poi, conseguendo la Laurea in Scienze Strategiche. Successivamente ha conseguito i Master in "Gestione Integrata e Sviluppo delle Risorse Umane" e in "Scienze Strategiche"[3].

Negli corso della sua carriera militare ha frequentato diversi corsi di Stato Maggiore italiani ed esteri: il Corso di Stato Maggiore dell'Esercito; il Corso Superiore di Stato Maggiore; l'Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze; l'United States Army Command and Staff College (Kansas - USA).

Ha ricoperto molteplici ruoli di comando di diverse unità in relazione al suo grado. Da Tenente e Capitano ha comandato Plotone e Compagnia presso l'Unità corazzata "Ariete" nel 27º Battaglione bersaglieri "Jamiano" di Aviano. In seguito ha comandato il 67º Battaglione bersaglieri prima e poi il 18º Reggimento bersaglieri della Brigata “Garibaldi”. Ha svolto numerosi incarichi presso lo Stato Maggiore dell'Esercito: Ufficiale addetto alla Sezione "Dottrina dell'Ufficio Regolamenti e Politica Militare"; Ufficiale addetto alla Sezione "Formazione e Addestramento" dell'Ufficio Addestramento; Capo Sezione Regolamenti dell'Ufficio Dottrina, Addestramento e Regolamenti; Capo Ufficio "Operazioni" del Reparto Impiego delle Forze/Comando Operativo dell'Esercito.

Dal 2007 al 2010 ha prestato servizio come Addetto Militare presso l'Ambasciata italiana a Londra.

Promosso generale di brigata, dal 10 settembre 2010 al 10 settembre 2012 ha comandato la Brigata meccanizzata "Sassari"[4]

Dal 24 settembre 2012 al luglio 2014 è stato impiegato presso il Comando Operativo di Vertice Interforze quale Capo Reparto Operazioni.

Dal luglio 2014 al 18 luglio 2016 è stato comandante della missione UNIFIL in Libano[5].

A settembre 2016 assume l'incarico di Capo di Stato Maggiore dell'Allied Joint Force Command di Napoli[6] e nel 2017 è promosso generale di corpo d'armata.

Il 2 settembre 2019 assume la guida del Comando operativo di vertice interforze. Il 26 luglio 2021, contestualmente alla riconfigurazione del COI in COVI, al Gen. Portolano viene consegnata la 4ª stella funzionale "in virtù delle nuove funzioni e per la rilevanza dell’incarico che assume quale Comandante del neocostituito COVI".[7]

Nella seconda decade del mese di agosto del 2021 fino al 31 dello stesso mese, ha diretto l’Operazione “Aquila Omnia”, che ha consentito di trasferire in Italia oltre 5mila persone, di cui circa 4900 afgani. “Aquila Omnia” ha rappresentato uno sforzo operativo e logistico mai sperimentato prima dalla Difesa italiana e ha visto l’impiego di oltre 90 missioni di volo, con un consistente spiegamento di mezzi aerei dell’Aeronautica Militare, cui si sono aggiunte le missioni di aerei forniti da paesi amici e alleati, quali Canada, Pakistan, Qatar, Germania e Stati Uniti, alcuni vettori commerciali contrattualizzati dalla Difesa e di quelli offerti da un’organizzazione non governativa.

Tra l’altro, vale la pena ricordare che il Comando Operativo di Vertice Interforze ha pianificato e diretto “Aquila Omnia” contemporaneamente ad altre 36 operazioni, alcune sul territorio nazionale e altre all’estero, e le operazioni IGEA ed EOS per contrastare la diffusione del Covid-19.

Il 29 settembre 2021 il Consiglio dei Ministri lo nomina segretario generale della difesa e direttore nazionale degli armamenti[8], insediandosi il successivo 8 ottobre[9].

Il 17 settembre 2024 viene nominato dal Consiglio dei ministri Capo di stato maggiore della difesa, entrando in carica il 4 ottobre dello stesso anno.

Missioni

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Il Gen. Portolano (a sinistra) cede il comando della missione UNIFIL al Maggior Generale Michael Beary (2016)

Ha operato in molte missioni/operazioni militari al di fuori del territorio italiano:

Onorificenze

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Onorificenze italiane

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«Comandante della regione Ovest in Afghanistan, nel corso dell'operazione ISAF, guidava il contingente multinazionale e le unità delle Forze Armate italiane alle dipendenze con valore e lungimirante acume tattico ed operativo, conseguendo risultati che riscuotevano il vivo plauso del Comandante ISAF. In particolare, in un contesto di elevato livello di minaccia e di rischio, dava dimostrazione di grande coraggio e non comune perizia professionale. Pianificava e gestiva personalmente le operazioni contribuendo validamente al conseguimento degli obiettivi generali della NATO. Ufficiale generale di nobili virtù militari e di preclare qualità di carattere, ha dato lustro e prestigio alle Forze Armate e all'Italia nel contesto internazionale. Afghanistan, ottobre 2011 - marzo 2012.»
— 4 novembre 2012[10]
«Comandante di Battaglione presso il 18º Reggimento Bersaglieri della Brigata Multinazionale Ovest partecipante in Kosovo all’operazione “Joint Guardian”, dedicava le migliori energie per assicurare in ogni circostanza il completo assolvimento del compito. In particolare, in un contesto caratterizzato da persistenti conflittualità tra milizie contrapposte, durante una programmata attività di controllo dell’area di Klina, veniva coinvolto con il proprio veicolo blindato nell’esplosione di una mina anticarro, collocata sulla rotabile. Con consapevole coraggio, mantenendo il perfetto controllo di sé nonostante fosse seriamente ferito e dimostrando lucidità e fermezza, impartiva chiari ordini tesi ad esaltare la capacità di reazione dell’unità. Indirizzava poi efficacemente il fuoco delle sue armi contro i responsabili dell’atto, ancora presenti sul posto, costringendoli alla fuga ed evitando danni agli uomini alle sue dipendenze. Limpida figura di uomo e comandante che, con la sua instancabile e preziosa opera e con il suo esempio, ha sempre ottenuto la più completa stima dai rappresentanti dei contingenti stranieri ed ha contribuito fortemente all’elevazione dell’immagine dell’Italia in ambito internazionale. La sua lineare e lungimirante azione di comando, espressa con continuità durante tutto il periodo considerato, ha evidenziato in maniera inequivocabile, un profilo professionale di spicco fornendo, così, sicure prove di perizia, di senso di responsabilità e di valore. Pec, (Kosovo) 20 maggio – 7 settembre 1999.»
— 28 maggio 2003[10]
«"Comandante di battaglione presso il 18º reggimento della brigata multinazionale ovest partecipante in Kosovo all'operazione "Joint Guardian", profondeva tutte le migliori energie per assicurare in ogni circostanza il completo assolvimento del compito. Dopo aver curato con straordinaria professionalità l'addestramento in patria, seguiva con instancabile partecipazione tutte le attività operative svolte dal suo reparto in Kosovo, evidenziando un'eccezionale dedizione al servizio. Esercitava costantemente un'azione di comando caratterizzata da lucidissima visione degli obiettivi e da spiccata capacità realizzatrice, suscitando sempre la più completa disponibilità da parte di tutti i suoi dipendenti, nei quali infondeva le stesse fortissime motivazioni che erano alla base del suo encomiabile comporta-mento. Nei primissimi giorni di attività nella regione Kosovara, caratterizzati da persistenti conflittualità tra milizie contrapposte, durante una programmata attività di controllo dell'area di Klina ancora non presidiata da alcuna unità della forza internazionale di pace, veniva coinvolto con il proprio veicolo blindato nell'esplosione di una mina anticarro, collocata sulla rotabile per colpire il personale ed i mezzi del contingente. Mantenendo il perfetto controllo di sé nonostante fosse seriamente ferito, dimostrava lucidità e fermezza, disponeva immediatamente ed efficacemente i suoi uomini sul terreno ed impartiva chiari ordini tesi ad esaltare la capacità di reazione dell'unità. Indirizzava poi efficacemente il fuoco delle sue armi contro i responsabili dell'atto, ancora presenti sul posto ed impediva ad essi di portare a termine il loro intento violento, costringendoli alla fuga ed evitando danni agli uomini alle sue dipendenze nel prosieguo della missione, in un contesto operativo sempre carico di forti tensioni e di gravi minacce per il contingente, poneva in evidenza encomiabili doti di abnegazione, limpida azione di comando ed eccezionale carattere si adoperava, con tenacia per essere sempre vicino ai propri uomini, nei quali trasfondeva, grazie al suo elevatissimo carisma, sicurezza, fermezza ed entusiasmo. Sorretto da eccezionale generosità e spirito di solidarietà verso la popolazione in difficoltà, interveniva continuamente e spesso con pericolo per la propria incolumità in difesa di chi era minacciato di violenze o per garantire condizioni di sicurezza alle minoranze. Limpida figura di uomo e comandante che, con la sua instancabile e preziosa opera e con il suo esempio, ha sempre ottenuto la più completa stima dai rappresentanti dei contingenti stranieri ed ha contribuito fortemente all'elevazione dell'immagine dell'Italia in ambito internazionale". Pec (Kosovo), 20 maggio-7 settembre 1999.»
— 5 giugno 2001[10]
«Comandante della Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), guidava con rara perizia, coraggio, lungimiranza e indiscusso carisma le Unità dipendenti nel processo di stabilizzazione. In un ambiente estremamente complesso e caratterizzato da una incertezza istituzionale, derivante da una profonda crisi politica e da una latente minaccia terroristica, a seguito dei drammatici avvenimenti del gennaio 2015 e del gennaio 2016 che avevano visto il riacutizzarsi delle tensioni tra Israele e Libano, favoriva e conduceva in prima persona i negoziati a livello politico-militare con le Autorità libanesi e israeliane, riuscendo a scongiurare il peggioramento della situazione e il rischio di un nuovo conflitto tra le parti. Ufficiale Generale di rango, contribuiva a elevare il lustro e il prestigio dell’Esercito, delle Forze Armate Italiane e della Nazione in ambito internazionale. Naqoura (Libano), luglio 2014 -luglio 2016.»
— 6 agosto 2018[10]
«Comandante della Task Force Pagare, inquadrata nella Italian Joint Task Torce Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", assolveva le sue funzioni con grandissima determinazione, eccezionale professionalità e spiccato senso del dovere. Grazie alla sua costante attenzione verso tutti gli aspetti della missione, l'unita alle sue dipendenze raggiungeva immediatamente la capacità operativa necessaria per assolvere i delicati compiti assegnati rivelandosi formazione efficientissima, altamente dinamica e flessibile. Responsabile del delicato settore nord della provincia di Dhi Qar, caratterizzato dall'accesa contrapposizione tra le varie fazioni in lotta, con una azione di comando decisiva ed efficace, contribuiva a ripristinare nell'area le condizioni di sicurezza ormai perdute e a garantire il graduale ritorno alla normalità della popolazione locale. In tale ambito, con perizia e rara competenza, pianificava e conduceva numerose operazioni finalizzate al recupero di enormi quantitativi di armi illegali, al pagamento dello stipendio ai militari del disciolto esercito iracheno nonché al ripristino dell'ordine e della legalità per consentire il regolare svolgimento delle attività di ricostruzione e di sostegno umanitario. In particolare, dirigeva con successo la complessa operazione "Long Street", tesa a reprimere le attività criminali delle cellule terroristiche legate al vecchio regime contro le forze della coalizione, conclusa brillantemente con il ritrovamento di grossi quantitativi di armi e munizioni. Magnifica figura di ufficiale e di comandante carismatico e capace che ha contribuito in maniera determinante a conferire ulteriore lustro e prestigio all'esercito italiano e ad elevarne l'immagine nel contesto internazionale e interforze". An Nasiriyah (Iraq), 22 giugno - 7 ottobre 2003.»
— 17 luglio 2006[10]
Medaglia d'Onore Interforze dello SMD
«Iran, Iraq, Kuwait, Albania, Macedonia, Kosovo, Libano»
Croce commemorativa per le partecipazione alle operazioni di concorso al mantenimento della sicurezza internazionale in Afghanistan

Onorificenze straniere

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Medaglia commemorativa ONU Missione UNIFIL - Libano (4 turni)
Medaglia commemorativa ONU Missione UNIMOG - Iraq (2 turni)
Medaglia commemorativa ONU Missione UNIKOM - Iraq/Kuwait (2 turni)
Medaglia commemorativa EU Missione ALTHEA - Bosnia
Commendatore dell'Ordine Nazionale del Cedro - Libano
«Il servizio eccezionalmente meritorio e la superba leadership del Generale Portolano - si legge nella motivazione – hanno avuto un impatto estremamente positivo sulla missione della coalizione e sulla popolazione afgana. Le operazioni pianificate ed eseguite sotto il suo Comando hanno contribuito ad accrescere sensibilmente la sicurezza e a incrementare il numero degli ex insorti reintegrati nelle istituzioni locali della Repubblica Islamica dell’Afghanistan. Lo stile di comando del Generale Portolano, inoltre, ha facilitato la creazione di uno stretto rapporto di collaborazione con le Forze di Sicurezza Afgane. L'eccezionale capacità di Comando e l'iniziativa, dimostrate dal Generale Portolano, testimoniano la sua grande autorevolezza e contribuiscono a rafforzare il prestigio dell'Esercito Italiano e dell'intero Paese.»
— [13]
«Per il servizio eccezionalmente meritorio svolto quale Capo di Stato Maggiore del Comando Alleato Interforze di Napoli dal luglio 2016 al luglio 2019. La leadership del Gen. C.A. Luciano PORTOLANO è stata determinante per garantire all’Alleanza un successo senza precedenti in un periodo rappresentato da sfide straordinarie e da enormi cambiamenti nel clima geo-politico dell’Europa, dell’Africa e del Medio Oriente.

In Kosovo – essendo il JFC Naples il Comando sovraordinato del Livello Operativo di KFOR – ha supervisionato la pianificazione di contingenza delle Forze dell’Alleanza a seguito del deteriorarsi dello scenario politico della Regione, che ne aveva compromesso le condizioni di sicurezza, contribuendo a garantire la stabilità ai cittadini Kosovari. Il Gen. C.A. Luciano PORTOLANO ha supervisionato, inoltre, la condotta della più grande esercitazione della NATO dalla fine della Guerra Fredda. In aggiunta, il suo contributo è stato fondamentale nel processo di Adattamento della Struttura di Comando della NATO, nella transizione dal NATO Training Capacity building Iraq al conseguimento della Capacità Operativa Iniziale della NATO Mission-Iraq, e ha pianificato le attività verso il raggiungimento della Piena Capacità Operativa del NATO Strategic Direction South/Hub. Un vero guerriero che ha spinto e sostenuto il suo Stato Maggiore fin dalle fasi iniziali delle attività di pianificazione volte al conseguimento della certificazione NATO Responce Force 2019, attraverso una costante azione di valutazione delle varie fasi dell’esercitazione, e mediante una continua attività di analisi e studio volta a prevedere e prevenire le innumerevoli variabili che caratterizzano un’operazione militare (Fog of War), assicurando, in tal modo, il pieno successo del Comando.

Gli sforzi straordinari del Gen. C.A. Luciano PORTOLANO, l’eccezionale leadership e l’iniziativa personale rendono onore a lui, all’Esercito Italiano e all’Italia.»
— [14]
Medaglia di Merito della Difesa della Repubblica di Lithuania
Medaglia per la cooperazione internazionale della Repubblica di Slovenia

Distintivi d'Onore

Ferito in Servizio (Kosovo 1999)
  1. ^ Cdm, Portolano nuovo capo di stato maggiore della Difesa, ANSA, 17 settembre 2024.
  2. ^ Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli - Via Flaminia 18, 47900 Rimini, Italia - Tel. ( 39) 0541 783100 fax ( 39) 0541 786422, Portolano Luciano - Partecipanti, su meetingrimini.org. URL consultato l'8 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  3. ^ Clara, Il generale Portolano di Agrigento in missione in Afghanistan al comando della brigata Sassari, su worldwebnews.it, 20 settembre 2011. URL consultato l'8 agosto 2016.
  4. ^ Brigata Sassari - gen. Portolano lascia comando a gen. Scopigno-Regione Autonoma della Sardegna, su regione.sardegna.it. URL consultato il 19 luglio 2016.
  5. ^ Libano: il Sottosegretario Alfano al cambio del vertice della Missione UNIFIL, su difesa.it. URL consultato il 19 luglio 2016.
  6. ^ JFC NAPLES | Chief of Staff, su jfcnaples.nato.int. URL consultato il 6 settembre 2016.
  7. ^ COVI: nasce il Comando Operativo di Vertice Interforze, su difesa.it. URL consultato il 31 luglio 2021.
  8. ^ Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 38, su governo.it, 29 settembre 2021. URL consultato il 29 settembre 2021.
  9. ^ Cambio al vertice di SEGREDIFESA, su difesa.it. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  10. ^ a b c d e f Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  11. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  12. ^ In precedenza Cavaliere il 27 dicembre 2005, Ufficiale il 2 giugno 2012, Commendatore il 2 giugno 2019.
  13. ^ [1]
  14. ^ [2]

Altri progetti

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