Lex Iulia Municipalis
La lex Iulia Municipalis fu una legge romana promulgata da Giulio Cesare nel 45 a.C.
Tale legge è pervenuta nelle tavole di Heraclea, un'iscrizione rinvenuta presso il greto del fiume Cavone nell'antico territorio della città di Heraclea e conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli[senza fonte].
Questa legge ha un carattere generale sulla riorganizzazione amministrativa delle città con alcune norme a carattere sociale. Con essa città e colonie assunsero il rango di municipio.
Essa prevedeva norme sulla circolazione stradale nell'Urbe, come la regolamentazione del traffico e il divieto ai carri che trasportavano merci di circolare nelle ore diurne per decongestionare la città già eccessivamente trafficata. Da questo divieto erano esclusi i carri trasportanti materiali adibiti alla costruzione di edifici di culto. Per queste norme la Lex Iulia può essere considerata l'antesignana del nostro Codice della strada[senza fonte]
La legge affidò agli edili il mantenimento della pulizia di luoghi pubblici come il foro e le piazze.
Inoltre questa legge stabilì l'esclusione dei prostituti omosessuali passivi dalle principali cariche politiche, come quella senatoriale, e la perdita dei diritti.