In chimica, più specie si dicono isoelettroniche quando possiedono lo stesso numero di elettroni di valenza[1] e la stessa struttura, pur contenendo atomi diversi. In base a questa definizione,[2] contenuta nel Compendium of Chemical Terminology pubblicato dalla IUPAC, alcuni esempi di specie isoelettroniche sono:

  • HF, HCl, HBr (8 elettroni, struttura lineare)
  • BH4, CH4, NH4 (8 elettroni, struttura tetraedrica)
  • CO, N2, NO (10 elettroni, specie biatomiche)
  • CCl4, SiCl4, AlCl4 , PBr4 (32 elettroni, struttura tetraedrica)
  • SiF62−, PF6, SF6 (48 elettroni, struttura ottaedrica)

Specie come CO2 e SiO2 non sono invece considerate isoelettroniche, pur avendo entrambe 16 elettroni di valenza, dato che la struttura è differente: CO2 è una molecola lineare, mentre SiO2 forma un reticolo infinito dove il silicio è tetracoordinato.

  1. ^ Gli elettroni di valenza sono quelli che occupano il livello energetico più esterno.
  2. ^ McNaught e Wilkinson 1997

Bibliografia

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  • (EN) A. D. McNaught e A. Wilkinson (a cura di), Isoelectronic, in IUPAC. Compendium of Chemical Terminology (the "Gold Book"), 2ª ed., Oxford, Blackwell Scientific Publications, 1997, DOI:10.1351/goldbook.
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