H2Odio

film del 2006 diretto da Alex Infascelli
Il titolo di questa pagina non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è H2Odio.

H2Odio è un film del 2006 direct-to-video diretto da Alex Infascelli, che tratta della sindrome del gemello evanescente.

H2Odio
Paese di produzioneItalia
Anno2006
Durata88 min
Rapporto2,35:1
Generethriller, orrore
RegiaAlex Infascelli
SoggettoAlex Infascelli
SceneggiaturaAlex Infascelli, Vincent Villani
ProduttoreAndrea Marotti, Gianluca Curti, Alessandro Verdecchi, Claudio Bucci, Alex Infascelli
Produttore esecutivoAndrea Marotti, Loris Curci
Casa di produzioneFilm Maker, Minerva Pictures, Luna Film, Normal 67, Stemo Productions, Digital Desk
Distribuzione in italiano52 S.r.l.
FotografiaArnaldo Catinari
MontaggioConsuelo Catucci
Effetti specialiFrancesco Grisi
MusicheSteve Von Till
ScenografiaEugenia Fernanda Di Napoli
CostumiAnnapaola Brancia D'Apricena
SfondiAlessandra Vita
Interpreti e personaggi

Olivia, Summer, Ana, Christina e Nicole sono cinque ragazze che decidono di sperimentare una "dieta" esclusivamente a base di acqua per una settimana. Si trasferiscono nella casa dove Olivia viveva con la madre da bambina in un'isola in mezzo ad un lago. La più convinta di tutte è Olivia che comincia ad essere isolata dalle altre e rimane con il proprio diario come delirio personale.

Nel frattempo succedono fatti strani come la sparizione delle scorte d'acqua e pian piano si delinea il rapporto che Olivia ha con la propria gemella evanescente. Dal rapporto di Olivia con la propria gemella si creano degli strani equilibri che culmineranno nell'omicidio delle altre quattro amiche.

Promozione

modifica

La locandina è stata realizzata da Ana Bagayan.

Distribuzione

modifica

Questo film è uscito direttamente nelle edicole (abbinato in formato DVD a L'Espresso e la Repubblica) senza passare per le sale cinematografiche, attraverso la casa di distribuzione propria di Alex Infascelli, la 52 S.r.l.. Lo slogan del film è «Dal 3 maggio in nessun cinema» ed è il regista stesso che, in alcune interviste, spiega il perché di questa decisione particolare:

«Abbiamo avuto l'idea di evitare i normali canali di distribuzione perché la logica della sala cinematografica non rappresenta più il mio, il nostro, modo di vedere le cose. L'edicola oggi è il vero drugstore. Il solo posto dove si compra e si trova tutto. Dai libri ai giocattoli. Il salto dall'idea alla scelta del gruppo editoriale adatto a realizzarla è stato breve, direi automatica.»

«Il mio primo film l'ho fatto con Cecchi Gori, costi di produzione pazzeschi, promozione da star. Ora, il nostro sistema non permette ad un autore di essere veramente sé stesso, è tutto un marketing e marchi. Quando mi hanno chiamato per Il siero della vanità, con un cast notevole (Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Francesca Neri) volevano solo il mio nome e non il mio cinema. Io ed Ammaniti (autore della storia originale), bella coppia. Poi però ecco l'assurdo ibrido: hanno tarpato le ali sia a lui per la sceneggiatura che a me per la regia. Non mi hanno fatto essere quello che ero. Io cercavo un modo per staccarmi da questo meccanismo. Una sera al ristorante, arriva un ragazzo marocchino che vendeva film pirata ed ho cacciato un urlo: ecco, voglio farmi distribuire da lui! Dovevo solo trovare una strada legale. E la soluzione era proprio l'edicola, la vera piazza culturale italiana, il luogo di ritrovo, di scambio. Poi vedremo, probabilmente ci sarà un passaggio in sala. Ma la vera trovata è proprio questa.»

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema