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Il golok è un'arma da taglio simile ad un machete originario dell'Arcipelago malese, dove è presente con molte varianti[1], che può essere usato sia per lavori agricoli che come arma. La parola golok ha origini indonesiane[2], ma è usata anche in Malaysia e l'arma è chiamata gulok nelle Filippine. In Malesia il termine è solitamente intercambiabile con la parola parang, che normalmente designa un'arma più lunga e dalla lama più ampia[3]. Nella regione di Giava occidentale abitata dai Sundanesi il golok è chiamato bedog.

Golok
Golok tradizionale con fodero
TipoMachete
OrigineMalaysia (bandiera) Malaysia Indonesia (bandiera) Indonesia
Descrizione
LunghezzaVariabile
LamaDai 15 ai 70 cm circa
Tipo di lamaAd un solo filo
Tipo di manicoAd una sola mano
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Descrizione

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Le dimensioni e il peso sono variabili, come anche la forma della lama. In genere il golok è più corto e più pesante del parang e dei normali machete, essendo spesso usato per tagliare rami e vegetazione[1]. La pesante lama, lunga dai 15 ai 70 cm circa, ha un solo filo ed è piuttosto convessa sul lato tagliente. È realizzata in acciaio armonico, con una tempra più morbida rispetto a quella di altri grandi coltelli. Questo la rende più facile da affilare sul campo, sebbene siano necessarie più attenzioni per il mantenimento del filo. Sebbene molti produttori fabbrichino golok con processi industriali, esistono ancora delle manifatture artigianali, come ad esempio nel villaggio di Cibatu, nella Reggenza di Sukabumi[2]. Negli esemplari prodotti artigianalmente il manico, solitamente ricurvo, è realizzato in legno, avorio o corno, decorato con intagli o intarsi di argento od ottone, e può essere arricchito con pietre preziose o semipreziose incastonate. Può essere presente una piccola e semplice guardia a forma di disco, ma non mancano gli esemplari che ne sono privi. Il fodero è prodotto in legno e può essere anch'esso intagliato e dipinto, oppure ricoperto di metallo o con guscio di tartaruga.

Come per altre armi da taglio asiatiche quali il kukri, lo yatagan e il Sosun Pattah l'origine del golok è da ricercarsi nelle spade greche giunte in Asia con l'espansione dell'Impero macedone di Alessandro Magno.

Impiego

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Il golok è associato alle popolazioni Betawi e Sundanesi. Per i Betawi esistono due tipi di golok: il bendo o gablongan è uno strumento domestico usato nei lavori agricoli o in cucina; il golok simpenan o sorenam è usato per difesa personale e tradizionalmente è sempre portato dagli uomini Betawi, specialmente dai jawara, i campioni locali di ogni villaggio. Nella cultura betawi il golok è un simbolo di virilità e coraggio. Questo costume è però andato in declino a partire dagli anni settanta, quando le autorità vietarono a chiunque di portare golok in pubblico, pena l'arresto e la confisca dell'arma, allo scopo di mantenere la sicurezza pubblica e di ridurre i combattimenti tra bande[2]. L'arma è diffusa nell'isola di Giava[4] e in Malesia[5]. L'uso del golok nella cultura malese è attestato per la prima volta da documenti come lo Hikayat Hang Tuah[6] (risalente al XVIII secolo[7]) e il Sejarah Melayu, del (1612)[8]. Il golok è stato preso come modello per i machete d'ordinanza dell'esercito britannico a partire dagli anni cinquanta.

  1. ^ a b Albert G Van Zonneveld, Traditional Weapons of the Indonesian Archipelago, Koninklyk Instituut Voor Taal Land, 2002, ISBN 90-5450-004-2.
  2. ^ a b c (ID) Golok Pusaka Cibatu, Sukabumi, Jawa Barat: Pandai Besi Senjata yang Andal, su indonesia.travel, Wonderful Indonesia. URL consultato il 18 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2014).
  3. ^ Kamus Utama Ejaan Baru, Pustaka Zaman, 1973.
  4. ^ Golok Jawa., su themalayartgallery.com. URL consultato il 6 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2021).
  5. ^ Carol Laderman, Taming the Wind of Desire: Psychology, Medicine, and Aesthetics in Malay Shamanistic Performance, University of California Press, 1991, ISBN 0-520-06916-1.
  6. ^ Kassim Ahmad, Hikayat Hang Tuah: (Menurut naskhah Dewan Bahasa dan Pustaka), Dewan Bahasa dan Pustaka, 1975, p. 243.
  7. ^ Hikayat Hang Tuah - malay concordance project
  8. ^ A. Samad Ahmad, Sulalatus Salatin (Sejarah Melayu), Dewan Bahasa dan Pustaka, 1986, ASIN B00800IO50.

Bibliografia

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  • Enciclopedia ragionata delle armi, a cura di Claude Blair, Mondadori, Milano.

Voci correlate

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