Globularieae
Globularieae Rchb., 1837 è una tribù di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Plantaginaceae.[1][2]
Etimologia
modificaIl nome della tribù deriva dal suo genere tipo Globularia L. la cui etimologia fa riferimento alla particolare infiorescenza di queste piante: una piccola sfera o globo.[3][4] Il primo botanico a nominare queste piante è stato il francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708).[5]
Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico, ornitologo e illustratore tedesco Ludwig Reichenbach (1793–1879) nella pubblicazione "Handbuch des Naturlichen Pflanzensystems - 195. 1-7 Oct 1837"[6] e perfezionato dal botanico contemporaneo Kerry A. Barringer (1954-) nella pubblicazione "Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO - (Novon 3(1): 17, 1993".[7][8]
Descrizione
modifica- Il portamento delle specie di questa tribù è erbaceo perenne oppure arbustivo (anche subarbustivo). Alla base possono essere legnose.[9][10][11][12][5][13]
- Le foglie sono semplici a disposizione alterna, la consistenza è coriacea (o succulenta) e sono prive di stipole; sessili o subsessili in Campylanthus. La forma varia da lanceolata a suborbicolare o spatolata. Talvolta nella parte apicale sono presenti alcuni brevi denti. Spesso le foglie formano una rosetta basale.
- Le infiorescenze usualmente sono capitate (raramente sono a spiga) e con un involucro formato da numerose brattee. I fiori sono molto piccoli e sono inseriti in un ricettacolo scaglioso. In Campylanthus le infiorescenze sono di tipo racemoso.
- I fiori, ermafroditi, zigomorfi o debolmente attinomorfi, sono sottesi da alcune brattee; sono inoltre tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo), tetrameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 4 elementi ognuno) e ipogini.
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X o * K (4-5), [C (4) o (2 3), A 2 2 o 2], G (2), capsula.[11]
- Il calice, gamosepalo, è formato da cinque lobi acuti o denti embricati. In Globularia i lobi sono lunghi quanto il tubo. In Campylanthus il calice è campanulato con 5 profondi lobi o denti.
- La corolla, gamopetala, è formata da un tubo terminante in Poskea in modo debolmente bilabiato con struttura 1/4 o 1/3 (termina più o meno con 5 lobi ineguali), mentre in Globularia la struttura è 3/2 (il labbro superiore è formato da tre corti denti o profonde lacinie, quello inferiore da due lobi lineari, talvolta mancanti o solo uno presente). Il colore della corolla è blu, porpora, rosa o bianca.
- Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario (biloculare) è supero con forme ovoidi ed è circondato da un disco o alcune ghiandole. Ogni loculo contiene un solo ovulo. L'ovulo è anatropo e pendulo. Lo stilo è corto ed ha uno stigma bifido o capitato.
- I frutti sono delle capsule (nucule monosperme) indeiscenti (con deiscenza loculicida o setticida in Camptlanthus) e contenute nel calice persistente. I semi contengono un embrione diritto e lungo (o largo) circondato da scarso endosperma.
Riproduzione
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali soprattutto lepidotteri.[13]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
modificaL'habitat è mediterraneo o subtropicale con una distribuzione dal Sud Europa alla Somalia e Socotra (Poskea).
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questo gruppo (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[11] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[12], o anche 117 generi e 1904 specie[1] o 90 generi e 1900 specie[14]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù.
Filogenesi
modificaStoricamente due generi (Poskea e Globularia) hanno sempre fatto parte della famiglia Globulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist) ora non più assegnata.[9] In passato (ma anche recentemente) alcuni Autori (Bentham e Hooker) avevano proposto la fusione di questo gruppo con la famiglia delle Scrophulariaceae.[5][15] Attualmente con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) sono stati assegnati alla famiglia delle Plantaginaceae.[14]
Il genere Campylanthus Roth., 1821 occupa un posto a parte in questo gruppo in quanto in passato ha trovato diverse sistemazioni tassonomiche:
- Come Incertae sedis nella sottofamiglia Digitalidoideae (storicamente nella famiglia Scrophulariaceae).[9]
- Come Incertae sedis nella famiglia (non più assegnata) Veronicaceae.[1]
Attualmente in base a studi recenti è risultato essere "gruppo fratello" del clade Poskea-Globularia[2][16], anche se da un punto di vista morfologico non presenta nessuna somiglianza con Globularia. In Campylanthus inoltre non sono presenti alcuni iridoidi caratteristici del gruppo Plantago.[2]
Alcune ricerche indicano in 28 milioni di anni la data più probabile di formazione di questo gruppo (o distacco dal ceppo principale delle Plantaginaceae).[14]
Composizione della tribù
modificaLa tribù si compone di 3 generi e circa 40 specie:[1][9][16]
Genere | Specie | Distribuzione |
---|---|---|
Poskea Vatke, 1882 |
2 - 3 | Somalia e Socotra |
Globularia L., 1753 |
22 - 23 | Mediterraneo e Africa (nord-est) |
Campylanthus Roth, 1821 |
12 | Isole Canarie, Nord Africa, Socotra, Yemen e Pakistan |
I tre generi si distinguono per i seguenti caratteri distintivi:[9]
- Poskea: le infiorescenze sono delle dense spighe; la corolla è debolmente attinomorfa.
- Globularia: le infiorescenze sono capitate con un involucro; la corolla è distintamente zigomorfa (bilabiata).
- Campylanthus: le infiorescenze sono racemose; la corolla è bilabiata.
Specie italiane
modificaNella flora spontanea italiana sono presenti 8 specie del solo genere Globularia.[13][17]
Note
modifica- ^ a b c d Olmstead 2012.
- ^ a b c Albach et al 2005.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 179.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ a b c Motta 1960, Vol. 2 - pag. 330.
- ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 26 giugno 2017 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ a b c d e Kadereit 2004, pag. 159.
- ^ Kadereit 2004, pag. 401.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 620.
- ^ a b c Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 28 giugno 2017.
- ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 28 giugno 2017.
- ^ a b Tank et al 2006.
- ^ Conti et al. 2005.
Bibliografia
modifica- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, p. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 2, 1960.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- David C. Tank, Paul M. Beardsley, Scot A. Kelchner and Richard G. Olmstead, Review of the systematics of Scrophulariaceae s.l. and their current disposition (PDF), in Australian Systematic Botany, vol. 19, 2006, p. 289-307.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Globularieae
- Wikispecies contiene informazioni su Globularieae
Collegamenti esterni
modifica- Globularieae Crescent Bloom Database
- Globularieae IPNI Database