Ettore lo fusto

film del 1972 diretto da Enzo G. Castellari

Ettore lo fusto è un film del 1972 diretto da Enzo G. Castellari e tratto dal romanzo Le roi des Mirmidous (1966) [1] di Henri Viard e Bernard Zacharias, a sua volta rielaborazione, in chiave comica e ambientata ai giorni nostri, dell'Iliade di Omero.

Ettore lo fusto
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1972
Durata109 min
Generecommedia
RegiaEnzo G. Castellari
SoggettoHenri Viard, Bernard Zacharias (romanzo)
SceneggiaturaEnzo G. Castellari, Sandro Continenza, Lucio Fulci, Leonardo Martín
Casa di produzioneEmpire Films
Distribuzione in italianoFida Cinematografica
FotografiaGuglielmo Mancori
MontaggioVincenzo Tomassi
MusicheFrancesco de Masi, eseguite da Il Punto
ScenografiaAlberto Boccianti
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il film fu redistribuito anni dopo con il nuovo titolo de Il drittone, con la promozione incentrata su Giancarlo Giannini, il quale all'epoca della prima distribuzione non era ancora molto famoso e nella pellicola non interpreta un ruolo da protagonista.

Dietro la facciata di una pia istituzione, il cardinale Giove fa speculazioni edilizie e chiede aiuto al suo segretario Mercurio per cercare di impossessarsi di un terreno sul quale dovrebbe sorgere un complesso residenziale per ricchi, di proprietà di Ettore Lo Fusto. Ettore non vuole cedere il suo terreno poiché lì ha trasformato una villa in un bordello di lusso. Mercurio escogita un piano: coinvolgere i fratelli Menelao e Agamennone Due Re, diretti concorrenti di Ettore, in una guerra privata.

La bella Elena, moglie libertina di Menelao, viene apparentemente sedotta dal bellimbusto Paride. Consigliati da Ulisse, i due fratelli organizzano la vendetta: assaltare la villa di Ettore, Che risulta essere però ben difesa, tanto che la prima volta i due fratelli e la loro banda non cavano un ragno da un buco. Grazie all'aiuto di Achille, che ha perso l'amico Patroclo in una gara motociclistica con Ettore, i due fratelli espugnano la villa, non prima di aver visto il loro locale distrutto proprio da Achille. Nell'assalto, Ettore finisce in un blocco di cemento che diventerà la prima pietra del complesso residenziale sorto sui suoi terreni, complesso inaugurato da Giove e Mercurio. Elena si consolerà con un onorevole, mentre Ulisse tornerà in Sicilia.

Distribuzione

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Distribuito per la prima volta dalla FIDA il 6 gennaio 1972, con doppiaggio a cura della C.D., diretto da Ferruccio Amendola.

Critica

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«Tra le varie canzonature della guerra di Troia, questa è un po' sbracata ma non manca di divertire per la sua dissacrante iattanza, per il suo sfacciato piglio farsesco, per il chiassoso e spassoso istrionismo dei vari interpreti. Una maggior finezza non avrebbe guastato; ma, dato l'ambiente, sarebbe improprio chiederla. Parecchi tra gli interpreti vanno sopra le righe, tuttavia l'Ulisse di Giannini, l'Ettore di Leroy, il Mercurio di Salce, il Giove di De Sica, il Menelao di Caprioli, la Cassandra della Valeri, l'Agamennone di A. Giuffré, sono resi con particolare esibizionistica ironia. Una lode a sé merita la spiritosa Elena (in hot-pants o in minigonna) di Rosanna Schiaffino.»

Colonna sonora

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Le musiche, scritte dal Maestro Francesco de Masi furono eseguite dal gruppo Il Punto, con Stefano D'Orazio alla batteria; D'Orazio diventerà batterista dei Pooh poco tempo dopo la fine dell'incisione della colonna sonora.

  1. ^ Henri Viard & Bernard Zacharias, Le roi des Mirmidous, Série Noire n° 1018, Gallimard, 1966
  2. ^ Che Olimpo, per Giove, con Elena in hot-pants, in «Stampa sera», n. 30, 5 febbraio 1972, p. 7

Collegamenti esterni

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