Egisto Lilli (Perugia, 1895Amba Alagi, 12 maggio 1941) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.nasce nel 1895 a Perugia. Capitano complemento artiglieria, XVI gruppo artiglieria coloniale.

Egisto Lilli
NascitaPerugia, 1895
MorteAmba Alagi, 12 maggio 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
CorpoRegio corpo truppe coloniali d'Eritrea
RepartoXVI Gruppo artiglieria coloniale
Anni di servizio1915-1942
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941) [1]
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Biografia

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Nacque a Parugia nel 1895, figlio di Daniele e Delinda Berardi.[2] All'età di vent'anni abbandonò gli studi per arruolarsi nel Regio Esercito e combattere nella prima guerra mondiale. Prese parte alle operazioni belliche sul fronte italiano in forza all'8º Reggimento artiglieria da fortezza raggiungendo il grado di tenente.[2] Partito per la Libia dopo la firma dell'armistizio di Villa Giusti, rientrò in Italia nel luglio 1919 e venne posto in congedo.[2] Ritornato nella vita civile, si dedicò alla sua azienda agricola e alla professione di perito agrario.[2] Promosso capitano a scelta nel 1932, e richiamato in servizio attivo a domanda nei primi mesi del 1935 ottenne il trasferimento nel Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea.[2] Destinato in servizio al raggruppamento artiglieria di Mai Edgà, partecipò alla guerra d'Etiopia al comando della 12ª batteria indigeni. Nell'aprile 1938, assegnato al XVI Gruppo artiglieria coloniale da 65/17 assumeva il comando della 32ª batteria someggiata con la quale si distingueva, dopo il 10 giugno 1940, a Cassala e a Barentù e dal febbraio al marzo 1941 nel settore di Arresa.[2] Decorato di due medaglie di bronzo al valor militare, cadde in combattimento a Passo Falagà, sull'Amba Alagi, il 12 maggio 1941 e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alle memoria.[2]

Onorificenze

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«Comandante di batteria someggiata, in linea con i centri di fuoco più avanzati, stroncava ripetuti attacchi del nemico, di gran lunga più potente per numero e per mezzi, col fuoco dei suoi cannoni quasi ininterrottamente controbattuti. Saltati in aria tre dei suo quattro cannoni, prontamente sostituiti, continuava le sue azioni infondendo ai suoi dipendenti la fiamma della sua fede e la sua eroica fermezza. Attaccato l’ultimo caposaldo tenuto da pochi uomini e dalla sua batteria, stroncava i tenaci tentativi del nemico sparando a zero con i suoi cannoni privi di scudo. Finite le munizioni continuava con le bombe a mano a trattenere gli elementi nemici dando modo al sottocomandante di precipitare i pezzi nel sottostante burrone ed ai superstiti di ripiegare. Tre giorni dopo cadeva colpito a morte tra i suoi fedelissimi ascari. Esempio di alte virtù militari, di ferma volontà, indomito coraggio, alto senso del dovere. Passo Falagà (Amba Alagi), 4 aprile 1941 -12 maggio 1941[3]»
«Comandante di un gruppo coloniale someggiato da 65/17, durante una battaglia accanita, colpite ripetutamente le sue batterie da violento fuoco che aveva provocato gravi perdite umane e danni sensibili alle linee dei pezzi, con sicura azione di comando ed il continuo esporsi laddove maggiore era il pericolo, assicurava tempestiva ed efficace continuità di fuoco alla difesa fortemente impegnata. Barentù (A.O.I.). 27 gennaio 1 febbraio 1941
«Comandante di batteria someggiata coloniale, postata all'altezza dei centri di fuoco più avanzati, sottoposto ad intenso ininterrotto fuoco di batterie nemiche, continuava ad eseguire tiri su reparti nemici avanzati contribuendo con tenace, intelligente coraggio a stroncare i ripetuti attacchi nemici. Arresa, 25-31 marzo 1941

Bibliografia

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  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 673.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Lilli, Egisto, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 marzo 2023.
  • Lilli, Egisto, su MOVM. URL consultato il 31 marzo 2023.