Domenico del Val

santo bambino spagnolo

Domenico del Val (Saragozza, 1243Saragozza, 1250) è venerato come santo.[1][2][3] Vittima di un omicidio rituale da parte di ebrei, la figura è legata all'accusa del sangue, ovvero alla campagna di diffamazione nei confronti della popolazione di religione ebraica accusata di uccidere bambini per berne il sangue; dopo la morte il bambino venne santificato e fu oggetto di culto fino al 1965 quando questo venne soppresso dopo il Concilio Vaticano II.[4][5][6]

San Domenico Del Val
Incisione di Mateo Gonzalez (1793)
 
NascitaSaragozza, 1243
MorteSaragozza, 1250
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Santuario principaleCattedrale di Saragozza "La Seo"
Ricorrenza31 agosto
Attributipalma
Patrono discolari, chierichetti

I primi riferimenti alla storia risalgono al 1583, oltre tre secoli dopo i fatti raccontati, e ha molte somiglianze con altre storie che circolavano in tutta Europa sui presunti sacrifici umani di bambini commessi da ebrei e generate dal crescente antisemitismo che si ebbe dal Medioevo in poi in tutta Europa. Questi eventi furono spesso usati come pretesto per imporre ulteriori misure repressive contro gli ebrei e un maggiore controllo su queste comunità.[3] Della reale esistenza del bambino, così come della storia del suo presunto omicidio, non ci sono certezze mentre è certo un diffuso culto a partire dalla fine del XVI secolo.[3][7][8]

Secondo la leggenda era un bambino di sette anni, figlio del notaio Sancho de Val e di sua moglie Isabel, che rimase vittima di un assassinio rituale da parte degli ebrei della città mentre stava rincasando dopo aver preso parte al coro della cattedrale di Saragozza.[3][9] L'episodio fa parte delle accuse del sangue, diffuse nel Medioevo e non solo, in cui si riteneva che gli ebrei facessero degli omicidi rituali. La leggenda narra che un giorno, mentre stava tornando a casa, fu ingannato da un ebreo di nome Albayuceto che lo condusse nel quartiere ebraico della città dove venne torturato in una casa da un gruppo di ebrei che poi lo crocifissero e lo ferirono a morte.[3]

Dopo questo gli tagliarono la testa e i piedi che gettarono in un pozzo mentre il resto del corpo fu seppellito sulle rive dell'Ebro. La famiglia cercò invano il bambino fino a quando, un giorno, due pescatori che erano nel fiume videro un forte raggio di sole che illuminava un punto sulla riva dove si recarono e iniziarono a scavare fino a quando non trovarono i resti del bambino.[3] Un'altra versione riporta che i resti vennero ritrovati sette mesi dopo il giorno della scomparsa grazie a un fuoco fatuo verificatosi sulle rive dell'Ebro (il fuoco fatuo è un incendio che esce improvvisamente dalla terra a causa dei gas rilasciati da materiali decomposti). Venne quindi scavato in corrispondenza del fenomeno e venne ritrovato il corpo di un bambino privo di testa che presentava fori causati da chiodi nei palmi delle mani e dei piedi.[9]

I responsabili si fermarono in una chiesa per motivi poco chiari e furono trovati con il cuore del ragazzo. Confessarono, e tutti gli ebrei di Saragozza furono giustiziati a causa del loro complotto omicida e probabilmente fittizio.[senza fonte]

I resti furono trasportati nella chiesa di Sant'Egidio e successivamente furono spostati nella cattedrale, dove poi gli venne intitolata una cappella[3] e presso cui le reliquie sono tuttora presenti e venerate. Uno dei crocifissori successivamente si sarebbe convertito al Cristianesimo dopo aver chiesto perdono del suo delitto.[senza fonte]

La memoria liturgica era inserita nel Proprium sanctorum della Chiesa di Saragozza ed è stata epurata come quella di altri casi (Simonino di Trento, Lorenzino Sossio da Marostica) in quanto ritenuta poi un possibile motivo di istigazione all'antisemitismo. Tuttavia nella cattedrale di Saragozza vi è ancora una cappella a lui dedicata.

  1. ^ NOSTRA AETATE: LA RESA, su accademianuovaitalia.it. URL consultato il 2 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2022).
  2. ^ (ES) DiCom Medios SL, Gran Enciclopedia Aragonesa Online, su enciclopedia-aragonesa.com. URL consultato il 2 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2021).
  3. ^ a b c d e f g (ES) EL MARTIRIO DE SANTO DOMINGUITO DE VAL, su historiaragon.com, 31 agosto 2017. URL consultato il 2 marzo 2022.
  4. ^ (EN) Dominguito del Val, su catholicsaints.info. URL consultato il 2 marzo 2022.
  5. ^ Ruggero Taradel, L'accusa del sangue: storia politica di un mito antisemita, Editori riuniti, 2002, ISBN 978-88-359-5128-5. URL consultato il 2 marzo 2022.
  6. ^ (ES) Conoce la historia del zaragozano Santo Dominguito del Val, su InfoVaticana, 31 agosto 2015. URL consultato il 2 marzo 2022.
  7. ^ (EN) San Domenico del Val | santiebeati.info [collegamento interrotto], su santiebeati.info. URL consultato il 3 marzo 2022.
  8. ^ San Domenico del Val, su Santiebeati.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
  9. ^ a b dominguito-del-val, su infovaticana.com.

Bibliografia

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  • Ruggero Taradel, L'accusa del sangue. Storia politica di un mito antisemita, Editori Riuniti, 2002.
  • Furio Jesi, L'accusa del sangue. La macchina mitologica antisemita, Bollati Boringhieri, 2007.

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