Chiuse longobarde
Le chiuse longobarde erano uno dei sistemi di fortificazione che in epoca antica furono realizzati all'imbocco delle valli alpine allo scopo di impedire l'invasione della Pianura padana da parte delle popolazioni del resto d'Europa.
Chiuse longobarde | |
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Localizzazione | |
Stato | Regno longobardo |
Stato attuale | Italia |
Coordinate | 45°06′N 7°19′E |
Informazioni generali | |
Tipo | Linea fortificata |
Termine costruzione | VIII secolo |
Condizione attuale | Resti non attribuiti con certezza |
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Ereditate e consolidate dai Longobardi, le chiuse longobarde situate allo sbocco della val di Susa sul territorio del comune attuale di Chiusa di San Michele sono diventate celebri per la battaglia che vi fu vinta dai Franchi guidati da Carlo Magno, all'inizio della sua campagna d'Italia, contro il re longobardo Desiderio nel 773, ripresa da Alessandro Manzoni nell'Adelchi (atto II, scena III)[1].
Una lapide a ricordo dell'evento è stata posta al centro del cosiddetto "castello del Conte Verde", nel comune di Condove (Torino)[2]. Secondo la leggenda, Carlo Magno vi sarebbe giunto seguendo il cosiddetto "sentiero dei Franchi", su cui sarebbe stato poi impostato l'attuale sentiero escursionistico[3].
Le chiuse alpine (in latino: clusae) solo in rari casi erano vere muraglie in pietra: più spesso si trattava di insiemi di strutture difensive minori, disposte in modo da rafforzare gli ostacoli naturali già esistenti[1].
Archeologia
modificaIl comune di Chiusa di San Michele è stato da sempre identificato come territorio sede delle fortificazioni. Il motivo è da ascrivere alla conformazione orografica della Val di Susa, che qui presenta uno dei punti più stretti del suo tratto iniziale[4], precisamente quello lungo la linea immaginaria con orientamento sud-nord che va dalla frazione Borgo Pracchio di Chiusa di San Michele sul versante sud della valle, alla zona del Castello del Conte Verde in comune di Condove sul versante nord della valle[5].
Se tradizionalmente venivano lette come longobarde alcune mura costruite lungo il rio Praocchio di Chiusa di San Michele, la cui origine non è però meglio precisata, una costruzione sempre posta lungo tale linea immaginaria, ma nei pressi della centrale piazza della Repubblica, ha sollevato gli interrogativi degli archeologi. Nell'ambiente sottostante a una cappella sconsacrata, detta di San Giuseppe, sono state rinvenute mura antiche, di incerta datazione, ma che possono far pensare a una fortificazione altomedioevale, si ipotizza una torre con quattro torrette angolari. Si tratta di un ambiente quadrato, con ai quattro angoli smussature che fanno pensare a piccole torrette di due metri di diametro[4].
Note
modifica- ^ a b Scheda sul sito del Museo di Torino, su museotorino.it. URL consultato il 30 dicembre 2012.
- ^ Pannello informativo della Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte posto all'ingresso dell'area archeologica (JPG), su vallesusa-tesori.it. URL consultato il 17 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ «A cavallo per la val di Susa sulle orme dei Franchi. Così, forse, Carlo Magno ha aggirato i Longobardi», StampaSera, 23 agosto 1986, "Torino cronaca", p. 3.
- ^ a b Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte, Le chiuse e la cappella di San Giuseppe a Chiusa San Michele (PDF) [collegamento interrotto], in Vallesusa-tesori.it. URL consultato il 10 aprile 2013.
- ^ Il dato è tradizionale, ma deve essere considerato con cautela Museo di Torino
Bibliografia
modifica- Federico Barello, Luisa Ferrero, Sofia Uggè, Evidenze archeologiche in Valle di Susa: acquisizioni, bilanci, prospettive di ricerca, in Segusium Anno L - n. 52 - aprile 2013
- Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di Cultura e Natura alpina Valle di Susa, Borgone Susa 2010