Ceto (Italia)

comune italiano

Ceto (pronuncia Céto, /ˈʧeto/[5], Sét[6] o Hét[7] in dialetto camuno) è un comune italiano di 1 769 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia. È formato dai tre centri abitati di Ceto, Nadro e Badetto.

Ceto
comune
Ceto – Stemma
Ceto – Bandiera
Ceto – Veduta
Ceto – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoMarina Lanzetti (lista civica Impegno civico) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate46°00′12″N 10°21′10″E
Altitudine453 m s.l.m.
Superficie32,3 km²
Abitanti1 769[1] (31-12-2023)
Densità54,77 ab./km²
FrazioniBadetto, Nadro
Comuni confinantiBraone, Breno, Capo di Ponte, Cerveno, Cevo, Cimbergo, Ono San Pietro, Valdaone (TN)
Altre informazioni
Cod. postale25040
Prefisso0364
Fuso orarioUTC 1
Codice ISTAT017050
Cod. catastaleC585
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 857 GG[3]
Nome abitanticetesi
Patronosant'Andrea Apostolo
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ceto
Ceto
Ceto – Mappa
Ceto – Mappa
Posizione del comune di Ceto nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

«Ritornando in dietro à basso da detta parte si trova il Commun Ceto, qual contiene doi terre: Ceto, et Nadro.»

È accessibile dalla strada statale 42 del Tonale e della Mendola tramite due svincoli: uno più a sud, presso la frazione del Badetto, l'altro posto a nord, nella frazione di Nadro.

Il territorio di Ceto confina con diversi comuni: a est quello di Cimbergo e Daone, a nord quello di Capo di Ponte e Cevo, a ovest quello di Ono San Pietro e Cerveno, e a sud quello di Braone e Breno.

Il paese s'inserisce nel sistema delle incisioni rupestri della Valcamonica in quanto è uno dei tre comuni della vasta area denominata riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo.

Il territorio comunale, poco più a nord del Badetto, è attraversato dal 46º parallelo dell'emisfero boreale.

Il territorio di Ceto in Val Camonica

Geografia fisica

modifica

Territorio

modifica

Il territorio del comune di Ceto si estende dal lato settentrionale fino al comune di Capo di Ponte tramite la frazione di Nadro, dal lato meridionale verso il comune di Braone attraverso la frazione del Badetto.

Comunica altresì a est con il comune di Cimbergo e a ovest con quelli di Cerveno e Ono San Pietro.

Il paese di Ceto sorge sopra un poggio rivolto a sud-ovest; dalla parte orientale, che sale verso il monte Pizzo Badile Camuno è coperto di rigogliose foreste, soprattutto abetaie, facenti parte del Parco regionale dell'Adamello.

Dal lato occidentale declina verso il fiume Oglio tramite una piana, un tempo dedicata all'agricoltura, oggi zona urbanizzata e sede di una zona industriale.

Nella sua parte nord-orientale sorge la Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo.

Dati sugli incendi nel comune dal 1975.[8]

Situato nella media Val Camonica è classificato secondo lo standard climatico con "E". Il parametro indica che è possibile accendere il riscaldamento negli edifici per un massimo di 14 ore giornaliere, in un periodo compreso dal 15 ottobre al 15 aprile.

I dati provenienti dalla stazione meteorologica di Breno indicano, in base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -1,0 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di 20,5 °C[10].

BRENO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 3,87,110,414,819,123,026,425,321,915,810,35,65,514,824,916,015,3
T. min. media (°C) −5,8−3,40,03,98,112,114,514,110,65,70,9−3,5−4,24,013,65,74,8

Origini del nome

modifica

Il nome del paese dovrebbe derivare dal tedesco sitch, che significherebbe luogo ben esposto, oppure dal latino saeptum, luogo chiuso.[11]

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.
 
Antico portale
 
Comune di Ceto con Nadro
 
Municipio

Il 20 agosto 1423 il vescovo di Brescia Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Pescarzo, Ceto e Figna a Giroldo Alberzoni di Breno.[12]

Nel febbraio 1798, a seguito della legge "6 ventoso anno VI" del cantone di Montagna, il comune di Nadro venne unito a quello di Ceto, ed assunse il nome di "Ceto e Nadro".[13] Tra il 1816 ed il 1859 il comune fu denominato "Ceto con Nadro", mentre dal 1859 al 1927 solo "Comune di Ceto". In quell'anno venne unito a Cerveno, a cui fu legato col nome di Ceto-Cerveno sino al 1947.[14]

Feudatari locali

modifica

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Alberzoni 1423 - ?

Simboli

modifica
 

Il comune approvò tramite una delibera comunale il 16 settembre 1951 uno stemma partito d'azzurro e di argento, ad un monte roccioso, nascente da una campagna prativa naturale, caricata di ciuffi di abeti particolarmente nel campo sinistro della punta e solcata da una riviera al naturale, scrociante in sbarra ed ondeggiante in banda; al capo di rosso, caricato di un'aquila dal volo semi abbassato al naturale che tiene negli artigli un capriolo dello stesso (fonte: Atti del Comune di Ceto)[15], dove nel capo si voleva riportare il motivo araldico della Valcamonica.

Lo stemma ufficiale venne concesso con alcune modifiche, assieme al gonfalone, con decreto del presidente della Repubblica del 4 ottobre 1955.[16]

«Partito d'azzurro e d'argento, al monte roccioso accostato da due abeti posti ai lati del monte stesso, il tutto al naturale, su campagna di verde, attraversata dalla fascia ondata d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il monte roccioso è il Pizzo Badile che sovrasta il territorio del comune, gli abeti e i prati sono la ricchezza del territorio, il fiume rappresenta i numerosi torrenti che alimentano la produzione elettrica della zona.[17]

Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.[18]

Monumenti e luoghi d'interesse

modifica
 
Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea

Architetture religiose

modifica

Le chiese di Ceto sono:[19]

  • Chiesa di Sant'Andrea Apostolo. Riedificata su una costruzione precedente nel 1700 su disegno dell'architetto comasco Antonio Spiazzi. Sulle pareti sono collocati alcuni affreschi del XVI sec. strappati dall'antico oratorio della Disciplina, demolito nel 1960.
  • Chiesa dei Santi Faustino e Giovita, d'architettura neoclassicheggiante, sorge su struttura più antica.

Società

modifica

Evoluzione demografica

modifica

Abitanti censiti[20]

Tradizioni e folclore

modifica

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Ceto è Fontàne, Bagàtoi oppure Sgaréi.[7]

Esistono nel folclore della Val Camonica alcuni proverbi in dialetto camuno riguardanti Ceto:

  • Hét e Nàder tücc bindù e làder. Nàder e Hét tücc bùna zét. È un gioco di parole che contraddice nella seconda parte quanto detto nella prima: Ceto e Nadro hanno gli abitanti poco raccomandabili, tutti lazzaroni e ladri. Mentre Nadro e Ceto hanno tutta brava gente.[21]

Geografia antropica

modifica

Urbanistica

modifica

Il paese di Ceto si sviluppa attorno alla Via Marconi, l'antica strada proveniva da sud dal paese di Braone e proseguiva a nord in direzione di Nadro.

Frazioni

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Nadro.

Il comune di Ceto ha due frazioni:

  • Nadro - sorge cinquecento metri a nord del comune di Ceto, seguendo la strada provinciale 88. È la più semplice via d'accesso alla riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo.
  • Badetto - sorge a sud-ovest del paese, nei pressi del ponte che porta al paese di Cerveno. È attraversato dalla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo e possiede una stazione chiamata Ceto-Cerveno.

Infrastrutture e trasporti

modifica

Il comune è attraversato dalla Strada statale 42 del Tonale e della Mendola, che attualmente termina a Nadro in località Giarelli, e che nei pressi del Badetto si interra in una galleria lunga qualche centinaio di metri chiamata Mario.

Nella sua parte più orientale, dove scorreva il vecchio tracciato della Statale, ora vi è una strada di secondo rilievo, ma di fondamentale importanza in quanto principale accesso ai paesi di Cerveno e Ono San Pietro.

Nella parte più orientale c'è invece la strada più antica, che scende a mezza costa dal comune di Braone, attraversa Ceto e raggiunge Nadro. Un tempo proseguiva per Capo di Ponte, ma oggi è utilizzata per raggiungere la riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo

Ferrovie

modifica

La stazione di Ceto-Cerveno si trova in località Badetto ed è una fermata dei treni della linea Brescia-Iseo-Edolo.

Amministrazione

modifica

Elenco dei sindaci di Ceto dal 1945.[22]


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 luglio 1945 24 novembre 1945 Don Giovanni Pedretti Sindaco
24 novembre 1945 10 aprile 1946 Lanzetti Martino Sindaco
10 aprile 1946 1º luglio 1947 Rizza Andrea Sindaco I
1º luglio 1947 4 agosto 1947 Bonomi Valentino Sindaco
4 agosto 1947 2 novembre 1947 Tarabek Oscar Commissario prefettizio Separazione da Cerveno
2 novembre 1947 24 luglio 1948 Rizza Andrea Sindaco II
24 luglio 1948 5 giugno 1952 Guaini Giovanni Sindaco
5 giugno 1952 10 giugno 1956 Zona Andrea Sindaco I
10 giugno 1956 1960 Zona Andrea Sindaco II
1960 1965 Guaini Giovanni Sindaco II
1965 1970 Guaini Giovanni Sindaco III
1965 1970 Guaini Giovanni Sindaco III
1970 1975 Guaini Giovanni - Rizza Pietro Sindaco IV
1975 1980 Taboni Picino Pietro Sindaco
1980 1985 Guaini Francesco Sindaco I
1985 1990 Guaini Francesco Sindaco II
1990 1995 Guaini Francesco Sindaco III
1995 1999 Gaudenzi Pietro Sindaco I
1999 14 giugno 2004 Gaudenzi Pietro Sindaco II
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Guaini Francesco Lista Civica Insieme per crescere Sindaco IV
8 giugno 2009 giugno 2014 Filippini Donato Lista Civica Impegno, Tradizione e Sviluppo[23] Sindaco
giugno 2014 in carica Marina Lanzetti Impegno civico Sindaco

Unione di comuni

modifica

Ceto fa parte dell'Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo, assieme ai comuni di Cimbergo e Paspardo.
L'unione di comuni, che ha sede a Ceto, è stata creata il 1º gennaio 1998, ed ha una superficie di circa 69,01 km².[24]

Galleria d'immagini

modifica
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 263.
  5. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Ceto", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7. Questo toponimo si pronuncia cioè con l'e chiusa, diversamente dal sostantivo cèto ("classe sociale"), che ha invece l'e aperta; Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "ceto", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 199, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ a b Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 164.
  8. ^ I dati sugli incendi sono stati tratti dall'archivio degli incendi Provincia di Brescia[collegamento interrotto]
  9. ^ Tratto da: www.confedilizia.it Archiviato il 14 marzo 2009 in Internet Archive.
  10. ^ Tabella climatica ENEA[collegamento interrotto]
  11. ^ Planimetria del comune di Ceto, 1998.
  12. ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 201, ISBN 88-343-0333-4.
  13. ^ Lombardia beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 16 luglio 2008.
  14. ^ Lombardia beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 31 ottobre 2008.
  15. ^ Franco Bontempi, Storia del Comune di Ceto e Nadro, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2007, p. 376.
  16. ^ Ceto, decreto 1955-10-04 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  17. ^ Marco Foppoli, Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 199, ISBN 978-88-7385-844-7.
  18. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Ceto, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato l'11 ottobre 2024.
  19. ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 79.
  20. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  21. ^ Andrea Morandini, Folklore di Valcamonica, Breno, Tipografia Camuna, 1988, p. 291.
  22. ^ Franco Bontempi, Storia del Comune di Ceto e Nadro, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2007, p. 376.
  23. ^ Voli - Risultati elezioni 2009, su pal.voli.bs.it. URL consultato l'8 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2015).
  24. ^ Ministero dell Interno - Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo [collegamento interrotto], su pers.mininterno.it. URL consultato il 26 luglio 2008.

Bibliografia

modifica
  • Franco Bontempi, Storia del Comune di Ceto e Nadro, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2007.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàLCCN (ENn80048706 · J9U (ENHE987007564212805171