Centaurium erythraea

specie di pianta della famiglia Gentianaceae

La centaurea minore (Centaurium erythraea Rafn, 1800) è una pianta erbacea, annuale o biennale, appartenente alla famiglia delle Genzianacee[1].

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Centaurea minore
Centaurium erythraea
Tavola botanica da Koehler's Medizinal-Pflanzen, 1897
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineGentianales
FamigliaGentianaceae
TribùChironieae
SottotribùChironiinae
GenereCentaurium
SpecieC. erythraea
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineGentianales
FamigliaGentianaceae
GenereCentaurium
SpecieC. erythraea
Nomenclatura binomiale
Centaurium erythraea
Rafn, 1800
Sinonimi

Erythraea centaurium Pers.
Gentiana centaurium L.,
Centaurium minus
Centaurium umbellatum Gilib.

Nomi comuni

biondella,
brundajola,
cacciafebbre,
china salvadich,
chinin,
erba china,
granella,
santaurea,
seghel marina,
tersannina,
tiagin,
tilioel.

Nel linguaggio comune viene spesso indicata come "centaurea minore" anche la specie Rhaponticoides centaurium (sin.: Centaurea centaurium), una pianta della famiglia delle Asteraceae, molto comune nei prati e nei fossi.

Descrizione

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Portamento

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Alta 20–50 cm, in condizioni favorevoli può anche arrivare ai 60 cm; glabra, il fusto è quadrangolare, eretto generalmente semplice fino ai 4/5 inferiori, fittamente ramificato in alto, a cima bipara.

Le foglie sono opposte, le basali a rosetta, di 3–5 cm x 2–3 cm, obovate, ottuse, le caulinari più piccole, strette e acute. Nelle dicotomie laterali ridotte a minuscole brattee che avvolgono la base dei fiori.

 
Infiorescenza

I fiori sessili o quasi, con calice più breve del tubo della corolla, la quale è lunga 1–2 cm con 5 lobi di colore rosso roseo (in alcuni casi di colore bianco), senza macchie, a margine intero sono raccolti in piccoli corimbi. Gli stami sporgono dal tubo della corolla, e le antere si contorcono a vite dopo l'emissione del polline.

Il frutto è una capsula, lunga circa 1 cm, grossa 1 mm che si apre in due valve.

I semi sono lunghi meno di mezzo millimetro e sottili.

Distribuzione e habitat

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Originaria dell'Europa, dell'Asia occidentale e dell'Africa settentrionale; è comune in tutto il territorio italiano.

Si trova dal mare alla bassa montagna, nei prati ma anche nelle stoppie.

Specie simili

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Può essere confusa con:

  • Centaurium pulchellum ha dimensioni minori, manca della rosetta di foglie alla base, la ramificazione è presente anche nella parte inferiore del fusto, o comunque è più bassa, l'infiorescenza è più larga e rada, i fiori sono peduncolati, la corolla più piccola con il tubo appena più lungo del calice. le due specie hanno proprietà identiche e vengono comprese nella stessa denominazione comune.
  • Dianthus armeria che ha foglie lunghe e lineari, i fiori raccolti in piccoli fascetti i petali liberi e dentati rossi con minuscoli punti chiari.
  • Centaurium spicatum che ha infiorescenze che si ramificano in basso dicotomicamente, poi i rami si continuano come cime unipare, simili a spighe, con fiori più grossi e tozzi, con calice a grosse coste.

Principi attivi

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Contiene glucosidi amari quali eritaurina, eritrocentaurina, fitosterina, zucchero, gomma, olio etereo, un glucoside, la eritricina, acido oleanolico, una resina, la centauriresina. L'eritaurina è stata identificata con la genziopicrina.[senza fonte]

 
Centaurium erythraea in Sardegna (Villacidro), ove è chiamato "cacciafebbre"
  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

È utilizzata in fitoterapia la pianta essiccata, intera e fiorita.

La tradizione popolare vuole che la centaurea abbia proprietà cicatrizzanti, come testimonia il nome stesso che ricorda il mito del centauro Chirone, il quale con la centaurea aveva curato la ferita procuratagli da Ercole.

È diffuso l'utilizzo per stimolare l'appetito, curare l'inappetenza e favorire la digestione. Sono infatti state trovate alla centaurea proprietà amare, aperitive, antelmintiche, antiflogistiche, antipruriginose, antiputridative, antiscorbutiche, carminative, colagoghe, emocatartiche, ipoglicemizzanti, stimolanti, toniche. Ne viene preparato un estratto che entra nelle composizioni di tinture, pozioni stomachiche, sciroppi e un vino aperitivo. Date le sue proprietà amare trova ampio impiego in liquoreria.

È usata anche come antipiretico "forse il miglior succedaneo del chinino nei casi di malaria"[2]. È sconsigliata in chi soffre di ipercloridria.

Raccolta

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Viene raccolta nei periodi di luglio-agosto quando sono presenti i fiori. Vengono preferite le piante più piccole 20–30 cm a discapito di quelle più grandi.

  1. ^ (EN) Centaurium erythraea, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 13 gennaio 2024.
  2. ^ Francesco Bianchini, Francesco Corbetta, Le piante della salute. Atlante delle piante medicinali, illustrazioni di Marilena Pistoia, Milano, Arnoldo Mondadori, 1975, p. 18, SBN UM10023788.

Bibliografia

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  • Giuseppe Lodi, Piante Officinali Italiane, Bologna, Edizioni Agricole Bologna, 1957, p. 791.
  • Jean Valnet, Fitoterapia. Guarire con le piante, Milano, Giunti Editore, 2005, p. 719, ISBN 88-09-03780-4.
  • Francesco Bianchini, Francesco Corbetta, Le piante della salute. Atlante delle piante medicinali, illustrazioni di Marilena Pistoia, Milano, Arnoldo Mondadori, 1975, p. 18, SBN UM10023788.

Voci correlate

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