Bernardo di Sassonia

principe germanico del XIII secolo

Bernardo di Sassonia (1140 circa – Ballenstedt, 2 febbraio 1212) fu conte di Ballenstedt e di Anhalt oltre che signore di Bernburg per eredità paterna. Dal 1180 alla morte fu duca di Sassonia come Bernardo III di Sassonia.

Bernardo III di Sassonia
Il sigillo di Bernardo III di Sassonia
Duca di Sassonia
Stemma
Stemma
In carica13 aprile 1180 –
2 febbraio 1212
PredecessoreEnrico III
SuccessoreAlberto I
Altri titoliConte di Anhalt
Nascita1140 circa
MorteBallenstedt, 2 febbraio 1212
Luogo di sepolturaChiesa del monastero di Ballenstedt
DinastiaAscanidi
PadreAlberto I di Brandeburgo
MadreSofia di Winzenburg
ConiugiBrigitta di Danimarca
Sofia di Turingia
Giuditta di Polonia
FigliDi primo letto:
Enrico
Sofia
Alberto
Magnus
Edvige
Di secondo letto:
Giovanni

Biografia

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La vasta eredità

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Bernardo nacque attorno al 1140, settimogenito del margravio di Brandeburgo Alberto I della stirpe degli Ascanidi e di Sofia di Winzenburg (1105 - 6 o 7 luglio 1160), figlia di Ermanno I di Winzenburg. Nel 1157 Bernardo, insieme al padre e ai fratelli, presenziò ai funerali di Corrado di Meißen, appartenente alla casata di Wettin e margravio di Meißen. Nel 1159 Bernardo accompagnò, insieme al fratello Ottone I di Brandeburgo di dodici anni maggiore di lui, l'imperatore Federico Barbarossa nel suo viaggio in Italia. Nel 1170 Alberto morì e Bernardo ereditò gli stati dell'Anhalt insieme ai territori del distretto dell'Ascaria oltre che gli antichi Gau del Serimunt collocati fra i fiumi Saale, Mulde ed Elba. Attorno al dicembre 1172 morì suo fratello maggiore Alberto e, poiché non lasciò eredi maschi, Bernardo ebbe in eredità anche il contado di Ballenstedt. Nello stesso anno Bernardo sollecitò l'imperatore Barbarossa alla dieta di Goslar perché gli concedesse il possesso di Plötzkau che gli venne dato nel 1173. Una contesa circa la sovranità su quelle terre portò a una guerra contro Enrico il Leone che finì nella distruzione di Aschersleben e Gröningen, mentre la città di Halberstadt venne salvata a stento, nondimeno alla fine Bernardo riuscì a mantenere il controllo di Plötzkau.

La moltitudine di territori

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Nel 1176 Enrico il Leone negò il proprio aiuto al Barbarossa e questo favorì la disfatta che l'imperatore subì alla battaglia di Legnano, per questo nel 1180 venne messo al bando e spogliato del ducato di Baviera. Nella dieta che si tenne a Gelnhausen il 13 aprile 1180 Bernardo si vide garantita la parte orientale dei territori che Enrico aveva acquistato da Guelfo I di Toscana (1115-15 dicembre 1191) incluso l'arcivescovato di Brema che andò a suo fratello maggiore Sigfrido, arcivescovo di Brema, mentre il ducato di Sassonia fu dato a lui stesso. Quest'ultima concessione aveva in realtà poco valore giacché il ducato era un territorio radicalmente ridotto che constava di tre porzioni di territorio disconnesse fra loro poste lungo il corso dell'Elba ed erano il Land di Halden, presso Otterndorf, una parte di territorio attorno al Lauenburg e un'altra nei dintorni di Wittenberg. Il ducato gli era stato consegnato già parcellizzato così egli poté soltanto avere, come possesso formale, la regione fra Meißen e la marca di Brandeburgo. Accanto a questi territori ne ricevette diversi altri, piuttosto piccoli, come la città di Aken, Wittenberg, e il burgraviato di Magdeburgo.

In definitiva, il titolo di duca di Sassonia, Angria e Westphalia non era altro che un titolo vuoto giacché le ricche terre di Angria e di Westphalia vennero date all'elettorato di Colonia. I conti di Holstein furono liberati dal vassallaggio che dovevano al duca di Sassonia, la contea di Stade fu presa dall'arcivescovado di Brema, Lubecca divenne una città libera dell'Impero e il palatinato di Sassonia fu concesso a Ermanno I di Turingia ed in aggiunta ai vescovi sassoni furono ridati i loro feudi. Bernardo fu costretto dal Barbarossa nell'appoggiarlo nella sua lotta contro Enrico nel 1181 che, benché sconfitto, fu in grado di conservare il proprio Allodio formato dal Ducato di Brunswick.

I riottosi vassalli di Sassonia

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Nella Nordalbingia e nelle aree comprese fra l'Elba e il Mar Baltico i nuovi vassalli di Bernardo sorsero contro di lui dando il loro appoggio ad Enrico. Egli comunque cercò di far valere i propri interessi supportato dai fratelli Ottone e Sigfrido, i primi a giurargli fedeltà furono gli uomini di Artlenburg, seguiti da quelli di Ratzeburg, Dannenberg, Luckow e Schwerin. I conti più potenti, come Adolfo di Holstein, non accettarono invece di sottomettersi a lui e la situazione degenerò in un conflitto che prese il via nei dintorni di Dithmarschen, nell'Holstein occidentale, e che si risolse in una sconfitta di Adolfo.

Con la caduta di Adolfo, il centro del malcontento divenne Lauenburg; Bernardo era in ogni caso determinato ad eradicare qualunque opposizione al suo governo, aumentò quindi le tasse nei territori riottosi e si diresse contro Lauenburg distruggendola nel 1182 seguita poi dal restauro della sua fortezza[1]. Nel 1183 un altro dei suoi fratelli maggiori, Teodorico di Werben, morì senza lasciare eredi e i suoi possedimenti andarono a Bernardo. La guerra che si muoveva intorno a Enrico arrivò fino ai territori slavi, Enrico Borwin rimase al fianco di Enrico, come già aveva fatto suo padre e suo cugino Niklot che si era visto dare da Enrico i territori di Burg Machlow li perse a causa del suo appoggio a Bernardo. Borwin si alleò con Boghislao I di Pomerania e Niklot con Jaromir I di Rugen, un fedele vassallo di Danimarca. Tuttavia poco dopo Borwin venne punito da Boghislao su ordine dell'imperatore, con l'aiuto di Canuto VI di Danimarca, per il rifiuto di questi di rendergli omaggio e parte delle sue terre vennero divise fra l'Impero e la Danimarca. L'aiuto dei danesi permise all'imperatore, nel 1184, di fare pressione perché si realizzasse una politica di equilibrio fra Bernardo e i suoi vassalli, Adolfo di Holstein poté tenersi i territori che erano stati oggetto di disputa fra loro anche se dovette pagare un'ammenda di 700 marchi a Bernardo poiché si era rifiutato all'inizio di giurargli fedeltà. Anche altri conti ribelli furono condannati alla stessa pena e le città distrutte dal conflitto vennero ricostruite. Enrico tornò ancora alla carica nel 1188 e alla fine Bernardo perse la città di Bardowick.

In qualità di duca di Sassonia Bernardo divenne Maresciallo del Sacro Romano Impero e rivendicò per la prima volta questo importante ufficio nel 1190 all'incoronazione di Enrico VI di Svevia, ma rovinò i suoi rapporti con l'imperatore quando si oppose al trasferimento della corona dei Romani alla casa di Hohenstaufen. Nel 1198 Bernardo fu fra coloro che sostennero Filippo di Svevia nel suo tentativo di essere eletto imperatore, firmando anche la dichiarazione dei principi di Spira, un desiderio che non ebbe fortuna giacché Filippo venne assassinato nei pressi di Bamberga nel 1208. Dieci anni dopo la morte di Enrico venne infine eletto un nuovo imperatore nella persona di Ottone IV di Brunswick uno dei figli di Enrico il Leone. Ottone, che intanto aveva guastato i suoi rapporti con papa Innocenzo III per quel che riguardava la Sicilia, supportò la riascesa di Valdemar di Danimarca all'arcivescovato di Brema dopo che il papa lo aveva cacciato. Così nel 1211 Bernardo scortò il cognato Valdemar alla città di Brema dove, di fatto, si riappropriò della diocesi.

Dopo essere divenuto duca di Sassonia Bernardo aveva spostato la propria residenza e la corte a Wittenberg e infine morì a Ballensted il 2 febbraio 1212 venendo quindi sepolto insieme al padre e ai molti dei suoi fratelli nell'abbazia benedettina locale.

Matrimoni e figli

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Bernardo si sposò in prime nozze con Brigitta di Danimarca, figlia di Canuto V di Danimarca, e da lei ebbe:

In seconde nozze Bernardo sposò Sofia di Turingia, figlia di Ludovico II di Turingia e Giuditta di Svevia, appartenente alla dinastia Ludovingia, da cui ebbe:[senza fonte]

Dal suo terzo matrimonio con Giuditta di Polonia (prima del 1154- dopo il 12 dicembre 1201) non nacquero figli.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Adalberto II di Ballenstedt Esico di Ballenstedt  
 
Matilde di Svevia  
Ottone di Ballenstedt  
Adelaide di Weimar-Orlamünde Ottone I di Meißen  
 
Adela di Brabante  
Alberto I di Brandeburgo  
Magnus di Sassonia Ordulfo di Sassonia  
 
Wulfhild di Norvegia  
Eilika di Sassonia  
Sofia d'Ungheria Béla I d'Ungheria  
 
Richenza di Polonia  
Bernardo di Sassonia  
Meginardo di Vornbach  
 
 
Ermanno I di Winzenburg  
Matilda di Reinhausen  
 
 
Sofia di Winzenburg  
 
 
 
 
 
 
 
 
  1. ^ Die Fürsten des Landes: Herzöge und Grafen von Schleswig, Holstein und Lauenburg [De slevigske hertuger; German], Carsten Porskrog Rasmussen (ed.)Wachholtz, 2008

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN262220583 · ISNI (EN0000 0003 8164 8353 · CERL cnp00547796 · LCCN (ENn94060822 · GND (DE119121468
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