Azzone
Azzone [aˈʦːoːne] (Sù [ˈsu] in dialetto bergamasco[5][6]) è un comune italiano di 356 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia. Posto sulla sinistra orografica del torrente Dezzo, in Valle di Scalve, si trova a circa 47 chilometri a nord-est del capoluogo orobico. Il comune fa parte della Comunità montana di Scalve.
Azzone comune | |
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Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Bergamo |
Amministrazione | |
Sindaco | Mirella Cotti Cometti (lista civica) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°58′43″N 10°06′43″E |
Altitudine | 973 m s.l.m. |
Superficie | 17,29 km² |
Abitanti | 356[2] (1-1-2024) |
Densità | 20,59 ab./km² |
Frazioni | Dezzo, Dosso[1] |
Comuni confinanti | Angolo Terme (BS), Borno (BS), Colere, Schilpario, Vilminore di Scalve |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24020 |
Prefisso | 0346 |
Fuso orario | UTC 1 |
Codice ISTAT | 016017 |
Cod. catastale | A533 |
Targa | BG |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 451 GG[4] |
Nome abitanti | azzonesi |
Patrono | santi Filippo e Giacomo Apostoli |
Giorno festivo | 1º maggio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Azzone nella provincia di Bergamo | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaTerritorio
modificaIl territorio si compone, oltre che del capoluogo, anche delle frazioni di Dezzo (nella sua porzione posta sulla sinistra orografica del fiume omonimo) e Dosso.
Delimitato a nord-est dal pizzo Camino e dalle alture denominate le Pale (i cui profili compaiono sullo stemma comunale) che lo dividono dalla Val Camonica, comprende la Riserva Naturale Regionale Boschi del Giovetto, luogo di alto interesse naturalistico, anche per la presenza di formiche autoctone appartenenti alla specie della formica rufa.
Il verde lussureggiante invita i numerosi turisti ad escursioni adatte ad ogni tipo di esigenza: da quella più semplice, adatta a bambini e famiglie, a quelle più impegnative, per gli amanti del trekking e dello sky-race.
Origini del nome
modificaIl toponimo deriva dal vocabolo "Some", che sta ad indicare un antico luogo abitato. Tuttora è presente una località, sempre nel territorio comunale, che ha mantenuto la denominazione "Some". Successive modifiche hanno portato la trasformazione prima in Zono (documenti riferiscono difatti di "Zono Antico"), fino all'attuale Azzone.
Storia
modificaL'antichità
modificaIndizi fanno supporre che questa contrada sia uno degli insediamenti stabili più antichi della Valle di Scalve (Pedrini, E.). Non si conoscono però dati certi circa l'epoca della sua fondazione: si può comunque ipotizzare che la contrada fosse abitata in epoca pre-romana. Già allora erano sfruttate, in maniera rudimentale, le grandi risorse minerarie della zona.
Il Medioevo
modificaI secoli successivi videro il borgo passare sotto il controllo del Sacro Romano Impero guidato da Carlo Magno, che donò l'intera zona ai monaci di Tours. Questi successivamente la permutarono in favore del Vescovo di Bergamo, il quale diede investitura feudale ai Capitani di Scalve.
Questi ultimi furono di fatto esautorati dalla costituzione dell'Universitas di Scalve, una piccola istituzione feudale molto simile ad una repubblica, che garantiva grandi privilegi agli abitanti ed un'autonomia al limite dell'indipendenza. Questa garantiva l'esenzione del servizio militare, libertà di caccia e pesca, nonché sgravi fiscali e la possibilità di sfruttamento delle miniere presenti in zona.
Con il passaggio alla Repubblica di Venezia, avvenuto nel XV secolo, Azzone mantenne i privilegi conquistati precedentemente, andando a costituire con le altre contrade scalvine la Comunità grande di Scalve.
L'età moderna
modificaSoltanto verso la fine del XVII secolo si dotò di un proprio statuto, venendo riconosciuto come contrada e, con il termine della dominazione veneta e l'avvento della Repubblica Cisalpina, acquisì la propria autonomia comunale, inglobando nei propri confini anche la contrada di Dezzo (nella sua porzione posta sulla sponda orografica sinistra).
Lo status di comune durò poco più di un decennio, dopodiché venne nuovamente accorpato al comune di Vilminore, unitamente al vicino borgo di Colere.
L'età contemporanea
modificaLa fine della dominazione francese ebbe ripercussioni anche sulle piccole comunità scalvine che riacquistarono la propria autonomia, ritornando ai confini precedentemente stabiliti.
Il tutto durò fino al 1927, anno in cui il regime fascista fece una grande opera di accorpamento tra parecchi comuni del regno d'Italia. Fu il caso anche di Azzone, che si trovò nuovamente unito a Colere, con la denominazione di Dezzo di Scalve. Soltanto nell'immediato dopoguerra, precisamente nel 1947, i comuni si separarono definitivamente, con Dezzo nuovamente relegato a ruolo di frazione di Azzone.
Simboli
modificaI simboli del comune sono lo stemma e il gonfalone approvati con delibera del consiglio comunale del 12 dicembre 2000[7] e concessi con D.P.R. 13 febbraio 2001.[8]
- Stemma
«D'azzurro, alla montagna di verde, fondata in punta e uscente dai fianchi, caricata dalla torre civica di Azzone, di argento, murata e finestrata di nero, essa montagna cimata dalla catena montuosa uscente dai fianchi, effigiante il Pizzo Camino e le Pale, di argento, il tutto accompagnato in capo da tre stelle di cinque raggi d'oro, ordinate in fascia. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto in lettere maiuscole, di nero: TUTUS IN SILVIS. Ornamenti esteriori da Comune.»
L'emblema raffigura la torre civica, monumento medievale e simbolo più importante del paese, e le montagne che lo circondano. Le tre stelle d'oro rappresentano in modo le frazioni di Azzone, Dezzo e Dosso.[7]
- Gonfalone
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. La chiesa parrocchiale fu riedificata nel periodo 1724 - 1733 e ampliata nel 1860. Conserva opere di Antonio Cifrondi
- Chiesa di Santa Maria Maddalena. Situata nella frazione Dezzo, la chiesa conserva dipinti del Cifrondi, tra cui la Madonna Addolorata.
Architetture civili
modifica- Torre civica, di origine medievale (XIV secolo), utilizzata anche nello stemma del comune stesso.
Aree protette
modifica- Riserva naturale Boschi del Giovetto di Paline, istituita nel 1985 per la salvaguardia della Formica rufa.
- Parco regionale delle Orobie Bergamasche.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[9]
Note
modifica- ^ Comune di Azzone - Statuto
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 51, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ a b Azzone, su Stemmi dei comuni bergamaschi.
- ^ Azzone, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Azzone
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.azzone.bg.it.
- Azzóne, su sapere.it, De Agostini.