Automotrice FI 040
Le automotrici FI 040 erano rotabili automotori termici alimentati a gasolio, a scartamento ridotto 950 mm, costruiti dalla Fiat Ferroviaria nel 1938 per il servizio viaggiatori veloce sulle linee della Tripolitania e della Cirenaica.
FI 040 | |
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Automotrice | |
Littorina libica | |
Anni di costruzione | 1938 |
Anni di esercizio | 1938- anni sessanta |
Quantità prodotta | 8 |
Costruttore | Fiat Ferroviaria |
Automotrice | |
Dimensioni | 22.000 x 2.400 x 3.230 mm |
Capacità | 12 in 1ª classe 23 in 2ª classe 20 in 3ª classe (posti a sedere) |
Passo dei carrelli | 2.800 mm |
Massa in servizio | 32,5 t |
Massa vuoto | 22 t |
Rodiggio | 1 A-A 1 |
Diametro ruote motrici | 720 mm |
Tipo di trasmissione | meccanica |
Potenza continuativa | 170 kW |
Velocità massima omologata | 90 km orari |
Alimentazione | gasolio |
Tipo di motore | 356 C |
Numero di cilindri | 6 |
Diametro dei cilindri | 115 mm |
Corsa dei cilindri | 160 mm |
Storia
modificaLe automotrici furono costruite dalla Fiat, in numero di 8 unità, in base al collaudato progetto di automotrice leggera ALn 56 come modello Fiat 040; al loro arrivo in Libia nel 1938 vennero divise in ragione di 5 unità attestate a Tripoli e 3 unità assegnate a Bengasi e immatricolate come gruppo FI. Rappresentarono un importante progresso nel servizio ferroviario della colonia i cui treni erano equipaggiati con locomotive a vapore. Vennero prodotte con allestimenti interni differenti e divisi in tre classi con 55 posti a sedere complessivi, con un comparto postale a una estremità e un bagagliaio e una ritirata all'altra. Nel secondo dopoguerra hanno continuato a servire il trasporto locale fino agli anni sessanta[1].
Tecnica
modificaLe automotrici avevano la cassa a struttura tubolare saldata, molto allungata e poggiante su due carrelli mediante perno e rulli di scorrimento. Le testate erano prive di respingenti, con dispositivo di aggancio a barra rigida. Sull'imperiale era posto un secondo rivestimento con intercapedine per diminuire l'effetto del forte calore del sole.
I carrelli erano costituiti da un telaio in acciaio saldato formato da due longheroni su cui poggiava la cassa per mezzo di rulli scorrevoli. La sede del perno, in posizione asimmetrica rispetto al centro del telaio, serviva per aumentare il peso gravante sull'asse motore. Le sospensioni erano a balestra corta. I motori trovavano posto sopra ciascun primo asse.
Le automotrici montavano una coppia di motori diesel, del tipo 356 C a iniezione indiretta (con precamera), a sei cilindri in linea capaci di erogare 85 kW ciascuno[2].
Note
modifica- ^ Nico Molino,Littorina, pp.33-34.
- ^ Molino,Pautasso, tab.p.88.
Bibliografia
modifica- Nico Molino, Littorina. in Mondo Ferroviario 55, Rivoltella, Editoriale del Garda, 1991.ISBN non esistente
- Nico Molino e Sergio Pautasso, Le automotrici della prima generazione, Torino, Elledi, 1983. ISBN 88-7649-016-7.