Artavasde I di Media Atropatene

re di Media Atropatene

Artavasde I di Media Atropatene (latino: Artavasdes; 59 a.C. circa – Roma, 20 a.C. circa), nelle fonti anche chiamato Artavaside o Artabazo, fu sovrano della Media Atropatene e nemico di Artavaside II di Armenia.

Artavasde I
Re di Media Atropatene
In carica56 a.C.-30 a.C.
PredecessoreAriobarzane I
Re di Armenia minore
In carica30 a.C.-20 a.C.
Nascita59 a.C. circa
MorteRoma, 20 a.C. circa
DinastiaAtropate
PadreAriobarzane I
FigliAriobarzane II, Iotapa, Dario

Biografia

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Artavasde era il figlio e successore di Ariobarzane I; sposò una figlia di re Antioco I di Commagene, da cui ebbe Ariobarzane II, Iotapa e Dario (forse padre di Artabano II).

Quando, nel 36 a.C., Marco Antonio diede inizio alla sua campagna partica, Artavasde I era alleato del sovrano partico Fraate IV. Antonio condusse le proprie truppe da Zeugma verso settentrione in Armenia e di lì invase la Media Atropatene, con lo scopo di attaccare Fraate non da ovest, come usuale, ma da nord; la tattica sarebbe stata suggerita da Artavaside II di Armenia, acerrimo nemico di Artavasde I di Media Atropatene.[1] Antonio pose sotto assedio Fraaspa, la capitale fortificata dove Artavasde aveva mandato a rifugiarsi la propria famiglia, mentre lui si univa con l'esercito all'esercito partico di Fraate. Mentre Antonio assediava Fraaspa, Artavasde e il generale partico Monese distrussero due legioni romane, comandate dal generale Oppio Staziano, che seguiva più lentamente Antonio con le macchine d'assedio. Antonio, perse le macchine necessarie a catturare Fraaspa, decise di ritirarsi.[2]

Malgrado la riuscita difesa del proprio regno, Artavasde non poteva essere completamente soddisfatto: se da una parte Antonio aveva devastato il paese, dall'altra Fraate lo trattò con condiscendenza e gli diede una minima parte del bottino. Nel 35 a.C., dunque, Artavasde decise di proporre ad Antonio un'alleanza, e il generale romano accettò;[3] per rafforzare il legame, i due decisero di stringere un'alleanza matrimoniale, facendo fidanzare Alessandro Elio, figlio di Marco Antonio e Cleopatra, con Iotapa, figlia di Artavasde, sebbene entrambi fossero bambini (34 a.C.).[4]

Nel 33 a.C. Antonio e Artavasde si incontrarono sulle rive del fiume Araxes, e qui stabilirono che Antonio avrebbe dovuto aiutare Artavasde contro i Parti e che il re dei Medi avrebbe dovuto sostenere Antonio contro Ottaviano; a suggellare l'accordo, i due concordarono uno scambio di truppe e l'allargamento del dominio di Artavasde con territori armeni, la restituzione di un'insegna sottratta da Artavasde a Oppio Staziano e la partenza di Iotapa con Marco Antonio. Con l'aiuto delle truppe romane, Artavasde fu in grado di respingere un attacco dei Parti; ma prima della battaglia di Azio, Antonio richiamò le truppe concesse ad Artavasde senza restituirgli le truppe mede, e questa volta Fraate riuscì a sconfiggere e catturare Artavasde (30 a.C.).[5]

Artavasde riuscì a fuggire e a raggiungere Augusto, che lo ricevette in amicizia,[6] gli restituì la figlia Iotapa[7] e lo fece sovrano vassallo dell'Armenia Minore.[8] Morì poco prima del 20 a.C., all'età di 39 anni, probabilmente a Roma (qui si trova il suo epitaffio).[9]

  1. ^ Cassio Dione, Storia romana 49.25.1
  2. ^ Plutarco, Antonio 38-40; Cassio Dione, Storia romana 49.25-26; Strabone, Geografia 11, p. 523.
  3. ^ Plutarco, Antonio 52.1-3; Cassio Dione, Storia romana 49.33.1-2
  4. ^ Cassio Dione, Storia romana 49.40.2; Plutarco, Antonio 53.12
  5. ^ Cassio Dione, Storia romana 49.44.1-4
  6. ^ Monumentum Ancyranum 33
  7. ^ Cassio Dione, Storia romana 51.16.2
  8. ^ Theodor Mommsen sostiene ciò sulla base di Cassio Dione, Storia romana 54.9.2
  9. ^ CIL VI, 1798.

Bibliografia

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