Anea

Polis dell'antica Grecia

Anea (in greco antico: Ἄναια?) era una polis dell'antica Grecia ubicata nella regione della Ionia.

Anea
Nome originale Ἄναια
Territorio e popolazione
Lingua greco antico
Localizzazione
Stato attuale Turchia (bandiera) Turchia
Località Kuşadası
Coordinate 37°47′29.29″N 27°16′13.08″E
Cartografia
Mappa di localizzazione: Turchia
Anea
Anea

Secondo Pausania, soldati di Efeso, comandati da Androclo, ottennero una vittoria a Samo ed espulsero gli abitanti dall'isola, i quali si diressero e in parte fondarono Samotracia e altri Anea, che provvidero a fortificare. Dieci anni dopo, l'esercito di Anea attaccò Samo, espulse gli efesini recuperando l'isola.[1]

Strabone localizza Anea nei pressi di Panionio e dice che in precedenza era appartenuta agli efesini mentre nella sua epoca apparteneva a Samo, che la avevano scambiata con gli efesini cedendo loro la città di Maratesio. Non è nota la data in cui avvenne questo scambio.[2]

Durante la guerra del Peloponneso, Anea era abitata da cittadini di Samo che erano stati banditi dalla loro isola dopo una ribellione nel 439 a.C. e sostenevano gli spartani durante la guerra.[3][4] L'esercito ateniese di Lisicrate venne attaccato da soldati di Caria e di Anea, mentre rastellava fondi e attraversava la piana del fiume Meandro. Lisicrate e il suo esercito vennero uccisi durante l'attacco.[5] Un'ambasciata di Anea si diresse ad Efeso, nel 428 a.C., per intercedere per i prigionieri tenuti dallo spartano Alcida, sottolineando che molti di questi prigionieri erano stati costretti ad essere alleati degli Ateniesi e che se lasciati liberi sarebbero diventati suoi alleati. Alcida accolse le richieste degli ambasciatori di Anea e liberò molti prigionieri.[6] Nel 411 a.C., gli spartani annoveravano nella loro flotta una nave di Anea.[7]

Nel periplo di Scilace viene citata Anea come appartenente al territorio di Samo.[8]

  1. ^ Pausania, VII,4,3.
  2. ^ Strabone, XIV,1,20. Anche se nel manoscritto appare Neapolis invece di Anea.
  3. ^ Tucidide, IV,75.
  4. ^ Tucidide, Storia della guerra del Peloponneso, p.365, nota di Francisco Romero Cruz, Madrid : Cátedra (2005), ISBN 84-376-0768-X.
  5. ^ Tucidide, III,19.
  6. ^ Tucidide, III,32.
  7. ^ Tucidide, VIII,61.
  8. ^ Periplo di Scilace 98.
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