Alexandros Sakellariou

ammiraglio e politico greco

Alexandros Sakellariou (in greco Αλέξανδρος Σακελλαρίου?; Mandra, 1º gennaio 1887Atene, 7 luglio 1982) è stato un ammiraglio e politico greco. Combatté nelle Guerre balcaniche, e fu Capo di Stato Maggiore, Ministro della Marina e Vice Primo Ministro di Grecia durante la seconda guerra mondiale.

Alexandros Sakellariou

Ministro della Difesa del Regno di Grecia
Durata mandato27 ottobre 1951 –
28 marzo 1952
PredecessorePanagiotis Spiliotopoulos
SuccessoreSofoklīs Venizelos

Ministro degli Approvvigionamenti e della Marina Mercantile
Durata mandato29 agosto 1947 –
7 settembre 1947

Ministro della Marina del Regno di Grecia
Durata mandato7 settembre 1947 –
18 novembre 1948

Ministro della Marina del Regno di Grecia
Durata mandato20 aprile 1941 –
2 maggio 1942

Dati generali
Partito politicoSchieramento Unito dei Nazionalisti
Alexandros Sakellariou
L'ammiraglio Sakellariou (a sinistra) ritratto a Porto Said, Egitto, il 23 febbraio 1943 a bordo dell'incrociatore corazzato Georgios Averoff
NascitaMandra, 1º gennaio 1887
MorteAtene, 7 luglio 1982
Dati militari
Paese servito Regno di Grecia
Grecia (bandiera) Seconda Repubblica ellenica
Forza armataMarina militare greca
ArmaMarina
Anni di servizio1906-1969
GradoAmmiraglio
GuerrePrima guerra balcanica
Seconda guerra balcanica
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Decorazioniqui
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Biografia

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Nacque a Mandra nel 1887, ed entrò nell'Accademia Navale nel 1902, brevettandosi ufficiale nel 1906. Servì nella Vasilikòn Naftikòn ellenica durante la prima (ottobre 1912-maggio 1913) e la seconda guerra balcanica (giugno-luglio 1913), sotto gli ordini dell'ammiraglio Pavlos Kountouriotis.

Prestò servizio anche durante la prima guerra mondiale fino al 1918, quando fu allontanato dal servizio perché considerato realista[1] durante lo Grande Divisione del 1917. Come con molti altri ufficiali realisti ritornò in servizio attivo durante gli anni Venti. Promosso contrammiraglio comandò le forze navali che furono inviate a sopprimere le ribellione di alcuni equipaggi delle navi che presero parte al tentativo di colpo di stato del marzo 1935[2] organizzato da Venizelos nel tentativo di frenare l'ascesa del Partito popolare di orientamento filomonarchico. Dopo aver represso la rivolta fu presidente della Corte marziale che giudicò gli ufficiali ammutinati, venendo in seguito promosso a Comandante in Capo della Flotta.

Ricoprendo tale incarico giocò un ruolo chiave nell'incruento colpo di stato[3] del 10 ottobre 1935, organizzato dal generale Georgios Kondylis, che mise rapidamente fine alla Seconda Repubblica ellenica, ripristinando la monarchia. Il 12 gennaio 1937, con il grado di viceammiraglio, fu nominato Capo di Stato Maggiore della Marina reale, ricoprendo tale incarico durante la seconda guerra mondiale.[4] Durante la fase della neutralità greca (settembre 1939-ottobre 1940) mantenne un attaggiamento filotedesco,[5] che cambiò all'inizio del luglio 1940.[4] I ripetuti incidenti tra aerei italiani e navi greche, l'affondamento del vecchio incrociatore protetto Helli[6] da parte di un sommergibile italiano mentre era ancorato presso l'isola di Tino,[7] e l'atteggiamento anglofilo tenuto dal Capo di Stato Maggiore dell'esercito, generale Alexander Papagos, portarono ad un cambiamento nell'atteggiamento tenuto fino ad allora dal Capo di stato maggiore della marina greca.

Diresse le operazioni navali durante la guerra con l'Italia, iniziata il 28 ottobre,[8] e durante le fasi dell'intervento britannico in Grecia. Fu Ministro della Marina[9] sotto il governo di Alexandros Koryzis,[10] e dopo il suicidio di quest'ultimo, avvenuto il 18 aprile 1941 durante l'invasione tedesca, il 20 aprile Re Giorgio II lo incaricò[9] di formare un nuovo governo di unità nazionale. Nominò primo ministro Emmanouil Tsouderos, riservandosi per sé nuovamente la carica di Ministro della Marina,[11] sostituendo l'ammiraglio Epameinondas Kavvadias.

Nell'aprile 1941,[12] seguito alla rapida avanzata della Wehrmacht intervenuta in aiuto degli italiani, ed al fine di sottrarre le navi all'offensiva aerea della Luftwaffe,[12] ordinò alla flotta di salpare dai porti greci[13] per raggiungere l'Egitto[13] da dove avrebbero continuato a combattere accanto alle navi alleate.[14] Più tardi arrivarono ad Alessandria d'Egitto, con un breve intermezzo a Creta,[15] anche Re Giorgio II e il primo ministro Tsouderos, formando un governo in esilio con sede dapprima a Il Cairo, e poi a Londra.[16] Sakellariou si dimise dalla carica di Vice Primo Ministro e Ministro della Marina il 2 maggio 1942,[17] rimanendo al comando della flotta fino alla fine della guerra di liberazione. Il primo ministro del governo greco in esilio Geōrgios Papandreou rientrò in patria già il 16 ottobre 1944,[18] quando l'incrociatore corazzato Georgios Averoff si ancorò nella baia di Falero, vicino ad Atene.[19]

Il 1º settembre 1946,[20] con le prime elezioni amministrative avvenute dopo la fine della guerra, fu eletto in parlamento per la prefettura dell'Attica e Beozia nelle file del Panhellenic National Party. Il 1º luglio 1947, come ricompensa per il ruolo svolto durante la seconda guerra mondiale venne insignito della più alta decorazione greca, la Croce al Valore. Il 29 agosto 1947 fu nominato Ministro per gli Approvvigionamenti e della Marina Mercantile nel cabinetto Tsaldaris III.[21] Nel successivo governo Sophoulis I ricoprì nuovamente l'incarico di Ministro della Marina (fino al 18 novembre 1948).[22] Tra il 1951[23] e il 1952, sotto il governo Plastiras II, ricoprì l'incarico di Ministro della Difesa,[23] rassegnando le proprie dimissioni il 31 marzo 1952.[24] Si spense nel 1982.

Onorificenze

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— 1º luglio 1947
— 25 febbraio 1925
— 31 luglio 1946
  1. ^ Durante la prima guerra mondiale rimase fedele al Re Costantino I, che era apertamente filotedesco, e fu costretto ad abdicare dal primo ministro greco Eleutherios Venizelos. Dopo l'abdicazione gli successe il figlio Alessandro I.
  2. ^ Freivogel 1998, p. 37.
  3. ^ Il 10 ottobre 1935 i capi di Stato maggiore delle Forze armate costrinsero alle dimissioni il governo presieduto da Panagīs Tsaldarīs, sostituito da Kondylis che si dichiarò Reggente di Grecia, abolendo la Repubblica e indicendo un referendum per il ritorno della monarchia.
  4. ^ a b Cernuschi 2011, p. 41.
  5. ^ Il 29 giugno 1940 non esitò a comunicare all'addetto navale italiano ad Atene la presenza di quattro cacciatorpediniere inglesi nelle acque di Nauplia.
  6. ^ Affondato dal sommergibile italiano Delfino il 15 agosto 1940 su ordine del Governatore delle isole del Dodecaneso Cesare Maria De Vecchi Conte di Val Cismon.
  7. ^ Unito al fatto che lo Stato Maggiore italiano aveva inviato alcune divisioni in Albania, su esplicita richiesta del generale Sebastiano Visconti Prasca, in vista della probabile guerra con la Grecia.
  8. ^ Freivogel 1998, p. 39.
  9. ^ a b Stockings, Hancock 2013, p. 401.
  10. ^ Koryzis era succeduto a Ioannis Metaxas, morto di setticemia, il 29 gennaio 1941, e si suicidò con un colpo di pistola il 18 aprile.
  11. ^ (EL) KYBEΡΝΗΣΙΣ ΕΜΜΑΝΟΥΗΛ ΤΣΟΥΔΕΡΟΥ - Από 20.4.1941 έως 2.6.1941, su ggk.gov.gr, General Secretariat of the Government. URL consultato il 13 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2010).
  12. ^ a b Freivogel 1998, p. 40.
  13. ^ a b Freivogel 1998, p. 42.
  14. ^ Si portarono in Egitto l'incrociatore corazzato Georgios Averoff, sei cacciatorpediniere, tre torpediniere, cinque sommergibili ed alcune unità ausilierie, navi mercantili e da trasporto passeggeri.
  15. ^ Il governo greco e i vertici militari abbandonarono Creta dopo l'invasione tedesca dell'isola.
  16. ^ Freivogel 1998, p. 47.
  17. ^ (EL) KYBEΡΝΗΣΙΣ ΕΜΜΑΝΟΥΗΛ ΤΣΟΥΔΕΡΟΥ - Από 2.6.1941 έως 14.4.1944, su ggk.gov.gr, General Secretariat of the Government. URL consultato il 13 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2010).
  18. ^ Freivogel 1998, p. 45 , il resto della flotta arrivò tra il 17 e il 18 ottobre.
  19. ^ Brescia 2009, p. 65.
  20. ^ Freivogel 1998, p. 48.
  21. ^ (EL) ΚΥΒΕΡΝΗΣΙΣ ΚΩΝΣΤΑΝΤΙΝΟΥ ΤΣΑΛΔΑΡΗ - Από 29.8.1947 έως 7.9.1947, su ggk.gov.gr, General Secretariat of the Government. URL consultato il 13 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2010).
  22. ^ (EL) ΚΥΒΕΡΝΗΣΙΣ ΘΕΜΙΣΤΟΚΛΕΟΥΣ ΣΟΦΟΥΛΗ - Από 7.9.1947 έως 18.11.1948, su ggk.gov.gr, General Secretariat of the Government. URL consultato il 13 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2010).
  23. ^ a b Bidwell 2012, p. 139.
  24. ^ (EL) ΚΥΒΕΡΝΗΣΙΣ ΝΙΚΟΛΑΟΥ ΠΛΑΣΤΗΡΑ - Από 27-10-1951 έως 11-10-1952, su ggk.gov.gr, General Secretariat of the Government. URL consultato il 13 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2010).

Bibliografia

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  • (EN) Robin L. Bidwell, Guide to Government Ministers: The Major Powers and Western Europe 1900-1971. Vol.1, Abingdon, Routledge, 2012, ISBN 1-136-27281-X.
  • (EN) Craig Stockings, Eleanor Hancock, Swastika over the Acropolis: Re-interpreting the Nazi Invasion of Greece in World War Two, Leiden, Koninkljike Brill NV, 2013, ISBN 90-04-25459-5.
Periodici
  • Maurizio Brescia, L'incrociatore corazzato ”Georgios Averoff”, in Storia Militare, n. 184, Parma, Ermanno Albertelli Editore, gennaio 2009, pp. 54-67, ISSN 1122-5289 (WC · ACNP).
  • Enrico Cernuschi, ”Le reni della Grecia”, in Storia Militare, n. 217, Parma, Ermanno Albertelli Editore, ottobre 2011, pp. 38-48, ISSN 1122-5289 (WC · ACNP).
  • Zvonimir Freivogel, La Reale Marina Greca nella seconda guerra mondiale, in Storia Militare, n. 55, Parma, Ermanno Albertelli Editore, aprile 1998, pp. 37-48, ISSN 1122-5289 (WC · ACNP).

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