Aldo Michele Spagnolo (Brindisi, 15 maggio 1920Klisura, 9 gennaio 1941) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Aldo Michele Spagnolo
NascitaBrindisi, 15 maggio 1920
MorteKlisura, 9 gennaio 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataMilizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
Unità152ª Legione CC.NN. d'Assalto "Acciaiata"
RepartoCLV Battaglione CC.NN. d’assalto "Matera"
Anni di servizio1940-1941
GradoCamicia Nera
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia

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Nacque a Brindisi il 15 maggio 1920, figlio di Francesco, militare di carriera nel Regio Esercito, e Maria Labruna.[2] Frequentò inizialmente la scuola elementare Gian Battista Perasso, e poi seguì la famiglia a Pallanza, li trasferitasi in seguito a cambio di servizio del padre.[3] A Pallanza frequentò la scuola industriale e poi quella commerciale, spostandosi di volta in volta a Lecce, Trieste, Reggio Calabria, dove transitò al Liceo scientifico, Napoli e Matera.[3] Conseguita la licenza liceale si iscrisse al primo anno di Scienze coloniali nell'Istituto Orientale di Napoli, imparando nel contempo anche la lingua tedesca.[3] Interruppe gli studi all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, per arruolarsi volontario come semplice camicia nera nella 155ª Legione CC.NN. "Bradano".[1] Chiesto ed ottenuto di passare ad un reparto combattente, nel novembre del 1940 fu trasferito al CLV Battaglione CC.NN. d'assalto "Matera", ed assegnato al plotone comando, partiva per l'Albania un mese dopo.[1] Cadde in combattimento nella zona di Klisura il 9 gennaio 1941, e fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze

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«Studente universitario, esente da obblighi militari, volontario in un battaglione CC.NN., in ogni contingenza dimostrava in terra albanese fervido ardore di combattente, incrollabile fede, indomito valore. Sottraendosi ad incarichi speciali ai quali era stato comandato, per partecipare alla lotta, durante aspro combattimento, mentre il nemico, con forze preponderanti, premeva su di un fianco del battaglione ed il fuoco intenso mieteva tra le nostre file numerose vittime, si slanciava dalla trincea, solo, col tascapane pieno di bombe. Esauritele e rientrato illeso nelle linee, rifornitosi di bombe sotto fuoco micidiale, tornava di nuovo ad affrontare il nemico sopraggiungente. Noncarante di ogni avvertimento, ritto sulla trincea e nel supremo sprezzo del pericolo incombente, faceva strage con le sue bombe sinche’, investito da una raffica, cadeva colpito a morte. Consapevole della fine imminente, rifiutava ogni soccorso per non sottrarre uomini alla lotta. Negli ultimi istanti incitava i compagni a resistere per mantenere la posizione, rivolgendo il suo pensiero alla Patria e al Duce. Fulgida espressione della giovinezza italica ed esempio superbo di leggendario ardimento. Zona di Klisura - Caposaldo 25 (Fronte greco), 9 gennaio 1941.[4]»
— Regio Decreto 24 luglio 1942.

Annotazioni

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  1. ^ a b c Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 536.
  3. ^ a b c Cafiero, Martinese 2015, p. 14.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia

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  • Giancarlo Cafiero e Marco Martinese, Aldo Spagnolo: L'eroe brindisino di Klisura, Brindisi, Editore Gianfranco Perri, 1965, p. 536.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 536.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Spagnolo, Aldo, su Combattenti liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.