2. Fallschirmjäger-Division

La 2. Fallschirmjäger-Division fu un'unità d'élite della Luftwaffe (aeronautica militare tedesca) costituita da truppe paracadutiste aviotrasportate, che venne impegnata in diversi fronti durante la Seconda guerra mondiale.

2. Fallschirmjäger-Division
Emblema della 2. Fallschirmjäger-Division
Descrizione generale
Attivafebbraio 1943 - settembre 1944
24 settembre 1944 - aprile 1945
NazioneGermania (bandiera) Germania
ServizioLuftwaffe
Tipodivisione paracadutisti
Battaglie/guerreFronte orientale
Campagna d'Italia
Battaglia di Normandia
Parte di
feb. 1943: 7. Armee
dic. 1943: LII. Armeekorps
apr. 1944: XVII. Armeekorps
giu. 1944: XXV. Armeekorps
lug. 1944: 7. Armee
ago. 1944: XXV. Armeekorps
gen. 1945: LXXXVIII. Arneekorps
apr. 1945: LXIII. Armeekorps
Reparti dipendenti
1943:
Fallschirmjäger-Regiment 2
Fallschirmjäger-Regiment 6
Fallschirmjäger-Regiment 7
Fallschirm-Artillerie-Regiment 2
Fallschirm-Panzerjäger-Abteilung 2
Fallschirm-Pionier-Bataillon 2
Luftnachrichten-Abteilung der Fallschirmjäger-Division 2
Fallschirm-Sanitäts-Abteilung
Comandanti
Degni di notaHermann-Bernhard Ramcke
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Italia, cimitero della 2ª Divisione Fallschirmjäger.

Nel gennaio 1943 l'Oberkommando der Wehrmacht (OKW) decise di creare, dopo la 1. Fallschirmjäger-Division, una seconda divisione d'élite di truppe aviotrasportare costituita da paracadutisti. Questa venne costituita nel febbraio successivo a Vannes, in Bretagna, riorganizzando la 7. Flieger-Division e inizialmente impiegata in Italia, venendo paracadutata di sorpresa nell'aeroporto di Pratica di Mare il 26 luglio 1943 su ordine diretto di Adolf Hitler in previsione di una possibile "defezione" italiana dopo la caduta del fascismo.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 i paracadutisti della divisione attaccarono subito da sud verso Roma dove entrarono il 10 settembre 1943 dopo aver superato la sporadica resistenza di militari e civili italiani; contemporaneamente un'altra formazione di paracadutisti al comando del maggiore Walter Gericke si era lanciato a Monterotondo direttamente sul quartier generale del Comando supremo italiano. Un altro reparto della divisione il 12 settembre 1943 al comando del maggiore Harald-Otto Mors condusse a termine con successo l'Operazione Quercia con cui venne liberato Benito Mussolini.

Nelle settimane successive elementi della divisione presero parte a rastrellamenti e fucilazioni di ostaggi[1] a Roma (16 e 23 settembre, 7 e 23 ottobre), Palidoro (23 settembre, fucilazione del Vicebrigadiere Salvo D'Acquisto e 1 ottobre, fucilazione di 3 civili), Ascoli Piceno (2 a 5 ottobre), Tolfa (10 ottobre, fucilazione di 12 civili), Mentana (27 ottobre, fucilazione di 25 civili italiani e 4 ex prigionieri di guerra britannici) e Bieda di Vetralla (29 ottobre, fucilazione di 14 civili), prima di essere trasferita sul Fronte Orientale, dove rimase fino al maggio 1944 per poi rientrare in Germania per essere riorganizzata. Il 6º Reggimento della divisione fu impegnato in combattimento in Francia nel giugno successivo nella zona di Carentan e Saint-Lô per poi essere distrutto nella battaglia di Falaise, mentre il resto della divisione divenne parte della guarnigione della fortezza di Brest dve si arrese nel settembre 1944. La divisione venne nuovamente formata nel dicembre 1944, combattendo sul fronte occidentale fino alla fine della guerra.

Comandanti

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Grado Nome Dal Al
Generalleutnant Hermann-Bernhard Ramcke 13 febbraio 1943 8 settembre 1943
Oberleutnant Wolfgang Meder-Eggebert 8 settembre 1943 9 settembre 1943
Generalmajor Walter Barenthin 13 settembre 1943 14 novembre 1943
Generalleutnant Gustav Wilke 14 novembre 1943 17 marzo 1944
Generalmajor Hans Kroh 17 marzo 1944 1º giugno 1944
General der Flieger sTr. Hermann-Bernhard Ramcke 1º giugno 1944 11 agosto 1944
Generalmajor Hans Kroh 11 agosto 1944 18 settembre 1944
Generalleutnant Walter Lackner 15 novembre 1944 aprile 1945
  1. ^ Vedi ITINERARI DI GUERRA: LA PRESENZA DELLE TRUPPE TEDESCHE NEL LAZIO OCCUPATO 1943-1944 (PDF), pp. 44-46 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016)., Elenco analitico delle stragi compiute in Italia dai reparti tedeschi [collegamento interrotto], su sites.google.com. e EPISODIO DI PALIDORO, 1 ottobre 1943 (PDF), su straginazifasciste.it.

Collegamenti esterni

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