La Casa Bianca ha alzato barriere all’export di tecnologia verso Pechino. La superstar dell’Ia riesce a spedire il suo H20, che costa 12-13mila dollari e non è tra i prodotti vietati. Ma c’è anche un canale sotterraneo (e carissimo) di processori “proibiti”
Post di La Repubblica
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AGGIRAMENTO DI BARRIERE COMMERCIALI E DI SANZIONI: LA PROSSIMA SFIDA PER L’INTELLIGENCE ECONOMICA Esempi di modi surrettizi con i quali si possono eludere blocchi e barriere normative caratterizzano da tempo il reperimento di prodotti della microelettronica e dei semiconduttori avanzati in particolare. Ma ora, nel contesto della guerra economica dei chips tra USA e il Dragone, emerge anche il ruolo di società cloud nel dare accesso a società cinesi per l’utilizzo dei microchips per l’AI, senza che questi debbano entrare fisicamente in Cina.
Nvidia, quelle relazioni pericolose con la Cina oltre le barriere Usa all’export di chip
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Stiamo tornando alle guerre doganali, con pesanti sbarramenti verso esportatori 'nemici' così da un lato useremo server americani CISCO - sicurissimi come tutela dei dati - e denigreremo gli ottimi Huawei dall'altro. La Cina farà lo stesso verso l'export tecnologico USA e dei vari alleati. Una domanda: chi ne perde realmente in termini di bilancia estera? Non é che bloccare l'import di prodotti cinesi, alla lunga, danneggi l'industria statunitense ed europea, dato il primato tecnologico del celeste impero? Senza contare il vastissimo mercato interno. Par di rileggere la recente storia delle sanzioni alla Russia, che anziché danneggiarla, hanno messo in croce l'economia europea - italiana in primis - addirittura sbertucciando le nefaste, errate, proiezioni dei falchi europei, uno illustre su tutti, col PIL schizzato al 3% nel 2023. La Cina é meglio averla come alleato commerciale che non come competitore. https://lnkd.in/d-m3FDCu #guerradoganale #commercio #cina #europa #USA #semiconduttori
La Cina "vieta" i chip di Intel e Amd per ragioni di sicurezza. Per i due gruppi Usa danni da miliardi di dollari - Il Fatto Quotidiano
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Team Manager presso Credem Euromobiliare Private Banking - Saluzzo / Intermarket Specialist /Asset Allocation Tattica e Strategica
💣 ℂ𝕀ℕ𝔸: 𝕋𝔸𝔾𝕃𝕀𝕆 𝕕𝕖𝕚 𝕋𝔸𝕊𝕊𝕀 𝕒 𝕤𝕠𝕣𝕡𝕣𝕖𝕤𝕒 E succede quello che non ci si aspetta. Infatti con una mossa imprevista, la Cina (#PBoC) ha tagliato di 25 punti base il tasso di riferimento sui prestiti a 5 anni, scendendo dal 4,20% al 3,95%. Ma cosa c'è dietro questo inaspettato cambiamento? Innanzitutto il massiccio intervento del #NationalTeam, ovvero la struttura che fa riferimento alle autorità cinesi creata per sostenere il mercato azionario, sembra confermare questa ipotesi. Tuttavia, è importante considerare il timing di questo intervento, che è avvenuto dopo un periodo di chiusura dei mercati statunitensi per il #PresidentDay e mentre la Cina stava riaprendo dopo una settimana. Inoltre, si è verificato poco prima che Nvidia presentasse i suoi risultati finanziari. È possibile che ci troviamo di fronte a una sorta di SFIDA con la #FederalReserve degli Stati Uniti, dove entrambe le parti cercano di valutare chi agirà per primo. CLICCA QUI SOTTO 👇👇👇 https://lnkd.in/dT9GrJeD
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Stop a hardware e software cinese per le automobili negli Usa. Dopo i dazi al 102% (non quelli tra il 20 e il 50% che Bruxelles sta trattando e abbasserà ancora su pressione di tutti i membri che fanno affari importanti con Pechino, un bel po', diciamo) la democratica Amministrazione Biden punta a mettere al bando praticamente totale la tecnologia cinese per i veicoli connessi (a tendere, tutti). Perché? Temono che troppe vetture piene zeppe di sensori e in rete finiscano per fungere da spie in movimento, mappando qualsiasi cosa capiti a tiro mentre si spostano. Me ne parlò tempo fa un docente del Politecnico, rimasi di stucco. Interessante una dichiarazione della segretaria al Commercio, Gina Raimondo: cita l'Europa come un esempio non seguire, in fatto di apertura agli amici di Pechino. Della serie: questa storia delle auto elettriche a tutti i costi non sa di autogol solo per l'industria. “Quando avversari stranieri costruiscono un software per realizzare un veicolo, questo significa che può essere utilizzato per la sorveglianza, può essere controllato a distanza, il che minaccia la privacy e la sicurezza degli americani sulla strada. In una situazione estrema, un avversario straniero potrebbe spegnere o prendere il controllo di tutti i suoi veicoli che operano negli Stati Uniti, causando incidenti e bloccando le strade”. Scenario da guerra cyber. Allarmismo? "Conosciamo la strategia cinese: loro sovvenzionano, quindi non aspetteremo fino a quando le nostre strade saranno piene di auto (loro) e il rischio sarà troppo alto", ha aggiunto Raimondo. L'Amministrazione Biden redigerà una versione finale della legge dopo un periodo di 30 giorni per i commenti pubblici, e punta a pubblicarla prima che il presidente lasci l'incarico. I divieti relativi ai software dovrebbero entrare in vigore con i modelli del 2027, mentre quelli relativi all'hardware da gennaio 2029 o 2030.
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PR e consulenza per aziende ed istituzioni in Germania - innozione e sostenibilità - aperto a nuove collaborazioni
Interessante analisi di questi ultimi 10 anni di contenimento tecnologico americano verso l’innovazione tecnologica digitale cinese. Le sanzioni americane sembrano avere accelerato l’innovazione cinese, anziché rallentarla. Questo conduce The Economist a suggerire che noi dovremmo concentrarci più sulle strategie positive per rafforzare la nostra superiorità, anziché sulle politiche di contenimento che s’illudono di fermare l’avanzata cinese. A me personalmente non fa che confermare la mia formazione liberale avversa alle politiche dei dazi, che finiscono per essere pagate da tutti, a partire dall’efficienza di chi li impone per difendersi (legittimamente). Peró vedo il rischio di una nuova versione dello “spirito di Monaco”, che finì per contribuire alla guerra mondiale. L’atteggiamento di società aperte verso soccietà totalitarie ed illiberali è piu complesso da maneggiare delle leggi economiche da sole, ma senza di esse tutto finisce per risolversi sul tavolo della forza bruta. E nn si sa come finisce, quando ci si siede. In questo momento ci si è seduto Putin, ma la sua decisione nn poteva prescindere dal sostegno decisivo di Cina e satelliti. Quindi stiamo giocando una partita economica con qualcuno che trucca le carte.
Huawei è rinata: come e perché è fallita l'offensiva degli Usa
corriere.it
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Intel a sorpresa lancia un mega-investimento in Israele (dove ha già diversi siti produttivi) Sul fronte europeo invece tutto tace, sia per l'impianto principale in Germania (nonostante i finanziamenti miliardari messi sul tavolo dalla Germania, alla bella faccia delle regole europee sulla concorrenza), sia per gli impianti "satellite", tra cui quello che sarebbe dovuto sorgere in Italia Forse che le attuali politiche dell'Unione non sono molto "accoglienti" rispetto agli investimenti esteri e soprattutto, viste le elezioni imminenti, gli investitori si fanno ancora più cauti in modo da vedere se possono strappare qualche altra concessione prima di firmare definitivamente degli impegni? Sicuramente un tema essenziale per il prossimo governo europeo, qualunque sarà, sarà proprio quello di arrestare e anzi se possibile invertire la deindustrializzazione europea Non per forza a colpi di "Act" su questo o su quello, come ha fatto il governo attuale, ma piuttosto in termini molto più concreti, coordinando in modo efficace i litigiosi stati europei per ragionare in modo cooperativo nell'interesse di tutti, piuttosto che correre ciascuno per conto proprio, con il solo risultato di far scappare gli investitori verso lidi percepiti come più affidabili Una seria politica industriale per riportare in Europa quelle che sono le tecnologie del futuro (rinnovabili, chip, IA, batterie...) sarà la cartina tornasole con cui capire se l'Europa che verrà sarà ancora una potenza industriale come è stata in passato oppure un semplice mercato da spremere senza indugi
Intel, nuova fabbrica da 25 miliardi in Israele. Tutto tace per quella in Italia
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Oggi ho scritto la terza email, (non PEC che possono non aver ricevuto), al M.I.T. (Ministero Infrastrutture e Trasporti indirizzo). Nei social sono stato offeso in tanti modi, (visto che devo far capire qualcosa di importante in mezzo ai "leoni da tastiera"), pertanto rimetto copia integrale email nel caso che qualcuno non mi considera IDIOTA possa farla arrivare a chi può fare qualcosa. Oggetto - Proteggere le aziende automobilistiche occidentali Testo - L'industria automobilistica attraversa un periodo di grande cambiamento. Rispettare l'ambiente unita alla carenza di chip e semiconduttori con le tensioni geopolitiche e l'ascesa di nuovi competitors stanno creando sfide senza precedenti per le aziende automobilistiche storiche. Proprio ieri è negli Stati Uniti è stata avanzata da Trump: l'ipotesi di "Dazi al 100% sulle auto cinesi prodotte in Messico". Oggi per tutta risposta c'è stata una impennata delle attività militari di Pechino ai massimi del 2024 nei confronti di Taiwan con 32 jet e 5 navi da guerra cinesi intorno all'isola. La minaccia cinese: La Cina è il principale produttore di chip e semiconduttori per auto, con una quota di mercato del 46%. Questo controllo strategico sulle tecnologie chiave rappresenta una minaccia per le aziende automobilistiche occidentali, che rischiano di diventare dipendenti dalla Cina che aspira a riunire Taiwan nel suo territorio. Visto che Taiwan detiene il 26% della produzione di chip e semiconduttori per auto la Cina avrebbe il 72% dei chip oltre al materiale raro già a sua disposizione che è necessario alla transizione ecologica. La necessità di proteggere le aziende storiche: Le aziende automobilistiche storiche hanno un patrimonio di esperienza e know-how che è fondamentale per l'industria automobilistica. È importante proteggere queste aziende e aiutarle ad adattarsi alle nuove sfide. DUOBBRAK: una soluzione innovativa DUOBBRAK è una tecnologia rivoluzionaria che può migliorare significativamente la sicurezza stradale. DUOBBRAK riduce drasticamente lo spazio di frenata anche con qualsiasi guasto, rendendo le auto più sicure e affidabili rispettando di più l'ambiente, sempre. Il vantaggio tecnologico di DUOBBRAK: DUOBBRAK è un sistema meccanico semplice, ma efficace. Non richiede chip o semiconduttori complessi, il che lo rende immune alla carenza di chip e alle tensioni geopolitiche. Il suo rapido utilizzo, (anche a fronte delle oltre 1M di auto richiamate per problemi ai freni nel 2022 - Fonte ANSA), che qualsiasi legislatore valuta positivamente per ridurre il numero degli incidenti stradali gravi come chiesto dal Parlamento Europeo è in grado di contribuire POSITIVAMENTE ad attenuare i contrasti geo-politici in atto. Conclusione: DUOBBRAK può essere una soluzione chiave per proteggere le aziende automobilistiche storiche e aiutarle a competere nel nuovo panorama globale. IL TESTO CONTINUA NEI COMMENTI
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