L'Inequità nel Motorsport Italiano: due mondi a confronto a Misano.
Nello stesso weekend a Misano (4/5 Maggio 2024), due eventi importanti del mondo delle corse si sono svolti parallelamente, delineando due realtà completamente diverse. Da una parte, la Finale Nazionale RKC ASI Sprint Outdoor di Rental Karting, con 267 piloti provenienti da tutte le regioni italiane, e dall'altra la Formula 4 italiana, con un paddock internazionale dominato dalla lingua inglese e con appena 3 piloti italiani sui 37 in griglia.
Mentre nella Finale Nazionale RKC ASI, il podio ha visto l'affaccio di Andrea Kimi Antonelli, con amicizia verso i gestori dell'impianto e il vincitore Nicolò Soffiati, nel paddock della Formula 4 l'atmosfera era completamente diversa. La lingua che si sentiva risuonare era l'inglese, internazionale sì, ma in un contesto italiano.
Il contrasto diventa ancora più evidente se consideriamo che il circuito di Misano è intitolato a Marco Simoncelli, una vera bandiera italiana e romagnola, il cui accento inconfondibile è sempre emerso anche durante le interviste in inglese.
Questa dualità riflette l'inequità presente nel motorsport italiano, dove da un lato si ha l'esclusività e l'attrattiva globale della Formula 4, e dall'altro l'accessibilità e l'inclusività del Rental Karting.
Ma cosa significa tutto ciò per lo sport del motorsport?
Può ancora essere definito uno sport?
Come disse una volta il leggendario pilota Ayrton Senna: "Il motorsport è uno sport tecnologico. È un gioco di ingegneria". Tuttavia, oggi sembra che sia diventato sempre più un gioco di finanza.
La sfida che si pone è quella di ridurre il divario tra questi due mondi. È necessario trovare modi per rendere la Formula 4 più accessibile ai giovani talenti italiani, attraverso programmi di sostegno finanziario, sviluppo delle competenze e maggiore inclusività. Solo così si potrà creare un sistema più equo, in cui ogni pilota abbia la possibilità di emergere, indipendentemente dalle proprie risorse finanziarie.
In definitiva, l'inequità nel motorsport italiano è una questione che richiede una riflessione profonda e azioni concrete. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo costruire un futuro in cui il talento e la passione prevalgano sulle barriere economiche, consentendo a tutti i giovani piloti di realizzare i propri sogni nel mondo delle corse.
La mia personale ricetta è soltanto una: divertiamoci con quello che abbiamo, celebrando ogni singolo momento passato sulle piste, sia che si tratti di gare di Rental Kart tra amici o di sfide impegnative in monoposto. Ricordiamoci sempre che, al di là delle differenze e delle sfide, ciò che conta veramente è la passione che ci spinge a correre, a lottare e a migliorarci ogni giorno.
C'è tanto da riflettere e migliorare nel mondo del motorsport italiano, ma nel frattempo, non dimentichiamoci di goderci il viaggio. Perché, alla fine, è l'emozione di correre e la gioia di condividere la passione che ci rende veramente vivi...