Post di Minsait

Gli investimenti nel settore dell’intelligenza artificiale viaggiano come se fossero sulle montagne russe e a pagarne il prezzo è Nvidia. Le azioni del colosso di Santa Clara hanno infatti vissuto lo scorso 3 settembre un crollo del 9,5% del proprio valore, facendo registrare il maggior calo giornaliero per una società statunitense: 279 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. E la causa, secondo quanto sottolinea l’agenzia Reuters, risiederebbe in un’ampia svendita di mercato da parte degli investitori, meno ottimisti rispetto alla tecnologia del momento. Proprio #Nvidia lo scorso 28 agosto aveva fornito agli operatori del mercato una previsione trimestrale non all’altezza delle loro aspettative, rese molto alte dal fatto che gran parte dei guadagni azionari del 2024 siano stati alimentati proprio dall’intelligenza artificiale. L’estate ha però mostrato l’altro lato della medaglia e la preoccupazione generale per la lentezza dei pagamenti generati dai pur enormi investimenti nel comparto ha messo in difficoltà anche #bigtech come Microsoft e Alphabet, che sono state scambiate in ribasso. #economia #economy

Oggi si cerca di paragonare l'IA agli albori di Internet, ma Internet era una soluzione tecnologica a basso costo che ha permesso di sostituire le costose soluzioni tradizionali. Se possiamo discutere sul fatto che l’AI manterrà o meno le promesse, meno possiamo discutere sul fatto che l’AI è incredibilmente costosa e per giustificare tali costi, la tecnologia deve essere in grado di risolvere problemi complessi per i quali forse non è ancora pronta. Tra l’altro non è detto che i costi di questa tecnologia diminuiscano drasticamente con l'evolversi della stessa, almeno nel breve, a causa, per esempio, della mancanza di concorrenza. Nvidia è l'unica azienda attualmente in grado di produrre le GPU che alimentano l'IA. Il motivo per cui dovrebbe abbassare i prezzi di acquisto non è poi così chiaro. Di questo e di altro abbiamo partlato a Radio Radicale nel consueto appuntamento mensile con Emilio Targia nella rubrica "Anime Digitali". Buon ascolto. https://lnkd.in/dJdiUK-W

In soli tre anni, dal 2020 al 2022, le 6 Big Tech analizzate da Karma Metrix hanno aumentato i loro consumi del 48%, un ritmo cinque volte superiore rispetto a quello del consumo elettrico mondiale. Si tratta di Amazon, Apple, Meta, Microsoft e Nvidia, che insieme consumano più del CIle. Se il trend dovesse proseguire invariato, nel 2030 arriverebbero a consumare più energia elettrica di un Paese come l’Italia. Un dato che preoccupa, così come il crescente consumo di acqua dei data center. Leggi il nostro articolo per sapere di più 👉 https://lnkd.in/diYpAaYz

Musk nel suo stile qualche giorno fa ha “sbugiardato” la Reuters dicendo che la Model 2 si farà è magari pure entro anno inizierà la produzione. Leggete qui: https://lnkd.in/dryqKsZY E poi si legge che si vendono meno auto. Dico spesso che la somiglianza con la tecnologia diventa sempre più marcata. In passato, il design e le prestazioni erano i fattori di scelta principali, ora invece tra i nuovi fattori determinanti vi sono la paura dell’obsolescenza e i dubbi sulle tecnologie di alimentazione, come la durata delle batterie, sia con che senza spina. Poi c’è il tema degli incentivi: non acquistiamo ora perché sicuramente ne arriveranno di nuovi. E poi ci sono gli annunci di nuovi modelli innovativi previsti entro, magari, un anno. Tutti elementi che non aiutano la scelta di chi vuole cambiare. Apple o Samsung oppure Xiaomi? Cosa dite? serena Di Ronza #Tesla #ev

L’intelligenza artificiale e #Nvidia, la società più rappresentativa del settore, hanno dominato la settimana finanziaria. I mercati si sono fermati fino a mercoledì, per poi ripartire alla pubblicazione delle trimestrali della società. La #Fed intanto sembra intenzionata a lasciare invariati i #tassi fino all’estate. Ne parliamo con Franco Galante a #ObiettivoEconomia https://lnkd.in/djm9dFdQ

FEBBRE DA AI SUI MERCATI, MA OCCHIO A QUESTI 4 RISCHI La performance di Nvidia, che da inizio anno ha fatto un 159%, è l’emblema di questa febbre scatenata sui mercati dall’intelligenza artificiale. Per quanto sia valido il potenziale di questa innovazione nel lungo termine, Capital Group solleva qualche dubbio sulla solidità di movimenti così forti e veloci. Siamo sicuri che vada tutto bene? La febbre da AI sui mercati continua a salire, raggiungendo temperature shock. Da inizio anno Nvidia, il principale produttore di chip per l’intelligenza artificiale, segna un 159% a Wall Street e non per niente il mese scorso è diventata la prima azienda al mondo per capitalizzazione, superando la soglia dei 3.000 miliardi di dollari. Anche gli altri giganti tecnologici, come Microsoft, e Amazon, tra i partecipanti più visibili alla costruzione dell’AI, hanno visto le loro azioni balzare in avanti. Ma fino a che punto questa euforia continuerà? Capital Group solleva qualche dubbio sulla solidità di questi movimenti così forti e veloci. “Per quanto creda nel potenziale a lungo termine dell’AI, ho imparato a essere scettico quando i titoli si spingono così lontano e così velocemente”, avverte Chris Buchbinder, equity portfolio manager della casa di gestione americana, ricordando quanto successo in passato con altre grandi innovazioni. Una su tutte l’avvento di internet. “Alla fine degli anni ’90, durante il boom tecnologico e delle telecomunicazioni, ero un analista che si occupava di società di tlc – continua l’esperto – Ricordo di aver visto l’enorme entusiasmo per il potenziale di internet di trasformare l’economia. Sfortunatamente, c’era uno scollamento tra l’entusiasmo immediato degli investitori e i reali benefici economici che ne derivavano anni dopo”. In altre parole, sebbene internet abbia avuto un impatto notevole sull’attività economica, i ritorni non si erano visti subito e gli investitori erano diventati impazienti. Oggi, come allora, ci troviamo in un periodo di grande entusiasmo per l’intelligenza artificiale e, senza mettere in dubbio l’importanza e la validità di questa innovazione nel lungo termine, è bene che a questo punto del ciclo gli investitori siano selettivi e inizino a considerare attentamente anche i rischi. segui il resto ---------------------------------------->

SORPASSO! LA TECNOLOGIA CHE SCONQUASSA WALL STREET 🏃♀️ Ci stavamo riprendendo dal passaggio in testa di Microsoft su Apple e un altro sorpasso ha evidenziato ancor più lo spirito del tempo: “Nvidia supera Alphabet e diventa la terza azienda per valore a Wall Street”. 🥊 Che Alphabet, società madre di Google, abbia delle sfide non banali davanti è chiaro. La gara con (o meglio l’inseguimento a) OpenAI è appassionante. Bard, poi Gemini e intanto ChatGPT che corre. E le voci di corridoio parlano di Sam Altman in procinto di lanciare un motore di ricerca! 💥 Ma mercoledì scorso ecco un altro colpo di scena. Un altro sorpasso, questa volta ai danni di Alphabet e a vantaggio di un player che sta godendo dei rapidi cambiamenti tecnologici. 📈 Ovviamente si tratta di NVIDIA, le cui azioni “hanno registrato un incremento del 2,46%, raggiungendo una valutazione di 1,825 trilioni di dollari”. “Alphabet, nonostante una crescita dello 0,55%, si è posizionata leggermente sotto con 1,821 trilioni di dollari”. 🚀 Nvidia è il “leader indiscusso nel mercato dei chip per l'intelligenza artificiale, controllando circa l'80% del segmento di alta gamma, una supremazia che ha contribuito a un impressionante rialzo del 47% del suo prezzo azionario quest'anno, dopo un triplo incremento nel 2023”. 🗞️ Nvidia è diventata un punto di riferimento nella rivoluzione dell’IA, “con una domanda così elevata da generare carenze dei suoi componenti più avanzati e liste d'attesa di mesi per l'utilizzo dei suoi processori attraverso i fornitori di cloud computing”. 📆 Ovviamente tutti attendono conferma di questi dati e la prossima settimana c’è un appuntamento importante. In ogni caso si tratta di una conferma dell’effetto dirompente che sta avendo lo sviluppo dell’IA nel mondo economico e finanziario. #Nvidia #WallStreet #IntelligenzaArtificiale #Innovazione #Mercato #tecnologia