Si è tenuto ieri al Teatro Lirico di Milano l’evento “Advanced TV, la Video Convergenza”, anche quest’anno organizzato da Engage e UPA - Utenti Pubblicità Associati. Federica Setti di #GroupM Italy, e portavoce del Media Hub di #UNA, è salita sul palco per fornire un’overview del mercato della pubblicità, focalizzando la sua attenzione soprattutto su numeri e insight dell’#AdvancedTV. È emerso che l’Advanced TV ha visto una crescita sul 2023 di oltre il 31%, dimostrando di essere una componente centrale per gli investitori pubblicitari, in quanto permette ai brand di integrare il planning della TV lineare in un ambiente sicuro. Tuttavia, ci sono ancora alcuni limiti importanti da superare: primo tra tutti, trovare uno strumento di misurazione che sia certificato e condiviso e che aiuti i planner a supportare in modo migliore le scelte dei brand.
Post di GroupM Italy
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70 anni di #TV, 40 anni di #Auditel L’evoluzione della TV in Italia è stata al centro di una riflessione approfondita durante la presentazione della Relazione Annuale Auditel tenutasi ieri. Dalla sua nascita 70 anni fa, la TV ha subito un'evoluzione significativa, passando da un modello di fruizione collettiva a uno individuale e interattivo. Il digitale terrestre e l'alta definizione su tutti hanno contribuito a questa trasformazione, aprendo la strada a nuove modalità di #visione e #interazione. La stagione 2022-2023 ha fatto registrare una crescita della #TotalAudience ( 1,4%), con oltre il 90% dei telespettatori raggiunti ogni giorno e l'82,3% del tempo totale dedicato alla visione TV. Un dato interessante riguarda il ruolo crescente degli schermi digitali, con un aumento del 20% delle visualizzazioni e del 25% del tempo speso. Una TV in salute che ha dimostrato una grande capacità di #adattamento e #innovazione in un panorama mediatico in continua #evoluzione, che vede una frammentazione del mercato e una #concorrenza agguerrita delle nuove piattaforme. La capacità di adattarsi alle nuove tecnologie e alle esigenze del pubblico sarà fondamentale per continuare a essere un punto di riferimento per l'informazione, l'intrattenimento e la cultura. La qualità e la varietà dei contenuti saranno sempre più destinate a fare la differenza, a rappresentare il vero driver di successo nell’economia dell’audiovisivo. Dallo scorso anno, anche noi di Havas Media Network Italy abbiamo intrapreso un'importante evoluzione organizzativa volta ad unire le #competenze video, audio e publishing. Una scelta strategica per prepararci proprio al #cambiamento in atto nel panorama mediatico e rispondere alle nuove esigenze del mercato, sempre più digital oriented. Oltre a migliorare i flussi interni e trasformare la frammentazione in conoscenza condivisa e sempre aggiornata, siamo così in grado di offrire un servizio sempre migliore ai nostri clienti. #havas #tv #industriatelevisiva Auditel S.r.l Maggiori dettagli al seguente link https://lnkd.in/dtmQSG-W
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Parlare con i consumatori su tutti gli schermi: è la grande sfida degli investitori pubblicitari nell’era di una #TV che ha cambiato paradigma. Ma perché le aziende devono sempre più includere l’Advanced TV nelle loro strategie di comunicazione pubblicitaria? “L’Advanced TV sta scrivendo un nuovo capitolo sull’efficacia della comunicazione, sia per la concentrazione di #audience specifiche che per l’attenzione superiore rispetto a qualsiasi altro canale video. Grazie all’evoluzione delle tecnologie e delle infrastrutture digitali, l'Advanced TV supporta le audience della TV lineare e funziona ottimamente se integrata con la pianificazione video pure digital. Presto non faremo più distinzioni tra video digitali, lineari e non lineari: parleremo davvero di pianificazione #video totale per riuscire a intercettare pubblici sempre più frammentati e disomogenei raggiungendo gli obiettivi di awareness e di vendita. La sfida? La #misurazione e l'interoperabilità dei canali” Ne ha parlato Davide Costantino sul palco dell’#EngageConference nella tavola rotonda 'I trend dell’Advanced TV, tra scienza e creatività' moderata da Simone Freddi. Engage #MeaningfulMedia #AdvancedTV
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#DVEO: cresce la creatività nell'ecosistema della #FASTTV. L'ambiente della #televisioneSupportataDallaPubblicità cresce. Però assistiamo a un aumento della creatività e dell'adattabilità. Uno sviluppo importante all'orizzonte è la crescita dei canali #FASTsingleIP. Rappresenteranno un cambiamento sostanziale nella #DistribuzioneDeiContenuti e nell'#InterazioneColPubblico. https://lnkd.in/dEtfNWER
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Tg e popolo. La nascita delle news Fininvest - Antonello Carvigiani, Clionet, vol. 8, 2024, Bologna University Press https://lnkd.in/dDr8udHd I moduli televisivi cambiano profondamente dagli anni Ottanta. Nascono le televisioni commerciali a vocazione nazionale, dopo che – nel decennio precedente – era fiorita una miriade di emittenti locali. Nel 1980, Berlusconi lancia Canale 5. Nell’82, Rusconi fonda Italia1, Mondadori Rete4. Queste ultime, finiscono presto assorbite dalla Fininvest. Nessuno ha l’autorizzazione a trasmettere sull’intero territorio nazionale né a fare dirette. Un limite superato con l’escamotage della cosiddetta “interconnessione funzionale”. Dal centro di produzione, si fanno arrivare alle emittenti locali collegate le cassette con i programmi registrati che, poi, vengono mandate in onda simultaneamente, dando il senso fittizio di una televisione nazionale. Fininvest impone una trasformazione epocale. È una modernizzazione che guarda all’America, da cui si importano serie Tv e film, e su cui si modellano show e programmi di intrattenimento. Finisce la Tv didattico-pedagogica e comincia quella del consumo. Se lo scopo della televisione commerciale è fare ascolti da poter «vendere» agli inserzionisti pubblicitari, bisogna proporre una programmazione che parli alla gente in modo accattivante, semplice e attraente. Questa rivoluzione riguarda l’intero palinsesto, tranne i Tg perché, senza la possibilità della diretta, è impossibile produrli. La svolta arriva con l’approvazione, nel 1990, della legge Mammì, che regolamenta il sistema radiotelevisivo e consente la diretta anche alle Tv private, obbligandole, anzi, a mandare in onda Tg autoprodotti. Nel 1992, arriva il Tg5 di Mentana, punto di svolta per il modello di informazione e per il consenso, che lo rendono un vero concorrente della Rai.
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Le strategie per l’offerta del servizio pubblico. Raccolta sopra la media del mercato. Mucciante: valorizzare il coinvolgimento degli ascoltatori
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TV: COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA… TI AMERÒ! Internet ha rivoluzionato il mondo dei media e da quando questa innovazione è iniziata la TV è il mezzo che è stato dato per spacciato più e più volte, ma gli ultimi dati Auditel di Sanremo ci fanno capire come goda in realtà di ottima salute, riuscendo ad attrarre audience importanti come nessun altro mezzo è più in grado di fare. La serata della finale ha avuto uno share del 74,1%, che corrisponde a ben 17.281.000 spettatori sintonizzati su Rai Uno nella prima parte della trasmissione (cioè fino alle 23:30) e a 11.724.000 nella seconda (fino alle 2 di notte). Al di là delle audience enormi che è in grado di intercettare, la TV è un mezzo pubblicitario efficacissimo per almeno altri 5 buoni motivi: 1 – La potenza del video… La TV è il mezzo che sfrutta la potenza del formato video e se pensiamo che il 90% delle informazioni trasmesse al cervello è visivo e che il cervello le elabora 60.000 volte più velocemente rispetto a quelle testuali, si evince facilmente come comunicare un messaggio tramite un video sia molto più performante rispetto all’utilizzo di solo testo o solo audio perché mettiamo in condizione il nostro target di assorbire molte informazioni, molto in fretta e soprattutto con poco sforzo. 2 – … Con la forza dell’audio Non va dimenticato che la televisione non è però solo immagini, essendo uno dei pochi mezzi pubblicitari in grado di trasmettere un messaggio contemporaneamente a 2 dei nostri sensi più potenti, vista e udito. È proprio questa combinazione che rende più facile alle persone ricordare il messaggio che viene loro proposto in TV, aumentando la brand awareness del marchio pubblicizzato in tempi brevi… Ma non nel solo nel breve termine! 3 – L’importanza del racconto La TV dà la possibilità di raccontare il proprio brand/prodotto/servizio arricchendone la brand equity e, grazie anche all’ingaggio emotivo con il proprio target, aumentare l’interesse attorno a esso. 4 – Più garanzie di ROI La TV è senza dubbio il mezzo pubblicitario con il costo d’ingresso più alto e al contempo è quello la cui raccolta pubblicitaria continua a crescere e a tassi superiori rispetto alla media del mercato (ultimo dato Nielsen Media Researc, nov. 2023: 8,5% vs totale mezzi 5%). Perché? Semplice, perché è quello che dà ancora maggiori garanzie in termini di ritorno sugli investimenti, quindi avendo un budget adeguato sarebbe bene inserirla sempre nel media mix. 5 - La TV è in continua evoluzione La TV ha una lunga e gloriosa storia alle spalle (il 3 gennaio scorso ha celebrato i 70 anni di attività del nostro paese) ma negli ultimi anni si dimostrando più “giovane” che mai aprendosi alle mille opportunità del digitale grazie agli apparecchi connessi a internet. Questa ibridazione col digitale, che va sotto all’etichetta di Advanced TV, offre nuove opportunità di pianificazione…. E finalmente non solo per i Big Spender! Ma questa è un’altra storia e ve la racconteremo in un altro post: stay tuned!
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