Stai nel Qui e Ora. Ieri ho avuto un incidente in auto. La persone alla guida non si è fermata allo stop e mi ha preso in pieno. Rimaniamo 50 min insieme e in tutto questo tempo ha continuato a lavorare. ‘Puoi compilare tu i moduli che devo mandare una mail?’ ‘Scusami ma devo rispondere a questa persona’. ‘Dammi il tuo numero di cel’, e mentre scandisco i numeri mi ferma perché ‘devo rispondere a questo messaggio’. Pensando fosse un medico, alle prese con vite umane da salvare, glielo chiedo. ‘No, lavoro in banca’. Erano le 19.30. E lui lavora in banca, non salva vite umane. Lavora in banca. Grazie a una di queste chiamate comprendo anche il perché non si sia fermato: aveva appena risposto alla chiamata di una donna che gli chiede scusa. Per fortuna ha la decenza di dirle che era colpa sua perché distraendosi non aveva visto lo stop. Anche ieri mattina ho aperto il corso di formazione in Barilla con le regole della Scuola di fallimento. La prima è stare nel Qui e Ora. Ogni volta che non siamo qui e siamo altrove con la mente, le probabilità di fare errori aumenta così come la possibilità di fare incidenti. L’espressione Hic et nunc latino indica un adempimento che deve essere necessariamente fatto e non può essere rimandato. E quello che non può essere rimandato è di prestare attenzione ai nostri gesti quotidiani. E ancora di più alle azioni che possono mettere in pericolo la propria vita e quella altrui. Ogni momento conta. Prestagli attenzione.
cara Francesca Corrado spero che tutto sia risolto per la tua salute, almeno. Ciò che hai descritto è una piccola parte delle disattenzioni massicce che ormai le persone hanno verso l'altro da sè: persone, cose, ambiente, realtà. L'esistenza è autoreferenziale, importa il proprio bisogno/urgenza/necessità il resto non serve. E' inquietante. Buon lavoro in Barilla!
È disarmante, Francesca, la scena che racconti. Come prima cosa, spero tu stia bene. Ma per il resto, abbiamo molto su cui riflettere.
Spero nulla di grave, forza Francesca Corrado!
Spero tu stia bene cara Francesca Corrado, fammelo sapere. Oltre una formazione sul qui ed ora, le priorità, anche una formazione su empatia ed impatto del comportamento sugli altri non sarebbe affatto male.
Grazie Francesca. come sempre, mi hai fatto fermare (allo stop) e riflettere. Spero ti rimetta presto. Un abbraccio
Auguri di una pronta guarigione Francesca Corrado
Anch'io spero che non ci siano state conseguenze...ma quella porta con il simbolo dei raggi X, non fa ben sperare. Stare nel "qui e ora" vale per me, ma non sempre per l'altro. Tanto che i grandi del "qui e ora" chiedevano: cosa provi adesso?(Satir, 1987) - Tu cosa vuoi? (Satir, 1983). Ma "la realtà va aggredita" (F.Perls). Invece se la realtà è liquida, è meglio fuggire da essa. Infatti dopo l'incidente, il "bancario senza sosta" avrebbe potuto dire: avrei potuto accostare e parlare con il cliente con calma (anche 5min.). Invece si è banalmente difeso con "lavoro in banca". Che non abbia visto lo stop, è evidente. La prox volta potrebbe avere conseguenze più gravi anche per lui. Ma lui è nel vortice delle sue chiamate/clienti, ecc. È meglio aggredire la realtà, prima che la realtà (autodeterminata), ti faccia ritrovare in un vortice di lamiere!
Dedizione al lavoro. La mia generazione è stata cresciuta così. Ci hanno fatto credere che siamo il nostro lavoro e così scivolare nel burnout è un rischio concreto. Forse oggi le nuove generazioni sono più consapevoli di questo rischio e quindi più attente a preservare i loro spazi oltre al lavoro.
Da cosa siamo sommersi per non essere li presenti qui e ora … forse questa società o modus operandi ci ha fatto distogliere la concentrazione? Credo sia meglio fare un passo indietro e capire (se si riesce dal di fuori) cosa ci sta accadendo. Ogni giorno rischio la vita perché (non dico la città perché c’è ne sono molto altre simili) quando arrivo a lavoro dico: e’ fatta e la stessa cosa quando torno a casa. Cosa noto? Il mancato rispetto vs l’altro è non voglio aggiungere altro perché Rispetto racchiude una serie di valori. Grazie 🙏
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3 settimaneFrancesca Corrado perfettamente d'accordo con quanto affermi! Non ci rendiamo conto di come il nostro stato emozionale compromette lucidità e presenza provocando incidenti di tutti i tipi. Io me ne sono resa conto dopo l'ultimo tamponamento di qualche anno fa, ero da poco uscita dall'Agenzia delle entrate per un mio cliente e i pensieri stavano navigando su come avrei potuto risolvere la questione, stavo guidando e quando la macchina davanti a me ha frenato improvvisamente, non sono riuscita frenare e l'ho tamponata. Certo quella "capra" come l'ho definita allora aveva compiuto una manovra inopportuna, tuttavia ho compreso che se fossi stata nel qui e ora avrei potuto evitare il tamponamento. Da quella volta mi esercito continuamente a sentirmi presente, è un esercizio continuo che non finisce mai e come riscontro positivo posso affermare che il tempo non mi sfugge dalle mani, sono più serena ed evito anche i piccoli incidenti casalinghi, che sono di gran lunga più frequenti di quelli stradali. Grazie per il tuo post che mi ha permesso di riflettere e condividere. Mi auguro che solo le macchine siano state implicate e ad ogni modo ti mando un lungo abbraccio energetico di buon tutto.