“Viviamo in un mondo costruito sulla biologia e una volta che iniziamo a capirla, questa diventa tecnologia. Le biosoluzioni, che utilizzano enzimi, microorganismi, batteri sono ispirate alla natura e sono elementi chiave per una economia circolare bio-based sicura, fatta di posti di lavoro altamente qualificati ed una più resilente ed efficiente catena del valore coprendo settori che vanno dall’edilizia, al tessile, alla produzione di cibo ed energia. McKinsey & Company stima che il 60% delle materie prime mondiali possono essere ottenute attraverso le biosoluzioni ed è quindi chiaro come per la Bioeconomia circolare esse possano rappresentare una straordinaria leva di innovazione. E di questo c’è sempre maggiore consapevolezza. Come Associazione industriale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, guardiamo con fiducia al rinnovato interesse per il comparto biotech da parte della politica nazionale e comunitaria. E’ dello scorso marzo il Manifesto della Commissione Europea che individua nelle biotecnologie e nelle biosoluzioni una delle aree più promettenti di questo secolo, parte della soluzione per affrontare la transizione green e molte delle attuali e future sfide sociali. Certamente una prospettiva incoraggiante sulla quale è oggi necessario innestare azioni concrete. E una nuova regolamentazione delle biosoluzioni per un più rapido accesso ad esse, in Europa può rappresentare un primo importante passo in questa direzione”. Queste le parole della nostra Vicepresidente Elena Sgaravatti, in occasione della presentazione a Ravenna del Rapporto “La Bioeconomia in Europa”, redatto dal Research Department di Intesa Sanpaolo con il SPRING - Italian Circular Bioeconomy Cluster e Assobiotec. A questa edizione del rapporto ha contribuito anche Cosmetica Italia - associazione nazionale imprese cosmetiche (Federchimica). Il Rapporto è arrivato alla X edizione, confermandosi un punto di riferimento per gli operatori e i policy maker. Nel 2023 l’insieme delle attività connesse alla Bioeconomia in Italia ha generato un output stimato pari a 437,5 miliardi di euro, 9,3 miliardi in più rispetto al 2022, e occupando circa due milioni di persone. La vitalità della Bioeconomia in Italia è testimoniata dalle 808 start-up innovative censite nel 2023, pari al 6,6% del totale delle imprese iscritte all’apposito Registro. Tra i partecipanti alla presentazione: Catia Bastioli, SPRING - Italian Circular Bioeconomy Cluster Mario Bonaccorso, Direttore del SPRING - Italian Circular Bioeconomy Cluster Michele de Pascale, Comune di Ravenna Annagiulia Randi, Comune di Ravenna Alessandra Florio, Intesa Sanpaolo Emilia-Romagna e Marche Laura Campanini, Serena Fumagalli e Stefania Trenti, Intesa Sanpaolo. Per approfondimenti: https://lnkd.in/dvEMKNqR
Post di Assobiotec
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🌱 La #bioeconomia in Italia ha un valore della produzione di 437,5 miliardi di euro, con circa 2 milioni di occupati. Il metasettore continua a crescere e si dimostra sempre più #resiliente e #innovativo. Italia terza in Ue. Nei 4 maggiori paesi (Germania, Francia, Italia e Spagna) il valore supera 1750 miliardi di euro. 🎥 Presentato oggi a #Ravenna il 10^ Rapporto sulla Bioeconomia in Europa di Intesa Sanpaolo SPRING - Italian Circular Bioeconomy Cluster Federchimica SVILUPPOMEDIA Soc. Coop. - RavennaWebTv e FaenzaWebTv RuralBioUp Comune di Ravenna
La competitività dell’Italia e dell’Europa non può prescindere dalla #bioeconomia circolare. La nicchia è diventata norma, il bio-based è innovazione e sostenibilità. https://lnkd.in/dcG9cRfV
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Le bioplastiche biodegradabili - a differenza delle plastiche che derivano da combustibili fossili - sono decisamente meno inquinanti e offrono un’alternativa potenzialmente più ecologica. Bisogna comunque tener presente che anch’esse presentano sfide e compromessi di sostenibilità che devono essere attentamente valutati. Ci riferiamo a materiali derivanti da biomasse come piante, alghe e rifiuti organici che, nel 2019, hanno costituito solo l’1% dei 359 milioni di tonnellate di prodotti in plastica fabbricati. Per dare un nuovo impulso all’utilizzo delle bioplastiche la European Commission si è impegnata per l’approvvigionamento, l’etichettatura e l’utilizzo di bioplastiche biodegradabili e compostabili, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione circolare nell’intero sistema di questi materiali al fine di sostenere le politiche, l’innovazione e il trasferimento tecnologico in tal ambito. A tal proposito è stato lanciato il progetto BIO-PLASTIC Europe, con l’intento: • di sviluppare strategie e soluzioni sostenibili destinate ai prodotti plastici a base biologica. Ciò implica la promozione dell’innovazione circolare nell’intero sistema delle bioplastiche in modo da sostenere le politiche, l’innovazione e il trasferimento tecnologico; • di incentivare colloqui con gruppi di esperti, interviste e casi di studio, oltre a workshop interattivi, sondaggi e webinar; • di intraprendere un’approfondita revisione degli attuali standard comunitari relativi alla definizione della sicurezza per quanto concerne l’impiego la gestione del fine vita dei biomateriali. Il protocollo - che è stato creato dalla valutazione si tutti questi aspetti - si concentra su prodotti di consumo come giocattoli, imballaggi alimentari e attrezzature per l’acquacoltura, garantisce la sicurezza dei materiali biodegradabili nelle politiche pubbliche e fornisce linee guida per un utilizzo sicuro e la degradabilità dei biomateriali. Un utile strumento per aumentare la consapevolezza sulle attuali problematiche relative ai rifiuti e, di conseguenza, mettere a sistema buone pratiche per uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. #Comapla #Bioplastiche #Innovazione #CommissioneEuropea #UnioneEuropea
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Azioni della Commissione per potenziare la biotecnologia e la bioproduzione nell'UE La Commissione Europea ha recentemente proposto una serie di azioni mirate per rafforzare il settore della biotecnologia e della bioproduzione all'interno dell'Unione Europea. La comunicazione intitolata "Costruire il futuro con la natura" identifica le sfide e gli ostacoli del settore e propone soluzioni per superarli, in linea con la comunicazione sulla competitività a lungo termine dell'UE. L'avanzamento delle scienze della vita, supportato dalla digitalizzazione e dall'intelligenza artificiale (AI), e il potenziale delle soluzioni basate sulla biologia per risolvere problemi sociali, rendono la biotecnologia e la bioproduzione uno dei settori tecnologici più promettenti di questo secolo. Queste tecnologie possono aiutare l'UE a modernizzare i suoi settori agricolo, forestale, energetico, alimentare e industriale. Inoltre, possono contribuire a rendere l'UE più competitiva e resiliente, fornendo migliori cure sanitarie ai suoi cittadini e riuscendo nelle sue transizioni verdi e digitali. https://lnkd.in/epp73uQ2
Azioni della Commissione per potenziare la biotecnologia e la bioproduzione nell'UE
stroncature.substack.com
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