Secondo le nuove stime globali sulle #vaccinazioni diffuse ieri dall'UNICEF e dall'OMS World Health Organization nel rapporto WUENIC - la più ampia e aggiornata panoramica sulle vaccinazioni di routine nei singoli Stati - i tassi di copertura vaccinale della popolazione infantile, cresciuti ininterrottamente negli ultimi decenni, scontano oggi una stagnazione a livello globale e non riescono ancora a recuperare i livelli precedenti la pandemia di #COVID19.
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Assumendo come parametro la più "classica" delle vaccinazioni pediatriche, la trivalente difterite-tetano-pertosse (DTP), si evince che a ricevere tutte e 3 le dosi prescritte entro il primo anno di vita, nel 2023, sono stati 108 milioni di bambini, pari all'84% dei nuovi nati. Nel quadriennio pre-COVID (2016-2019) questo dato si attestava all'86%.
Altri 6,5 milioni di neonati (5% del totale) hanno ricevuto almeno una dose di DTP ma senza completare il ciclo prescritto, mentre ben 14,5 milioni (11%) sono i cosiddetti "zero dosi", esposti al massimo rischio di contrarre le malattie infettive per cui quei vaccini sono l'unica forma di protezione.
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Le cause primarie di questa stagnazione sono da identificare nelle varie forme di negligenza e diffidenza nei confronti dei vaccini, alimentate da fake news e movimenti no-vax, e nella crisi dei sistemi sanitari pubblici nei Paesi colpiti da crisi umanitarie.
Oltre metà (55%) dei bambini "zero dosi" vive in 31 Stati afflitti da guerre, disastri naturali o altri fattori di crisi.
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Considerazioni analoghe si possono fare per il #morbillo, malattia a carattere epidemico e potenzialmente letale, per la quale - è il caso di ricordarlo - NON esiste una terapia farmacologica specifica.
Il tasso di copertura vaccinale globale contro il morbillo è oggi fermo all'83%, ben al di sotto del 95% che sarebbe necessario per proteggere l'intera popolazione infantile grazie alla cosiddetta "immunità di gregge".
Ed è per questo che oggi 3/4 dei bambini vivono in paesi che nell'ultimo quinquennio hanno conosciuto almeno un'epidemia di morbillo sul proprio territorio (Italia inclusa).
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La via per colmare il gap e tornare a proteggere i bambini è quella della sinergia fra i principali attori della salute pubblica e il lavoro per ripristinare informazione corretta e fiducia nelle comunità, come sintetizza Catherine Russell, Direttrice dell'UNICEF: "Per colmare il divario di vaccinazione è necessario uno sforzo globale di governi, organizzazioni e leader comunitari che investano nell'assistenza sanitaria di base e negli operatori per garantire che ogni bambino venga vaccinato e che l'assistenza sanitaria complessiva venga rafforzata".
Per approfondire 👉 https://lnkd.in/dcXBhBvN
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