Fare Open Innovation con lo startup studio In occasione del #BakersConnect2024, Valentina Ubaldi, Head of HR Mobility Zucchetti, ha parlato dell’accordo siglato tra Zucchetti e Startup Bakery per l’acquisizione di EsgMax, SaaS per la raccolta e l’organizzazione dei dati ESG per il report di sostenibilità, raccontando come l'intuizione di investire in EsgMax si sia trasformata in una sfida che si inserisce perfettamente nell’ambizioso progetto di valorizzazione dei dati ESG. Questo approccio industriale all’Open Innovation sta dimostrando di essere un valore aggiunto sia per le grandi realtà che per le startup, promuovendo una collaborazione sinergica che porta avanti l'innovazione tecnologica e la sostenibilità. Il racconto nel video qui sotto 👇
Startup Bakery
Tecnologia, informazioni e internet
Milan, Lombardy 5.978 follower
Chi siamo
Startup Bakery è lo startup studio italiano specializzato nella creazione di aziende SaaS B2B con Intelligenza Artificiale. Offriamo ad aspiranti Co-Founders l’opportunità di sviluppare un’idea di business. Creiamo opportunità di investimento per Investitori Professionali. Aiutiamo le aziende nel processo di innovazione. Siamo founders, investitori e imprenditori seriali, appassionati di Open Innovation, fanatici di Lean Startup ed esperti in tecnologie cloud, User Experience e Digital Marketing. In Startup Bakery co-fondiamo e investiamo nelle nostre startup innovative seguendole passo dopo passo, dall’ideazione all’esecuzione, per fare di ogni iniziativa un'impresa di successo, un momento di vera innovazione, un investimento ben riuscito. Ecco cosa è uscito dal nostro forno ad oggi: - Veterly, piattaforma smart di comunicazione e telemedicina veterinaria; - Condeo, piattaforma in cloud per la comunicazione e coordinamento della vita condominiale; - Sencare, soluzione digitale per l'assistenza a domicilio; - EsgMax, piattaforma che semplifica e velocizza la redazione dei report di sostenibilità; - Donux, boutique UX/UI a supporto della creazione di prodotti SaaS, sia di Startup Bakery che di terzi.
- Sito Web
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https://www.startup-bakery.com
Link esterno per Startup Bakery
- Settore
- Tecnologia, informazioni e internet
- Dimensioni dell’azienda
- 11-50 dipendenti
- Sede principale
- Milan, Lombardy
- Tipo
- Società privata non quotata
- Data di fondazione
- 2020
- Settori di competenza
- SaaS, B2B, Artificial Intelligence, Sustainability, ESG, Venture Studio, Startup e Startup Studio
Località
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Principale
Via Carlo Farini, 5
Milan, Lombardy 20154, IT
Dipendenti presso Startup Bakery
Aggiornamenti
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Come va l’innovazione in Italia? Migliora ma va ancora lenta. L’edizione 2024 dell’European Innovation Scoreboard classifica l’Italia come “innovatore moderato” che nell’ultimo anno ha segnalato un miglioramento che però non basta per fare il salto di qualità e colmare il divario con i leader europei, come Danimarca, Svezia e Finlandia, dotati di sistemi di ricerca avanzati e una forte cultura dell'innovazione. Le principali criticità nostrane riguardano la carenza di #competenze digitali e l'insufficiente capacità di #investimento delle PMI, soprattutto in settori non R&S. Questi fattori limitano la capacità del nostro Paese di competere efficacemente su scala internazionale e di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle tecnologie emergenti. Mentre tra i punti di forza c’è l'introduzione di innovazioni nei processi aziendali e nella formazione tecnologica delle PMI. Domenico Aliperto su Cor.Com 👇
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Startup Studio o Venture Capital? L’uno non esclude l’altro. C’è bisogno di entrambi e il perché ce lo ha raccontato Alberto Onetti, Chairman Mind the Bridge, in occasione del #BakersConnect2024. Tutto dipende dalle caratteristiche dell’azienda che vuole innovare. In un contesto come quello italiano, permeato da PMI, lo startup studio può essere la soluzione più compatibile che permette di fare innovazione in modo più rapido, flessibile e meno rischioso.
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I Family Office stanno adottando strategie di investimento più equilibrate e diversificate, con un focus crescente sull'intelligenza artificiale, sulla gestione attiva e sulla sostenibilità Secondo l’ultima ricerca UBS, i Family Office stanno rivedendo le loro strategie di asset allocation, puntando a un equilibrio tra azioni e obbligazioni. La #GenAI si conferma il tema di #investimento più rilevante, con oltre il 75% dei Family Office globali e il 73% di quelli europei che la considerano un'area chiave di investimento. Inoltre, c'è un incremento significativo nella gestione attiva del portafoglio per una maggiore diversificazione, specialmente in Europa. La situazione geopolitica e le elezioni influenzano notevolmente i Family Office europei, con il 67% che si copre dai rischi finanziari e il 40% che prevede di aumentare la quota di asset liquidi nei propri portafogli. Anche la sostenibilità sta diventando un tema centrale, influenzando non solo i portafogli di investimento, ma anche le prospettive a lungo termine delle attività operative. Più della metà (57%) dei Family Office con un'attività operativa sta già considerando le analisi sulla sostenibilità o prevede di farlo in futuro.
Global Family Office Report 2024
ubs.com
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Su cosa deve focalizzarsi oggi l’Open Innovation? Lo abbiamo chiesto a Paolo Landoni, Professor of Innovation and Entrepreneurship del Politecnico di Torino, in occasione del #BakersConnect2024, secondo il quale oggi più che mai l'Open Innovation deve concentrarsi su temi cruciali come la sostenibilità e la responsabilità sociale. Le aziende dovrebbero seguire un approccio volto a realizzare progetti concreti, innovativi e con risultati tangibili, evitando che tutto si trasformi in un semplice “teatrino” Il punto di vista del Prof Landoni nel video qui sotto 👇
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La legacy aziendale che blocca l'innovazione È un tema che ha fatto emergere Giovanni Iozzia nelle scorse settimane e di cui abbiamo discusso anche durante #BakersConnect2024. Il termine "legacy" rappresenta non solo un'eredità, ma anche il peso del passato che ostacola l'innovazione. Un peso particolarmente sentito nelle aziende italiane che fanno fatica a bilanciare tecnologie emergenti e processi aziendali radicati. Le resistenze culturali all'innovazione di cui tanto si parla in relazione al ritardo innovativo italiano non risiedono solo nelle mentalità dei manager, ma soprattutto nelle stratificazioni tecnologiche e nei processi aziendali consolidati che frenano l’innovazione. Solo affrontando questi vincoli strutturali, le aziende italiane potranno veramente sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie digitali per rimanere competitive e innovative. E per farlo, hanno bisogno di più audacia e propensione al rischio.
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Fattore umano: è questo l’elemento che è emerso con maggiore forza durante i dibattiti del #BakersConnect2024 E secondo Stefano Mizio (General Manager, Innovation & Strategy - POLIMI School of Management), è anche il tratto peculiare del modello startup studio di Startup Bakery che - tramite operazioni che non sono solamente semplici acquisizioni – permette alle corporate di valorizzare, conoscere e approfondire il capitale umano che è dietro un progetto imprenditoriale, riducendo l’asimmetria informativa che caratterizza spesso gli investimenti in #startup. Siamo felici che il capitale umano abbia giocato un ruolo così centrale durante l’evento perché è uno degli ingredienti principali della nostra visione e strategia: mettere al centro le persone, creare connessioni significative e costruire relazioni solide con le corporate per fare #innovazione.
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L’innovazione è in cima alle priorità, ma le aziende non sono pronte a realizzare le loro aspirazioni Un recente report di Boston Consulting Group (BCG) mostra un drastico calo del livello di maturità delle aziende in tema #innovazione: solo il 3% delle aziende è pronta per l’innovazione contro il 20% del 2022. Un paradosso: la priorità aumenta (dal 75% all’83%), ma la preparazione diminuisce. I problemi principali sono la mancanza di strategia e l’assenza di allineamento tra strategia aziendale e innovazione. I dati mostrano che le aziende guidate dalla strategia ottengono risultati e ricavi migliori rispetto alla media, ma la maggior parte delle organizzazioni si concentra sull'ottimizzazione dei processi anziché su una strategia di innovazione ben definita. In altre parole, è ora di smetterla con il cosiddetto “Innovation Theater” e concentrarsi su un’innovazione che non sia fine a sé stessa, ma che sia capace di passare dalle intenzioni ai fatti. Ed è ciò che con il nostro modello di startup studio cerchiamo di fare, proponendo alle aziende italiane un modo concreto di fare innovazione. Qui il report completo 👇
Most Innovative Companies 2024: Innovation Systems Need a Reboot
bcg.com
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Innovazione vuol dire capire il rischio e avere responsabilità È il messaggio che Angela Hornberg (Business Angel, Senior Executive AHC - Advance Human Capital) ha condiviso durante il #BakersConnect2024, sottolineando l’importanza del risk taking per colmare il gap con gli ecosistemi innovativi più evoluti. La capacità di assumere rischi è un elemento di leadership, ma servono flessibilità, responsabilità ed etica. Senza rischio, non esiste innovazione. Inoltre, l’innovazione deve anche riguardare la valorizzazione della diversità del capitale umano: includere persone provenienti da contesti diversi e con esperienze diverse. La vera forza di un team innovativo risiede nella dedication, loyalty e motivation di ogni membro, non solo nelle eccellenze individuali.
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Un test dell’Osservatorio Design Thinking for Business del Politecnico di Milano ha dimostrato come l’AI Generativa possa facilitare la collaborazione e stimolare l’innovazione nei processi di co-creazione. Il test ha coinvolto 36 coppie, con l'obiettivo di esplorare concept innovativi di smartphone e strumenti di comunicazione e interazione. L’AI è stata utilizzata come nudge che incrementa le idee esistenti e come sparring partner con visione critica. Nel primo caso, l’AI ha agito come amplificatore di idee, spingendo i partner a perfezionare i concept iniziali e portando a idee più robuste e concrete. Nel secondo caso, l’AI ha criticato le idee iniziali, stimolando discussioni più approfondite e portando a visioni più audaci, creando una dinamica unica di sfida e collaborazione. Entrambi i modelli hanno mostrato vantaggi e limiti, fornendo importanti spunti per l'utilizzo strategico della #GenAI nella co-creazione. In entrambi i casi, l’AI ha contribuito a creare un terreno comune di discussione, permettendo alle coppie di sviluppare un concept condiviso, evidenziando così il suo ruolo non solo come generatore di idee, ma anche come facilitatore della collaborazione umana. 👇 Qui l'articolo di Paola Bellis e Marco Tintori su EconomyUp - Digital360
Generative AI: ecco come facilita la collaborazione umana nei processi di co-creazione
https://www.economyup.it
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